NUMERO SPECIALE PER
L'AFRICA
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Enhavo
Dal 2006, K.S. ha la rubrica “
Sciigoj el Afriko” volta a
dare notizie dal mondo esperantista africano con particolare
riferimento all'attività del CER-ES (Centro
Esperantista Riminese – Ecumenico e Solidale) che da
alcuni anni opera in alcuni paesi Africani tramite
l'esperanto e in favore dell'esperanto. Il promotore di
questa attività è don Duilio Magnani che si
avvale del contributo fattivo di un gruppo di riminesi
(esperantisti o solo simpatizzanti). In considerazione degli
importanti risultati già ottenuti e delle
attività in svolgimento e programmate e del fatto che
gran parte dei soci CER-ES sono nostri soci, l'UECI,
nell'assemblea generale del 2005 tenutasi durante il
congresso di Vitorchiano, ha deciso di devolvere al CER-ES
quanto elargisce ogni anno per l'alfabetizzazione e quanto
raccoglie per il bonfarado, quindi si sente coinvolta nella
sua attività.
Data la quantità di informazioni e di stimoli che
ci vengono dall'Africa, abbiamo constatato che una semplice
rubrica bimestrale non è sufficiente, si è
deciso quindi di iniziare l'anno 2007 con un numero speciale
dedicato interamente alle nostre attività in quel
territorio. Dopo una breve presentazione del CER-ES,
presenteremo, di ciascun territorio Africano coinvolto, la
situazione attuale, i personaggi, le loro esigenze (e anche i
loro sogni), le attività svolte, quelle in corso e
quelle programmate, riporteremo qualche esperienza e
segnaleremo le opportunità di collaborazione che si
offrono a ciascuno di noi.
CHE COS'È

Il CER-ES è nato
ufficialmente l'11 novembre 2004 come evoluzione del CER
(Centro Esperantista Riminese) fondato una prima volta nel
1913 da padre Modesto Carolfi ofm. e rifondato negli anni '80
da Padre Albino Ciccanti ofm. Nel 2004, su iniziativa di don
Duilio Magnani, si è voluto ridenominare il gruppo
aggiungendo i due aggettivi “Ecumenico” e
“Solidale”, aggettivi che sono insiti negli
ideali dell'esperantismo. L'
ecumenismo è un valore
che porta a sentire tutti gli esseri umani titolari di pari
dignità, a prescindere dal sesso, razza, cultura,
religione e ceto sociale e la
solidarietà, è la
sua traduzione in fatti concreti.
L'esperanto, che sta alla base dell'organizzazione, non solo
si fa mezzo di comunicazione nei rapporti solidali, ma si
pone anche come proposta per una maggiore integrazione tra i
popoli. L'attività dell'associazione si esprime quindi
per mezzo e a favore dell'esperanto: “
per kaj
por Esperanto ”.
Oggi il CER-ES ha una sua sede in Rimini, in via Birolini
48/D, ed è iscritta nel registro delle Organizzazioni
di Volontariato di quella città. Si sovvenziona in
gran parte con il contributo dei soci, di qualche
benefattore, del ricavato di banchetti di beneficienza e di
varie iniziative come tombole e Mercatino. Riceve
contributi, come detto, anche dall'UECI e, per qualche
progetto particolare, dalla Caritas Diocesana e dal comune di
Rimini e dalla Provincia.
IL PERSONAGGIO: DON DUILIO MAGNANI

Don Duilio Magnani, presidente e uno dei fondatori
del CER-ES, è universalmente conosciuto nel mondo
esperantista, tanto che nell'U.K. di Vilnius del 2005 fu
nominato membro onorario dell’UEA. Fu presidente
dell'IKUE dal 1979 al 1995 e, durante la sua presidenza, la
Santa Sede riconobbe l'IKUE (1992), approvò il Messale
Festivo in Esperanto (1990) e il Santo Padre ha iniziato a
rivolgere gli auguri in esperanto prima della benedizione
Urbi et Orbi (1994).
A Rimini ha ornato le pareti della sua chiesa parrocchiale
con mosaici le cui scritte, in esperanto e italiano, l'hanno
resa celebre come
Cattedrale degli Esperantisti.
Da quando, per raggiunti limiti di età, ha rassegnato
le dimissioni da parroco si dedica all'attività del
CER-ES, quasi come se il continente esperantista africano
fosse la sua nuova parrocchia. Di fatto, malgrado sia avviato
verso l'ottantesimo compleanno (classe 1928), dimostra una
vitalità ed un entusiasmo che sarebbero invidiabili
anche in un giovane. Anche nella scorsa estate lo abbiamo
visto in missione in Benin e Togo per inaugurare quanto
è stato realizzato, controllare i lavori in opera e
recepire nuove iniziative.
IL MERCATINO
È realizzato da un gruppo di parrocchiane
della ex-parrocchia di don Duilio, le quali in qualche
ricorrenza particolare organizzano una mostra di beneficenza
in cui mettono in vendita svariati prodotti artigianali,
prodotti da loro o ricevuti da offerenti generosi. È
un lavoro umile ma prezioso perchè dà un buon
contributo di denaro e fa conoscere l'attività del
CER-ES nel quartiere ed ai turisti.
ADOZIONI A DISTANZA
Che cos'è
L'adozione a distanza è un atto di
solidarietà che garantisce ai minori dei paesi
più poveri e alle loro famiglie un aiuto economico,
affinché ricevano i beni primari, l'istruzione e le
cure mediche di cui hanno bisogno rimanendo nel loro
Paese.
Come interviene
L'adozione a distanza prevede il sostegno di alcuni
aspetti della vita del bambino: l’alimentazione, il
vestiario, la salute, la scuola, i giochi e un aiuto
economico all’intero loro villaggio.
Chi sono i bambini da adottare
Sono bambini in difficoltà perché
orfani o perché, per vari motivi non possono essere
aiutati dalle loro famiglie. Per questo hanno bisogno di una
famiglia "adottiva" che, almeno a distanza, dia loro le
opportunità di crescere, curarsi, studiare e inserirsi
nella società.
Al momento le adozioni del CER-ES interessano bambini di
Tozounmé (Benin) e di Goma(Congo).
Durata
L'adozione a distanza non ha una durata di tempo
prefissata. In questo è davvero come un'adozione:
può durare finché il bambino non sia in grado
di mantenersi autonomamente.
Quanto costa
Il costo è di 1,00 €/giorno e copre
tutte le necessità primarie del bambino.
Come fare
Si può fare un unico versamento annuale di
€ 360 oppure ripartire la cifra trimestralmente o
semestralmente.
L’accredito dovrà essere effettuato sul C/C
della Banca Popolare Valconca n. 00780001079 ABI 05792 CAB
24204 CIN M intestato a CER-ES Rimini – Don Duilio
Magnani.
Contestualmente al versamento si dovranno comunicare al
CER-ES i propri dati per ottenere informazioni sull'adottato
ed intrattenere con lui una corrispondenza epistolare. Si
riceveranno i dati anagrafici e familiari del bambino e
informazioni sulle sue condizioni di vita.
Deducibilità
Le somme versate sono deducibili nella dichiarazione
dei redditi: perciò si deve conservare copia del
versamento.
A chi rivolgersi
La persona incaricata è Tamara Galimberti tel
338/9994403, e-mail: (...). In alternativa ci si può
rivolgere direttamente al presidente del CER-ES don Duilio
Magnani.
Quanti sono
Al momento i bambini adottati sono 34 in Benin ed in
attesa ce ne sono altri 33; in Goma sono 9, ma il numero dei
bimbi soli va crescendo come sentono che qualcuno dà
loro un piatto di riso.
I NUMERI
-
Superficie:
112.622 kmq
-
Abitanti: circa
7.863.000 ab. (lug 2006)
-
Tasso di crescita
annuale: 3,4%
-
Speranza di vita:
maschi: 51 anni, femm.: 55 anni
-
Governo:
Repubblica presidenziale
-
Capitale
politica: Porto-Novo (circa 200.000 abitanti)
-
Capitale
commerciale: Cotonou (circa 500.000 ab., ma
l'agglomerato urbano supera il 1.000.000)
-
Lingua ufficiale:
francese (lingue locali: Fon, Gu, Yoruba)
-
Religioni:
Animista 60%, Cattolica 21%, Musulmana 16%, Protestante
3%
-
PIL pro capite:
1.100 $ (nel 2005)
LA STORIA
Il nome del paese venne cambiato in Benin nel 1975,
in precedenza si chiamava Dahomey. Nel XVII secolo era un
regno che occupava gran parte dell'Africa Occidentale e
godette di una certa prosperità grazie al commercio
degli schiavi. Nel secolo successivo il Dahomey
incominciò a decadere fino ad essere colonizzato dai
francesi nel 1872. Nel 1960 riacquistò la piena
indipendenza e dopo un periodo di turbolenze politiche e
numerosi golpe, è succeduto un regime di tipo marxista
evolutosi successivamente in una democrazia presidenziale
confermata dall'indizione di libere elezioni nel 1991.
L'ECONOMIA
L'economia è quella di un paese
sottosviluppato, privo di risorse minerarie, la cui
soppravvivenza dipende da un'agricoltura di sussistenza:
cotone, cacao, manioca, cocco, cereali, arachidi, ovini,
caprini, suini. Il porto di Cotonou è un importante
snodo commerciale collegato al Niger e alla Nigeria. Le
industrie più importanti sono: tessile, petrolifera,
alimentare, materiali edilizi, sigarette.
LA GEOGRAFIA
È una striscia di terra racchiusa tra la
Nigeria ad est e il Togo ad ovest; a nord confina con il
Burkina Faso e il Niger e a sud con l'oceano Atlantico, posto
quasi a collegamento tra il fiume Niger al nord e il Golfo di
Guinea a sud. La maggior parte della popolazione vive nel sud
dove ci sono le due maggiori città: Porto-Novo e
Cotonou. Il clima è caldo umido con piogge concentrate
nelle due stagioni calde (che, nella zona equatoriale, si
presentano quando da noi è primavera e autunno).
LA LOCALITÀ
L'opera degli esperantisti si è focalizzata
su Touzounmé, un villaggio di circa 6000 abitanti
nella diocesi di Lacossà, dove uno studente
universitario, Gaston Houssou, fervido esperantista
cattolico, si dedica all'educazione dei ragazzi, per lo
più orfani. I contatti con lui e, tramite lui con il
villaggio, possono aversi grazie all'esperanto. Una
missionaria laica italiana, Carla Baraldi (infermiera nella
vicina Perere) e una suora francese (Maria Goretti che opera
a Lakossà), controllano per noi la realizzazione delle
opere e la gestione del denaro.
NOI CON LORO

Molto è stato riferito nei dettagli in K.S.
nr.i 5/6 del 2004, riportanti il diario della visita in Benin
di don Duilio con un gruppo di riminesi del mese di giugno
2004. In tale occasione sono state inaugurate alcune opere
realizzate grazie al contributo degli esperantisti del CER
(il CER-ES sarebbe nato l'anno successivo), precisamente:
un'infermeria (
Flegejo ESPERO de IKUE) e l'edificio
della chiesa (
preĝejo Sankta Patro Pio). In tale
occasione si è presa visione dei lavori in corso,
cioè un pozzo, quasi ultimato, e si sono viste le cose
da fare più urgenti e quelle in prospettiva. La cosa
più urgente era la ricostruzione in muratura del
dormitorio dell'orfanotrofio, perchè l'edificio
esistente, in terra battuta, non era affidabile: solo un mese
prima era crollato il soffitto ferendo in modo più o
meno grave la totalità dei ragazzi che vi dormivano.
L'altro lavoro, per loro il più urgente, era la
costruzione di due ponti, perchè durante il periodo
delle piogge, a causa dello straripamento dei fiumi, il paese
rimaneva del tutto isolato. Altri interventi riguardano la
perforazione di un secondo pozzo, l'installazione di un
generatore di energia elettrica, per fornire almeno l'energia
indispensabile all'infermeria, l'arredamento del dormitorio e
fornitura di materiale didattico. Nell'estate 2006, don
Duilio, con il suo gruppo è tornato a Touzounmé
per inaugurare l'orfanotrofio, i due ponti (
Ponto
ESPERANTO e
Ponto PASKO), il pozzo (
Puto
KRISTNASKO 2003), installare dei pannelli fotovoltaici
per la produzione di energia elettrica e una pompa elettrica
per il pozzo. Non si è potuto mettere subito in azione
la pompa perchè la profondità dell'acqua sul
fondo era insufficiente, si è deciso perciò di
incrementare di almeno un metro la profondità del
pozzo.
Da notare che, a parte qualche operaio specializzato, gli
abitanti del villaggio hanno lavorato remunerati del solo
mangiare per cui si è potuto realizzare molto con poca
spesa.
Per quanto riguarda l'attività "por Esperanto" si
tengono corsi presso l'orfanotrofio di Touzounmé e a
Lakossà nella mini-sede dell'IKUE. Inoltre, sempre a
Lakossà tre seminaristi hanno già imparato
l'esperanto, due dei quali saranno ordinati Sacerdoti nel
2008: Saverio F. Kinmonnou e Paolo Houssou.
In cantiere
Programma di adozioni a distanza per gli orfani e
bimbi in condizioni disagiate.
Messa in funzione della pompa del primo pozzo.
Perforazione di un secondo pozzo presso
l'orfanotrofio.
Arredamento di una stanzetta, presa in affitto a
Lakossà come mini-sede dell'IKUE, con telefono,
calcolatore collegato ad internet e quanto serve per tenere
corsi di esperanto a una ventina di
komencantoj.
Un laboratorio per gli studenti di falegnameria a Koudo
con qualche cameretta per alloggiare gli studenti di
Touzounmé (che dista circa 6 km).
Un serbatoio sopraelevato per l'acqua prelevata dai
pozzi.
Fornitura di mobili per l'orfanotrofio.
Progetti futuri
Dotare di una pompa anche il secondo pozzo e dei
relativi pannelli fotovoltaici.
Microprestiti per incoraggiare le famiglie e i singoli a
intraprendere iniziative in agricoltura, allevamento,
apicultura, artigianato, commercio.
Casa dello studente a Lakossà (Studenta Domo) per
gli studenti di Touzounmé che devono frequentare le
scuole medie e superiori. L'edificio potrebbe essere anche
sede dell'IKUE, della cassa per microprestiti e, per rifarsi
delle spese, un punto di vendita di manufatti o sede di
qualche attività artigianale tipo sarto o
parrucchiere. Ma poiché i finanziamenti e la
difficoltà di reperire personale direttivo appaiono
molto grandi, rimarrà forse solo un sogno?
Un campo di calcio, perchè in ogni villaggio ci
vuole anche quello.
UN PERSONAGGIO: GASTON HOUSSOU

Il personaggio è ben conosciuto dai nostri lettori
di lunga data perchè di lui si è scritto in
più circostanze nel nostro periodico (vedi KS:
n.1-2/2003 - n.2-3-5-6/2004 - n.5/2005
Oggi ha circa 42 anni, essendo nato nel 1965, è
sposato e padre di due figli. Da studente universitario
collaborava con la Croce Rossa del suo paese; notando
però che gli aiuti che dall'estero giungevano al suo
paese non raggiungevano i villaggi, ha deciso di abbandonare
questa attività e rientrare nel suo villaggio per
cercare di aiutare direttamente i suoi abitanti che vivono in
condizioni miserevoli. Grazie all'esperanto ha potuto
prendere contatto con il mondo esperantista occidentale, in
particolare con il CER di Rimini per ottenere aiuti. È
una persona seria, attiva, di buon cuore, generosa e dotata
di un insospettabile senso pratico riuscendo a coinvolgere
nei suoi progetti non solo i lontani benefattori, ma anche le
locali autorità civili e religiose e la popolazione.
Suo padre è stato tra coloro che hanno introdotto il
cristianesimo nel villaggio di Tozounmé e lui ne segue
le orme da cattolico praticante e impegnato. Nel villaggio
è l'uomo di riferimento per ogni opera del CER-ES in
Benin e, come se non bastasse si occupa dell'insegnamento
elementare, della gestione dell'orfanotrofio da lui fondato
(OLE) e dell'insegnamento dell'esperanto ai suoi ragazzi.
Naturalmente la sua non è una posizione facile,
anche perchè pur non ricevendo alcuno stipendio per
quanto fa e non avendo un conto in banca, i suoi
collaboratori e compaesani pensano che sia il collettore di
denaro che piove in abbondanza dall'Europa, per cui, gli uni
pretendono di essere pagati regolarmente e gli altri chiedono
insistentemente aiuto per piccole sovvenzioni ai loro
molteplici bisogni. I suoi principi cristiani gli danno la
forza anche per sostenere queste situazioni scoraggianti.
Il CPIRS
(Centro di Protezione Infantile e Reinserimento
Sociale)

Il CPIRS è
l'associazione non profit giuridicamente proprietaria del OLE
(
Orfa Lernejo
Esperanto) fondato da Gaston Houssou e intestato alle
riminesi Anorina Fabbri e Teresina Bellucci (ormai defunte)
che vi hanno contribuito con una sostanziale elargizione.
Grazie alla sua qualifica può ricevere materiale
dall'estero con esenzione di pagamento di dogana. L'UECI
mette a sua disposizione annualmente una delle quote per
l'alfabetizzazione con corsi specifici per gli adulti ed in
particolare per le donne. Incaricata del CER-ES per questo
settore è la prof. Carla POLI
TESTIMONIANZE
Dal diario di viaggio in
Benin (24-28 giugno 2006) della sig.ra Patrizia PULAZZA,
segretaria del CER-ES.
Sabato 24
giugno intorno alle ore 17,00 arriviamo a
Lokossà (Benin), dopo aver fatto un bel giro del Togo.
Proprio davanti all’albergo ci incontriamo con altri
due viaggiatori: Giancarlo Sormani e ed il dott. Giorgio
Lolli. Dopo pochissimo arriva anche Gaston, in sella alla sua
moto fiammante. Scende in fretta e cominciamo a farci le
feste. Il Don è quello più festeggiato, un mito
da queste parti! Dopo aver scambiato qualche parola molto
velocemente, consegnamo a Gaston il filo unipolare che
abbiamo acquistato a Lomè, capitale del Togo, e che
Luciano Turci aspetta per poter collegare i pannelli
fotovoltaici. Gaston parte alla volta di Touzunmé per
effettuare la consegna.
Domenica, 25 giugno
2006: alle 09,00 Gaston dovrebbe passare a prenderci
per andare a Touzunmé, dove verrà celebrata la
messa nella Chiesa dedicata a Padre Pio. Infatti arriva
abbastanza puntuale, ma deve ancora cercare la macchina che
ci porterà sul posto! Arriva poco dopo con un pulmino,
dove tutti saliamo in fretta per partire alla volta del
villaggio. Don Duilio questa volta non ha dimenticato il
vestito da Prete! Appena arriviamo ha inizio la messa. (...)
Ci accomodiamo davanti, sulle panche che ci hanno
appositamente lasciato, ed assistiamo alla messa celebrata in
esperanto ed in francese, con qualche piccola parte in
italiano! E’ lunga la messa, qui in Africa, la
celebrazione è interrotta più volte da balli e
canti, per ben due volte vengono presentate le offerte
all’altare, e per i bambini è stata sistemata
una stuoia davanti all’altare, dove chi non riesce
più a tenere gli occhi aperti si può pure
addormentare!
Alla fine della messa tutti all’inaugurazione dei
due ponti, della scuola e quindi dell’orfanotrofio.
(...)

Entriamo nel cortile interno dell’orfanotrofio
intitolato ad Anorina e Teresina e ci sediamo dove tutto
è stato preparato per la festa. Ci sono i discorsi
ufficiali delle Autorità per ringraziare i riminesi di
quello che hanno fatto per il villaggio e per gli orfani, ci
sono i canti, le danze....e c’è un caldo
insopportabile, il sole che batte forte .....Sono infatti le
ore 14,00 quando finisce la festa! Ci accomodiamo in una
parte interna dell’orfanotrofio, la sala refettorio e
di studio: ci sono i tavoli, belli pesanti, di legno
massiccio, così come le sedie. Ci viene servito del
riso condito con sugo di carne dentro piatti di ferro, poi
del pollo ed arachidi, buonissime, lasciate tostare al sole
invece che nei forni, senza sale.
Ci dissetiamo con della birra (...) ed alla fine del pasto ci
alziamo per iniziare il nostro lavoro: abbiamo stabilito di
fotografare tutti e 56 i ragazzi e bambini ospiti
dell’orfanotrofio per poter preparare delle schede
complete dei dati di ognuno, e rendere così più
pratica la gestione della adozioni a distanza una volta
rientrati in patria. Con l’aiuto di Gaston, che
“costringiamo” a rimanere con noi, chiamiamo i
ragazzi uno alla volta, regaliamo loro la maglietta
RIMINI-TOUZUNME che abbiamo fatto appositamente stampare in
Italia, e li invitiamo ad indossarla ed a posare per la
fotografia. (...)
Lunedi 26 giugno
2006: ci alziamo piuttosto presto, perchè alle
08,00 abbiamo appuntamento con il Sindaco di Lokossà.
Vuole ovviamente conoscere chi si sta adoperando per
migliorare la vita del abitanti di Touzunme.
Gaston, il nostro accompagnatore, arriva come sempre con
un ritardo di circa mezz’ora, e quindi ci incamminiamo
alla volta del Comune dove, dobbiamo aspettare ancora, e
parecchio: il Sindaco è rientrato ieri da un viaggio
in Canada e ancora non è arrivato. Comunque alla fine
il Sindaco arriva intorno alle 10, ringrazia per quello che
la nostra comunità sta facendo per loro, e si augura
che si possa fare un gemellaggio tra la città di
Rimini e la cittadina di Lokossà, magari suggellato da
un incontro tra i due Sindaci. La proposta verrà
valutata successivamente, chissà se ci saranno
sviluppi?
Dopo le foto di rito, ritorniamo in albergo e ci mettiamo
alla ricerca dei “taxi” che ci possano
accompagnare al villaggio (...)
All’ambulatorio, dove facciamo la prima tappa e ci
rechiamo subito a controllare le gemelline, nate il giorno
prima del nostro arrivo nel nostro Ambulatorio: sono tanto
carine, e fanno una tenerezza infinita, così piccole!
Lasciamo all’infermiera–levatrice–tuttofare
quanto portato, con Anna che si prodiga a spiegare a cosa
servono le medicine, e consegnamo ad un maestro di scuola
tutto il materiale per i ragazzi: quaderni, penne, colori e
quant’altro, con mille raccomandazioni: tutto quanto
deve servire per i ragazzi della scuola, e solo per loro.
(...)
Renato, Luciano ed il Don prendono parte ad una riunione
con “quelli che contano” per organizzare al
meglio il futuro della nostra “collaborazione”.
Siamo infatti arrivati alla conclusione che sarebbe bene
avere più di un interlocutore: il solo Gaston,
poveretto, non può farcela a gestire tutto, ed infatti
corre di qua e di là come un pazzo, con tutti che lo
chiamano, e fatica a prestare la sua attenzione a qualsiasi
argomento. (...)
Martedì 27 giugno
2006: il Don è stanco, ha deciso di passare la
mano: per oggi non verrà con noi al villaggio, ma
rimarrà a Lokossà per incontrare alcuni
esperantisti, visitare il loro centro, e riposare un
po’ (non è più un ragazzino!).
Noi invece approfittiamo dell’ultimo giorno per tornare
dai nostri amati “bimbi”. Arriviamo in orario di
scuola e proprio lì ci fermiamo. I maestri ci
accolgono nelle varie classi con i bimbi che intonano una
cantilena all’ingresso di ognuno di noi: “Bonjour
Madame, bonjour Messieur”, ripetuto all’infinito.
Ci leggono, orgogliosi, brani dai loro libri di scuola, i
più piccoli vanno alla lavagna a leggere i numeri e le
lettere dell’alfabeto, e con quale impegno, soprattutto
le femminucce, ci dimostrano tutto quello che hanno imparato!
Sono talmente contenti di poter dimostrare le loro
conoscenze, la tenerezza che ci fanno provare è
qualcosa di difficile da spiegare, si può solo vivere!
I bimbi piccoli, quelli della scuola materna, ci cantano
delle canzoncine e recitano delle poesie: meravigliosi!
(...)
Domani si parte, si torna a casa. Questa volta i baci e
gli abbracci sono più lunghi degli altri giorni, i
saluti più difficili… chissà se e quando
ci rivedremo. Ciao bambini, ciao ragazzi, ciao a tutti, a
presto… ma con le lacrime agli occhi e un groppo in
gola!
Luciano, lui non torna: trascorre qui la sua ultima
notte, ha quasi finito il suo lavoro, e questa sera per la
prima volta, in mezzo alla savana, si accenderà una
luce….
Mercoledì 28
giugno 2006: oggi è il grande giorno, si parte,
si torna a casa. Riflessioni, buoni propositi, e già
la malinconia e la nostalgia di questa gente, soprattutto di
questi bimbi, così diversi dai nostri, solo
perché nati in un altro continente, lontano dalla
nostra “civiltà”. Ma arriva Luciano, a
farci sorridere ed insieme commuovere un’altra volta:
ieri sera ha acceso la lampadina, la prima volta in quel
villaggio della savana, ed i volti dei bambini sono stati
illuminati per la prima volta! Hanno cantato e ballato per
lui, per festeggiarlo, per ringraziarlo del regalo che gli
fatto loro, loro che non avevano mai visto la luce dopo il
tramonto del sole!
* * *
EL LA KRONIKO DE LA VIZITO DE CER-ES-ANOJ AL TOGOLANDO KAJ
BENINO 15-28.06.2006
(DE DUILIO
MAGNANI)
La unua elektrika lampo en fora benina savano
(...) Post la unua vizito al Tozounmé/Benino
(EK 9-10/2004, p. 100; KS 5/2004, p.2) dum kiu oni
inaŭguris preĝejon, flegejon kaj puton, la asocio
financis per pli ol 40.000,00 Euroj aliajn projektojn, t.e.
du pontetoj, lernejo kaj orfejo.
Por ilin inaŭguri dekpersona grupo de CER-ES-anoj flugis
proprakoste al Togolando kaj Benino. Dum la pli multo de la
grupo turismis en Togolando, S-roj Luciano Turci, Giancarlo
Sormani kaj Giorgio Lolli, rekte iris al Benino. Precipe
Luciano streĉe laboris por instali specialan kaj
modernan pumpilon en la puto de Tozounmé (...). Per
ses voltaaj sunpaneloj, transportitaj rekte el Rimini, oni
planis funkciigi la pumpilon kaj, se la lokaj kondiĉoj
permesos, eĉ ekbriligi la unuajn lampojn en la savano.
Bedaŭrinde, ne sufiĉis la bona volo kaj la zorgaj
preparoj. Tute ne atendite, malgraŭ la plifruaj
esploroj, la akvoriĉa stratumo elĉerpiĝis en
la puto kaj la akvo preskaŭ malaperis tial la suna
energio la pumpilon funkciigis, sed la akvo ne elfluis.
(...)
Ne decas reveni hejmen sen iu ajn sukceso. Unu rezulton
oni devas atingi, almenaŭ por felicigi la afrikanojn.
Jen la solvo trovita: utiligi ĉiujn voltaajn sunpanelojn
por lumigi la Orfejon kaj la Flegejon. Nur la tempo por
transporti la panelojn kaj instali la elektrikan drataron
ĉe la du konstruaĵoj. Marde vespere, la 27-an de
junio, memoriga kaj historia dato por Tozounmé, lampoj
ekbrilas je la dudeka horo en la Flegejo kaj la Orfejo.
Eksplodas la afrikaj dancoj ĝis malfrua nokto. (...) Jen
por la historio la rakonto de S-ro Luciano mem:
“Mardon vespere,
la 27-an de junio 2006, mi finis la instalaĵon de la ses
voltaaj paneloj, de la elektrikaj dratoj kaj de la 5 lampoj
po 60-vattoj je malalta konsumo. Dumtage mi provis la
lampojn. Vespere, je la 20h00 estis kompleta mallumo en la
savano. Ĉio silentis. Eble ankaŭ la vilaĝanoj
estis senesperaj. Neniu el la helpantaj junuloj kuraĝis
ekŝalti la lampojn, des pli ke oni volis atendi la
alvenon de Gaston. Ĉar li malfruiĝadis, mi ordonis
al iu knabeto eklumigi la lampojn kaj mi, lacega, sen atendi
la lumigon eniris mian ĉambreton je la lumo de kandelo.
Mi estis manĝetanta ion sen ema , kiam ĝoja
voĉbruaĵo atingis miajn orelojn. Sursojle mi kun
plezuro vidis vilaĝanojn kaj georfojn kuriozemaj mirige
rigardadi kaj kontroli la instalaĵon kaj la lampojn.
Kiam alvenis Gaston, oni vokis min por festi kaj danci je mia
ĉeesto. Mi fotis ĉion kaj kvankam lacega mi
ŝatis aŭskulti iliajn kantojn kaj gape admiri ilian
ĝojdancojn. La legnisto povis labori ĝis noktomezo.
Ĉiuj estis feliĉaj. Nur mi estis amarege trista,
malgraŭ tia loĝantara ĝojo, ĉar mi ne
sukcesis aranĝi pli multe al ili.”
Ĉu la pumpilo? La kolegoj interkonsentis deponi
ĝin ĉe la Flegejo de Tozounmé. Oni
plifundigu intertempe la puton «Kristnasko 2003»
kaj daŭrigu la boradon de la dua puto, kiun la
vilaĝanoj mem komencis kun granda peno, sed la manko da
mono por aĉeti la cementon haltigis la manlaboradon.
TRI INAŬGUROJ JE LA CENTRO
La inaŭguroj komenciĝis per la
dimanĉa Meso en la “sanktejo” dediĉita
al Sankta Patro Pio. Pastro Magnani prezidis la Meson
kuncelebrante kun la paroĥestro kaj kun la pastra
helpanto. Devige, la diservo okazis en kvar lingvoj:
Esperanto, franca, itala kaj la loka dialekto por la
senlernejaj vilaĝanoj. (...)

Pli ol du horojn ni pasigis
en la preĝejo kaj certe en ne freŝa aero. La
silenta ĉeesto de la georfoj sidantaj surmate, dekstre
de la altaro, altiris la atenton de la eŭropanoj ne
alkutimiĝitaj je tia pieco. Ilia partopreno en la
liturgiaj preĝ- kaj danc-kantoj, allogis kaj invitis al
piemo ĉiujn. Post la dank-Meso, tre ĝojigita per
multaj kaj tipaj ritmaj kantoj dancitaj, jen ĉiuj al la
vizito de la realigitaj konstruaĵoj.
1. Du pontetoj,kiuj finfine permesas, dum
la pluvsezonoj, al la vilaĝanoj, precipe al la infanaro,
al la majunularo kaj al la malsanularo, atingi lernejojn,
hospitalon kaj vendejon. Do, finiĝis la ĉiujara
plurmonata izoliteco pro inundo. La du konstruaĵoj estis
nomumataj «Ponto
Esperanto» kaj
«Ponto
Pasko». Rimarkinda estas
ilia malalta kosto: nuraj 7.500,00 € kiam la buĝeto
de la Komunumo de Lokossà antaŭvidis 15.000,00
€. La helpa kaj eĉ senpaga laboro de la
enloĝantoj permesis duonigi la kostojn kaj atingi
samtempe du celojn, t.e. monŝparado kaj plifortigo de la
civita vilaĝa solidareco. La urbestro, D-ro Raoul
Akodjigbé HOUESSOU, devotulo de Patro Pio, ricevinte
la riminan delegitaron, rimarkis tion kaj dankeme atentigis
la riminanojn kaj la esperantistaron pri la neceso de
solidara ĝemeliĝo, ĉar neniam la komunumaj
financoj estos realigintaj tiujn pontojn.
2. La lernejo
“
Compagnoni
Roma”, nomo de la instruistino ĝin
donacinta, ĝi konsistas el du kvindekpersonaj
klasĉambroj dividitaj per movebla vando por ke ĝi
fariĝu, dum la pluvaj sezonoj, unika lud- kaj eventuale
konferenc-salono.
3. La orfejo
“
Anorina Fabbri kaj
Teresina Bellucci” kies nura konstruaĵo
kostis pli ol 18.000,00 Eurojn. La parencoj de Anorina kaj
Teresina konsiderindan sumon donacis memore al siaj
forpasintaj. La Orfejo konsistas el kvar konstruaĵoj
surlate de rekangula interna korto. Je la du plilongaj latoj
situas la ina kaj vira pavilonoj (...). Je la du aliaj latoj
staras la orfeja frontparto kun la enireja portiko, kuirejo
kaj manĝejo/studejo. Je la malantaŭa lato situas
salono, senvanda sur la interna korto, uzebla kiel lerneja
ĉambro, kiel ludejo dum pluvaj semajnoj, kaj eĉ
kiel scenejo. (...)
La georfoj
Kvindeko da ili transloĝiĝos baldaŭ
el la pajla kaj ter-kabanaĉoj al la nova plikonforta
brik-konstruaĵo. (...)
La rimina D-rino Tamara Galimberti, advokato kaj
juĝisto, ameme deziris ekkoni kaj akurate prizorgi la
georfojn. Ŝi, helpita de D-rino Anna Androni,
piediatrino, kaj de S-ino Patrizia Pulazza, pasigis la tutan
posttagmezan dimanĉon por kontakti persone kaj unuope la
georfojn, ekscii ion pri iliaj vivo, nutrado kaj instruado.
(...) Oni kunportis el Italio sep grandajn valizojn
plenplenajn da vestaĵoj, ĝeneralaj medikamentoj,
pulv-lakto, krom lerneja kaj luda materialo. Ĉiu georfo
ricevis donaceton, t.e. blanka trikotaĵo stampita per
ĝemeliĝ-emblemo (...)
La alfabetiga kurso kaj CPIRS-komitato
Ofte oni sin demandas ĉu vere nia mondonaco
atingas la celon. Eĉ se la peranta asocio distinas
ĉion al celita farindaĵo, ĉu la ricevantoj
uzos la liveritan monon laŭ la fiksita celo? Jen la kazo
de la alfabetiga kurso komisiita por la plenaĝuloj de
Tozounme.

Lundon la 26-an de junio la riminanoj revenis de Hotelo
Madeleine en Lokossa al fora savana vilaĝo. (...)
Atendas nin en la manĝosalono dudeko da virinoj elegante
vestitaj kaj kelkaj viroj sidas je unu flanko. Temas pri la
alfabetigaj kursanoj.
Je la frontflanko sidas pli multnombra vira grupo. Temas
pri la kunlaborantoj de Gaston: edukistoj, katekistoj,
instruistoj, komitatanoj de CPIRS (...). Meze situas la
tabloj, novaj kaj diklingnaĵaj samkiel la seĝoj,
por la “ekzamen- kaj kontrol-komisiono”. Ĉu?
Jes, ĉar por nia kaj ilia seriozeco, tion ni postulis
por garantii kaj certigi la italajn bonfarantojn. Prof-ino
Carla Poli, komisiita de CER-ES por la instru-monhelpo,
pridemandis publike la instruiston de la alfabetiga kurso pri
la rezultoj. Por pruvi la ĉies engaĝiĝo kelkaj
virinoj brave, kuraĝe kaj orgojle, laŭtlegis siajn
kajerojn ricevante entuziasmajn aplaŭdojn de la tuta
ĉeestantaro.
(...)
Novaj projektoj
Ĉar la georfoj kaj aliaj gestudentoj el
Tozounmé povas viziti la mezgradajn, la superajn kaj
la metiistajn lernejojn nur en Lokossà, fariĝas
granda problemo ili trovi loĝadon en la urbo. Lui
ĉambron estas peza problemo kaj ofte ne eltenebla kosto
por la familio. Kelkaj bonŝanculoj loĝas ĉe
parencoj kaj konatuloj. Pro tio la plimulto el la gestudentoj
devas rezigni kroman kleriĝon, precipe la gepatraj
orfoj, eĉ se meritoplenaj. Domo por studentoj en
Lokossà, do, estus providenca solvo. Ĉu la kostoj
de la tereno, de la konstruado estos elteneblaj de CER-ES kaj
de italaj IKUE-anoj? Ĉu eblos la memstaraj mastrumado
kaj administrado? Ĉu tro ambicia projekto?
Kara leganto, tiucele estas jam apartigitaj 5.000,00
Eŭroj fare de UECI (p. Ciccanti-mono). Do, por la
terenkosto, laŭ la opinio de Gaston, tiu sumo
sufiĉos. Ni indikis eĉ taŭgan lokon: arbaro en
la kvartalo de la Katedralo. Gaston esploris la kostojn. Sed
la supozoj ne estis konkrete efektiveblaj. La kostoj jam
fariĝis treege altaj. Monaton post monato la inflakcio
ege plialtigas la kostojn. Tial oni antaŭvidas la ne
eblecon pormomente realigi la strukturon, des pli ke
estiĝis eĉ la problemo de la mastrumantoj kaj
edukantoj ĉar S-ro Gaston ne povas plenumi ĉion.
Krome, kiu salajros la instruistojn kaj prizorgantojn?
Pormomente tiu sumo de UECI estos utiligota por
Internet-kafejo deĵorota en Lomé de niaj
UTEK-anoj. Ili estas jam aranĝantaj la lokalon. Tamen,
pli detale oni informos estonte la legantaron.
Pastro Magnani sukcesis viziti ankaŭ la novan
sidejon de la Centra Oficejo de UEA por Afriko ekde ĉi
jaro translokigita de Lomeo al Lokossà. De la oficeja
deĵoranto, S-ro Francois Hounsounou, mi eksciis ke
350/400 gestudentoj ĉe la altlernejoj sekvas kun
intereso libervolan E-kurson. Krome, Gaston, veturigis min al
la IKUE-sidejo, kie ĉiusabate kaj kelkfoje ankaŭ
dimanĉe, li renkontiĝas kun dudeko da E-gelernantoj
kaj ofte, do ne regule, ili fariĝas eĉ kvardeko.
Tio signifas ke la rikolto abundas kaj la E-lingvo allogas.
Ambaŭ sidejoj estas luitaj.
Ĉu novaj homaj fortoj ?
Mi konvikiĝas pli kaj pli ke Lokossà
povos fariĝi eĉ afrika IKUE-centro. La premisoj
estas pluraj. La unua el ili estas ke du teologiaj studentoj,
Francois Xavier
Kinmonnou (KS 2/2006,
paĝ.10) kaj Poul
Houssou jam esperantiĝis.
Post nia hazarda renkontiĝo junie 2004 ĉe la loka
Episkopejo, ili diligente lernis la Novan latinon de la
Eklezio kaj dum nia nuna rapida rendevuo en Tozounmé
kaj Lokossà ili pruvis, krom per antaŭaj
interretaj mesaĝoj, ke ili jam sufiĉe bone regas la
lingvon, des pli ke ili estas memlernantoj. (...) Do, se
ĉio iros glate, IKUE havos du E-pastrojn en la sama
Diocezo-Lokossà, orfan centron en Tozounmé,
kun IKUE-sidejo centre de la Diocezo. Krome, alia porpastra
studento klopodas lerni esperanton. Temas pri Serge
Degnissodé, kiun mi ne sukcesis
renkonti, sed li plurfoje jam retumis al mi. Same
universitata studento pri sociologio kaj lingvoj, S-ro Eric
Degnissodé,
kiu ankaŭ retumis al mi. Ĉiuj ili estas gloro de
S-ro Gaston, aktiva kaj vigla IKUE-ano.
Aliaj projektoj por Benino kun la celo diskonigi kaj
plifortigi nian E-movadon restis en niaj intencoj: starigi
modernan abelkuturon en Tozounmé (pri tio zorgos
baldaŭ nia CER-ES-ano Luciano Turci); fondi Helpan
Ŝparkason per naturaj repagoj; starigo de metiistaj
lokaloj. Tio sufiĉas kaj eĉ tro, ĉar kiam sur
la braĝoj la viando estas troa, ĝi bruliĝas.
Ni lasos ion al la posteuloj kaj nin turnas aliloken.
(...)
I NUMERI
-
Superficie: 56785
kmq
-
Abitanti: circa
5.550.000 (lug. 2006)
-
Tasso di crescita
annuale: 3,6%
-
Speranza di vita:
maschi: 49 anni, femm.: 52 anni
-
Governo:
Repubblica presidenziale
-
Capitale :
Lomé (circa 740.000)
-
Lingua ufficiale:
francese; (lingue locali: Ewé e Mina al sud,
Dagomba e Kabyé al nord)
-
Religione:
animisti 51%, cattolici 26%, musulmani 15%, protestanti
8%
-
PIL pro capite:
1.600 $ (nel 2005)
LA STORIA
Gran parte della popolazione vi è immigrata
nel XVIII-XIX secolo, eccetto gli Evé che vi
immigrarono dalle rive del Niger tra l'XI e il XVI secolo.
Anche qui nel XVII secolo si attuò il mercato degli
schiavi però in modo meno massiccio rispetto ai vicini
Dahomery (oggi Benin) e Costa d'Oro (oggi Ghana). Nel 1884
divenne protettorato tedesco. I tedeschi crearono il porto di
Lomé e svilupparono le risorse della regione. Nel 1914
i tedeschi dovettero abbandonare il territorio invaso delle
forze francesi e inglesi. Nel 1920 l'area fu suddivisa tra i
due paesi occupanti, Lomè e la zona costiera fu
assegnata alla Francia e la zona più interna venne
conglobata nei territori inglesi. Dopo un plebiscito del 1956
la parte inglese fu incorporata nella Costa d'Oro
(cioè nell'attuale Ghana). Il territorio francese
(l'attuale Togo) ottenne l'indipendenza nel 1960. Ne
seguì un periodo di turbolenze con qualche colpo di
stato e diverse riforme costituzionali; quella del 1992
instaurò una democrazia multipartitica. L'attuale
presidente è stato eletto con voto popolare nel
2005.
L'ECONOMIA
Prodotti agricoli: caffè, cacao, cotone,
cassava (tapioca), cereali, patate dolci, fagioli, riso,
miglio, sorgo, latticini, pesce.
Altre attività: estrazione dei fosfati,
lavorazione dei prodotti agricoli, cemento, artigianato,
tessuti.
LA GEOGRAFIA
Il Togo confina a nord con il Burkina Faso, ad est
con il Benin, ad ovest con il Ghana ed a sud si affaccia sul
Golfo di Guinea. Il terreno a nord è montuoso e
caratterizzato dalla foresta, mentre scendendo a sud degrada
verso la pianura. Il clima è quello tropicale
caratterizzato dall'alternarsi di stagioni secche e stagioni
piovose. La flora e la fauna sono caratteristiche
dell’Africa centrale, con ippopotami, giraffe, gru, e
bufali.
NOI CON LORO
In Togo non abbiamo particolari opere in corso. Il
nostro interesse è dovuto alla presenza di una attiva
sezione dell'IKUE, l'UTEK (Unuiĝo de la Togolandaj
Esperantistoj Katolikaj) il cui rappresentante è fra
Louis Basile AGBOLO della congregazione dei "Missionari di
Gesù e Maria" di Abala-Notse. La sua attività
è favorita dal padre superiore Emmanuel AMOZOU,
fondatore dell'ordine e favorevole all'esperanto.

Con l'UTEK c'era
già stato un primo incontro nel giugno 2004 (come
riportato in K.S. nr.i 5/6 del 2004), un secondo incontro si
è avuto nel giugno 2006 in occasione della missione
del CER-ES in Benin. In questa circostanza è stata
celebrata da don Duilio la prima S.Messa in esperanto nel
Togo. Nell'incontro che ne è seguito è stato
presentato un loro progetto per realizzare un Ciber-kafejo,
che potrebbe contribuire a finanziare la sezione nazionale
dell'IKUE e per questo chiedono il nostro sostegno. Ne
parleremo più avanti.
La congregazione si occupa di evangelizzazione e soccorso
ai bisognosi (ciechi, malati, orfani, disoccupati, ...). Ci
si chiede se sia il caso di proporre il nostro aiuto anche a
loro tramite l'UTEK; don Duilio lo auspica fermamente.
Intanto è possibile contattare via Intenet uno dei
novizi Fra’ Basile Agbolo, presidente
dell’UTEK.
Finora il nostro contributo si è limitato ad uno
sporadico finanziamento del loro bollettino (DIA VORTO) e a
un contributo personale per le cure mediche urgenti di due
esperantisti (in Togo, effettivamente, e in Africa in
generale, farmaci e cure mediche sono a pagamento).
UN PERSONAGGIO: JAN-LOUIS BASILE AGBOLO

è il rappresentante dell'IKUE in Togo,
presidente dell’UTEK e redattore del bollettino
bilingue "Dia Vorto". Alcuni anni fa ci chiese aiuto per
ottenere dei medicinali per la cura urgente di una grave
infezione a un piede per la quale rischiava l'amputazione
della gamba. Grazie al contributo del CER potè guarire
e nel 2005 entrare come novizio nella congregazione religiosa
dei "Missionari di Gesù e Maria". Ora frequenta il
seminario per diventare sacerdote e, con il sostegno del suo
superiore e fondatore dei Missionari di Gesù e Maria,
Padre Emmanuel
AMOUZOU , tiene corsi di
esperanto ai confratelli e laici locali. Già lo
affianca un altro religioso, Fra Serge Marie-Rosaire Flagbo,
attivo al centro Diocesi di Kpalimé. Due colonne del
movimento esperantista cattolico situati più o meno
al centro del Togo, ma con forti legami con la capitale
Lomè dove è attivo il sig.
Apélété Agbolo, fratello di Fra’
Basile, ed altri esperantisti pieni di buona
volontà.
TESTIMONIANZE
"NIA ĈIAMA REVO FINFINE FARIĜIS REALA"
(el la "Raporto pri la
vizito de patro Duilio Magnani al UTEK-anoj")
(de Apélété AGBOLO)
La 20-an de junio 2006 okazis Sankta Meso far'de
Patro Duilio el Italio, kiu kun aliaj italaj geamikoj atingis
Togolandon kvar tagojn antaŭe.
La UTEK-anoj de Lomé kaj Notsé varme sin
preparis por la afero en Lomé kaj Notsè; sed
pro administraj kialoj, la meso ne okazis en Lomé.
Tamen la estraro de UTEK-secio de Lomé sukcesis
kuniĝi al la UTEK-anoj de Notsè por la Sankta
Celebrado.
Jam frumatene la 20-an de junio, gesinjoroj
Apélété AGBOLO (kunordiganto),
Moïse SEDJRO (vicprezidanto) kaj Blandine Mana KUNAKEY
(sekretariino) atingis Notsè-n 100 kilometrojn for de
Lomé kie ili atendis la italan delegacion venontan de
Kpalimé, por konduki ilin al Abala (vilaĝeto de
Notsè, ejo de la kongregacio de la Misiistoj de Jesuo
kaj Maria) kie okazos la meso.
Je duono post la naŭa, du fratoj misiistoj Richard
kaj Serge kune kun la delegacio de Lomé, bonvenigis la
gastojn italajn kaj kondukis ilin al la supre priparolata
loko kie la infana folklora grupo per varmaj tamtamludo kaj
danco atendis nin. Tuj post la bonvenigaj vortoj kaj
prezentado de siaj kolegoj, fratoj misiistoj al la gastoj,
s-ro Basile AGBOLO landa reprezentanto de IKUE en Togolando
kondukis la ĉeestantaron al la Kapelo kie okazos la
meso. Cxirkaŭ okdek personoj krom la infanoj, la fratoj
misiistoj kaj la italaj gastoj, partoprenis la meson. El tiuj
personoj nombras la geesperantistaj katolikoj je kvindek
kvin.
(...)
Komence de sia homilio, kiun tradukis s-ro
Apélété, Patro Duilio diris:
"
mi tre dankas vin ĉar
vi tre bone kaj bele legis kaj kantis… mi pensas ke
tio rezultas el la laboro de Frato Basile kiu lernigis
ĉion al vi…". Post la komentoj de la
legaĵoj la meso daŭris normale en vere esperanta
varmeca etoso.
Ĉe la fino, s-ro Basile faris tre agrablan paroladon
kies parto estas jena: "
Mia
animo altigas la Eternulon, kaj mia spirito ĝojas en Dio
mia savanto". Karaj gepartoprenantoj, fine de tiu solena kaj
belega Sankta Meso, permesu al mi danki la Sanktan Triunuon,
nian S-inon de la Espero, niajn Patronojn Sanktaj Pio kaj
Masimiliano, kiuj favore donas al ni ĉi tiun tagon. Mi
dankas la Superulon de la Misiistoj de Jesuo kaj Maria, Patro
Emmanuel AMOUZOU, en kies Kapelo ni estas nun. Mi dankas vin
ĉiujn, gesamideanojn, gemisiistojn, UTEK-anojn el
Notsè kaj Lomé, kiuj kontribuis al la sukceso
de ĉi tiu tago. Centoble Dio vin benu!
(...)
Post tiom longa varma parolado de la Landa Reprezentanto,
kaj la fina beno de Patro Duilio, la kongregacio de la
misiistoj de Jesuo kaj Maria, akceptis la gastojn per tre
bongusta tagmanĝo. Tamtamludo, grupaj fotiĝoj kaj
renkontoj inter la estraroj de Lomé kaj Notsè
kaj kun Patro Duilio finis la aranĝon ĉirkaŭ
la 2-a horo posttagmeze, kiam la itala delegacio forveturis
norden de Togolando.
Estis tre agrabla tago por ni UTEK-anoj, kaj ni esperas ke
venontfoje, eĉ aliaj esperantaj Pastroj katolikaj
kuniĝos al Patro Duilio por tre granda kuncelebrado por
UTEK-anoj.
Notindas, ke okazis naŭtaga preĝo en Notse kaj
Lomé, de la 7-a ĝis la 15-a de junio intence al
la alveno de la italaj amikoj kaj ilia bona restado en
Togolando.
(...)
Dimanĉon la 2-an de julio, okazis en Lome dankmeso,
intence la bona rehejmeniĝo de la italaj amikoj, ĉe
la paroĥo Maria Aŭsiliadora de Gbenyedji (sidejo de
UTEK-Lomé).
El la kroniko de la vizito de CER-ES-anoj al Togolando kaj
Benino 15-28.06.2006
(de don Duilio
Magnani)
Laste. Kuraĝiga okazintaĵo fina, eĉ se
ĝi estis la unua laŭ la vojaĝprogramo, estis
la surpriza renkontiĝo kun la UTEK-anoj (Unuiĝo
Tologanda Esperantista Katolika) en Notsé pri kiu
aparte raportos S-ro Apélété Agbolo, la
frato de Jean-Louis Basile. Tamen, mi cedas la rakonton al
juna nia E-ĉiĉerono, S-ro Adje Adjevi el
Lomé, regule salajrita (ĉu temas pri rekordo?) de
la urba Turisma Agentejo “TransAfrica”, kiu
perrete raportis sub la jena titolo:
Togolando gastigis
UNUAN sanktan meson en Esperanto
«(...)
Okdeko da personoj, el Lomeo kaj el Notse, partoprenis la
meson de la komenco ĝis la fino. Notindas ankaŭ la
ĉeesto de la ses geitalaj gastoj (la aliaj tri iris jam
al Benino!), kiuj kunvojaĝas kun la honora prezidanto de
IKUE. Ĉe la fino de la meso okazis tam-tam ludo
prezentita de infanoj al gastoj, diskuto inter
IKUE-reprezentanto kaj UTEK-estraro, interŝanĝo de
donacoj, grupfotiĝo, komuna tagmanĝo kaj vizito tra
la Kongregacio.
La italaj gastoj
daŭrigis la rondiron al la norda parto de Togolando.
Gvidante enlanda esperantisto (t.e. Adjé Adjévi
mem!), ili spertis aspekton de la vivo en Afriko. Survoje,
tiuj ĉi geviroj plenaj je karitato donacis
ĉemizojn, bombonojn, pilkojn, krajonojn kaj skribilojn
al infanoj kiuj iris renkonte al ili, kiujn ili tiom tenere
amis kaj fotis. La 24-an de junio la rondvojaĝintoj
forveturis al Lokossa en Benino. (...) »
(Adjé
Adjévi)
Ni flankenmetas la detalan turisman kronikon de la
norda rondiro malgraŭ la interesaj vizitoj de la
sovaĝa arbaro de Kloto (...), ni revenu al la
esperanlingva aspekto de la vojaĝo en
Togolando.(...)
Kvankam novico, frato Basile sukcesis arigi urban
E-grupon kaj akurate prepari ĝin por la mes-celebro,
kiel skribite pli supre. Post la Meso okazis kunveneto kun la
ĉeestantaj UTEK-anoj, kiuj prezentis al p. Magnani
projekton de ciberkafejo en Lomé. Per ĝi oni
intencas, krom laborigi plurajn UTEK-anojn, eĉ repagi
eventualan pruntedonitan kapitalon kaj finance subteni la
agadon de la nacia IKUE-sekcio. Efektive, la ĉies
problemo estas la memfinancado de la IKUE-filioj en ĉiuj
malriĉaj Landoj.
Ĉu la italaj IKUE-anoj subtenos tiun projekton? Por
ne riski la fiaskon de Bukavu-kooperativo (1994-95), ĉu
nin konfidu al la religia Kongregacio de fra’ Basile?
Tamen, tia estis nia problemo.
Ĉar la Superulo forestis, ni ne povis pritrakti tuj la
aferon. La Kongregacio celas la evangelizadon, la akcepton
kaj flegadon de ĉiuspecaj bezonuloj (blinduloj,
malsanuloj, orfoj, senlaboruloj ktp). Do, ĉu ĝi
sukcesos flegi ankaŭ la UTEK-anojn? Tio estas nia firma
espero. Efektive, se la projekto sukcesos, certe ĝi
estus pruvo de valida rimedo por starigi kaj financi la
IKUE-grupojn kaj IKUE-landajn filiojn.
Sekve de pluraj postaj klarigkontaktoj kun la Superulo
kaj kun la UTEK-anoj de Lomé oni fidis je ili kaj je
la Pastro-garantianto Emmanuel Amouzou. Per la 10.000,00
€ senditaj tuj antaŭ Kristnasko oni jam luis la
lokalon, komenciĝis la preparlaboroj, oni petis la
rajtigilon de la loka Aŭtoritato malfermi la unuan
Ciber-kafejon ESPERANTO kun 15 retaparatoj kaj baldaŭ
oni kompletigos la antaŭviditan koston per la sendado de
aliaj 9.803,31 €. Startis la dua Kooperativo de
IKUE-anoj kaj la leganto akompanu la kuraĝan iniciaton
per intensa kaj fervora preĝado. Kiam la ciber-kafejo
ekfuncios ni donos la retadreson.
(...)
NELLA REPUBBLICA POPOLARE DEL
CONGO
|
I NUMERI
-
Superficie:
2.345.410 kmq (di cui 77.810 occupati dalle acque)
-
Abitanti: circa
62.600.000 (lug. 2006)
-
Tasso di crescita
annuale: 2,3%
-
Speranza di vita:
maschi: 51 anni, femm.: 55 anni
-
Governo:
Repubblica democratica
-
Capitale:
Kinshasa (già Léopoldville) (circa
7.800.000 abitanti)
-
Lingua ufficiale:
Francese (lingue locali: Kongo, Luba, Mongo Lingala,
Swahili, Kikongo, Chiluba e altri dialetti etnici per un
totale di 242 lingue)
-
Religioni:
Cattolica (50%), Protestante (20%), Animista (20%),
Musulmana (10%)
-
PIL pro capite:
700 $ (nel 2005)
LA STORIA
I primi insediamenti umani risalgono a tempi
preistorici. Nella conferenza di Berlino del 1885 il
territorio congolese fu assegnato al re del Belgio Leopoldo
II che ne fece sua proprietà personale, ma una serie
di proteste internazionali dovute alle spietatezze dei
mercenari del re indussero quest'ultimo a cedere la
sovranità della colonia al parlamento belga che nel
1908 ne decretò l'annessione denominandola Congo
Belga. Continuò tuttavia la repressione contro la
popolazione indigena fino ad indurla alla lotta per
l'indipendenza. Per evitare che la lotta degenerasse in una
vera guerra, il Belgio nel 1960 decise di concedere
l'indipendenza. Ne seguirono violenti scontri che si
conclusero nel 1961 con l'uccisione de primo ministro Patrice
Émery Lumumba e la presa del potere da parte del
colonnello Mobutu Sese Seko che instaurò un regime
dittatoriale e cambiò il nome del paese in Zaire. Il
regime di Mobutu è durato fino al 1997 quando fu
spodestato da Laurent-Désiré Kabila che
mantenne la presidenza della nuova
Repubblica Democratica del Congo
fino al 2001 quando fu assassinato. Gli successe il figlio
Joseph Kabila, che fu rieletto presidente, con libere
elezioni nel dicembre del 2006.
Dal 1996 al 2003 il paese fu teatro di una sanguinosa
guerra civile terminata con un governo di unità
nazionale.
L'ECONOMIA
Date le sue risorse naturali, la R.D. del Congo
potrebbe essere uno dei paesi più ricchi del
continente, purtroppo il regime dispotico di Mobutu prima e
la sanguinosa guerra civile del 1996-2003 hanno ridotto la
sua economia in condizioni disastrose.
Il paese è ricco di risorse minerali: rame,
uranio, oro, diamanti, cobalto, stagno, argento, zinco,
manganese, tungsteno, cadmio, germanio, radio e, al largo
della costa, petrolio.
Il fiume Congo e i suoi affluenti formano una vasta rete
di vie navigabili. Essi sono potenzialmete sfruttabili dal
punto di vista idroelettrico e consentono una produzione
agricola estremamente varia: patata, manioca, canna da
zucchero, mais, miglio, banane, arachidi, riso, caffè,
cotone, caucciù, olio di palma, tè, tapioca,
legname.
LA GEOGRAFIA
La R.D. del Congo si trova al centro dell'Africa
equatoriale. Confina a nord con Repubblica Centrafricana e
Sudan, a est con Uganda, Ruanda, Burundi e Tanzania, a sud
con Zambia e Angola e a ovest con l'oceano Atlantico (per un
tratto di soli 37 km) e il Congo.
Il paese è dominato dal percorso del fiume Congo
con i suoi suoi affluenti e da foreste equatoriali con specie
pregiate (teak, ebano, mogano) e la tipica fauna equatoriale
con i grandi mammiferi africani, varie specie di rettili e di
uccelli, ma anche con la mosca Tse-tse e la zanzara Anopheles
reponsabile della malaria. Il clima è equatoriale,
caldo umido con piogge abbondanti.
NOI CON LORO
Due le località di interesse del CER-ES: una
presso la capitale
Kinshasa situata ad occidente, in
prossimità del confine con la Repubblica del Congo,
l'altra è presso la città di
Goma, situata ad oriente sul
confine con il Ruanda. Presenteremo quindi separatamente le
due realtà.
KINSHASA
A Kinshasa vive Jean Bosco MALANDA LUTETE, il landa
representanto de IKUE. Dopo la sanguinosa guerra che ha
devastato il paese, si sta ricostituituendo il movimento
esperantista congolese. È sua intenzione creare a
Kinshasa un
centra
IKUE-oficejo per il Congo e organizzare una qualche
iniziativa economica che lo mantenga in funzione, per questo
chiede il nostro aiuto finanziario. Egli ci fa da
intermediario nei nostri contatti con suor Pascaline KIZODISA
MBILA, attiva divulgatrice dell'esperanto, che opera in
località Kuilu-Ngongo (diocesi di Matadi) e si dedica
all'educazione dei bambini.

Dal 2004 l'UECI devolve alla sua
attività uno dei contributi annuali per
l'alfabetizzazione. La suora è una buona esperantista
e si dedica all'insegnamento coinvolgendo in questo anche una
consorella, suor Henriette. Già in precedenza, quando
operava in località Lukala, aveva introdotto
l'insegnamento dell'esperanto tra i suoi allievi. Dopo il suo
trasferimento a Kuilu-Ngongo l'insegnamento in quella
località viene portato avanti con qualche
difficoltà da suor Helèné, una
consorella ancora principiante. Oltre al contributo per
l'alfabetizzazione, spediamo loro libri di Esperanto e
l'abbonamento a Espero Katolika.
Jan Bosco Malanda, ci informa sulla situazione delle
varie sezioni locali dell'IKUE, che, a parte Goma, sono:
A
Mbanza-Ngungu con poco più di
decina di soci che si ritrovano ogni sabato presso la
parrocchia di Cristo Re dove si tiene un corso di
esperanto.
A
Lukaladove il gruppo fondato da suor
Pascaline e ora guidato da suor Helèné si
ritrova ogni venerdì presso il convento.
A Kuilu-Ngongo c'è solo un gruppo di bambini che
si ritrovano in convento sotto la guida di suor Henriette in
sostituzione di suor Pascaline, che, stando alle ultime
notizie, si è trasferita a Matadi per gestire la
scuola locale. Anche a Matadi quindi nascerà un nuovo
circolo esperantista.
A
Kinshasa, con
poco più di una decina di soci, che si ritrovano due
volte al mese sotto la guida Jean Bosco Malanda stesso.
Recentemente hanno associato al circolo un redentorista
congolese, padre Richard MAKASI, che ha da poco imparato la
lingua e già “retumas”.
Una curiosità significativa: Il 30 giugno 2006 Jan
Bosco Malanda è diventato padre. Ha chiamato la sua
bimba Magnani Malanda Muntu (Muntu è il nome della
nonna paterna) riservando il nome di Duilio al primo figlio
maschio che gli nascerà. Il sig. Jean Bosco è
molto legato a Don Duilio perché gli ha finanziato gli
studi con la promessa che avrebbe lavorato per fondare la
“nacia filio de IKUE” cosa che sta facendo con
passione.
Infatti è di questi giorni la notizia che, in
piena collaborazione con padre Makasi, vorrebbe acquistare
mini-bus usato per il trasporto cittadino onde gadagnarsi da
vivere e, dopo aver ripagato il costo (6.000,00 €),
disporre del guadagno anche per le attività
dell’IKUE nel Congo. Da un’indagine fatta
tramite altri sacerdoti congolesi presenti in Italia, la
proposta è risultata ottima, se la situazione locale
non cambia. Il CER-ES di certo darà il suo benestare e
presto “BUS-ESPERANTO” giornalmente
propaganderà la lingua pianificata per tutta la
capitale. Non avremo una terza ... Bukavu? Tutto fa sperare
bene.
GOMA
Qui si concentrano sempre più
l’attività del CER-ES. La città, di circa
mezzo milione di abitanti, si trova sul confine con il Ruanda
(la loro casella postale è in Ruanda) e quindi fu
particolarmente soggetta ai tragici eventi della guerra tra
Hutu e Tutsi che insanguinò la zona tra il 1993 e il
2003. Per questo il problema principale è dato dalla
presenza di molti orfani e ragazzi di strada che cerchiamo di
aiutare mediante le adozioni a distanza e dando un contributo
a chi li accudisce. Ad essi l'UECI invia dal 2004 uno dei
contributi annuali per l'alfabetizzazione. Il nostro
principale riferimento locale è Jean-Paul Alexis
ASUMANI BENGANTUNDU, coordinatore della locale sezione
dell'IKUE. Egli ospita e aiuta anche uno studente
universitario, Alfonse Waseka, che, nella sezione fa da
segretario e insegna l'esperanto (vedi K.S. n.1 e 2 del
2006). A lui il CER-ES dovolve una borsa di studio annuale di
circa 150 € che gli permette di continuare gli studi. Un
ulteriore contributo viene dato perchè Jean-Paul
Alexis si possa costruire una casetta in legno necessaria
alla sua numerosa famiglia e alla sua attività
caritativa.
In progetto c'è anche la costruzione di un
orfanotrofio per accogliere i ragazzi che ora vivono sulla
strada. Il CER-ES certamente non potrà impegnarsi,
almeno per il momento, per questa costruzione. Se mai
cercherà di aiutare con le adozioni (siamo a 9) e con
un progetto di attività economica per
autofinanziamento.
UN PERSONAGGIO: J.P. ALEXIS ASUMANI BENGANTUNDU

Di lui si è già
scritto in K.S. n2 del 2006. È un uomo poco più
che cinquantenne (nato nel 1954) sposato e padre di 3 figli.
Ha saputo dell'esperanto da un suo corregionale, ne ha capito
l'importanza e lo ha voluto imparare. Anche se ancora
principiante, nel 2003, ha fondato il GEK (Goma Esperanto
Klubo) di cui è presidente e, in questo ambito, una
sezione locale dell'IKUE. L'esperanto gli consente di
sentirsi, come lui dice,
mondcivitano, di corrispondere
con i
samideanoj di
tutto il mondo per far conoscere a tutti le difficoltà
economiche, sociali e politiche del suo paese, per perorare
la causa dei suoi poveri concittadini e per chiedere un mondo
più giusto e meno squilibrato. Malgrado la sua
povertà si occupa in prima persona di coloro che
stanno peggio di lui come dei ragazzi di strada e di questo
suo lontano parente, Alphonse Waseka, studente di diritto,
che ospita in casa sua e che aiuta perchè possa
continuare gli studi universitari. In casa sua ospita anche
le riunioni del GEK e degli IKUE-anoj. Di domenica accoglie
in casa sua gli orfani e i ragazzi di strada, per il
catechismo, l'istruzione morale, il pranzo, lezione di
esperanto e un aiuto per chi ha difficoltà
scolastiche.
Suo desiderio è quello di poter costruire un
orfanotrofio, avere una sede per gli esperantisti e
raccogliere un piccolo capitale perchè si possa
iniziare una qualche attività economica.
A lui e al suo gruppo, il CER-ES fa riferimento per le
adozioni a distanza degli orfani (vedi K.S. n.4 del 2006 dove
Jan-Paul Alexis racconta la storia della prima bimba adottata
da una coppia di Riminesi).
Lastaj informoj el Jean Paul Alexis
(responde al don
Duilio)
Karega Pastro Duilio, mi dankegas al vi pro
ĉiuj iniciatoj kiuj vi prenas por niaj infanoj.
Pri la nombro de la infanoj, ili estas 53. (...) La
orfoj je gepatroj estas 8, la orfoj je patro estas 8, la
orfoj je patrino estas 5. Entute la orfoj estas 21. La
delasitaj kaj la necesbezonantoj estas 32 infanoj. Entute, ni
enkadrigas 53 geknabojn. Tiuj ĉi infanoj estas
neplenaĝuloj, la plej aĝulo de ili estas 16
jaraĝa. (...)
Ni ankaŭ informas al vi ke, ĉar multaj aliaj
personoj scias, ke ni enkadrigas la orfojn, ĉiun tagon
ni ekricevas petojn, ni ne scias kion fari. (...)
La renkonto de la georfoj okazas ĉiun
dimanĉon; dum tiu tago, ili manĝas kaj lernas
Esperanton. (...) ili manĝas nur unu fojon semajne pro
manko da mono, sed se ni havus sufiĉe, ili manĝus
tri fojojn semajne. (...)
Jen kiom ni elspezas por la magnaĵo unu fojon tage:
15 kg da rizo: 12 $ + 10 kg da fazeolj: 6 $ + 10 kg da
viando: 25 $ + 5 litroj da oleo: 6 $ + Salo: 0,5 $ +
Karbareto 10 $ + Spicoj: 3 $ + 15 kg da terpomoj: 3 $.
Entute 65,5 $ tage. (...)
La du kunlaborantoj, studentoj Ethienne Katchelewa kaj
Aŭgusteno Kakozwa ne loĝas ĉe iliaj familioj;
ili venis en Goma por studi. Ambaŭ loĝas en iu
domo kiun aliulo lasis por ili kiel fruktuzantoj.
Fraŭloj sen monfonto, ĉiu vespere ili, revenante de
la universitato, venas ĉe mi por vespermanĝi. Estas
ĉe mi kie ili lernis Esperanton dank'al Alphonse.
Aŭgusteno Kakozwa diplomiĝis antaŭ 4 jaroj
kaj ekuniversitatis tiu ĉi akademia jaro, li kursas la
medecinon. Dank'al Dio li atendas bonan rezulton kaj vizitos
la duan klason. Li estas orfo je patro kiu mortis antaŭ
unu jaro. Kadre de Ikue, li estas inter la personoj kiuj
helpas por la instruado de la infanoj niaj.
Pri Ethiene Katchelewa, li vizitas la dua agronomia jaro,
li tuj tiu ĉi jaro vizitos la tria jaron (...) tio
dank'al monhelpeto de lia amiko Guneo kiu loĝas tie
ĉi en Goma sed kun multe da malfacilaĵoj.
La domo estos bela kiam ĝi estos finita (...). Vi
devas scii ke ĉiuj domoj de la malriĉuloj en Goma
estas ellignaĵe farita kaj ŝajnas kabanacojn. Tial
mi petis al vi ĉiujn materialojn por la konstruado
(Pentrado, ktp) En Goma oni ĉiam konstruas lafŝtone
ĉar Goma situas sin piede de la Vulkano Nyiragongo kaj
krom la malnovaj elĵetaĵoj, ĝi
elĵetis denove en 2002 la 17an de januaro kaj bruligis
unu trionon de la urbo. (...).
UNA TESTIMONIANZA
(de Norma
Covelli)
Dum la UECI kongreso okazinta en Como la pasintan
Junion, pastro Duilio Magnani informis la kongresanojn pri la
programo de CER-ES celante, interalie, la pliiĝon de
adoptoj je distanco por afrikanaj infanoj en Benino kaj
Kongo.
La afero tre interesis min ĉar mi nun vivas sola,
miaj gefiloj estas plenkreskuloj kun propra familio, miaj
genepoj estas jam gejunuloj kaj ne plu bezonas mian helpon.
Ŝajnis al mi bona okazo dediĉi mian tempon al
bonfarado. Fin fine mi devis nur elpreni el monujo unu
eŭron tage kaj certe, la manko ne estus
rimarkinda…
Tamen la adopto, kvankam je distanco, ne postulas nur
monon sed ankaŭ la interesiĝon de adoptanto al la
karaktero kaj al la aspiroj de la adoptito. Tio povus esti al
mi stimulo por okupi la menson kaj igi min utila al bonega
celo.
Pripensante tion mi donis mian konsenton al la peto de
pastro Duilio kaj en Julio mi ekkontaktis, per reto, doktoron
Alexis, la kunordiganton de adoptaj aferoj en Afriko.
Li, ĝentile, tuj respondis sendante noticojn kaj
foton de la knabeto al mi destinita. Temas pri la dektrijara
Hubert, supozeble orfa, loĝanta en Goma, frekventanta la
sesan klason ĉe la unuagrada lernejo. Li lernas
ankaŭ esperanton sed, kiel komencanto, li ankoraŭ
ne kapablas sin bone esprimi per ĉi-lingvo. Kiel, do,
komuniki inter ni?
Mi, tamen, trovis la solvon: Hubert povas skribi uzante
sia kutiman lingvon, la francan kaj mi povus refreŝigi
ĝin, lernitan antaŭ kvindek jaroj dum mia lerneja
tempo. Por respondi, mi povas utiligi esperanton tiel ke
Hubert havas eblecon plibonigi sian esperantan lernadon.
La afero bone sukcesis. En septembro mi ricevis leteron
de Hubert kun lia foto en kiu mi rimarkis ke li aspektas tro
serioza kaj ke lia mieno estas tre malgaja.
Li komencas la leteron per la frazo : - Ma chère
maman – kaj konkludas ĝin dankante pro mia helpo
kiu donos al li la eblecon daŭrigi sian studadon por,
estonte, “gajni sian vivon“
Verŝajne Hubert travivis malgajan infanaĝon
kaj, eble, malbonaj spertoj forigis la rideton de lia
vizaĝo.
Jen, laŭ mi, kien precipe celas la adopto je
distanco: doni esperon por pli bona estonto al dektriaĝa
knabeto kaj, eble, ekvidi aperantan gajan rideton sur lian
vizaĝon.
Tio, jam, igos min feliĉa.
I NUMERI
-
Superficie:
587.041 kmq
-
Abitanti: circa
18.600.000 (lug. 2006)
-
Tasso di crescita
annuale: 2,9%
-
Speranza di vita:
maschi: 57 anni, femm.: 60 anni
-
Governo:
Repubblica
-
Capitale:
Antananarivo=Tananarive (circa 1.700.000 abitanti)
-
Lingue ufficiali:
francese e malagasy
-
Religioni:
Animista 52%, Cattolica 21%, Protestante 20%, Musulmana
7%
-
PIL pro capite:
900 $ (2005)
LA STORIA
Il popolo malgascio è un miscuglio di
asiatici e africani insediatisi sull'isola 1500-2000 anni fa.
I primi europei vi giunsero nel 1500. Successivamente schiavi
africani, commercianti arabi, indiani e portoghesi, pirati
europei e coloni francesi si fusero con la popolazione
autoctona, dando alla fine vita ai 18 clan ufficiali che oggi
popolano l'isola. Alla fine del XVIII secolo, il clan Merina
era quello dominante. Nel 1820 gli inglesi firmarono un
trattato che riconosceva l'indipendenza del Madagascar sotto
il governo dei Merina. I francesi invasero l'isola nel 1895 e
nel 1897 abolirono la monarchia locale facendone una loro
colonia. Dopo la seconda guerra mondiale molti malgasci si
ribellarono contro i francesi. Nacquero partiti politici
indigeni che portarono il Madagascar a diventare nel 1958 una
repubblica autonoma all'interno della comunità
francese d'oltremare e, nel 1960, alla totale indipendenza.
Le lotte per il potere che ne seguirono e il ritiro dei
coloni francesi con i loro capitali e capacità
tecnologiche portarono ad un rapido declino economico fino
alla grave crisi dell'inizio degli anni '80 che vide
l'intervento del Fondo Monetario Internazionale che impose
severe misure restrittive per la concessione di un prestito
che risollevò l'economia. Gli anni '90 videro una
serie di rivolte e tensioni sociali che portarono
all'introduzione di una nuova costituzione nel 1998 che dava
maggiori potere all'allora presidente Ratsiraka. I risultati
delle elezioni presidenziali del 2001 portarono alla paralisi
del sistema perchè ambedue i candidati, Ratsiraka e
Ravalomanana rivendicarono la vittoria. Ne risultò una
drammatica crisi risolta nel 2002 con nuove elezioni che
portarono alla presidenza il sindaco di Antananarivo
Ravalomanana. Ora si spera in una ripresa economica.
L'emergenza del paese ora è data dalla malnutrizione;
il 75% della popolazione vive al di sotto della soglia di
povertà.
L'ECONOMIA
Il settore più importante per
l’economia è l’agricoltura: riso, manioca,
fagioli, banane, arachidi, vaniglia, caffè, cacao,
chiodi di garofano e altre spezie, bovini, suini, ovini.
Il settore industriale più sviluppato è
quello della manifattura tessile e della trasformazione dei
prodotti agricoli.
Esistono anche giacimenti minerari di baŭxite,
titanio, cromite, grafite e, in quantità minori,
quarzo e uranio.
In crescendo il settore del turismo data la presenza di
habitat quasi incontaminati e la staordinaria
biodiversità dell'isola.
LA GEOGRAFIA
Il Madagascar è la quarta tra le isole
più grandi del mondo, si trova in zona subequatoriale
nell'Oceano Indiano, separata dall'Africa continentale dai
400 km del Canale di Mozambico. È un continente in
miniatura, che presenta habitat estremamente diversi tra loro
e un gran numero di specie endemiche (alcune delle quali
davvero bizzarre). Purtroppo la deforestazione, insieme
all’intenso sfruttamento dei pascoli, ha causato
l’erosione del suolo e avviato un processo di
desertificazione. Sono questi i motivi per cui numerose
specie animali e vegetali sono in pericolo di estinzione.
Il clima varia molto a seconda delle differenze di
altitudine e del territorio. E' tropicale lungo le coste,
temperato all’interno e arido al sud. La zona è
soggetta al passaggio di cicloni. Generalmente vi sono due
stagioni: l’estate, umida e calda, che va da novembre a
marzo, e l’inverno, fresco e secco, che va da aprile a
ottobre.
NOI CON LORO
Il nostro riferimento è padre Pierre Bruno
EFADAHY già oblato di Maria Immacolata e ora sacerdote
diocesano della diocesi di Mahanoro. Egli ha formato un
gruppo di esperantisti per costituire una sezione IKUE in
Madagascar e divenirne
Landa reprezentanto. Potete
leggere la sua storia in K.S. n.5/2006. Gli fece conoscere
l'esperanto un missionario polacco, padre Jan Sadowski (di
quest'ultimo c'è un suo rapporto dalla missione in
E.K. 7-8/1983 e una foto). Finora ha ricevuto da noi un aiuto
per i banchi della sua chiesa, libri di esperanto e il
contributo annuale dell'UECI per l'alfabetizzazione.
Come parroco di Vatomandry (85 km a nord di Mahanoro) ha
diffuso l'esperanto presso un gruppo di allievi ed insegnanti
della locale scuola cattolica ed è riuscito a
costituirvi una sezione IKUE. Essi sono desiderosi di
corrispondere con noi. In K.S. n.6/2006 si possono trovare i
loro indirizzi. Recentemente padre Pier Bruno è stato
trasferito nella città di Mahajanga come rettore del
seminario interdiocesano del Nord Madagascar. Ci auguriamo
che, grazie a lui, ne esca qualche sacerdote
esperantista.
I NUMERI
-
Superficie:
27.834 kmq
-
Abitanti: circa
8.090.000 (lug. 2006)
-
Tasso di crescita
annuale: 0,5%
-
Speranza di vita:
maschi: 44 anni, femm.: 47 anni
-
Governo:
Repubblica parlamentare
-
Capitale:
Bujumbura (circa 330.000 abitanti)
-
Lingue ufficiali:
Kirundi, Francese (altre: swahili)
-
Religioni:
cattolici 62%, animisti 26%, musulmani 7%, protestanti 5%
-
PIL pro capite:
700 $ (nel 2005)
LA STORIA
Nel XIV secolo la zona venne occupata dagli Hutu, un
popolo di agricoltori che conquistò una posizione
predominante. Nel XV secolo gli hutu furono sottomessi dai
tutsi (un popolo di pastori nomadi), che fondarono due grandi
regni corrispondenti grosso modo agli odierni Burundi e
Ruanda.
Nel 1884 i tedeschi conquistarono il Burundi (all'epoca
Urundi) e il Ruanda. Al termine della prima guerra mondiale,
in seguito alla sconfitta tedesca, la colonia passò
sotto amministrazione belga che lasciò gran parte
della gestione ai tutsi accentuando le rivalità tra i
due gruppi etnici.
Il Burundi ottenne l'indipendenza nel 1962 grazie
soprattutto ai tutsi che quindi consolidano la loro posizione
di potere anche dopo le elezioni legislative del 1965, in cui
gli Hutu ottennero la maggioranza. Ne è conseguita una
lunga serie di colpi di stato, disordini ed efferatezze con
gli eccidi del 1978, 1988 e 1991-93. Nel 1994 un'attentato
all'aereo presidenziale uccise i presidenti del Burundi e
dell'Uganda (ambedue Tutsi); ne è seguito un massacro
con quasi un milione di morti. I disordini sono continuati
fin quasi ai nostri giorni con continui colpi di stato. Sono
stati firmati accordi di pace nel 2000, riconfermati nel
2003; nel 2005 è stata approvata una nuova
costituzione ed è stato eletto un nuovo presidente,
questa volta hutu. Nel giugno 2006 nuovi accordi di pace
hanno portato alla firma di un cessate il fuoco. Da notare
che la popolazione è costituita all'incirca per l'85%
da hutu, per il 14% da tutsi e il rimanente 1% da Twa
(pigmei).
L'ECONOMIA
Il Burundi non ha sbocchi sul mare, ha poche risorse
naturali (oro, rame, cobalto, uranio) e un settore
manifatturiero poco sviluppato. L'economia è
prevalentemente agricola e circa il 90% della popolazione
dipende da un'agricoltura di sussistenza. Oltre al
caffè, che rappresenta l'80% delle esportazioni,
esporta tè, zucchero, banane, cotone e pellame.
LA GEOGRAFIA
Il Burundi è un piccolo stato della regione
dei Grandi Laghi (poco più grande della Lombardia).
Confina a Nord con il Ruanda, ad est e a sud con la Tanzania
e ad Ovest con la R.D. del Congo. Si tratta di un territorio
molto montuoso, con cime oltre i 2000 m di altezza. Il clima
è tropicale ma mitigato dalla presenza del lago
Tanganica. Il periodo delle piogge va da settembre a
maggio.
NOI CON LORO
Il nostro interesse per il Burundi si concentra nel
seminario minore di Ciya (diocesi di Bubanza) dove prima, il
prof. Birindwa Mushosi, ed ora il prof. MUDENDE Libère
insegnano matematica ed esperanto. Il vicerettore stesso
Abbé Novence BIGIRIMANA, ha iniziato a studiare
questa lingua. Una quarantina di studenti sono alle prese con
l’Esperanto.

Di fronte a tanto entusiasmo e, consapevoli
della loro carenza di mezzi materiali, cerchiamo di aiutarli
in ogni modo. L'UECI da qualche anno devolve anche ai loro
ragazzi il contributo all'alfabetizzazione. Tramite il CER-ES
si è pagato l'abbonamento a E.K. e inviato denaro per
l'acquisto di materiale didattico. Al rettore è stato
regalato un computer. Alla madre vedova di uno dei ragazzi
meritevoli (Dominique NIBITANGA) è stata regalata una
capra, così pure all'insegnante di esperanto
Libère Mudende mentre una bicicletta è stata
data all'insegnante Birindwa Mushosi.
Il vescovo di Bubanza, mons. Jean NDAGWARARA, presidente
della conferenza episcopale del Burundi, ha sottoscritto un
documento con il quale consente l'insegnamento dell'esperanto
in tutti gli ambienti cattolici.
Grazie a ciò si sono creati già tre gruppi
di esperantisti: uno presso il seminario di Ciya con una
quarantina di studenti; il secondo in un liceo di Bubanza e
il terzo a Bujumbura con il nome di "Papa Giovanni Paolo II".
Si prevede di istituire un'altro circolo esperantista presso
il seminario maggiore di Gitara. Di certo, uno studente al
secondo anno di teologia, Nestor Ndayongeje, già
corrisponde in Esperanto.
Ultimissima notizia e molto consolante è questa: a
Bubanza, centro Diocesi, si è costituita il 31
dicembre 2006 la BUKE (Burundia Unuiĝo Katolika
Esperantista) forte di ben 25 membri. Presidente eletto
è il prof. Mudende, mentre il sac. Novence ed una
Suora, Bene Terezia Ntibarekerwa Catherine, fanno parte del
Consiglio Direttivo. Come ogni “bambino” anche
la BUKE ha bisogno di…latte fresco e nutriente.
Vedremo se gli UECI-anoj vorranno aiutarci a far fare loro i
primi passi.
TESTIMONIANZE
(el raporto de Birindwa
Mushosi al don Duilio Magnani)

(...) Sabate la 4an februare mi
iris al la malgranda porpastra seminariejo de Ciya, kie mi
renkontiĝis kun ties rektoro, Pastro Erasme NDIKUMANA
kaj informis lin pro via sendaĵo. Li akceptis min en
sian domon kaj vespermanĝis kun mi kaj ofertis al mi
bongustan trinkaĵon. Post tio, mi diris al li ke vi
sendis multon da aferoj: interalie komputilon por li, monon
por lernantoj , ktp. Alia donaco konsistas el kaprinoj al
instruisto Libère Midende kaj al la patrino de
Dominique NIBITANGA.
Ni interkonsentis pri tago dum kiu devis okazi la
distribuo. Kune kun li, ni interkonsentis sabaton la 11an
februare, do post unu semajno.
Samtage ni informis la patrino de Dominique, kiu
loĝas je 10 kilometroj for de la seminariejo renkonti
nin ĉe la seminariejo je tiu dato. La afero
efektiviĝis: je tiu dato ni ĉiuj renkontiĝis
en la malgranda porpastra seminariejo je la 4a horo kaj
procedis la distribuon: La rektoro ricevis la komputilon kaj
la sumon por lernantoj, Libére kaj la patrino de
Dominique ricevis la kaprinojn. La patrino de Dominique petis
de mi vian foton, saman peton faris ankaŭ la lernantoj.
Bedaŭrinde mi ne havis ĝin, mi nur vidas vin el la
revuo "Espero katolika".
Ĉu vi povas disponigi vian foton al ili? Multe ŝi
dankis kun sia filo. Ni ĝuis ion kune kun la lernantoj
kaj kelkaj instruistoj.
Prelegetis la Rektoro kiu ekis per la preĝo "Patro
nia". Ni ankaŭ preĝis "Dipatrinon" kiu ebligis
ĉion kaj kiu donis al ni bonkorajn amikojn. La Rektoro
antaŭ ĉiuj esperanto-klubanoj dankis min, kiu
pereis ĉion, ĉefe vin kaj la
bonfarantojn eŭropanajn kiuj senigis sin favore al siaj
amikoj en Afriko, kiuj malriĉigis sin por riĉigi
afrikanajn esperanto-lernantojn, kiuj malplenigis sian
poŝon por plenigi tiun de siaj amikoj en Burundio. La
rektoro tre ĝojis kaj diris al la lernantoj ke tia
materialo (komputero) estas io grava kiun mankis la lernejo
kaj ke nun solviĝos multaj problemoj. La rektoro montris
al ĉiuj la koverteton en kiun mi enŝovis la
monsumon kiun vi sendis al niaj lernantoj kaj ĉiuj
aplaŭdis kaj ĝojegis.
(...)
Pordo malfermita al Burundio…
(de pastro Duilio
Magnani)
Ni rigardu antaŭen. CER-ES samtempe
malfermiĝis ankaŭ al Burundio, kie viglaj E-grupoj
kun ne malmultaj katolikoj aktivas en la ĉefurbo
Bujumbura kaj en aliaj urboj, kiel Bubanza kaj Ciya. Mi
atentigas la legantojn pri la “
DIPATRINA ESPERANTO-KLUBO" , kun
kvardeko da junuloj ĉe la Malgranda Porpastra
Seminariejo de Ciya, Diocezo de Bubanza, kies
Ĉefepiksopo, Monsinjoro Jean NTAGWARARA, prezidanto de
la Burundia Episkopa Konferenco, konsentis la E-instruadon
ĉe ĉiuj katolikaj medioj.
Jam korespondas perrete kun p. Magnani la Vic-Rektoro,
Pastro Novence BIGIRIMANA kaj unu el la junuloj, Dominique
Nibitanga. Verŝajne en septembro oni starigas E-grupon
ĉe la Granda Porpastra Seminariejo de Gitira. S-ro
Fabien BUTOYI, akolito, kaj S-ro Tumsifumengu Bertin,
muzikinstruisto kaj gvidanto de la katedrala ĥoro, jam
retumas en Esperanto. Vere la E-kunordiganto S-ro Mushosi
Birindwa, konga elmigrinto, ege aktivis pro tiaj
sukcesoj.
Por kuraĝigi la E-grupon, CER-ES donacis komputeron
al la Porpastra Seminariejo de Ciya, Meslibron al la Rektoro
Abbé Erasme kaj al Vic-rektoro Abbé Novence,
religian literaturaĵon, lernolibrojn por E-komencantoj
kaj eĉ tri kaprinojn helpe al tri familioj.
Do, ili atendas nian viziton. La rikolto abundas kaj
sendube allogas. CER-ES kaj Burundio ligiĝis per ora kaj
verda fadeno. Kiu pretas akcepti la inviton viziti Burundion
venontjare 2007, en junio? Karegaj gelegantoj, tiaj vizitoj
frataj, bonfaraj kaj turismaj propagandas kaj radikigas la
E-lingvon en la popoloj kaj en nia eklezia medio pli ol iu
alia E-aranĝo, inkluzive de la Kongresoj, des pli se
ĉi tiuj okazas cele al la esperantistaro kaj ene de la
E-medio!
Alvoko al konstruo de la “Bonfara
E-Katedralo”
(de pastro Duilio
Magnani)
Kiom da fojoj la Dia Vorto rifuzas
buĉoferaĵojn kaj preferas bonfaron al la
malriĉuloj en kiuj Kristo mem kaŝiĝas. Gravas
E-katedralo, pli gravas la E-Meslibro. La oficiala aprobo de
IKUE honorigas la movadon kaj la du monumentoj honore al la
du elstaraj favorantoj la E-lingvon, Patro Pio kaj Papo
Wojtyla, rakontas al vizitantoj ilian favoran subtenon al nia
verda lingvo. Tamen, la Sinjoro urĝigas aliajn
verkaĵon, tiujn konsistantaj el vivantaj kaj suferantaj
ŝtonoj de la Mistika Korpo de Kristo. La “Mistika
E-katedralo per bonfaradoj” pli laŭdas kaj gloras
la Sinjoron kaj forigas niajn pekojn.
Krom la menciitaj, senfinaj aliaj gefratoj petegas helpon
kaj petegas ĝin per la E-internacia lingvo. Kelkaj el
ili havas jam nomon kaj prezentis precizajn projektojn. Mi
mencias nur la lastajn frapantojn je la pordo de CER-ES per
solidaraj projektoj, kiuj ne celas la unuopulojn sed nur la
grupojn:
Alexis Asumani
Bengantundu el Goma/Kongo por kies 4 surstrataj
delasitaj geknaboj ni jam trovis la koncernajn adoptantojn je
distanco;
Jean Bosco
Malanda el Kinshasa/Kongo;
Konga Asocio de Blindaj
Esperantistoj « KABE » ; Sac.
Pierre-Bruno Efadahy-Madagaskaro;
Sr.
Pascaline
Kizindoza-Matadi/Bas Kongo; same el Tanzanio kaj el
aliaj diversaj urboj de Kongo kaj Kamerunio.
La listo fariĝis longa se ni aldonus eĉ la
unuopajn monpetantojn. Tamen, mi ne povas forgesi al vi ke
IKUE-movado en Afriko marŝas bone kaj donas esperojn.
Rimarku, ekzemple, ke Pastro Gabriel Anda el Edea/Kamerunio
(EK nr.9-10/2000, p.163) estis, antaŭ du jaroj, nomumita
Paroĥestro de la Katedralo kaj eĉ Ĝenerala
Vikario de la Diocezo de Edea. Li ne starigis, laŭ mia
scio, E-grupon, ne petis monhelpon kvakam certe bezonanta
kiel dioceza lernejestro, sed…lia influo estos forta,
des pli se li atingos la Episkopecon…Li certe ne povos
malkonfesi sian E-vokiĝon. Efektive, en Kamerunio
loĝas pluraj katolikaj gesamideanoj, sed ...ili estas
kiel “ŝafoj sen la paŝtisto”.
Do, kiu kuraĝos kunagadi en la Vitejo de la Sinjoro por
tiaj tre ŝatataj konstruaĵoj el vivantaj
ŝtonoj? Ĉiu nacia sekcio de IKUE sin organizu por
adopti almenaǔ unu el la bonfaraj projektoj. La unuopaj
IKUE-anoj tiucele sin arigu nacie. Certe, la monhelpo al
unuopaj bezonantoj valoras, sed pli valoras tiu, kiu celas
aron da gefratoj. Bonfarado signifas ĝojo por ni kaj
ĝojigo por la gefratoj, kun la Dia Beno por
ĉiuj.
Bodezirojn el Afriko
QUOTE E NORME ASSOCIATIVE ANNO 2007
Le quote 2007 rimangono rimangono le stesse del
2006:
|
Associato ordinario con Katolika Sento (SO)
Associato giovane (SG)
Associato familiare (SF)
Associato ordinario con Espero Katolika (SOE)
Solo abbonamento a Katolika Sento (AK)
Solo abbonamento a Espero Katolika (AKE)
Associato sostenitore (SS)
Associato sostenitore con Espero Katolika (SSE)
|
17,00
8,50
8,50
38,00
10,00
21,00
34,00
76,00
|
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
|
Il periodico Katolika Sento viene inviato a tutti gli
associati, tranne che per i familiari.
E' associato giovane chi non ha superato i 25
anni.
E' associato familiare chi convive con altro
associato.
Per l'abbonamento all'estero aggiungere 6 euro per
spese di spedizione.
Specificare nella causale del versamento la categoria
dell'associato, l'anno di nascita dei giovani,
l'esatto indirizzo per il recapito del periodico
K.S., la destinazione di eventuali offerte.
I gruppi locali con almeno 10 soci trattengono 2,10
euro per l' associato ordinario e 1,05 per
l'associato giovane o familiare, mentre la quota dei
soci individuali va interamente all'UECI.
I versamenti vanno
fatti sul C.C. Postale n. 47127675
Unione
Esperantista Cattolica Italiana U.E.C.I
|
Nota Bene: Le offerte inviate all'UECI per
il bonfarado verranno spedite al CER-ES. Tuttavia chi
intende dedurle dalla diciarazione dei redditi, le
deve inviare direttamente al CER-ES e conservare
copia del versamento, come indicato a pagina 3,
perchè l'UECI non è un ente
riconosciuto a questo fine.
|
REVENINTE EL AFRIKO
- Ho, amiko mia, kiel vi fartas?
- Bonege, mi ĵus revenis el Afriko.
- Ĉu vere? Kion vi faris en Afriko?
- Mi iris tien kun mia edzino por festi la duan datrevenon de
nia geedziĝo.
- Fulmotondro! post nur du jaroj vi jam iris festi en Afriko.
Kion faros vi, kiam vi atingos la dudekvinan datrevenon?
- Eble mi reiros tien por repreni ŝin.
***
RENKONTIĜO KUN
LEONO
Du esploristoj en Afriko ekvidas malsatan leonon. Unu el du
tuj eltiras el sia mansako paron de gimnastikaj ŝuoj por
surmeti ilin. La alia diras:
- Ĉu vere vi pensas ke per tiuj ŝuoj vi povas kuri
pli rapide ol leono?
- Ne, sed pli ol vi, jes.
***
DIETO EN
AFRIKO
Eŭropanoj turismas en Afriko:
- Ĉu vi scias ke mia edzino ĉi tie komencis
nov-tipan dieton?
- Ĉu vere? kaj kion ŝi manĝas?
- Nur kokosojn kaj bananojn.
- Kaj ĉu ŝi maldikiĝas?
- Ne, sed ŝi lernis grimpi sur la arbojn.
***
PATRINOJ
Du afrikaj patrinoj kun ilia bebo surdorse
renkontiĝas:
- Kiel bela infaneto, kiom da monatoj ĝi havas?
La alia, kiu estas esperantistino, respondas:
- Dek monatojn.
- Ankaŭ la mia! kaj hodiaŭ li diris sian unuan
vorton.
De la dorso de la esperantistino eliras voĉeton:
- Kaj kion li diris?
***
VENENAJ
SERPENTOJ
En Afriko serpento angore diras al alia:
- Ĉu vere ke ni estas venenaj?
- Jes, ni estas la plej venenaj!
- Damne! Mi ĵus mordis mian langon...
***
TIGRO
Iun matenon tigro vekiĝinte sentas sin fortega kaj iras
orgojle tra la ĝangalo.
Unue ĝi renkontas simion kaj tuj blekegas al
ĝi:
- Kiu estas la plej forta besto en la ĝangalo?
La simio terurita repondas:
- Kompreneble vi! neniu estas pli forta ol vi!
Poste la tigro renkontas gorilon, blokas ĝin kaj roras
kontraŭ ĝi:
- Kiu estas la plej forta besto en la ĝangalo?
La gorilo timigita repondas:
- Sendube estas vi! kiu povas esti pli forta ol vi?
Ĝi renkontas aliajn bestojn kaj al tia demando ĝi
ricevas ĉiam tiajn respondojn.
Fine ĝi renkontas elefanton kaj ankaŭ ĉifoje
ĝi krias al ĝi:
- Kiu estas la plej forta besto en la ĝangalo?
Elefanto prenas ĝin per la rostro, ĵetas ĝin
kontraŭ arbotrunkon kaj albatas ĝin teren. La
tigro, tute vundita, pene leviĝinte diras:
- Ho, ne necesas furioziĝi tiel, nur ĉar vi ne
scias la respondon!
(El Interreto)

COMITATO CENTRALE U.E.C.I.
Presidente: Giovanni
DAMINELLI,
via Lombardia 37, 20099 Sesto S.Giovanni (MI) –
tel. 02.2621149.
Vice
presidente: Paola AMBROSETTO, via Emo 9/C,
30173 Mestre (VE) – tel. 041.5341532
Segretario:
Marco POLITI,
Via Montemartini 4, 20139 Milano – tel.
02.5395237
Consiglieri:
don Duilio MAGNANI (segretario per
l'informazione), viale C.Zavagli 73, 47900 Rimini,
tel.-fax 0541.26447
Giovanni CONTI (cassiere e
organizzazione congressi), via F.Filzi 51, 20032
Cormano (MI) – tel. 02.66301958 – fax
02.66302110
Carlo SARANDREA, Via di Porta
Fabbrica 15, 00165 Roma – tel. 06.39638129
Norma COVELLI
CESCOTTI, via E.Fermi 29, 38130 Trento –
tel. 0461.925210
Marsilio GUAZZINI, Via Coletti
108/A, 47900 Rimini – 0541.22993
Assistente
Ecclesiastico: mons. Giovanni BALCONI, p.zza Duomo, 16,
20122 Milano, tel. 02.878014 (ab.) - 02.8556274
(Curia);
Grafica e
impaginazione di Katolika Sento: Mario
GUlLLA, via
Benadir 62, 13100 Vercelli, tel. 0161.259397
Nota bene:
Tutte le
comunicazioni alla redazione di Katolika Sento, vanno
spedite al presidente UECI.
- Per i versamenti
in denaro utilizzare il c.c.p. n. 47127675 intestato
a UNIONE ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA (U.E.C.I.)
ricordando di mettere sempre la causale del
versamento.
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