NUMERO SPECIALE PER L'AFRICA

Enhavo




PERCHÈ?
 

    Dal 2006, K.S. ha la rubrica “Sciigoj el Afriko” volta a dare notizie dal mondo esperantista africano con particolare riferimento all'attività del CER-ES (Centro Esperantista Riminese – Ecumenico e Solidale) che da alcuni anni opera in alcuni paesi Africani tramite l'esperanto e in favore dell'esperanto. Il promotore di questa attività è don Duilio Magnani che si avvale del contributo fattivo di un gruppo di riminesi (esperantisti o solo simpatizzanti). In considerazione degli importanti risultati già ottenuti e delle attività in svolgimento e programmate e del fatto che gran parte dei soci CER-ES sono nostri soci, l'UECI, nell'assemblea generale del 2005 tenutasi durante il congresso di Vitorchiano, ha deciso di devolvere al CER-ES quanto elargisce ogni anno per l'alfabetizzazione e quanto raccoglie per il bonfarado, quindi si sente coinvolta nella sua attività.
    Data la quantità di informazioni e di stimoli che ci vengono dall'Africa, abbiamo constatato che una semplice rubrica bimestrale non è sufficiente, si è deciso quindi di iniziare l'anno 2007 con un numero speciale dedicato interamente alle nostre attività in quel territorio.     Dopo una breve presentazione del CER-ES, presenteremo, di ciascun territorio Africano coinvolto, la situazione attuale, i personaggi, le loro esigenze (e anche i loro sogni), le attività svolte, quelle in corso e quelle programmate, riporteremo qualche esperienza e segnaleremo le opportunità di collaborazione che si offrono a ciascuno di noi.


IL CER-ES

CHE COS'È 

   Il CER-ES è nato ufficialmente l'11 novembre 2004 come evoluzione del CER (Centro Esperantista Riminese) fondato una prima volta nel 1913 da padre Modesto Carolfi ofm. e rifondato negli anni '80 da Padre Albino Ciccanti ofm. Nel 2004, su iniziativa di don Duilio Magnani, si è voluto ridenominare il gruppo aggiungendo i due aggettivi “Ecumenico” e “Solidale”, aggettivi che sono insiti negli ideali dell'esperantismo.     L'ecumenismo è un valore che porta a sentire tutti gli esseri umani titolari di pari dignità, a prescindere dal sesso, razza, cultura, religione e ceto sociale e la solidarietà, è la sua traduzione in fatti concreti.
L'esperanto, che sta alla base dell'organizzazione, non solo si fa mezzo di comunicazione nei rapporti solidali, ma si pone anche come proposta per una maggiore integrazione tra i popoli. L'attività dell'associazione si esprime quindi per mezzo e a favore dell'esperanto: “ per kaj por Esperanto ”.
    Oggi il CER-ES ha una sua sede in Rimini, in via Birolini 48/D, ed è iscritta nel registro delle Organizzazioni di Volontariato di quella città. Si sovvenziona in gran parte con il contributo dei soci, di qualche benefattore, del ricavato di banchetti di beneficienza e di varie iniziative come  tombole e Mercatino. Riceve contributi, come detto, anche dall'UECI e, per qualche progetto particolare, dalla Caritas Diocesana e dal comune di Rimini e dalla Provincia.

IL PERSONAGGIO: DON DUILIO MAGNANI

    Don Duilio Magnani, presidente e uno dei fondatori del CER-ES, è universalmente conosciuto nel mondo esperantista, tanto che nell'U.K. di Vilnius del 2005 fu nominato membro onorario dell’UEA. Fu presidente dell'IKUE dal 1979 al 1995 e, durante la sua presidenza, la Santa Sede riconobbe l'IKUE (1992), approvò il Messale Festivo in Esperanto (1990) e il Santo Padre ha iniziato a rivolgere gli auguri in esperanto prima della benedizione Urbi et Orbi (1994). A Rimini ha ornato le pareti della sua chiesa parrocchiale con mosaici le cui scritte, in esperanto e italiano, l'hanno resa celebre come Cattedrale degli Esperantisti.     Da quando, per raggiunti limiti di età, ha rassegnato le dimissioni da parroco si dedica all'attività del CER-ES, quasi come se il continente esperantista africano fosse la sua nuova parrocchia. Di fatto, malgrado sia avviato verso l'ottantesimo compleanno (classe 1928), dimostra una vitalità ed un entusiasmo che sarebbero invidiabili anche in un giovane. Anche nella scorsa estate lo abbiamo visto in missione in Benin e Togo per inaugurare quanto è stato realizzato, controllare i lavori in opera e recepire nuove iniziative.

IL MERCATINO

    È realizzato da un gruppo di parrocchiane della ex-parrocchia di don Duilio, le quali in qualche ricorrenza particolare organizzano una mostra di beneficenza in cui mettono in vendita svariati prodotti artigianali, prodotti da loro o ricevuti da offerenti generosi. È un lavoro umile ma prezioso perchè dà un buon contributo di denaro e fa conoscere l'attività del CER-ES nel quartiere ed ai turisti.

ADOZIONI A DISTANZA

Che cos'è

    L'adozione a distanza è un atto di solidarietà che garantisce ai minori dei paesi più poveri e alle loro famiglie un aiuto economico, affinché ricevano i beni primari, l'istruzione e le cure mediche di cui hanno bisogno rimanendo nel loro Paese.
Come interviene
    L'adozione a distanza prevede il sostegno di alcuni aspetti della vita del bambino: l’alimentazione, il vestiario, la salute, la scuola, i giochi e un aiuto economico all’intero loro villaggio.

Chi sono i bambini da adottare

    Sono bambini in difficoltà perché orfani o perché, per vari motivi non possono essere aiutati dalle loro famiglie. Per questo hanno bisogno di una famiglia "adottiva" che, almeno a distanza, dia loro le opportunità di crescere, curarsi, studiare e inserirsi nella società.
    Al momento le adozioni del CER-ES interessano bambini di Tozounmé (Benin) e di Goma(Congo).

Durata

    L'adozione a distanza non ha una durata di tempo prefissata. In questo è davvero come un'adozione: può durare finché il bambino non sia in grado di mantenersi autonomamente.

Quanto costa

    Il costo è di 1,00 €/giorno e copre tutte le necessità primarie del bambino.

Come fare

    Si può fare un unico versamento annuale di € 360 oppure ripartire la cifra trimestralmente o semestralmente.
    L’accredito dovrà essere effettuato sul C/C della Banca Popolare Valconca n. 00780001079 ABI 05792 CAB 24204 CIN M intestato a CER-ES Rimini – Don Duilio Magnani.
    Contestualmente al versamento si dovranno comunicare al CER-ES i propri dati per ottenere informazioni sull'adottato ed intrattenere con lui una corrispondenza epistolare. Si riceveranno i dati anagrafici e familiari del bambino e informazioni sulle sue condizioni di vita.

Deducibilità

    Le somme versate sono deducibili nella dichiarazione dei redditi: perciò si deve conservare copia del versamento.

A chi rivolgersi

    La persona incaricata è Tamara Galimberti tel 338/9994403, e-mail: (...). In alternativa ci si può rivolgere direttamente al presidente del CER-ES don Duilio Magnani.

Quanti sono

    Al momento i bambini adottati sono 34 in Benin ed in attesa ce ne sono altri 33; in Goma sono 9, ma il numero dei bimbi soli va crescendo come sentono che qualcuno dà loro un piatto di riso.


IN BENIN

I NUMERI 

  • Superficie: 112.622 kmq
  • Abitanti: circa 7.863.000 ab. (lug 2006)
  • Tasso di crescita annuale: 3,4%
  • Speranza di vita: maschi: 51 anni, femm.: 55 anni
  • Governo: Repubblica presidenziale
  • Capitale politica: Porto-Novo (circa 200.000 abitanti)
  • Capitale commerciale: Cotonou (circa 500.000 ab., ma l'agglomerato urbano supera il 1.000.000)
  • Lingua ufficiale: francese (lingue locali: Fon, Gu, Yoruba)
  • Religioni: Animista 60%, Cattolica 21%, Musulmana 16%, Protestante 3%
  • PIL pro capite: 1.100 $ (nel 2005)

LA STORIA

    Il nome del paese venne cambiato in Benin nel 1975, in precedenza si chiamava Dahomey. Nel XVII secolo era un regno che occupava gran parte dell'Africa Occidentale e godette di una certa prosperità grazie al commercio degli schiavi. Nel secolo successivo il Dahomey incominciò a decadere fino ad essere colonizzato dai francesi nel 1872. Nel 1960 riacquistò la piena indipendenza e dopo un periodo di turbolenze politiche e numerosi golpe, è succeduto un regime di tipo marxista evolutosi successivamente in una democrazia presidenziale confermata dall'indizione di libere elezioni nel 1991.

L'ECONOMIA

    L'economia è quella di un paese sottosviluppato, privo di risorse minerarie, la cui soppravvivenza dipende da un'agricoltura di sussistenza: cotone, cacao, manioca, cocco, cereali, arachidi, ovini, caprini, suini. Il porto di Cotonou è un importante snodo commerciale collegato al Niger e alla Nigeria. Le industrie più importanti sono: tessile, petrolifera, alimentare, materiali edilizi, sigarette.

LA GEOGRAFIA

    È una striscia di terra racchiusa tra la Nigeria ad est e il Togo ad ovest; a nord confina con il Burkina Faso e il Niger e a sud con l'oceano Atlantico, posto quasi a collegamento tra il fiume Niger al nord e il Golfo di Guinea a sud. La maggior parte della popolazione vive nel sud dove ci sono le due maggiori città: Porto-Novo e Cotonou. Il clima è caldo umido con piogge concentrate nelle due stagioni calde (che, nella zona equatoriale, si presentano quando da noi è primavera e autunno).

LA LOCALITÀ

    L'opera degli esperantisti si è focalizzata su Touzounmé, un villaggio di circa 6000 abitanti nella diocesi di Lacossà, dove uno studente universitario, Gaston Houssou, fervido esperantista cattolico, si dedica all'educazione dei ragazzi, per lo più orfani. I contatti con lui e, tramite lui con il villaggio, possono aversi grazie all'esperanto. Una missionaria laica italiana, Carla Baraldi (infermiera nella vicina Perere) e una suora francese (Maria Goretti che opera a Lakossà), controllano per noi la realizzazione delle opere e la gestione del denaro.

NOI CON LORO   

     Molto è stato riferito nei dettagli in K.S. nr.i 5/6 del 2004, riportanti il diario della visita in Benin di don Duilio con un gruppo di riminesi del mese di giugno 2004. In tale occasione sono state inaugurate alcune opere realizzate grazie al contributo degli esperantisti del CER (il CER-ES sarebbe nato l'anno successivo), precisamente: un'infermeria (Flegejo ESPERO  de IKUE) e l'edificio della chiesa (preĝejo Sankta Patro Pio). In tale occasione si è presa visione dei lavori in corso, cioè un pozzo, quasi ultimato, e si sono viste le cose da fare più urgenti e quelle in prospettiva. La cosa più urgente era la ricostruzione in muratura del dormitorio dell'orfanotrofio, perchè l'edificio esistente, in terra battuta, non era affidabile: solo un mese prima era crollato il soffitto ferendo in modo più o meno grave la totalità dei ragazzi che vi dormivano. L'altro lavoro, per loro il più urgente, era la costruzione di due ponti, perchè durante il periodo delle piogge, a causa dello straripamento dei fiumi, il paese rimaneva del tutto isolato. Altri interventi riguardano la perforazione di un secondo pozzo, l'installazione di un generatore di energia elettrica, per fornire almeno l'energia indispensabile all'infermeria, l'arredamento del dormitorio e fornitura di materiale didattico. Nell'estate 2006, don Duilio, con il suo gruppo è tornato a Touzounmé per inaugurare l'orfanotrofio, i due ponti (Ponto ESPERANTO e Ponto PASKO), il pozzo (Puto KRISTNASKO 2003), installare dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e una pompa elettrica per il pozzo. Non si è potuto mettere subito in azione la pompa perchè la profondità dell'acqua sul fondo era insufficiente, si è deciso perciò di incrementare di almeno un metro la profondità del pozzo.
Da notare che, a parte qualche operaio specializzato, gli abitanti del villaggio hanno lavorato remunerati del solo mangiare per cui si è potuto realizzare molto con poca spesa.
    Per quanto riguarda l'attività "por Esperanto" si tengono corsi presso l'orfanotrofio di Touzounmé e a Lakossà nella mini-sede dell'IKUE. Inoltre, sempre a Lakossà tre seminaristi hanno già imparato l'esperanto, due dei quali saranno ordinati Sacerdoti nel 2008: Saverio F. Kinmonnou e Paolo Houssou.

In cantiere

    Programma di adozioni a distanza per gli orfani e bimbi in condizioni disagiate.
    Messa in funzione della pompa del primo pozzo.
    Perforazione di un secondo pozzo presso l'orfanotrofio.
    Arredamento di una stanzetta, presa in affitto a Lakossà come mini-sede dell'IKUE, con telefono, calcolatore collegato ad internet e quanto serve per tenere corsi di esperanto a una ventina di komencantoj.
    Un laboratorio per gli studenti di falegnameria a Koudo con qualche cameretta per alloggiare gli studenti di Touzounmé (che dista circa 6 km).
    Un serbatoio sopraelevato per l'acqua prelevata dai pozzi.
    Fornitura di mobili per l'orfanotrofio.

Progetti futuri

    Dotare di una pompa anche il secondo pozzo e dei relativi pannelli fotovoltaici.
    Microprestiti per incoraggiare le famiglie e i singoli a intraprendere iniziative in agricoltura, allevamento, apicultura, artigianato, commercio.
    Casa dello studente a Lakossà (Studenta Domo) per gli studenti di Touzounmé che devono frequentare le scuole medie e superiori. L'edificio potrebbe essere anche sede dell'IKUE, della cassa per microprestiti e, per rifarsi delle spese, un punto di vendita di manufatti o sede di qualche attività artigianale tipo sarto o parrucchiere. Ma poiché i finanziamenti e la difficoltà di reperire personale direttivo appaiono molto grandi,  rimarrà  forse solo un sogno?
    Un campo di calcio, perchè in ogni villaggio ci vuole anche quello.

UN PERSONAGGIO: GASTON HOUSSOU

    Il personaggio è ben conosciuto dai nostri lettori di lunga data perchè di lui si è scritto in più circostanze nel nostro periodico (vedi KS: n.1-2/2003 - n.2-3-5-6/2004 - n.5/2005
    Oggi ha circa 42 anni, essendo nato nel 1965, è sposato e padre di due figli. Da studente universitario collaborava con la Croce Rossa del suo paese; notando però che gli aiuti che dall'estero giungevano al suo paese non raggiungevano i villaggi, ha deciso di abbandonare questa attività e rientrare nel suo villaggio per cercare di aiutare direttamente i suoi abitanti che vivono in condizioni miserevoli. Grazie all'esperanto ha potuto prendere contatto con il mondo esperantista occidentale, in particolare con il CER di Rimini per ottenere aiuti. È una persona seria, attiva, di buon cuore, generosa e dotata di un insospettabile senso pratico riuscendo a coinvolgere nei suoi progetti non solo i lontani benefattori, ma anche le locali autorità civili e religiose e la popolazione. Suo padre è stato tra coloro che hanno introdotto il cristianesimo nel villaggio di Tozounmé e lui ne segue le orme da cattolico praticante e impegnato. Nel villaggio è l'uomo di riferimento per ogni opera del CER-ES in Benin e, come se non bastasse si occupa dell'insegnamento elementare, della gestione dell'orfanotrofio da lui fondato (OLE) e dell'insegnamento dell'esperanto ai suoi ragazzi.
    Naturalmente la sua non è una posizione facile, anche perchè pur non ricevendo alcuno stipendio per quanto fa e non avendo un conto in banca, i suoi collaboratori e compaesani pensano che sia il collettore di denaro che piove in abbondanza dall'Europa, per cui, gli uni pretendono di essere pagati regolarmente e gli altri chiedono insistentemente aiuto per piccole sovvenzioni ai loro molteplici bisogni. I suoi principi cristiani gli danno la forza anche per sostenere queste situazioni scoraggianti.

Il CPIRS
(Centro di Protezione Infantile e Reinserimento Sociale)

    Il CPIRS è l'associazione non profit giuridicamente proprietaria del OLE (Orfa Lernejo Esperanto) fondato da Gaston Houssou e intestato alle riminesi Anorina Fabbri e Teresina Bellucci (ormai defunte) che vi hanno contribuito con una sostanziale elargizione. Grazie alla sua qualifica può ricevere materiale dall'estero con esenzione di pagamento di dogana. L'UECI mette a sua disposizione annualmente una delle quote per l'alfabetizzazione con corsi specifici per gli adulti ed in particolare per le donne. Incaricata del CER-ES   per questo settore è la prof. Carla POLI

TESTIMONIANZE
Dal diario di viaggio in Benin (24-28 giugno 2006) della sig.ra  Patrizia PULAZZA, segretaria del CER-ES.

    Sabato 24 giugno intorno alle ore 17,00 arriviamo a Lokossà (Benin), dopo aver fatto un bel giro del Togo. Proprio davanti all’albergo ci incontriamo con altri due viaggiatori: Giancarlo Sormani e ed il dott. Giorgio Lolli. Dopo pochissimo arriva anche Gaston, in sella alla sua moto fiammante. Scende in fretta e cominciamo a farci le feste. Il Don è quello più festeggiato, un mito da queste parti! Dopo aver scambiato qualche parola molto velocemente, consegnamo a Gaston il filo unipolare che abbiamo acquistato a Lomè, capitale del Togo, e che Luciano Turci aspetta per poter collegare i pannelli fotovoltaici. Gaston parte alla volta di Touzunmé per effettuare la consegna.
     Domenica, 25 giugno 2006: alle 09,00 Gaston dovrebbe passare a prenderci per andare a Touzunmé, dove verrà celebrata la messa nella Chiesa dedicata a Padre Pio. Infatti arriva abbastanza puntuale, ma deve ancora cercare la macchina che ci porterà sul posto! Arriva poco dopo con un pulmino, dove tutti saliamo in fretta per partire alla volta del villaggio. Don Duilio questa volta non ha dimenticato il vestito da Prete! Appena arriviamo ha inizio la messa. (...) Ci accomodiamo davanti, sulle panche che ci hanno appositamente lasciato, ed assistiamo alla messa celebrata in esperanto ed in francese, con qualche piccola parte in italiano! E’ lunga la messa, qui in Africa, la celebrazione è interrotta più volte da balli e canti, per ben due volte vengono presentate le offerte all’altare, e per i bambini è stata sistemata una stuoia davanti all’altare, dove chi non riesce più a tenere gli occhi aperti si può pure addormentare!
    Alla fine della messa tutti all’inaugurazione dei due ponti, della scuola e quindi dell’orfanotrofio. (...)
    Entriamo nel cortile interno dell’orfanotrofio intitolato ad Anorina e Teresina e ci sediamo dove tutto è stato preparato per la festa. Ci sono i discorsi ufficiali delle Autorità per ringraziare i riminesi di quello che hanno fatto per il villaggio e per gli orfani, ci sono i canti, le danze....e c’è un caldo insopportabile, il sole che batte forte .....Sono infatti le ore 14,00 quando finisce la festa! Ci accomodiamo in una parte interna dell’orfanotrofio, la sala refettorio e di studio: ci sono i tavoli, belli pesanti, di legno massiccio, così come le sedie. Ci viene servito del riso condito con sugo di carne dentro piatti di ferro, poi del pollo ed arachidi, buonissime, lasciate tostare al sole invece che nei forni, senza sale.
Ci dissetiamo con della birra (...) ed alla fine del pasto ci alziamo per iniziare il nostro lavoro: abbiamo stabilito di fotografare tutti e 56 i ragazzi e bambini ospiti dell’orfanotrofio per poter preparare delle schede complete dei dati di ognuno, e rendere così più pratica la gestione della adozioni a distanza una volta rientrati in patria. Con l’aiuto di Gaston, che “costringiamo” a rimanere con noi, chiamiamo i ragazzi uno alla volta, regaliamo loro la maglietta RIMINI-TOUZUNME che abbiamo fatto appositamente stampare in Italia, e li invitiamo ad indossarla ed a posare per la fotografia. (...)
    Lunedi 26 giugno 2006: ci alziamo piuttosto presto, perchè alle 08,00 abbiamo appuntamento con il Sindaco di Lokossà. Vuole ovviamente conoscere chi si sta adoperando per migliorare la vita del abitanti di Touzunme.
    Gaston, il nostro accompagnatore, arriva come sempre con un ritardo di circa mezz’ora, e quindi ci incamminiamo alla volta del Comune dove, dobbiamo aspettare ancora, e parecchio: il Sindaco è rientrato ieri da un viaggio in Canada e ancora non è arrivato. Comunque alla fine il Sindaco arriva intorno alle 10, ringrazia per quello che la nostra comunità sta facendo per loro, e si augura che si possa fare un gemellaggio tra la città di Rimini e la cittadina di Lokossà, magari suggellato da un incontro tra i due Sindaci. La proposta verrà valutata successivamente, chissà se ci saranno sviluppi?
Dopo le foto di rito, ritorniamo in albergo e ci mettiamo alla ricerca dei “taxi” che ci possano accompagnare al villaggio (...)
    All’ambulatorio, dove facciamo la prima tappa e ci rechiamo subito a controllare le gemelline, nate il giorno prima del nostro arrivo nel nostro Ambulatorio: sono tanto carine, e fanno una tenerezza infinita, così piccole! Lasciamo all’infermiera–levatrice–tuttofare quanto portato, con Anna che si prodiga a spiegare a cosa servono le medicine, e consegnamo ad un maestro di scuola tutto il materiale per i ragazzi: quaderni, penne, colori e quant’altro, con mille raccomandazioni: tutto quanto deve servire per i ragazzi della scuola, e solo per loro. (...)
    Renato, Luciano ed il Don prendono parte ad una riunione con “quelli che contano” per organizzare al meglio il futuro della nostra “collaborazione”. Siamo infatti arrivati alla conclusione che sarebbe bene avere più di un interlocutore: il solo Gaston, poveretto, non può farcela a gestire tutto, ed infatti corre di qua e di là come un pazzo, con tutti che lo chiamano, e fatica a prestare la sua attenzione a qualsiasi argomento. (...)
    Martedì 27 giugno 2006: il Don è stanco, ha deciso di passare la mano: per oggi non verrà con noi al villaggio, ma rimarrà a Lokossà per incontrare alcuni esperantisti, visitare il loro centro, e riposare un po’ (non è più un ragazzino!).
Noi invece approfittiamo dell’ultimo giorno per tornare dai nostri amati “bimbi”. Arriviamo in orario di scuola e proprio lì ci fermiamo. I maestri ci accolgono nelle varie classi con i bimbi che intonano una cantilena all’ingresso di ognuno di noi: “Bonjour Madame, bonjour Messieur”, ripetuto all’infinito. Ci leggono, orgogliosi, brani dai loro libri di scuola, i più piccoli vanno alla lavagna a leggere i numeri e le lettere dell’alfabeto, e con quale impegno, soprattutto le femminucce, ci dimostrano tutto quello che hanno imparato! Sono talmente contenti di poter dimostrare le loro conoscenze, la tenerezza che ci fanno provare è qualcosa di difficile da spiegare, si può solo vivere! I bimbi piccoli, quelli della scuola materna, ci cantano delle canzoncine e recitano delle poesie: meravigliosi! (...)
    Domani si parte, si torna a casa. Questa volta i baci e gli abbracci sono più lunghi degli altri giorni, i saluti più difficili… chissà se e quando ci rivedremo. Ciao bambini, ciao ragazzi, ciao a tutti, a presto… ma con le lacrime agli occhi e un groppo in gola!
    Luciano, lui non torna: trascorre qui la sua ultima notte, ha quasi finito il suo lavoro, e questa sera per la prima volta, in mezzo alla savana, si accenderà una luce….
    Mercoledì 28 giugno 2006: oggi è il grande giorno, si parte, si torna a casa. Riflessioni, buoni propositi, e già la malinconia e la nostalgia di questa gente, soprattutto di questi bimbi, così diversi dai nostri, solo perché nati in un altro continente, lontano dalla nostra “civiltà”. Ma arriva Luciano, a farci sorridere ed insieme commuovere un’altra volta: ieri sera ha acceso la lampadina, la prima volta in quel villaggio della savana, ed i volti dei bambini sono stati illuminati per la prima volta! Hanno cantato e ballato per lui, per festeggiarlo, per ringraziarlo del regalo che gli fatto loro, loro che non avevano mai visto la luce dopo il tramonto del sole!
* * *

EL LA KRONIKO DE LA VIZITO DE CER-ES-ANOJ AL TOGOLANDO KAJ BENINO 15-28.06.2006
(DE DUILIO MAGNANI)

La unua elektrika lampo en fora benina savano

    (...) Post la unua vizito al Tozounmé/Benino (EK 9-10/2004, p. 100; KS 5/2004, p.2) dum kiu oni inaŭguris preĝejon, flegejon kaj puton, la asocio financis per pli ol 40.000,00 Euroj aliajn projektojn, t.e. du pontetoj, lernejo kaj orfejo.
Por ilin inaŭguri dekpersona grupo de CER-ES-anoj flugis proprakoste al Togolando kaj Benino. Dum la pli multo de la grupo turismis en Togolando, S-roj Luciano Turci, Giancarlo Sormani kaj Giorgio Lolli, rekte iris al Benino. Precipe Luciano streĉe laboris por instali specialan kaj modernan pumpilon en la puto de Tozounmé (...). Per ses voltaaj sunpaneloj, transportitaj rekte el Rimini, oni planis funkciigi la pumpilon kaj, se la lokaj kondiĉoj permesos, eĉ ekbriligi la unuajn lampojn en la savano. Bedaŭrinde, ne sufiĉis la bona volo kaj la zorgaj preparoj. Tute ne atendite, malgraŭ la plifruaj esploroj, la akvoriĉa stratumo elĉerpiĝis en la puto kaj la akvo preskaŭ malaperis tial la suna energio la pumpilon funkciigis, sed la akvo ne elfluis. (...)
    Ne decas reveni hejmen sen iu ajn sukceso. Unu rezulton oni devas atingi, almenaŭ por felicigi la afrikanojn. Jen la solvo trovita: utiligi ĉiujn voltaajn sunpanelojn por lumigi la Orfejon kaj la Flegejon. Nur la tempo por transporti la panelojn kaj instali la elektrikan drataron ĉe la du konstruaĵoj. Marde vespere, la 27-an de junio, memoriga kaj historia dato por Tozounmé, lampoj ekbrilas je la dudeka horo en la Flegejo kaj la Orfejo. Eksplodas la afrikaj dancoj ĝis malfrua nokto. (...) Jen por la historio la rakonto de S-ro Luciano mem:
    “Mardon vespere, la 27-an de junio 2006, mi finis la instalaĵon de la ses voltaaj paneloj, de la elektrikaj dratoj kaj de la 5 lampoj po 60-vattoj je malalta konsumo. Dumtage mi provis la lampojn. Vespere, je la 20h00 estis kompleta mallumo en la savano. Ĉio silentis. Eble ankaŭ la vilaĝanoj estis senesperaj. Neniu el la helpantaj junuloj kuraĝis ekŝalti la lampojn, des pli ke oni volis atendi la alvenon de Gaston. Ĉar li malfruiĝadis, mi ordonis al iu knabeto eklumigi la lampojn kaj mi, lacega, sen atendi la lumigon eniris mian ĉambreton je la lumo de kandelo. Mi estis manĝetanta ion sen ema , kiam ĝoja voĉbruaĵo atingis miajn orelojn. Sursojle mi kun plezuro vidis vilaĝanojn kaj georfojn kuriozemaj mirige rigardadi kaj kontroli la instalaĵon kaj la lampojn. Kiam alvenis Gaston, oni vokis min por festi kaj danci je mia ĉeesto. Mi fotis ĉion kaj kvankam lacega mi ŝatis aŭskulti iliajn kantojn kaj gape admiri ilian ĝojdancojn. La legnisto povis labori ĝis noktomezo. Ĉiuj estis feliĉaj. Nur mi estis amarege trista, malgraŭ tia loĝantara ĝojo, ĉar mi ne sukcesis aranĝi pli multe al ili.”
    Ĉu la pumpilo? La kolegoj interkonsentis deponi ĝin ĉe la Flegejo de Tozounmé. Oni plifundigu intertempe la puton «Kristnasko 2003» kaj daŭrigu la boradon de la dua puto, kiun la vilaĝanoj mem komencis kun granda peno, sed la manko da mono por aĉeti la cementon haltigis la manlaboradon.

TRI INAŬGUROJ JE LA CENTRO

    La inaŭguroj komenciĝis per la dimanĉa Meso en la “sanktejo” dediĉita al Sankta Patro Pio. Pastro Magnani prezidis la Meson kuncelebrante kun la paroĥestro kaj kun la pastra helpanto. Devige, la diservo okazis en kvar lingvoj: Esperanto, franca, itala kaj la loka dialekto por la senlernejaj vilaĝanoj. (...)
    Pli ol du horojn ni pasigis en la preĝejo kaj certe en ne freŝa aero. La silenta ĉeesto de la georfoj sidantaj surmate, dekstre de la altaro, altiris la atenton de la eŭropanoj ne alkutimiĝitaj je tia pieco. Ilia partopreno en la liturgiaj preĝ- kaj danc-kantoj, allogis kaj invitis al piemo ĉiujn. Post la dank-Meso, tre ĝojigita per multaj kaj tipaj ritmaj kantoj dancitaj, jen ĉiuj al la vizito de la realigitaj konstruaĵoj.
    1. Du pontetoj,kiuj finfine permesas, dum la pluvsezonoj, al la vilaĝanoj, precipe al la infanaro, al la majunularo kaj al la malsanularo, atingi lernejojn, hospitalon kaj vendejon. Do, finiĝis la ĉiujara plurmonata izoliteco pro inundo. La du konstruaĵoj estis nomumataj «Ponto Esperanto» kaj «Ponto Pasko». Rimarkinda estas ilia malalta kosto: nuraj 7.500,00 € kiam la buĝeto de la Komunumo de Lokossà antaŭvidis 15.000,00 €. La helpa kaj eĉ senpaga laboro de la enloĝantoj permesis duonigi la kostojn kaj atingi samtempe du celojn, t.e. monŝparado kaj plifortigo de la civita vilaĝa solidareco. La urbestro, D-ro Raoul Akodjigbé HOUESSOU, devotulo de Patro Pio, ricevinte la riminan delegitaron, rimarkis tion kaj dankeme atentigis la riminanojn kaj la esperantistaron pri la neceso de solidara ĝemeliĝo, ĉar neniam la komunumaj financoj estos realigintaj tiujn pontojn.
    2. La lernejo “Compagnoni Roma”, nomo de la instruistino ĝin donacinta, ĝi konsistas el du kvindekpersonaj klasĉambroj dividitaj per movebla vando por ke ĝi fariĝu, dum la pluvaj sezonoj, unika lud- kaj eventuale konferenc-salono.
    3. La orfejo “Anorina Fabbri kaj Teresina Bellucci” kies nura konstruaĵo kostis pli ol 18.000,00 Eurojn. La parencoj de Anorina kaj Teresina konsiderindan sumon donacis memore al siaj forpasintaj. La Orfejo konsistas el kvar konstruaĵoj surlate de rekangula interna korto. Je la du plilongaj latoj situas la ina kaj vira pavilonoj (...). Je la du aliaj latoj staras la orfeja frontparto kun la enireja portiko, kuirejo kaj manĝejo/studejo. Je la malantaŭa lato situas salono, senvanda sur la interna korto, uzebla kiel lerneja ĉambro, kiel ludejo dum pluvaj semajnoj, kaj eĉ kiel scenejo. (...)

La georfoj

    Kvindeko da ili transloĝiĝos baldaŭ el la pajla kaj ter-kabanaĉoj al la nova plikonforta brik-konstruaĵo. (...)
    La rimina D-rino Tamara Galimberti, advokato kaj juĝisto, ameme deziris ekkoni kaj akurate prizorgi la georfojn. Ŝi, helpita de D-rino Anna Androni, piediatrino, kaj de S-ino Patrizia Pulazza, pasigis la tutan posttagmezan dimanĉon por kontakti persone kaj unuope la georfojn, ekscii ion pri iliaj vivo, nutrado kaj instruado. (...) Oni kunportis el Italio sep grandajn valizojn plenplenajn da vestaĵoj, ĝeneralaj medikamentoj, pulv-lakto, krom lerneja kaj luda materialo. Ĉiu georfo ricevis donaceton, t.e. blanka trikotaĵo stampita per ĝemeliĝ-emblemo (...)

La alfabetiga kurso kaj CPIRS-komitato

    Ofte oni sin demandas ĉu vere nia mondonaco atingas la celon. Eĉ se la peranta asocio distinas ĉion al celita farindaĵo, ĉu la ricevantoj uzos la liveritan monon laŭ la fiksita celo? Jen la kazo de la alfabetiga kurso komisiita por la plenaĝuloj de Tozounme.
Lundon la 26-an de junio la riminanoj revenis de Hotelo Madeleine en Lokossa al fora savana vilaĝo. (...) Atendas nin en la manĝosalono dudeko da virinoj elegante vestitaj kaj kelkaj viroj sidas je unu flanko. Temas pri la alfabetigaj kursanoj.
    Je la frontflanko sidas pli multnombra vira grupo. Temas pri la kunlaborantoj de Gaston: edukistoj, katekistoj, instruistoj, komitatanoj de CPIRS (...). Meze situas la tabloj, novaj kaj diklingnaĵaj samkiel la seĝoj, por la “ekzamen- kaj kontrol-komisiono”. Ĉu? Jes, ĉar por nia kaj ilia seriozeco, tion ni postulis por garantii kaj certigi la italajn bonfarantojn. Prof-ino Carla Poli, komisiita de CER-ES por la instru-monhelpo, pridemandis publike la instruiston de la alfabetiga kurso pri la rezultoj. Por pruvi la ĉies engaĝiĝo kelkaj virinoj brave, kuraĝe kaj orgojle, laŭtlegis siajn kajerojn ricevante entuziasmajn aplaŭdojn de la tuta ĉeestantaro.
(...)

Novaj projektoj

    Ĉar la georfoj kaj aliaj gestudentoj el Tozounmé povas viziti la mezgradajn, la superajn kaj la metiistajn lernejojn nur en Lokossà, fariĝas granda problemo ili trovi loĝadon en la urbo. Lui ĉambron estas peza problemo kaj ofte ne eltenebla kosto por la familio. Kelkaj bonŝanculoj loĝas ĉe parencoj kaj konatuloj. Pro tio la plimulto el la gestudentoj devas rezigni kroman kleriĝon, precipe la gepatraj orfoj, eĉ se meritoplenaj. Domo por studentoj en Lokossà, do, estus providenca solvo. Ĉu la kostoj de la tereno, de la konstruado estos elteneblaj de CER-ES kaj de italaj IKUE-anoj? Ĉu eblos la memstaraj mastrumado kaj administrado? Ĉu tro ambicia projekto?
    Kara leganto, tiucele estas jam apartigitaj 5.000,00 Eŭroj fare de UECI (p. Ciccanti-mono). Do, por la terenkosto, laŭ la opinio de Gaston, tiu sumo sufiĉos. Ni indikis eĉ taŭgan lokon: arbaro en la kvartalo de la Katedralo. Gaston esploris la kostojn. Sed la supozoj ne estis konkrete efektiveblaj. La kostoj jam fariĝis treege altaj. Monaton post monato la inflakcio ege plialtigas la kostojn. Tial oni  antaŭvidas la ne eblecon  pormomente realigi la strukturon, des pli ke estiĝis  eĉ la problemo de la mastrumantoj kaj edukantoj ĉar S-ro  Gaston ne povas plenumi ĉion.  Krome, kiu salajros la instruistojn kaj prizorgantojn? Pormomente tiu sumo de UECI estos utiligota por Internet-kafejo deĵorota en Lomé de niaj  UTEK-anoj. Ili estas jam aranĝantaj la lokalon. Tamen, pli detale oni informos  estonte la legantaron.
    Pastro Magnani sukcesis viziti ankaŭ la novan sidejon de la Centra Oficejo de UEA por Afriko ekde ĉi jaro translokigita de Lomeo al Lokossà. De la oficeja deĵoranto, S-ro Francois Hounsounou, mi eksciis ke 350/400 gestudentoj ĉe la altlernejoj sekvas kun intereso libervolan E-kurson. Krome, Gaston, veturigis min al la IKUE-sidejo, kie ĉiusabate kaj kelkfoje ankaŭ dimanĉe, li renkontiĝas kun dudeko da E-gelernantoj kaj ofte, do ne regule, ili fariĝas eĉ kvardeko. Tio signifas ke la rikolto abundas kaj la E-lingvo allogas. Ambaŭ sidejoj estas luitaj.

Ĉu novaj homaj fortoj ?

    Mi konvikiĝas pli kaj pli ke Lokossà povos fariĝi eĉ afrika IKUE-centro. La premisoj estas pluraj. La unua el ili estas ke du teologiaj studentoj, Francois Xavier Kinmonnou (KS 2/2006, paĝ.10) kaj Poul Houssou jam esperantiĝis. Post nia hazarda renkontiĝo junie 2004 ĉe la loka Episkopejo, ili diligente lernis la Novan latinon de la Eklezio kaj dum nia nuna rapida rendevuo en Tozounmé kaj Lokossà ili pruvis, krom per antaŭaj interretaj mesaĝoj, ke ili jam sufiĉe bone regas la lingvon, des pli ke ili estas memlernantoj. (...) Do, se ĉio iros glate, IKUE havos du E-pastrojn en la sama Diocezo-Lokossà, orfan centron en Tozounmé, kun   IKUE-sidejo centre de la Diocezo. Krome, alia porpastra studento klopodas lerni esperanton. Temas pri Serge Degnissodé, kiun mi ne sukcesis renkonti, sed li plurfoje jam retumis al mi. Same universitata studento pri sociologio kaj lingvoj, S-ro Eric Degnissodé, kiu ankaŭ retumis al mi. Ĉiuj ili estas gloro de S-ro Gaston, aktiva kaj vigla IKUE-ano.
    Aliaj projektoj por Benino kun la celo diskonigi kaj plifortigi nian E-movadon restis en niaj intencoj: starigi modernan abelkuturon en Tozounmé (pri tio zorgos baldaŭ nia CER-ES-ano Luciano Turci); fondi Helpan Ŝparkason per naturaj repagoj; starigo de metiistaj lokaloj. Tio sufiĉas  kaj eĉ tro, ĉar kiam sur la braĝoj  la viando estas troa, ĝi bruliĝas. Ni lasos ion al la posteuloj kaj nin turnas aliloken. (...)


IN TOGO

I NUMERI

  • Superficie: 56785 kmq
  • Abitanti: circa 5.550.000 (lug. 2006)
  • Tasso di crescita annuale: 3,6%
  • Speranza di vita: maschi: 49 anni, femm.: 52 anni    
  • Governo: Repubblica presidenziale
  • Capitale : Lomé (circa 740.000)
  • Lingua ufficiale: francese; (lingue locali: Ewé e Mina al sud, Dagomba e Kabyé al nord)
  • Religione: animisti 51%, cattolici 26%, musulmani 15%, protestanti 8%
  • PIL pro capite: 1.600 $ (nel 2005)

LA STORIA

    Gran parte della popolazione vi è immigrata nel XVIII-XIX secolo, eccetto gli Evé che vi immigrarono dalle rive del Niger tra l'XI e il XVI secolo. Anche qui nel XVII secolo si attuò il mercato degli schiavi però in modo meno massiccio rispetto ai vicini Dahomery (oggi Benin) e Costa d'Oro (oggi Ghana). Nel 1884 divenne protettorato tedesco. I tedeschi crearono il porto di Lomé e svilupparono le risorse della regione. Nel 1914 i tedeschi dovettero abbandonare il territorio invaso delle forze francesi e inglesi. Nel 1920 l'area fu suddivisa tra i due paesi occupanti, Lomè e la zona costiera fu assegnata alla Francia e la zona più interna venne conglobata nei territori inglesi. Dopo un plebiscito del 1956 la parte inglese fu incorporata nella Costa d'Oro (cioè nell'attuale Ghana). Il territorio francese (l'attuale Togo) ottenne l'indipendenza nel 1960. Ne seguì un periodo di turbolenze con qualche colpo di stato e diverse riforme costituzionali; quella del 1992 instaurò una democrazia multipartitica. L'attuale presidente è stato eletto con voto popolare nel 2005.

L'ECONOMIA

    Prodotti agricoli: caffè, cacao, cotone, cassava (tapioca), cereali, patate dolci, fagioli, riso, miglio, sorgo, latticini, pesce.
    Altre attività: estrazione dei fosfati, lavorazione dei prodotti agricoli, cemento, artigianato, tessuti.

LA GEOGRAFIA

    Il Togo confina a nord con il Burkina Faso, ad est con il Benin, ad ovest con il Ghana ed a sud si affaccia sul Golfo di Guinea. Il terreno a nord è montuoso e caratterizzato dalla foresta, mentre scendendo a sud degrada verso la pianura. Il clima è quello tropicale caratterizzato dall'alternarsi di stagioni secche e stagioni piovose. La flora e la fauna sono caratteristiche dell’Africa centrale, con ippopotami, giraffe, gru, e bufali.

NOI CON LORO       

    In Togo non abbiamo particolari opere in corso. Il nostro interesse è dovuto alla presenza di una attiva sezione dell'IKUE, l'UTEK (Unuiĝo de la Togolandaj Esperantistoj Katolikaj) il cui rappresentante è fra Louis Basile AGBOLO della congregazione dei "Missionari di Gesù e Maria" di Abala-Notse. La sua attività è favorita dal padre superiore Emmanuel AMOZOU, fondatore dell'ordine e favorevole all'esperanto.
    Con l'UTEK c'era già stato un primo incontro nel giugno 2004 (come riportato in K.S. nr.i 5/6 del 2004), un secondo incontro si è avuto nel giugno 2006 in occasione della missione del CER-ES in Benin. In questa circostanza è stata celebrata da don Duilio la prima S.Messa in esperanto nel Togo. Nell'incontro che ne è seguito è stato presentato un loro progetto per realizzare un Ciber-kafejo, che potrebbe contribuire a finanziare la sezione nazionale dell'IKUE e per questo chiedono il nostro sostegno. Ne parleremo più avanti.
    La congregazione si occupa di evangelizzazione e soccorso ai bisognosi (ciechi, malati, orfani, disoccupati, ...). Ci si chiede se sia il caso di proporre il nostro aiuto anche a loro tramite l'UTEK; don Duilio lo auspica fermamente. Intanto è possibile contattare via Intenet uno dei novizi Fra’ Basile Agbolo, presidente dell’UTEK.
    Finora il nostro contributo si è limitato ad uno sporadico  finanziamento del loro bollettino (DIA VORTO) e a un contributo personale per le cure mediche urgenti di due esperantisti (in Togo, effettivamente,  e in Africa in generale, farmaci e cure mediche sono a pagamento).

UN PERSONAGGIO: JAN-LOUIS BASILE AGBOLO

    è il rappresentante dell'IKUE in Togo, presidente dell’UTEK  e redattore del bollettino  bilingue  "Dia Vorto". Alcuni anni fa ci chiese aiuto per ottenere dei medicinali per la cura urgente di una grave infezione a un piede per la quale rischiava l'amputazione della gamba. Grazie al contributo del CER potè guarire e nel 2005 entrare come novizio nella congregazione religiosa dei "Missionari di Gesù e Maria". Ora frequenta il seminario per diventare sacerdote e, con il sostegno del suo superiore e fondatore dei Missionari di Gesù e Maria, Padre Emmanuel AMOUZOU ,  tiene corsi di esperanto ai confratelli e laici locali. Già lo affianca un altro religioso, Fra Serge Marie-Rosaire Flagbo, attivo al centro Diocesi di  Kpalimé. Due colonne del movimento esperantista cattolico situati più o meno al  centro del Togo, ma con forti legami con la capitale Lomè dove è attivo il sig. Apélété Agbolo, fratello di Fra’ Basile, ed altri  esperantisti pieni di buona volontà.

TESTIMONIANZE

"NIA ĈIAMA REVO FINFINE FARIĜIS REALA"
(el la "Raporto pri la vizito de patro Duilio Magnani al UTEK-anoj")
(de Apélété AGBOLO)

    La 20-an de junio 2006 okazis Sankta Meso far'de Patro Duilio el Italio, kiu kun aliaj italaj geamikoj atingis Togolandon kvar tagojn antaŭe.
    La UTEK-anoj de Lomé kaj Notsé varme sin preparis por la afero en Lomé kaj Notsè; sed pro administraj kialoj, la meso ne okazis en Lomé. Tamen la estraro de UTEK-secio de Lomé sukcesis kuniĝi al la UTEK-anoj de Notsè por la Sankta Celebrado.
    Jam frumatene la 20-an de junio, gesinjoroj Apélété AGBOLO (kunordiganto), Moïse SEDJRO (vicprezidanto) kaj Blandine Mana KUNAKEY (sekretariino) atingis Notsè-n 100 kilometrojn for de Lomé kie ili atendis la italan delegacion venontan de Kpalimé, por konduki ilin al Abala (vilaĝeto de Notsè, ejo de la kongregacio de la Misiistoj de Jesuo kaj Maria) kie okazos la meso.
    Je duono post la naŭa, du fratoj misiistoj Richard kaj Serge kune kun la delegacio de Lomé, bonvenigis la gastojn italajn kaj kondukis ilin al la supre priparolata loko kie la infana folklora grupo per varmaj tamtamludo kaj danco atendis nin. Tuj post la bonvenigaj vortoj kaj prezentado de siaj kolegoj, fratoj misiistoj al la gastoj, s-ro Basile AGBOLO landa reprezentanto de IKUE en Togolando kondukis la ĉeestantaron al la Kapelo kie okazos la meso. Cxirkaŭ okdek personoj krom la infanoj, la fratoj misiistoj kaj la italaj gastoj, partoprenis la meson. El tiuj personoj nombras la geesperantistaj katolikoj je kvindek kvin.
(...)
    Komence de sia homilio, kiun tradukis s-ro Apélété, Patro Duilio diris: "mi tre dankas vin ĉar vi tre bone kaj bele legis kaj kantis… mi pensas ke tio rezultas el la laboro de Frato Basile kiu lernigis  ĉion al vi…". Post la komentoj de la legaĵoj la meso daŭris normale en vere esperanta varmeca etoso.
    Ĉe la fino, s-ro Basile faris tre agrablan paroladon kies parto estas jena: "Mia animo altigas la Eternulon, kaj mia spirito ĝojas en Dio mia savanto". Karaj gepartoprenantoj, fine de tiu solena kaj belega Sankta Meso, permesu al mi danki la Sanktan Triunuon, nian S-inon de la Espero, niajn Patronojn Sanktaj Pio kaj Masimiliano, kiuj favore donas al ni ĉi tiun tagon. Mi dankas la Superulon de la Misiistoj de Jesuo kaj Maria, Patro Emmanuel AMOUZOU, en kies Kapelo ni estas nun. Mi dankas vin ĉiujn, gesamideanojn, gemisiistojn, UTEK-anojn el Notsè kaj Lomé, kiuj kontribuis al la sukceso de ĉi tiu tago. Centoble Dio vin benu!
(...)
    Post tiom longa varma parolado de la Landa Reprezentanto, kaj la fina beno de Patro Duilio, la kongregacio de la misiistoj de Jesuo kaj Maria, akceptis la gastojn per tre bongusta tagmanĝo. Tamtamludo, grupaj fotiĝoj kaj renkontoj inter la estraroj de Lomé kaj Notsè kaj kun Patro Duilio finis la aranĝon ĉirkaŭ la 2-a horo posttagmeze, kiam la itala delegacio forveturis norden de Togolando.
Estis tre agrabla tago por ni UTEK-anoj, kaj ni esperas ke venontfoje, eĉ aliaj esperantaj Pastroj katolikaj kuniĝos al Patro Duilio por tre granda kuncelebrado por UTEK-anoj.
    Notindas, ke okazis naŭtaga preĝo en Notse kaj Lomé, de la 7-a ĝis la 15-a de junio intence al la alveno de la italaj amikoj kaj ilia bona restado en Togolando.
(...)
    Dimanĉon la 2-an de julio, okazis en Lome dankmeso, intence la bona rehejmeniĝo de la italaj amikoj, ĉe la paroĥo Maria Aŭsiliadora de Gbenyedji (sidejo de UTEK-Lomé).

El la kroniko de la vizito de CER-ES-anoj al Togolando kaj Benino 15-28.06.2006
(de don Duilio Magnani)

Laste. Kuraĝiga okazintaĵo fina, eĉ se ĝi estis la unua laŭ la vojaĝprogramo, estis la surpriza renkontiĝo kun la UTEK-anoj (Unuiĝo Tologanda Esperantista Katolika) en Notsé pri kiu aparte raportos S-ro Apélété Agbolo, la frato de Jean-Louis Basile. Tamen, mi cedas la rakonton al juna nia E-ĉiĉerono, S-ro Adje Adjevi el Lomé, regule salajrita (ĉu temas pri rekordo?) de la urba Turisma Agentejo “TransAfrica”, kiu perrete raportis sub la jena titolo:

    Togolando gastigis UNUAN sanktan meson en Esperanto

    «(...) Okdeko da personoj, el Lomeo kaj el Notse, partoprenis la meson de la komenco ĝis la fino. Notindas ankaŭ la ĉeesto de la ses geitalaj gastoj (la aliaj tri iris jam al Benino!), kiuj kunvojaĝas kun la honora prezidanto de IKUE. Ĉe la fino de la meso okazis tam-tam ludo prezentita de infanoj al gastoj, diskuto inter IKUE-reprezentanto kaj UTEK-estraro, interŝanĝo de donacoj, grupfotiĝo, komuna tagmanĝo kaj vizito tra la Kongregacio.
La italaj gastoj daŭrigis la rondiron al la norda parto de Togolando. Gvidante enlanda esperantisto (t.e. Adjé Adjévi mem!), ili spertis aspekton de la vivo en Afriko. Survoje, tiuj ĉi geviroj plenaj je karitato donacis ĉemizojn, bombonojn, pilkojn, krajonojn kaj skribilojn al infanoj kiuj iris renkonte al ili, kiujn ili tiom tenere amis kaj fotis. La 24-an de junio la rondvojaĝintoj forveturis al Lokossa en Benino. (...) »
(Adjé Adjévi)
 

    Ni flankenmetas la detalan turisman kronikon de la norda rondiro malgraŭ la interesaj vizitoj de la sovaĝa arbaro de Kloto (...), ni revenu al la esperanlingva aspekto de la vojaĝo en Togolando.(...)
    Kvankam novico, frato Basile sukcesis arigi urban E-grupon kaj akurate prepari ĝin por la mes-celebro, kiel skribite pli supre. Post la Meso okazis kunveneto kun la ĉeestantaj UTEK-anoj, kiuj prezentis al p. Magnani projekton de ciberkafejo en Lomé. Per ĝi oni intencas, krom laborigi plurajn UTEK-anojn, eĉ repagi eventualan pruntedonitan kapitalon kaj finance subteni la agadon de la nacia IKUE-sekcio. Efektive, la ĉies problemo estas la memfinancado de la IKUE-filioj en ĉiuj malriĉaj Landoj.
    Ĉu la italaj IKUE-anoj subtenos tiun projekton? Por ne riski la fiaskon de Bukavu-kooperativo (1994-95), ĉu nin konfidu al la religia Kongregacio de fra’ Basile? Tamen, tia estis nia problemo.
Ĉar la  Superulo forestis, ni ne povis pritrakti tuj la aferon. La Kongregacio celas la evangelizadon, la akcepton kaj flegadon de ĉiuspecaj bezonuloj (blinduloj, malsanuloj, orfoj, senlaboruloj ktp). Do, ĉu ĝi sukcesos flegi ankaŭ la UTEK-anojn? Tio estas nia firma espero. Efektive, se la projekto sukcesos, certe ĝi estus pruvo de valida rimedo por starigi kaj financi la IKUE-grupojn kaj IKUE-landajn filiojn.
    Sekve de pluraj postaj klarigkontaktoj kun la Superulo kaj kun la UTEK-anoj de Lomé oni fidis je ili  kaj je la Pastro-garantianto Emmanuel Amouzou. Per la 10.000,00 €  senditaj tuj antaŭ Kristnasko oni  jam luis la lokalon, komenciĝis la preparlaboroj, oni petis la rajtigilon de la loka Aŭtoritato malfermi la unuan Ciber-kafejon ESPERANTO kun 15 retaparatoj  kaj baldaŭ oni kompletigos la antaŭviditan koston per la sendado de aliaj 9.803,31 €. Startis la dua Kooperativo de  IKUE-anoj kaj la leganto akompanu la kuraĝan iniciaton per intensa kaj fervora preĝado. Kiam la ciber-kafejo ekfuncios ni donos la retadreson.  
(...)

NELLA REPUBBLICA POPOLARE DEL CONGO

I NUMERI

  • Superficie: 2.345.410 kmq (di cui 77.810 occupati dalle acque)
  • Abitanti: circa 62.600.000 (lug. 2006)
  • Tasso di crescita annuale: 2,3%
  • Speranza di vita: maschi: 51 anni, femm.: 55 anni    
  • Governo: Repubblica democratica
  • Capitale: Kinshasa (già Léopoldville) (circa 7.800.000 abitanti)
  • Lingua ufficiale: Francese (lingue locali: Kongo, Luba, Mongo Lingala, Swahili, Kikongo, Chiluba e altri dialetti etnici per un totale di 242 lingue)
  • Religioni: Cattolica (50%), Protestante (20%), Animista (20%), Musulmana (10%)    
  • PIL pro capite: 700 $ (nel 2005)

LA STORIA

    I primi insediamenti umani risalgono a tempi preistorici. Nella conferenza di Berlino del 1885 il territorio congolese fu assegnato al re del Belgio Leopoldo II che ne fece sua proprietà personale, ma una serie di proteste internazionali dovute alle spietatezze dei mercenari del re indussero quest'ultimo a cedere la sovranità della colonia al parlamento belga che nel 1908 ne decretò l'annessione denominandola Congo Belga. Continuò tuttavia la repressione contro la popolazione indigena fino ad indurla alla lotta per l'indipendenza. Per evitare che la lotta degenerasse in una vera guerra, il Belgio nel 1960 decise di concedere l'indipendenza. Ne seguirono violenti scontri che si conclusero nel 1961 con l'uccisione de primo ministro Patrice Émery Lumumba e la presa del potere da parte del colonnello Mobutu Sese Seko che instaurò un regime dittatoriale e cambiò il nome del paese in Zaire. Il regime di Mobutu è durato fino al 1997 quando fu spodestato da Laurent-Désiré Kabila che mantenne la presidenza della nuova Repubblica Democratica del Congo fino al 2001 quando fu assassinato. Gli successe il figlio Joseph Kabila, che fu rieletto presidente, con libere elezioni nel dicembre del 2006.
    Dal 1996 al 2003 il paese fu teatro di una sanguinosa guerra civile terminata con un governo di unità nazionale.

L'ECONOMIA

    Date le sue risorse naturali, la R.D. del Congo potrebbe essere uno dei paesi più ricchi del continente, purtroppo il regime dispotico di Mobutu prima e la sanguinosa guerra civile del 1996-2003 hanno ridotto la sua economia in condizioni disastrose.
    Il paese è ricco di risorse minerali: rame, uranio, oro, diamanti, cobalto, stagno, argento, zinco, manganese, tungsteno, cadmio, germanio, radio e, al largo della costa, petrolio.
    Il fiume Congo e i suoi affluenti formano una vasta rete di vie navigabili. Essi sono potenzialmete sfruttabili dal punto di vista idroelettrico e consentono una produzione agricola estremamente varia: patata, manioca, canna da zucchero, mais, miglio, banane, arachidi, riso, caffè, cotone, caucciù, olio di palma, tè, tapioca, legname.

LA GEOGRAFIA

    La R.D. del Congo si trova al centro dell'Africa equatoriale. Confina a nord con Repubblica Centrafricana e Sudan, a est con Uganda, Ruanda, Burundi e Tanzania, a sud con Zambia e Angola e a ovest con l'oceano Atlantico (per un tratto di soli 37 km) e il Congo.
    Il paese è dominato dal percorso del fiume Congo con i suoi suoi affluenti e da foreste equatoriali con specie pregiate (teak, ebano, mogano) e la tipica fauna equatoriale con i grandi mammiferi africani, varie specie di rettili e di uccelli, ma anche con la mosca Tse-tse e la zanzara Anopheles reponsabile della malaria. Il clima è equatoriale, caldo umido con piogge abbondanti.

NOI CON LORO

    Due le località di interesse del CER-ES: una presso la capitale Kinshasa situata ad occidente, in prossimità del confine con la Repubblica del Congo, l'altra è presso la città di Goma, situata ad oriente sul confine con il Ruanda. Presenteremo quindi separatamente le due realtà.

KINSHASA

    A Kinshasa vive Jean Bosco MALANDA LUTETE, il landa representanto de IKUE. Dopo la sanguinosa guerra che ha devastato il paese, si sta ricostituituendo il movimento esperantista congolese. È sua intenzione creare a Kinshasa un centra IKUE-oficejo per il Congo e organizzare una qualche iniziativa economica che lo mantenga in funzione, per questo chiede il nostro aiuto finanziario. Egli ci fa da intermediario nei nostri contatti con suor Pascaline KIZODISA MBILA, attiva divulgatrice dell'esperanto, che opera in località Kuilu-Ngongo (diocesi di Matadi) e si dedica all'educazione dei bambini.
Dal 2004 l'UECI devolve alla sua attività uno dei contributi annuali per l'alfabetizzazione. La suora è una buona esperantista e si dedica all'insegnamento coinvolgendo in questo anche una consorella, suor Henriette. Già in precedenza, quando operava in località Lukala, aveva introdotto l'insegnamento dell'esperanto tra i suoi allievi. Dopo il suo trasferimento a Kuilu-Ngongo l'insegnamento in quella località viene portato avanti con qualche difficoltà da suor Helèné, una consorella ancora principiante. Oltre al contributo per l'alfabetizzazione, spediamo loro libri di Esperanto e l'abbonamento a Espero Katolika.
    Jan Bosco Malanda, ci informa sulla situazione delle varie sezioni locali dell'IKUE, che, a parte Goma, sono:
    A Mbanza-Ngungu con poco più di decina di soci che si ritrovano ogni sabato presso la parrocchia di Cristo Re dove si tiene un corso di esperanto.
    A Lukaladove il gruppo fondato da suor Pascaline e ora guidato da suor Helèné si ritrova ogni venerdì presso il convento.
    A Kuilu-Ngongo c'è solo un gruppo di bambini che si ritrovano in convento sotto la guida di suor Henriette in sostituzione di suor Pascaline, che, stando alle ultime notizie, si è trasferita a Matadi per gestire la scuola locale. Anche a Matadi quindi nascerà un nuovo circolo esperantista.
    A Kinshasa, con poco più di una decina di soci, che si ritrovano due volte al mese sotto la guida Jean Bosco Malanda stesso. Recentemente hanno associato al circolo un redentorista congolese, padre Richard MAKASI, che ha da poco imparato la lingua e già “retumas”.
    Una curiosità significativa: Il 30 giugno 2006 Jan Bosco Malanda è diventato padre. Ha chiamato la sua bimba Magnani Malanda Muntu (Muntu è il nome della nonna paterna) riservando il nome di Duilio al primo figlio maschio che gli nascerà. Il sig. Jean Bosco è molto legato a Don Duilio perché gli ha finanziato gli studi  con la promessa che avrebbe lavorato per fondare la “nacia filio de IKUE” cosa che sta facendo con passione.
    Infatti è di questi giorni la notizia che, in piena collaborazione con padre Makasi, vorrebbe acquistare mini-bus usato per il trasporto cittadino onde gadagnarsi da vivere e, dopo aver ripagato il costo (6.000,00 €), disporre del guadagno anche per le attività dell’IKUE nel Congo.   Da un’indagine fatta tramite altri sacerdoti congolesi presenti in Italia, la proposta è risultata ottima, se la situazione locale non cambia. Il CER-ES di certo darà il suo benestare e presto  “BUS-ESPERANTO”  giornalmente propaganderà la lingua pianificata per tutta la capitale. Non avremo una terza ... Bukavu? Tutto fa sperare bene.

GOMA

    Qui si concentrano sempre più l’attività del CER-ES. La città, di circa mezzo milione di abitanti, si trova sul confine con il Ruanda (la loro casella postale è in Ruanda) e quindi fu particolarmente soggetta ai tragici eventi della guerra tra Hutu e Tutsi che insanguinò la zona tra il 1993 e il 2003. Per questo il problema principale è dato dalla presenza di molti orfani e ragazzi di strada che cerchiamo di aiutare mediante le adozioni a distanza e dando un contributo a chi li accudisce. Ad essi l'UECI invia dal 2004 uno dei contributi annuali per l'alfabetizzazione. Il nostro principale riferimento locale è Jean-Paul Alexis ASUMANI BENGANTUNDU, coordinatore della locale sezione dell'IKUE. Egli ospita e aiuta anche uno studente universitario, Alfonse Waseka, che, nella sezione fa da segretario e insegna l'esperanto (vedi K.S. n.1 e 2 del 2006). A lui il CER-ES dovolve una borsa di studio annuale di circa 150 € che gli permette di continuare gli studi. Un ulteriore contributo viene dato perchè Jean-Paul Alexis si possa costruire una casetta in legno necessaria alla sua numerosa famiglia e alla sua attività caritativa.
    In progetto c'è anche la costruzione di un orfanotrofio per accogliere i ragazzi che ora vivono sulla strada. Il CER-ES certamente non potrà impegnarsi, almeno per il momento,  per questa costruzione. Se mai cercherà di aiutare con le adozioni (siamo a 9) e con un  progetto di attività economica  per autofinanziamento.

UN PERSONAGGIO: J.P. ALEXIS ASUMANI BENGANTUNDU

    Di lui si è già scritto in K.S. n2 del 2006. È un uomo poco più che cinquantenne (nato nel 1954) sposato e padre di 3 figli. Ha saputo dell'esperanto da un suo corregionale, ne ha capito l'importanza e lo ha voluto imparare. Anche se ancora principiante, nel 2003, ha fondato il GEK (Goma Esperanto Klubo) di cui è presidente e, in questo ambito, una sezione locale dell'IKUE. L'esperanto gli consente di sentirsi, come lui dice, mondcivitano, di corrispondere con i samideanoj di tutto il mondo per far conoscere a tutti le difficoltà economiche, sociali e politiche del suo paese, per perorare la causa dei suoi poveri concittadini e per chiedere un mondo più giusto e meno squilibrato. Malgrado la sua povertà si occupa in prima persona di coloro che stanno peggio di lui come dei ragazzi di strada e di questo suo lontano parente, Alphonse Waseka, studente di diritto, che ospita in casa sua e che aiuta perchè possa continuare gli studi universitari. In casa sua ospita anche le riunioni del GEK e degli IKUE-anoj. Di domenica accoglie in casa sua gli orfani e i ragazzi di strada, per il catechismo, l'istruzione morale, il pranzo, lezione di esperanto e un aiuto per chi ha difficoltà scolastiche.
    Suo desiderio è quello di poter costruire un orfanotrofio, avere una sede per gli esperantisti e raccogliere un piccolo capitale perchè si possa iniziare una qualche attività economica.
    A lui e al suo gruppo, il CER-ES fa riferimento per le adozioni a distanza degli orfani (vedi K.S. n.4 del 2006 dove Jan-Paul Alexis racconta la storia della prima bimba adottata da una coppia di Riminesi).

Lastaj informoj el Jean Paul Alexis
(responde al don Duilio)

    Karega  Pastro Duilio, mi dankegas al vi pro ĉiuj iniciatoj kiuj vi prenas por niaj infanoj.
    Pri la nombro de la infanoj, ili estas 53. (...) La orfoj  je gepatroj  estas 8, la orfoj je patro estas 8, la orfoj je patrino estas 5. Entute la orfoj estas 21. La delasitaj kaj la necesbezonantoj estas 32 infanoj. Entute, ni enkadrigas 53 geknabojn. Tiuj ĉi infanoj estas neplenaĝuloj, la plej aĝulo de ili  estas 16 jaraĝa. (...)
    Ni ankaŭ informas al vi ke, ĉar multaj aliaj personoj scias, ke ni enkadrigas la orfojn, ĉiun tagon ni ekricevas petojn, ni ne scias kion fari. (...)
    La renkonto de la georfoj okazas  ĉiun dimanĉon; dum tiu tago, ili manĝas  kaj lernas Esperanton. (...) ili manĝas nur unu fojon semajne pro manko da mono, sed se ni havus sufiĉe, ili manĝus tri fojojn semajne. (...)
    Jen kiom ni elspezas por la magnaĵo unu fojon tage: 15 kg da rizo: 12 $  + 10 kg da fazeolj: 6 $ + 10 kg da viando: 25 $ + 5 litroj da oleo: 6 $ + Salo: 0,5 $ + Karbareto 10 $ + Spicoj: 3 $ + 15 kg da terpomoj: 3 $.  Entute 65,5 $ tage. (...)
    La du kunlaborantoj,  studentoj Ethienne Katchelewa kaj Aŭgusteno Kakozwa ne loĝas ĉe iliaj  familioj; ili venis en Goma por studi. Ambaŭ  loĝas en iu domo kiun aliulo lasis por ili kiel fruktuzantoj. Fraŭloj sen monfonto, ĉiu vespere ili, revenante de la universitato, venas ĉe mi por vespermanĝi. Estas ĉe mi kie ili lernis Esperanton dank'al Alphonse.
    Aŭgusteno Kakozwa diplomiĝis antaŭ 4 jaroj kaj ekuniversitatis tiu ĉi akademia jaro, li kursas la medecinon. Dank'al Dio li atendas bonan rezulton kaj vizitos la duan klason. Li estas orfo je patro kiu mortis antaŭ unu jaro. Kadre de Ikue, li estas inter la personoj kiuj helpas por la instruado de la infanoj niaj.
    Pri Ethiene Katchelewa, li vizitas la dua agronomia jaro, li tuj tiu ĉi jaro vizitos la tria jaron (...) tio dank'al monhelpeto de lia amiko Guneo kiu loĝas tie ĉi en Goma sed kun multe da malfacilaĵoj.
    La domo estos bela kiam ĝi estos finita (...). Vi devas scii ke ĉiuj domoj de la malriĉuloj en Goma estas ellignaĵe farita kaj ŝajnas  kabanacojn. Tial mi petis al vi ĉiujn materialojn por la konstruado (Pentrado, ktp) En Goma oni ĉiam konstruas lafŝtone ĉar Goma situas sin piede de la Vulkano Nyiragongo kaj krom la malnovaj elĵetaĵoj, ĝi elĵetis denove en 2002 la 17an de januaro kaj bruligis unu trionon de la urbo. (...).

UNA TESTIMONIANZA
(de Norma Covelli)

    Dum la UECI kongreso okazinta en Como la pasintan Junion, pastro Duilio Magnani informis la kongresanojn pri la programo de CER-ES celante, interalie, la pliiĝon de adoptoj je distanco por afrikanaj infanoj en Benino kaj Kongo.
    La afero tre interesis min ĉar mi nun vivas sola, miaj gefiloj estas plenkreskuloj kun propra familio, miaj genepoj estas jam gejunuloj kaj ne plu bezonas mian helpon. Ŝajnis al mi bona okazo dediĉi mian tempon al bonfarado. Fin fine mi devis nur elpreni el monujo unu eŭron tage kaj certe, la manko ne estus rimarkinda…
    Tamen la adopto, kvankam je distanco, ne postulas nur monon sed ankaŭ la interesiĝon de adoptanto al la karaktero kaj al la aspiroj de la adoptito. Tio povus esti al mi stimulo por okupi la menson kaj igi min utila al bonega celo.
    Pripensante tion mi donis mian konsenton al la peto de pastro Duilio kaj en Julio mi ekkontaktis, per reto, doktoron Alexis, la kunordiganton de adoptaj aferoj en Afriko.
    Li, ĝentile, tuj respondis sendante noticojn kaj foton de la knabeto al mi destinita. Temas pri la dektrijara Hubert, supozeble orfa, loĝanta en Goma, frekventanta la sesan klason ĉe la unuagrada lernejo. Li lernas ankaŭ esperanton sed, kiel komencanto, li ankoraŭ ne kapablas sin bone esprimi per ĉi-lingvo. Kiel, do, komuniki inter ni?
    Mi, tamen, trovis la solvon: Hubert povas skribi uzante sia kutiman lingvon, la francan kaj mi povus refreŝigi ĝin, lernitan antaŭ kvindek jaroj dum mia lerneja tempo. Por respondi, mi povas utiligi esperanton tiel ke Hubert havas eblecon plibonigi sian esperantan lernadon.
    La afero bone sukcesis. En septembro mi ricevis leteron de Hubert kun lia foto en kiu mi rimarkis ke li aspektas tro serioza kaj ke lia mieno estas tre malgaja.
    Li komencas la leteron per la frazo : - Ma chère maman – kaj konkludas ĝin dankante pro mia helpo kiu donos al li la eblecon daŭrigi sian studadon por, estonte, “gajni sian vivon“
    Verŝajne Hubert travivis malgajan infanaĝon kaj, eble, malbonaj spertoj forigis la rideton de lia vizaĝo.
    Jen, laŭ mi, kien precipe celas la adopto je distanco: doni esperon por pli bona estonto al dektriaĝa knabeto kaj, eble, ekvidi aperantan gajan rideton sur lian vizaĝon.
    Tio, jam, igos min feliĉa.

IN MADAGASCAR

I NUMERI

  • Superficie: 587.041 kmq
  • Abitanti: circa 18.600.000 (lug. 2006)
  • Tasso di crescita annuale: 2,9%
  • Speranza di vita: maschi: 57 anni, femm.: 60 anni
  • Governo: Repubblica
  • Capitale: Antananarivo=Tananarive (circa 1.700.000 abitanti)
  • Lingue ufficiali: francese e malagasy
  • Religioni: Animista 52%, Cattolica 21%, Protestante 20%, Musulmana 7%
  • PIL pro capite: 900 $ (2005)

LA STORIA

    Il popolo malgascio è un miscuglio di asiatici e africani insediatisi sull'isola 1500-2000 anni fa. I primi europei vi giunsero nel 1500. Successivamente schiavi africani, commercianti arabi, indiani e portoghesi, pirati europei e coloni francesi si fusero con la popolazione autoctona, dando alla fine vita ai 18 clan ufficiali che oggi popolano l'isola. Alla fine del XVIII secolo, il clan Merina era quello dominante. Nel 1820 gli inglesi firmarono un trattato che riconosceva l'indipendenza del Madagascar sotto il governo dei Merina. I francesi invasero l'isola nel 1895 e nel 1897 abolirono la monarchia locale facendone una loro colonia. Dopo la seconda guerra mondiale molti malgasci si ribellarono contro i francesi. Nacquero partiti politici indigeni che portarono il Madagascar a diventare nel 1958 una repubblica autonoma all'interno della comunità francese d'oltremare e, nel 1960, alla totale indipendenza. Le lotte per il potere che ne seguirono e il ritiro dei coloni francesi con i loro capitali e capacità tecnologiche portarono ad un rapido declino economico fino alla grave crisi dell'inizio degli anni '80 che vide l'intervento del Fondo Monetario Internazionale che impose severe misure restrittive per la concessione di un prestito che risollevò l'economia. Gli anni '90 videro una serie di rivolte e tensioni sociali che portarono all'introduzione di una nuova costituzione nel 1998 che dava maggiori potere all'allora presidente Ratsiraka. I risultati delle elezioni presidenziali del 2001 portarono alla paralisi del sistema perchè ambedue i candidati, Ratsiraka e Ravalomanana rivendicarono la vittoria. Ne risultò una drammatica crisi risolta nel 2002 con nuove elezioni che portarono alla presidenza il sindaco di Antananarivo Ravalomanana. Ora si spera in una ripresa economica. L'emergenza del paese ora è data dalla malnutrizione; il 75% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.

L'ECONOMIA

    Il settore più importante per l’economia è l’agricoltura: riso, manioca, fagioli, banane, arachidi, vaniglia, caffè, cacao, chiodi di garofano e altre spezie, bovini, suini, ovini.
    Il settore industriale più sviluppato è quello della manifattura tessile e della trasformazione dei prodotti agricoli.
    Esistono anche giacimenti minerari di baŭxite, titanio, cromite, grafite e, in quantità minori, quarzo e uranio.
    In crescendo il settore del turismo data la presenza di habitat quasi incontaminati e la staordinaria biodiversità dell'isola.

LA GEOGRAFIA

    Il Madagascar è la quarta tra le isole più grandi del mondo, si trova in zona subequatoriale nell'Oceano Indiano, separata dall'Africa continentale dai 400 km del Canale di Mozambico. È un continente in miniatura, che presenta habitat estremamente diversi tra loro e un gran numero di specie endemiche (alcune delle quali davvero bizzarre). Purtroppo la deforestazione, insieme all’intenso sfruttamento dei pascoli, ha causato l’erosione del suolo e avviato un processo di desertificazione. Sono questi i motivi per cui numerose specie animali e vegetali sono in pericolo di estinzione.
    Il clima varia molto a seconda delle differenze di altitudine e del territorio. E' tropicale lungo le coste, temperato all’interno e arido al sud. La zona è soggetta al passaggio di cicloni. Generalmente vi sono due stagioni: l’estate, umida e calda, che va da novembre a marzo, e l’inverno, fresco e secco, che va da aprile a ottobre.

NOI CON LORO

    Il nostro riferimento è padre Pierre Bruno EFADAHY già oblato di Maria Immacolata e ora sacerdote diocesano della diocesi di Mahanoro. Egli ha formato un gruppo di esperantisti per costituire una sezione IKUE in Madagascar e divenirne Landa reprezentanto. Potete leggere la sua storia in K.S. n.5/2006. Gli fece conoscere l'esperanto un missionario polacco, padre Jan Sadowski (di quest'ultimo c'è un suo rapporto dalla missione in E.K. 7-8/1983 e una foto). Finora ha ricevuto da noi un aiuto per i banchi della sua chiesa, libri di esperanto e il contributo annuale dell'UECI per l'alfabetizzazione.
    Come parroco di Vatomandry (85 km a nord di Mahanoro) ha diffuso l'esperanto presso un gruppo di allievi ed insegnanti della locale scuola cattolica ed è riuscito a costituirvi una sezione IKUE. Essi sono desiderosi di corrispondere con noi. In K.S. n.6/2006 si possono trovare i loro indirizzi. Recentemente padre Pier Bruno è stato trasferito nella città di Mahajanga come rettore del seminario interdiocesano del Nord Madagascar. Ci auguriamo che, grazie a lui, ne esca qualche sacerdote esperantista.

IN BURUNDI

I NUMERI

  • Superficie: 27.834 kmq
  • Abitanti: circa 8.090.000 (lug. 2006)
  • Tasso di crescita annuale: 0,5%
  • Speranza di vita: maschi: 44 anni, femm.: 47 anni
  • Governo: Repubblica parlamentare
  • Capitale: Bujumbura (circa 330.000 abitanti)
  • Lingue ufficiali: Kirundi, Francese  (altre: swahili)
  • Religioni: cattolici 62%, animisti 26%, musulmani 7%, protestanti 5%
  • PIL pro capite: 700 $ (nel 2005)

LA STORIA

    Nel XIV secolo la zona venne occupata dagli Hutu, un popolo di agricoltori che conquistò una posizione predominante. Nel XV secolo gli hutu furono sottomessi dai tutsi (un popolo di pastori nomadi), che fondarono due grandi regni corrispondenti grosso modo agli odierni Burundi e Ruanda.
    Nel 1884 i tedeschi conquistarono il Burundi (all'epoca Urundi) e il Ruanda. Al termine della prima guerra mondiale, in seguito alla sconfitta tedesca, la colonia passò sotto amministrazione belga che lasciò gran parte della gestione ai tutsi accentuando le rivalità tra i due gruppi etnici.
    Il Burundi ottenne l'indipendenza nel 1962 grazie soprattutto ai tutsi che quindi consolidano la loro posizione di potere anche dopo le elezioni legislative del 1965, in cui gli Hutu ottennero la maggioranza. Ne è conseguita una lunga serie di colpi di stato, disordini ed efferatezze con gli eccidi del 1978, 1988 e 1991-93. Nel 1994 un'attentato all'aereo presidenziale uccise i presidenti del Burundi e dell'Uganda (ambedue Tutsi); ne è seguito un massacro con quasi un milione di morti. I disordini sono continuati fin quasi ai nostri giorni con continui colpi di stato. Sono stati firmati accordi di pace nel 2000, riconfermati nel 2003; nel 2005 è stata approvata una nuova costituzione ed è stato eletto un nuovo presidente, questa volta hutu. Nel giugno 2006 nuovi accordi di pace hanno portato alla firma di un cessate il fuoco. Da notare che la popolazione è costituita all'incirca per l'85% da hutu, per il 14% da tutsi e il rimanente 1% da Twa (pigmei).

L'ECONOMIA

    Il Burundi non ha sbocchi sul mare, ha poche risorse naturali (oro, rame, cobalto, uranio) e un settore manifatturiero poco sviluppato. L'economia è prevalentemente agricola e circa il 90% della popolazione dipende da un'agricoltura di sussistenza. Oltre al caffè, che rappresenta l'80% delle esportazioni, esporta tè, zucchero, banane, cotone e pellame.

LA GEOGRAFIA

    Il Burundi è un piccolo stato della regione dei Grandi Laghi (poco più grande della Lombardia). Confina a Nord con il Ruanda, ad est e a sud con la Tanzania e ad Ovest con la R.D. del Congo. Si tratta di un territorio molto montuoso, con cime oltre i 2000 m di altezza. Il clima è tropicale ma mitigato dalla presenza del lago Tanganica. Il periodo delle piogge va da settembre a maggio.

NOI CON LORO

    Il nostro interesse per il Burundi si concentra nel seminario minore di Ciya (diocesi di Bubanza) dove prima, il prof. Birindwa Mushosi, ed ora il prof. MUDENDE Libère insegnano matematica ed esperanto. Il vicerettore stesso  Abbé  Novence BIGIRIMANA, ha iniziato a studiare questa lingua. Una quarantina di studenti sono alle prese con l’Esperanto.
    Di fronte a tanto entusiasmo e, consapevoli della loro carenza di mezzi materiali, cerchiamo di aiutarli in ogni modo. L'UECI da qualche anno devolve anche ai loro ragazzi il contributo all'alfabetizzazione. Tramite il CER-ES si è pagato l'abbonamento a E.K. e inviato denaro per l'acquisto di materiale didattico. Al rettore è stato regalato un computer. Alla madre vedova di uno dei ragazzi meritevoli (Dominique  NIBITANGA) è stata regalata una capra, così pure all'insegnante di esperanto Libère Mudende mentre una bicicletta è stata data all'insegnante Birindwa Mushosi.
    Il vescovo di Bubanza, mons. Jean NDAGWARARA, presidente della conferenza episcopale del Burundi, ha sottoscritto un documento con il quale consente l'insegnamento dell'esperanto in tutti gli ambienti cattolici.
    Grazie a ciò si sono creati già tre gruppi di esperantisti: uno presso il seminario di Ciya con una quarantina di studenti; il secondo in un liceo di Bubanza e il terzo a Bujumbura con il nome di "Papa Giovanni Paolo II". Si prevede di istituire un'altro circolo esperantista presso il seminario maggiore di Gitara. Di certo, uno studente  al secondo anno di teologia, Nestor Ndayongeje, già corrisponde in Esperanto.
Ultimissima notizia e molto consolante è questa: a Bubanza, centro Diocesi, si è costituita il 31 dicembre 2006  la BUKE (Burundia Unuiĝo  Katolika Esperantista) forte di ben  25 membri. Presidente eletto è il prof. Mudende, mentre il sac. Novence ed una Suora, Bene Terezia Ntibarekerwa Catherine, fanno parte del Consiglio Direttivo. Come ogni “bambino”  anche la BUKE ha bisogno di…latte fresco e nutriente. Vedremo se gli UECI-anoj vorranno aiutarci a far fare loro  i primi passi.

TESTIMONIANZE
(el raporto de Birindwa Mushosi al don Duilio Magnani)

(...) Sabate la 4an februare mi iris al la malgranda porpastra seminariejo de Ciya, kie mi renkontiĝis kun ties rektoro, Pastro Erasme NDIKUMANA kaj informis lin pro via sendaĵo. Li akceptis min en sian domon kaj vespermanĝis kun mi kaj ofertis al mi bongustan trinkaĵon. Post tio, mi diris al li ke vi sendis multon da aferoj: interalie komputilon por li, monon por lernantoj , ktp. Alia donaco konsistas el kaprinoj al instruisto Libère Midende kaj al la patrino de Dominique NIBITANGA.
    Ni interkonsentis pri tago dum kiu devis okazi la distribuo. Kune kun li, ni interkonsentis sabaton la 11an februare, do post unu semajno.
    Samtage ni informis la patrino de Dominique, kiu loĝas je 10 kilometroj for de la seminariejo renkonti nin ĉe la seminariejo je tiu dato.     La afero efektiviĝis: je tiu dato ni ĉiuj renkontiĝis en la malgranda porpastra seminariejo je la 4a horo kaj procedis la distribuon: La rektoro ricevis la komputilon kaj la sumon por lernantoj, Libére kaj la patrino de Dominique ricevis la kaprinojn. La patrino de Dominique petis de mi vian foton, saman peton faris ankaŭ la lernantoj. Bedaŭrinde mi ne havis ĝin, mi nur vidas vin el la revuo "Espero katolika".
Ĉu vi povas disponigi vian foton al ili? Multe ŝi dankis kun sia filo. Ni ĝuis ion kune kun la lernantoj kaj kelkaj instruistoj.
    Prelegetis la Rektoro kiu ekis per la preĝo "Patro nia". Ni ankaŭ preĝis "Dipatrinon" kiu ebligis ĉion kaj kiu donis al ni bonkorajn amikojn. La Rektoro antaŭ ĉiuj esperanto-klubanoj dankis min, kiu pereis ĉion, ĉefe vin kaj la bonfarantojn eŭropanajn kiuj senigis sin favore al siaj amikoj en Afriko, kiuj malriĉigis sin por riĉigi afrikanajn esperanto-lernantojn, kiuj malplenigis sian poŝon por plenigi tiun de siaj amikoj en Burundio. La rektoro tre ĝojis kaj diris al la lernantoj ke tia materialo (komputero) estas io grava kiun mankis la lernejo kaj ke nun solviĝos multaj problemoj. La rektoro montris al ĉiuj la koverteton en kiun mi enŝovis la monsumon kiun vi sendis al niaj lernantoj kaj ĉiuj aplaŭdis kaj ĝojegis.
(...)

Pordo malfermita al Burundio…
(de pastro Duilio Magnani)

    Ni rigardu antaŭen. CER-ES samtempe malfermiĝis ankaŭ al Burundio, kie viglaj E-grupoj kun ne malmultaj katolikoj aktivas en la ĉefurbo Bujumbura kaj en aliaj urboj, kiel Bubanza kaj Ciya. Mi atentigas la legantojn pri la “DIPATRINA ESPERANTO-KLUBO" , kun kvardeko da junuloj ĉe la Malgranda Porpastra Seminariejo de Ciya, Diocezo de Bubanza, kies Ĉefepiksopo, Monsinjoro Jean NTAGWARARA, prezidanto de la Burundia Episkopa Konferenco, konsentis la E-instruadon ĉe ĉiuj katolikaj medioj.
    Jam korespondas perrete kun p. Magnani la Vic-Rektoro, Pastro Novence BIGIRIMANA kaj unu el la junuloj, Dominique Nibitanga. Verŝajne en septembro oni starigas E-grupon ĉe la Granda Porpastra Seminariejo de Gitira. S-ro Fabien BUTOYI, akolito, kaj S-ro Tumsifumengu Bertin, muzikinstruisto kaj gvidanto de la katedrala ĥoro, jam retumas en Esperanto. Vere la E-kunordiganto S-ro Mushosi Birindwa, konga elmigrinto, ege aktivis pro tiaj sukcesoj.
    Por kuraĝigi la E-grupon, CER-ES donacis komputeron al la Porpastra Seminariejo de Ciya, Meslibron al la Rektoro Abbé Erasme kaj al Vic-rektoro Abbé Novence, religian literaturaĵon, lernolibrojn por E-komencantoj kaj eĉ tri kaprinojn helpe al tri familioj.
    Do, ili atendas nian viziton. La rikolto abundas kaj sendube allogas. CER-ES kaj Burundio ligiĝis per ora kaj verda fadeno. Kiu pretas akcepti la inviton viziti Burundion venontjare 2007, en junio? Karegaj gelegantoj, tiaj vizitoj frataj, bonfaraj kaj turismaj propagandas kaj radikigas la E-lingvon en la popoloj kaj en nia eklezia medio pli ol iu alia E-aranĝo, inkluzive de la Kongresoj, des pli se ĉi tiuj okazas cele al la esperantistaro kaj ene de la E-medio!

KONKLUDE

Alvoko al konstruo de la “Bonfara E-Katedralo”
(de pastro Duilio Magnani)

    Kiom da fojoj la Dia Vorto rifuzas buĉoferaĵojn kaj preferas bonfaron al la malriĉuloj en kiuj Kristo mem kaŝiĝas. Gravas E-katedralo, pli gravas la E-Meslibro. La oficiala aprobo de IKUE honorigas la movadon kaj la du monumentoj honore al la du elstaraj favorantoj la E-lingvon, Patro Pio kaj Papo Wojtyla, rakontas al vizitantoj ilian favoran subtenon al nia verda lingvo. Tamen, la Sinjoro urĝigas aliajn verkaĵon, tiujn konsistantaj el vivantaj kaj suferantaj ŝtonoj de la Mistika Korpo de Kristo. La “Mistika E-katedralo per bonfaradoj” pli laŭdas kaj gloras la Sinjoron kaj forigas niajn pekojn.
    Krom la menciitaj, senfinaj aliaj gefratoj petegas helpon kaj petegas ĝin per la E-internacia lingvo. Kelkaj el ili havas jam nomon kaj prezentis precizajn projektojn. Mi mencias nur la lastajn  frapantojn je la pordo de CER-ES per solidaraj projektoj, kiuj ne celas la unuopulojn sed nur la grupojn: Alexis Asumani Bengantundu el Goma/Kongo por kies 4 surstrataj delasitaj geknaboj ni jam trovis la koncernajn adoptantojn je distanco; Jean Bosco Malanda el Kinshasa/Kongo; Konga Asocio de Blindaj Esperantistoj « KABE » ; Sac.Pierre-Bruno Efadahy-Madagaskaro; Sr. Pascaline Kizindoza-Matadi/Bas Kongo; same el Tanzanio kaj el aliaj diversaj urboj de Kongo kaj Kamerunio.
    La listo fariĝis longa se ni aldonus eĉ la unuopajn monpetantojn. Tamen, mi ne povas forgesi al vi ke IKUE-movado en Afriko marŝas bone kaj donas esperojn. Rimarku, ekzemple, ke Pastro Gabriel Anda el Edea/Kamerunio (EK nr.9-10/2000, p.163) estis, antaŭ du jaroj, nomumita Paroĥestro de la Katedralo kaj eĉ Ĝenerala Vikario de la Diocezo de Edea. Li ne starigis, laŭ mia scio, E-grupon, ne petis monhelpon kvakam certe bezonanta kiel dioceza lernejestro, sed…lia influo estos forta, des pli se li atingos la Episkopecon…Li certe ne povos malkonfesi sian E-vokiĝon. Efektive, en Kamerunio loĝas pluraj katolikaj gesamideanoj, sed ...ili estas kiel “ŝafoj sen la paŝtisto”.
Do, kiu kuraĝos kunagadi en la Vitejo de la Sinjoro por tiaj tre ŝatataj konstruaĵoj el vivantaj ŝtonoj? Ĉiu nacia sekcio de IKUE sin organizu por adopti almenaǔ unu el la bonfaraj projektoj. La unuopaj IKUE-anoj tiucele sin arigu nacie. Certe, la monhelpo al unuopaj bezonantoj valoras, sed pli valoras tiu, kiu celas aron da gefratoj. Bonfarado signifas ĝojo por ni kaj ĝojigo por la gefratoj, kun la Dia Beno por ĉiuj.



Bodezirojn el Afriko


QUOTE E NORME ASSOCIATIVE ANNO 2007

Le quote 2007 rimangono rimangono le stesse del 2006:
Associato ordinario con Katolika Sento (SO) 
Associato giovane    (SG)
Associato familiare (SF)
Associato ordinario con Espero Katolika (SOE)
Solo abbonamento a Katolika Sento (AK)
Solo abbonamento a Espero Katolika (AKE)
Associato sostenitore (SS) 
Associato sostenitore con Espero Katolika (SSE) 
17,00
8,50
8,50
38,00
10,00
21,00
34,00
76,00
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
euro
Il periodico Katolika Sento viene inviato a tutti gli associati, tranne che per i familiari.
E' associato giovane chi non ha superato i 25 anni.
E' associato familiare chi convive con altro associato.
Per l'abbonamento all'estero aggiungere 6 euro per spese di spedi­zione.
Specificare nella causale del versamento la categoria dell'associa­to, l'anno di nascita dei giovani, l'esatto indirizzo per il recapito del periodico K.S., la destinazione di eventuali offerte.
I gruppi locali con almeno 10 soci trattengono 2,10 euro per l' asso­ciato ordinario e 1,05 per l'associato giovane o familiare, mentre la quota dei soci individuali va interamente all'UECI.
I versamenti vanno fatti sul C.C. Postale  n.  47127675
Unione Esperantista Cattolica Italiana  U.E.C.I
Nota Bene: Le offerte inviate all'UECI per il bonfarado verranno spedite al CER-ES. Tuttavia chi intende dedurle dalla diciarazione dei redditi, le deve inviare direttamente al CER-ES e conservare copia del versamento, come indicato a pagina 3, perchè l'UECI non è un ente riconosciuto a questo fine.


Amuze

REVENINTE EL AFRIKO
- Ho, amiko mia, kiel vi fartas?
- Bonege, mi ĵus revenis el Afriko.
- Ĉu vere? Kion vi faris en Afriko?
- Mi iris tien kun mia edzino por festi la duan datrevenon de nia geedziĝo.
- Fulmotondro! post nur du jaroj vi jam iris festi en Afriko. Kion faros vi, kiam vi atingos la dudekvinan datrevenon?
- Eble mi reiros tien por repreni ŝin.
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RENKONTIĜO KUN LEONO
Du esploristoj en Afriko ekvidas malsatan leonon. Unu el du tuj eltiras el sia mansako paron de gimnastikaj ŝuoj por surmeti ilin. La alia diras:
- Ĉu vere vi pensas ke per tiuj ŝuoj vi povas kuri pli rapide ol leono?
- Ne, sed pli ol vi, jes.
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DIETO EN AFRIKO
Eŭropanoj turismas en Afriko:
- Ĉu vi scias ke mia edzino ĉi tie komencis nov-tipan dieton?
- Ĉu vere? kaj kion ŝi manĝas?
- Nur kokosojn kaj bananojn.
- Kaj ĉu ŝi maldikiĝas?
- Ne, sed ŝi lernis grimpi sur la arbojn.
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PATRINOJ
Du afrikaj patrinoj kun ilia bebo surdorse renkontiĝas:
- Kiel bela infaneto, kiom da monatoj ĝi havas?
La alia, kiu estas esperantistino, respondas:
- Dek monatojn.
- Ankaŭ la mia! kaj hodiaŭ li diris sian unuan vorton.
De la dorso de la esperantistino eliras voĉeton:
- Kaj kion li diris?
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VENENAJ SERPENTOJ
En Afriko serpento angore diras al alia:
- Ĉu vere ke ni estas venenaj?
- Jes, ni estas la plej venenaj!
- Damne! Mi ĵus mordis mian langon...
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TIGRO
Iun matenon tigro vekiĝinte sentas sin fortega kaj iras orgojle tra la ĝangalo.
Unue ĝi renkontas simion kaj tuj blekegas al ĝi:
- Kiu estas la plej forta besto en la ĝangalo?
La simio terurita repondas:
- Kompreneble vi! neniu estas pli forta ol vi!
Poste la tigro renkontas gorilon, blokas ĝin kaj roras kontraŭ ĝi:
- Kiu estas la plej forta besto en la ĝangalo?
La gorilo timigita repondas:
- Sendube estas vi! kiu povas esti pli forta ol vi?
Ĝi renkontas aliajn bestojn kaj al tia demando ĝi ricevas ĉiam tiajn respondojn.
Fine ĝi renkontas elefanton kaj ankaŭ ĉifoje ĝi krias al ĝi:
- Kiu estas la plej forta besto en la ĝangalo?
Elefanto prenas ĝin per la rostro, ĵetas ĝin kontraŭ arbotrunkon kaj albatas ĝin teren. La tigro, tute vundita, pene leviĝinte diras:
- Ho, ne necesas furioziĝi tiel, nur ĉar vi ne scias la respondon!
(El Interreto)


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Presidente: Giovanni DAMINELLI, via Lombardia 37, 20099 Sesto S.Giovanni (MI) – tel. 02.2621149.
Vice presidente: Paola AMBROSETTO, via Emo 9/C, 30173 Mestre (VE) – tel. 041.5341532
Segretario: Marco POLITI, Via Montemartini 4, 20139 Milano – tel. 02.5395237
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