Enhavo:
GIUBILEO, VIAGGIO DELLO
SPIRITO
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Sappiamo ormai tutto, o quasi, sul Giubileo. Siamo, per
così dire, "tecnicamente preparati" e non ci resta
che predisporci alla cosa più importante, a quella
"conversione del cuore" che ha sempre costituito il segno
distintivo del Giubileo fin dalla sua istituzione, quando la
fatica del pellegrinaggio pesava molto sul piatto della
bilancia. Sull'altro piatto ci doveva essere, naturalmente,
la conversione, il rinnovamento interiore per poter
aspirare al "largo e pienissimo perdono", come dice la prima
"bolla" giubilare, quella di Bonifacio VIII.
Nel corso dei secoli - e sono ben sette - si viene facendo
più evidente questo secondo aspetto del carattere
penitenziale, quello che più conta, senza dubbio.
Infatti, il Giubileo è essenzialmente un atto spirituale
a cui si accompagna certamente una "fatica" del
penitente; quella, fin dall'inizio, di un viaggio lungo
e scomodo, ma esso è soprattutto intimamente connesso
all'esigenza di compiere una metanoia, una conversione
del cuore forte e sincera: il vero passo importante per
ottenere la riconciliazione con il Padre. I segni
visibili di questa preminente esigenza spirituale -
almeno tra quelli più noti - li riscontriamo
andando a guardare tra le pieghe del percorso
storico del nostro pellegrino ideale.
Eccolo, il pellegrino, secondo le raffigurazioni che le
cronache ci tramandano: il cappello a larghe tese
(pétaso), il bastone (bordone) a cui si
appoggia, la bisaccia, la fiaschetta dell'acqua, un abito
bigio, dimesso. Sulle spalle un mantello corto (detto
pellegrina), a volte ornato da una conchiglia,
emblema di un precedente pellegrinaggio a Santiago di
Compostela. È un pellegrino che affronta quasi
sempre strade impervie - compresa la famosa via
Francigena - spesso colpito dal maltempo, a volte anche da
ladroni che lo derubano dei suoi pochi averi.
Il pellegrinaggio era estenuante, tant'è vero
che, come ci viene tramandato, "molti ne morì per lo
santo viaggio".
La penitenza era dura, il corpo subiva mortificazioni e
anche con ciò l'anima si predisponeva alla grazia,
alla santificazione.
Una volta giunto a Roma, il pellegrino affrontava le
visite d'obbligo alle Basiliche: visite che erano, fin dal
primo Giubileo, 30 per i romani e 15 per i forestieri. Con
qualche piccola riduzione, la prescrizione rimase tale
fino al 1950, quando Pio XII ridusse l'obbligo, per
tutti, a una sola visita per ogni Basilica.
Le difficoltà di trovare alloggio, la mancanza di
vettovaglie (basti pensare soltanto a che cosa
succedeva quando mancava la biada per i cavalli e questi
morivano per strada!) fecero sì che già nel secondo
Giubileo, quello del 1350, Papa Clemente VI, che
risiedeva ad Avignone, autorizzasse il Cardinale
Annibaldo dì Ceccano, suo rappresentante per le
questioni del Giubileo, a concedere l'indulgenza
plenaria anche a chi non avesse fatto le visite prescritte
per 15 giorni. Che potevano diventare 10, o 5 o anche 2, a
seconda delle distanze di provenienza del pellegrino.
Lo strapazzo del viaggio era messo in conto, ma
soprattutto scorgiamo in questa disposizione, sia pure
a sfondo socio-economico-sanitario, l'affermazione dei valori
spirituali del Giubileo. Non è tanto la lunghezza del
soggiorno che conta, ma la disposizione dell'animo
orientato a chiedere il perdono.
Poco più di un secolo dopo, questa linea si
riconferma con l'istituzione dei primi Giubilei decentrati.
Pestilenze e nubifragi fanno sì che, al
termine del 1475, Papa Sisto IV conceda il
prolungamento del Giubileo fino alla Pasqua del 1476. E
concede anche i benefici giubilari agli scozzesi, ai
tedeschi impossibilitati a raggiungere Roma e a
determinate chiese di Bologna.
Nel 1525, Papa Clemente VII stabilisce che si possa
lucrare l'indulgenza anche in altri posti fuori di Roma
per coloro che avevano avuto "impedimenti". Che ce ne
fossero stati non ci sono dubbi. Basti pensare a Lutero che
soffiava la sua protesta in Europa e agli scontri in
battaglia tra Carlo V e Francesco I.
Questi Giubilei "decentrati", per brevi periodi, si
svolgono a Firenze, a Loreto, a Modena e anche in Dalmazia e
in Bosnia. A quali condizioni? Vediamo a Firenze:
"S'ha essere confessato e pentito di tutti i sua
peccati et assì andare a visitare sette chiese,
cinque giorni". Per gli ultrasettantenni bastava
pregare ai sette altari di S. Maria del Fiore. Così
ciascuno poteva avere il suo Giubileo, "proprio come
fusse ito a Roma".
Un segno importante, a ribadire che per il cristiano la
casa del Padre è dovunque e che il pentimento, la
riconciliazione, sono i fondamenti della vita spirituale.
E' un concetto che ritroviamo nella concessione fatta da
Gregorio XIII cinquant'anni dopo, nel Giubileo del 1575, ai
cattolici inglesi, perseguitati dopo le note vicende
scismatiche. Il Papa offrì loro di lucrare l'indulgenza
recitando quindici rosari alla Madonna.
Nella bolla di indizione del Giubileo del 1625, indetto da
Urbano VIII, si avverte un senso di gioioso trionfo:
"Omnes gentes plaudite manibus". E nonostante i tempi,
attraversati da guerre e calamità, giunge a Roma una
"moltitudine indescrivibile" di pellegrini che deve fare i
conti persino con la carestia e la peste.
Papa Urbano VIII provvede: concede alla popolazione della
Sicilia di lucrare il Giubileo sul posto. E - fatto nuovo -
estende l'indulgenza giubilare a tutti coloro che,
impediti fisicamente, avessero partecipato al Giubileo
con sacrifici e preghiere: monaci e monache di clausura,
vecchi, malati e carcerati (e ognuno può ben immaginare
di quanto questi ultimi ne avessero bisogno!).
Il viaggio del pellegrino non è più solo un
faticoso spostamento fisico, ma soprattutto un "viaggio
spirituale" nella contrizione del cuore e nella
preghiera.
Le concessioni successive sono più frequenti. Alcune
vennero fatte, alla fine del Giubileo del 1650, per
invogliare i più recalcitranti ad avvalersi
dell'indulgenza. Al termine dell'Anno Santo 1700 Papa
Clemente XI estese i benefici del Giubileo a tutto il
mondo cattolico. Così avvenne con Benedetto XIV, allo
scadere del Giubileo del 1750 e, successivamente, nei
Giubilei del 1775 e del 1825. Una novità, in quest'Anno
Santo - in deroga agli adempimenti prescritti ai
pellegrini dalle consuete "bolle" pontificie - fu la
seguente: il Papa, Leone XIII, concesse l'indulgenza
giubilare a coloro che avessero venerato, una sola volta,
l'antichissima icona della Madonna della Clemenza,
un'immagine acheropita del VII secolo, in stile bizantino,
custodita nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. Tempi
tristi quelli di Pio IX, al quale tocca, nel 1875, un Anno
Santo la cui bolla dice tutto: "Gravibus ecclesiae et
huius saeculi calamitatibus". Prigioniero di se stesso,
Pio IX estende il Giubileo alle diocesi dell'intero
mondo cattolico, contemporaneamente a Roma. Nell'Anno
Santo del 1950 - che vide un significativo fiorire di
vitalità nel tessuto civile e nella Chiesa, dopo un
lungo e tragico conflitto bellico - Pio XII riprese la
consuetudine di allargare l'indulgenza giubilare a
tutte le diocesi del mondo per l'anno successivo.
Diverso il momento storico del Giubileo indetto da Paolo VI
nel 1975, dopo un Concilio ecumenico che aveva tanto
rinnovato la cattolicità. La pratica del
pellegrinaggio venne estesa prima, nel 1974, a tutte le
Chiese locali, quasi tappe intermedie per convergere
poi, nel 1975, a Roma, centro visibile della Chiesa
universale.
E veniamo al Grande Giubileo del 2000, quello che stiamo
vivendo. Nessuno, in tutto il mondo, può chiamarsi
fuori dall'abbraccio di riconciliazione con il Padre.
Preceduto da un triennio di preparazione, quest'anno di
grazia, è un invito straordinario a riflettere su
un Dio d'Amore che si è incarnato per l'uomo. È un
invito senza confini. Ogni angolo della terra è punto di
arrivo di un pellegrinaggio, che diviene "esercizio di
ascesi operosa, di pentimento per le umane debolezze, di
costante vigilanza sulla propria fragilità, di
preparazione ulteriore alla riforma del cuore"
(Incarnationis Mysterium, n.7).
E allora? "Mi leverò e andrò da mio Padre"
(Luca 15,18). Che ciascuno di noi inizi a
pellegrinare con le parole del figliol prodigo. Relegate ai
tempi lontani le grandi scomodità fisiche, sarà un
pellegrinaggio soprattutto interiore.
Giuliana Zavadini Caselli
Respondo al Daniele Vitali akuzinta
Vatikanon-Eklezion je "fifaroj kaj
hipokritaĵoj"
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La akuzoj aperis en KONTAKTO (januaro 1999) kaj
ricevis interalie komenton en Dumonata Bulteno, n. 50. Estas
supozeble ke la legantoj jam ion scias pri la kverelaj
enhavoj, aliel la tuta jena pagaro altrudas ion da peno. Jen
la letero, reaga al Dumonata-Bulteno komento, de Daniele
Vitali.
Estimata redaktoro.
Mi ricevis la lastan numeron de Dumonata Bulteno kun via
krajona indiko de la paĝoj kie vi komentis miajn
opiniojn pri Vatikano. Mi supozas ke tio signifas ke vi
atendas opiniesprimon, do mi volonte donas ĝin.
Antaŭ ĉio mi bedaŭras ke el mia letero al
KONTAKTO, kie mi listigis la multenombrajn fifarojn kaj
hipokritaĵojn de la katolika eklezio, rezultis polemiko:
mi kredis diri ion tute evidentan al liberpensaj men-soj, kaj
verkis tiun tekston ne por ofendi alies sentemon, sed simple
por provizi al la interesitoj utilan kaj sufice ĝisdatan
(vere ĝisdata ne eblas, ĉar tiuj fiagoj
pliiĝas ĉiutage) liston uzeblan por sanigaj kaj
bonfaraj kontraŭklerikalismaj kampanjoj tra la tuta
mondo.
Evidente tamen mi ja ofendis alies sentemon, pri kio mi
bedaŭras. Sed bedaŭrnde mia pozicio ne povas esti
alia. Miaj kritikoj al Vatikano ne estas, kiel erare
konjektas Sarandrea, "kontraŭ la katolika kredo";
nenie mi eniras la terenon de teologia disputado ĉar,
kiel liberpensulo, mi respektas la kredojn de ĉiuj. Miaj
kritikoj estas ĝuste kontraŭ Vatikano, tiu
organizita superstrukturo kaj multnacia entrepreno kiu, cele
al daŭrigo de sia potenco, ekspluatas religion por
sufoki liberan evoluon de la modernaj socioj kaj eĉ la
simplan liberigon de la socioj postrestintaj, kiel pruvas la
papa apogo al diktaturo de Pinochet. Multaj katolikoj
bedaŭrinde identigas la katolikan kredon kun
potenco-sistemo, kaj tial ili ofendiĝas se de kelkaj
flankoj oni kritikas la vatikanan politikon, kvazaŭ per
tio oni volus nei la rajton de ĉiu havi sian idearon
(cetere ankaŭ al mi, se vi permesas). Ne tiel estas: mi
alte respektas alies ideojn, malsame al kiu miksas la
administradon de la stato kun siaj propraj religiaj dogmoj,
sekve mi ne konsentas kun tiuj kiuj subaludas ke, ĉar mi
estas kontraŭ la sanktpetra menstiraneco, mia
menssistemo nutriĝas "je popularaj demokratioj" (cetere,
la ĝusta vorto estas "popolaj"). La dupolusan
menssistermon de malvarma milito mi neniam trovis tiom
simpatia, kaj se ĝi utilas por primoki miajn opiniojn
des malpli. Al la dua aspekto de via persona atako mi
ŝatus rebati: mi ne poetas en Esperanto, kaj
ĉiukaze mi ne opinias ke "la sama facileco per kiu oni
verkas kaj poetas aplikeblas al aliaj sciencoj".
Vatikanologio ne estas scienco sed antikvegipteska fikcio,
kaj krome mi neniam verkis facile: kiam mi skribas, ekzemple
pri fonetiko, mi cerbumas dum monatoj por certi ke miaj
eldiroj estos seriozaj kaj dokumentitaj.
Ĉar dogmojn mi ne ŝatas.
Elkorajn salutojn.
Daniele Vitali
Komento
- Li do ne intencis ofendi alies sentemon. Sinjoro
Vitali certe scias ke la katolika eklezio estas konsiderata
de katolikoj kiel ilia patrino kaj ke se, do, iu kritikante
Vatikanon intencas listigi la multenombrajn
fifarojn kaj hipokritaĵojn de la katolika
eklezio (liaj vortoj, legeblaj ĉe la dua
alineo de lia letero), tiu ne rajtas miri pri reagoj kaj
protestoj. Se licas komparo, mi ekspluatas tiun ĉi:
imagu sinjoro Vitali, ke mi estas diranta konvinkige ke lia
patrino estas prostituitine intence transdonanta aidoson:
ĉu li konsoliĝus ĉar mi parolas pri ŝi,
ne pri li? (En tia komparo estas supozate ke la koncerna
filo havas bonajn rilatojn kun sia patrino, aliel oni
komprenas ke li ne ofendiĝus).
- Daniele Vitali diras ke li verkis tiun tekston [...]
por provizi al la interesitoj utilan kaj sufiĉe
ĝisdatajn (vere ĝisdata ne eblas, ĉar, tiuj
fiagoj pliiĝas ĉiutage) liston uzeblan por
sanigaj kaj bonfaraj kontraŭklerikalismaj
kampanjoj tra la tuta mondo. El tiuj ĉi vortoj
dedukteblas ke Vitali profitis je la naiveco de la
redaktorino de KONTAKTO pri ne neŭtralecaj siaj
celoj; aŭ, pligrave, ĉu KONTAKTO intencis
vere ataki kaj insulti Katolikan Eklezion? En tiu kazo, UEA
kulpus, kaj ne plu meritus kunfluiĝon en sin de la
esperantaj katolikaj movadoj. Ĉu lia respondo ad
personan, ne pere de la kulpa revuo KONTAKTO,
signifas ke la revuo rifuzis lian kontraŭreagon,
samekiel ĝi ne publikigis miajn reagojn? Aŭ
ĉu la redaktorino de KONTAKTO reprenis sin
defendi de la profitantoj?
- Vitali skribas ke liaj kritikoj al Vatikano ne estas,
kiel erare konjekstas Sarandrea, konraŭ la katolika
kredo. Sinjoro Vitali, vi skribas ke vi listigis
fifarojn kaj hipokritaĵon de la katolika
eklezio. Ĉu vi sukcesas distingi la kredon disde
la eklezio, kaj respekti unu kaj kondami la alian?
Mirigas via kapablo kaj samtempe mi alkroĉiĝas al
via logiksistemo kiu kapablas imagi respektindan doktrinon
ligitan al tiom da fifaroj kaj hipokritaĵoj.
Ankoraŭ pluaj paŝoj kaj taŭge uzeblas la
literaturaĵo: la katoj, ne; sed iuj homoj jes, ili
sukcesas grimpi sur spegulon. Kial respekti alies kredon se
ĝi produkas tiajn fifarojn?
- Pri dogmoj. Ne estas klare kion Vitali intencas per
dogmoj, kiujn li rifuzas kiel liberpensulo kaj al kiuj,
male, estus alkroĉitaj aliaj (ĉu katolikoj?). Pri
tiu vorto ekzistas nocio vulgara populahgita eĉ
ĉe intelektula franĝo, egavaloriganta dogmon al
aserto senfundamenta senracia senrezoneca: nocio tro
vulgara, se atribuita al iu sen lin ofendi. Tial mi opinias
ke Vitali ne uzis ĝin laŭ tiu nocio. Ekzistas
alia nocio: dogmo = sintezo de doktrino, de antaŭa
subkuŝanta doktrino, kiu oni povas akcepti aŭ
malakcepti. Se iu estas kontraŭ dogmo, laŭ tiu
nocio, tiu estas kontraŭ doktrino; se iu estas
kontraŭ ĉiuj dogmoj tiu estas kontraŭ
ĉiuj doktrinoj. Liberpensulo, laŭ Vitali, do,
estas kiu ne havas doktrinon aŭ al si inventas iun ajn
sen ĝin transformi en sinteza esprimo, nome en dogmo.
Laŭ mi, liberpensulo, estas kiu kribas senfine
doktrinojn ignorante iliajn dogmojn. Ankaŭ
Esperantismo havas siajn dogmojn, sed apogitajn sur
supozitaj doktrinoj, akcepteblaj aŭ malak-cepteblaj.
Oportune, sed ne tute sufiĉe, en esperantio oni
komencas distingi dogmismon el dogmemo. Provu Vitali separi
doktrinon disde la dogmoj en esperantismo... Mi konas
kredantojn katolikajn kiuj liberpensule kribrante
doktrinojn rafiniĝis al katolika eklezio. Eklezio
anoncanta dogmojn, invitas vidi ĉu tiuj ĉi havas
konvinkigajn fundamentojn aŭ ne. La dogmoj estas
alvenpunkto, ne startpunkto. Kion intencis diri Vitali
asertante ke li ne ŝatas dogmojn? Necesas, krom
fonetiko, filologio en la leganto
- Vitali diras ke li respektas la kredojn de
ĉiuj. Ĉu ankaŭ de tiuj kiuj sintezigas
sian doktrinon en dogmojn? Aŭ ĉu tiuj
ĉi, laŭ li, estas ironizeblaj, primokeblaj,
destinigotaj, malkiel li sendogma do sendoktrina kiu ajn,
esti senesplore gastigitaj en la kompleza KONTAKTO?
Sabira Stahlberg, eble, kredis ke ĉio estas romano
aŭ peco de sia ĝuebla Durankulak (se mia
memoro ne miscitas). Vitali pensu kion li volas pri
Vatikano aŭ katolika eklezio, sed respektu pervere la
kredon de ĉiuj, sen profiti de UEA-a revuo miskomprene
liverante liston uzeblan por sanigaj kaj bonfaraj
kontraŭklerikalismaj kampanjoj tra la tuta
mondo.
- Pri Vatikano. Al Vitali ne plaĉas Vatikano.
Komplezu, ĉu ni katolika koj ne rajtas organiziĝi
kiel ni volas? Vatikanologio ne estas scienco, vi
diras. Ĉu veras tio? Esploro tamen pri ĝi estas
enkondukenda per sciencoj multaj... por konvinki la aliajn
kaj sin mem. Eĉ antikvegipteska fikcio, se esplorenda,
postulas sciencajn metodon kaj kriteriojn, tio estas ne
sufiĉas la ironio aŭ la fikcia (neniam indikanta
dokumentite siajn fundamentojn) plezuriĝa
indigniĝo. Ĉu Vitali hobias pri la fifaroj kaj
hipokritaĵoj? Li rajtas. Jam katolikoj tion faras, ne
hobiante, sed pro nepreco respondi al ĉiuj pri "la
promesoj kuŝantaj en ili". Sed li demonstru ne nur
asertu. Kial li ne aplikas sian mi cerbumas dum monatoj
por certi ke miaj eldiroj estos seriozaj kaj
dokumentitaj (pri kiuj ni nutras estimon),
anstataŭ dekreti ke pri vatikanologio ne estas
bezonata scienco? Alimaniere alvenis nova sento en
Esperantio, alivorte klerikalismo. Kies fiveraĵoj
listigendaj al la interesitoj. Kpt., kpt.(1)
Armando Zecchin
(1) Mi akceptas la sugeston pri popolaj
demokratioj (ne popularaj, sed popolaj),
kvankam mi volis aludi demokratiojn perforte popularigitajn
tra la popolo. Demokratioj de popolo ekzistis nur en la
pompeco kaj la teknikeco de la nomo, ili estis perforte
popularigitaj do kredigitaj popolaj nur per la epiteto. Mi ne
ofendiĝas pro tiu korekto, eĉ mi dankas, kvankam ne
mankas la dubo ĉu tio estas la kutima ellasaĵo de
esperantisto ĉiukaze lingvosentema aŭ provo
malpliigi la validecon de miaj reagoj.

UNA MESSA IN ESPERANTO
Nella diocesi di Fidenza, è
stata celebrata la prima messa in lingua
esperanto. Sacerdote esperantista è don
Carlo Capuzzi, parroco di Chiusa Ferranda e
prorettore del santuario «Madonna dei
Prati»; autorizzato da S.E. mons. Maurizio
Galli, vescovo di Fidenza, a celebrare in
esperanto. Il rito religioso ha avuto luogo
presso il Santuario Diocesano della Madonna dei
Prati che si trova nei pressi di Roncole
Verdi. Numerosi gli esperantisti convenuti, sia
di Fidenza che da altre località limitrofe.
Madonna dei Prati, sarà luogo di convegno
per i futuri incontri esperantisti. La lingua di
Zamenhof si sta diffondendo in Fidenza e nel
circondario. Il merito è da riconoscere
anche all'Unitre Università della Terza
Età, dove si tengono regolari corsi.
Recentemente è stato formato un regolare
gruppo di «samideani» intitolato alla
memoria di Remo Fioretti esperantista
scomparso.
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UN ESEMPIO DA SEGUIRE
L'amico Gianni Conti abita a
Cormano, grosso comune (quasi città) alla
immediata periferia nord di Milano, su una strada
di grande traffico, facente angolo con la Statale
dei Giovi. Avendo il Comune ristrutturato la
strada, si è venuta a creare una bella
aiuola spartitraffico di circa 40 metri
quadrati.
Visto però che sull'aiuola cresceva solo
erbaccia, Gianni ha fatto richiesta alle
autorità preposte di poterla dissodare e
collocarvi piante e fiori gratuitamente, alla
condizione, però, che si permettesse di esporre
una transenna in metallo con un cartello che
indicasse come l'aiuola fosse stata realizzata dagli
amici dell'Esperanto.
Il Comune, dopo vari disegni e prassi
burocratiche, ha finalmente acconsentito.
In quell'incrocio passano migliaia di macchine al
giorno, e quasi tutte sono costrette a rallentare o
fermarsi all'incrocio: sicuramente quel cartello che
"sboccia" tra i fiori non passa inosservato.
Un'idea genialmente simpatica che può essere
imitata.
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RELAZIONE MORALE SULL'ATTIVITÀ
DELL'UECI 1998/99
approvata il 5 settembre 1999
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La relazione morale, come di consueto, comprende il
periodo che va dal l° settembre I998 al 31 agosto 1999,
cioè dall'assemblea annuale che cade in generale nel
mese di settembre.
Il Comitato Centrale (C.C.) si è riunito tre volte
(in settembre e dicembre del 1998 e in luglio del 1999)
trattando problemi relativi a una migliore
organizzazione e preparazione al 13° Congresso della
nostra associazione.
Il 12° Congresso ad Arenzano (GE) ha avuto un
successo straordinario sia sotto l'aspetto dell'impeccabile
organizzazione del nuovo consigliere don Mario German,
sia per la risonanza data dai mezzi della comunicazione
sociale: stampa cattolica nazionale, televisione regionale e
nazionale, radio vaticana; sia per l'incontro con le
autorità municipali di Arenzano che con quelle
provinciali di Genova, ma soprattutto con il cardinale
Dionigi Tettamanzi arcivescovo di Genova, sia infine per i
temi trattati con la massima competenza e seguiti
attentamente dai congressisti.
I componenti del C.C. hanno colla-borato come meglio hanno
potuto secondo le proprie possibilità: si sono riuniti
il 4/9/98 ad Arenzano, il 4/11/98 a Bologna e il 6/7/99 a
Cormano di Milano: le principali delibere hanno riguardato il
miglioramento di alcuni aspetti dell'associazione, in
particolare l'art. 21 dello statuto è stato integrato
dal seguente comma: "II presidente ha facoltà di poter
effettuare tutte le operazioni bancarie, sia di
addebito, sia di accredito di ordinaria e straordinaria
amministrazione, nonché di poter conferire mandato
di delega a persone di sua fiducia iscritte all'UECI". La
sede dell'UECI è presso la residenza del
presidente (art. 3 statuto).
L'intestazione dei conti bancari è dell'UECI e non
più a persone fisiche come era in precedenza. In
conformità a quanto deciso dall'assemblea annuale il
C.C. si è impegnato per il 13° congresso da tenersi
a L'Aquila (Abruzzo).
L'attività nei confronti dei seminari e istituti
cattolici non è stata rilevante; esistono ancora
resistenze o indifferenza; importante invece
l'autorizzazione del Provveditorato agli Studi di Treviso per
le iniziative di formazione e aggiornamento di insegnanti
promosse da associazioni professionali o enti culturali
e scienlilici con un buon successo sia a Treviso che a
Castelfranco Veneto ad opera dei soci Cazzaro, Pcllizzari e
Boschin. Il Provveditorato agli Studi di Bergamo, su
richiesta dell'amico Franzoni, ha diffuso un concorso con
premio in denaro tra i vari insegnanti distintisi
nell'interessare gli studenti al problema della lingua
internazionale in Europa.
Per quanto conccrne il periodico "Katolika Sento" dopo le
pratiche espletate con il Tribunale di Vercelli, a
seguito della morte del caro Mario Sola, la
pubblicazione è ripresa con regolarità alla l'ine
di ogni bimestre. Il nostro periodico si è arricchito di
foto e di articoli importanti grazie alla fattiva
collaborazione del segretario per l'informazione
(Don Duilio Magnani), dell'assistente ecclesiastico
(Mons. Giovanni Balconi) e di quanti hanno inviato
articoli dai gruppi di Venezia, Treviso, Bergamo,
Verona, Rimini, Bologna, Milano, Torino e Roma. Notevole
l'aiuto dato dal gruppo riminese per l'invio di K.S. a
varie persone. Un grazie ad Antonio Cappello per la cura, la
revisione e l'aggiornamento dell'elenco degli abbonati
a K.S.. Da non dimenticare Mario Guilla per la grafica e
rimpaginazione, sempre accurata, del nostro
periodico.
Membri dell'Istituto Italiano di Esperanto e nostri
associati si sono prestati in sessioni d'esami di
lingua internazionale a Riese Pio X, a Padova, Milano e
Bologna.
Non c'è stata una crescita di rilievo del numero
degli associati, che sta invecchiando sempre più,
nonostante stimoli derivanti dai premi riservati ai giovani.
A quest'ultimo riguardo molto si dà da fare la vice
presidente anche per il meeting di Rimini sotto la guida di
Antonio Gambuti.
A proposito degli incontri religioso-culturali, ben
riuscito è stato quello di Vicenza (21-22 marzo 1999)
organizzato dal Centro Cattolico Esperanto di Milano
sotto la guida dell'attivissimo Glauco Corrado al quale il
C.C. esprime tanta riconoscenza. Lodevole l'attività del
gruppo di Torino con l'edizione in proprio del libro "La
fundamentoj de la Kristanismo".
Messe in esperanto vengono celebrate mensilmente
soprattutto a Milano nella cappella dei canonici con buona
partecipazione di esperantisti che provengono anche da altre
località. A Vercelli viene ricordato annualmente con una
santa messa il prof. Mario Sola.
Si è provveduto all'invio di copie di materiale
religioso all'estero. Intensa è stata l'attività di
corrispondenza e la partecipazione di nostri associati, non
solo al congresso universale di Berlino, ma anche a quello di
categoria dei ferrovieri a Le Mans (FR), a quello
ecumenico a Gliwice (PL), al festival dei giovani
a Bellaria e al congresso nazionale FEI di Riva del Garda
(TN). Ciò che è importante è che nello spirito
di adempiere gli scopi dello statuto dell'UECI, nei
convegni di altre categorie di esperantisti si
collabori e si diffonda lo spirito evangelico e non si
manchi di difendere la Chiesa cattolica dai vari
attacchi, spesso frutto di non conoscenza storica di
avvenimenti o di supino adeguamento a movimenti
anticlericali.
La carità e la beneficienza ad opera dei cultori
della lingua internazionale non conosce frontiere; grazie
alla generosità di molti si è contribuito
alla costruzione in Cina di una chiesetta dedicata alla
Vergine Immacolata e con gli interessi del fondo per
l'alfabetizzazione, incrementato da altre piccole
offerte, è stato possibile mandare tre ragazzi
poverissimi a scuola e un gruppo di donne a un corso di
alfabetizzazione nel piccolo villaggio di Kigo, diocesi
di Masaka in Uganda.
Infine sono da ricordare i corsi di esperanto indetti dai
nostri associati a Massa, Milano, Vercelli, Torino, Bologna,
Bergamo, Venezia-Mestre e Treviso anche se sono stati
pochissimi quelli che hanno sostenuto l'esame. Si chiede
venia se qualche località non è stata indicata,
ciò è dovuto al fatto del mancato invio al Comitato
Centrale della relazione annuale sull'attività
svolta da parte dei gruppi locali ai sensi dell'art. 30
punto e) dello statuto dell'UECI.
Il presidente dell'UECI
Serio Boschin
Treviso, 2 settembre 1999

I.K.U.E.
(Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista)
Al la Tutmonda Samideanaro por Tutmonda
Enketo
Karaj Gesamideanoj,
ni elkore dankas ĉiujn, kiuj afable respondis
al nia unua alvoko. Dank'al ili ni ricevis 164
respondojn. Sed pro peto de diverslandaj geamikoj ni
decidis prokrasti la fermon de la enketo kun pli
grand-skala informo ĝis la 31-a de majo
2000-a.
Sekve ni invitas asociojn, grupojn, anojn kaj
gazetaron de la Esperanto-movado disvastigi la
enketon ĉien ajn.
Ni invitas KUNTRENI ANKAŬ NEESPERANTISTOJN,
SIMPLAJN HOMOJN KAJ KULTURAJN, POLITIKAJN KAJ
EKONOMIAJN GRAVULOJN DE VIA URBO EN VIA NACIA LINGVO
(ĉi-okaze kunsendu la tradukon en E-on: tio
pruvos ke la Internacia Lingvo funkcias kaj utilas
por monda dialogo).
Ĉiu homo rajtas respondi al kiu ajn religio
li apartenas, eĉ nekre-danto.
La rezulton ni prezentos dum la 21-a Mitingo por
la Amikeco inter la Popoloj en Rimini (Italio) fine
de augusto 2000-a.
Bonvolu uzi oficialan enketilon, aŭ
fotokopion, aŭ duonon de blanka folio A4 kun
jenaj linioj: Alte: Monda Enketo pri Jesu-Kristo/KIU
ESTAS JESUO KRISTO POR MI (sekvu libera loko por
mallonga respondo: ne pli ol deko da linioj kun
skribaĵo sufice klare
legebla)........................... Malalte: Mia
religio...... /Lando...... Aĝo......
/Profesio.....................
Nomo kaj Adreso (tre
klaraj!)................................................
Oni sendu la respondojn (kun eventuala E-a
traduko) antaŭ la 31-a de majo 2000-a al:
I.K.U.E. ĉe Antonio Gambuti Via Bellini, 24
I-47039 Savignano sul Rubicone (Italio)
Al la unuaj 10 respondontoj (per poŝto) de
ĉiu lando ni sendos fila-telan bildkarton de
Vatikano.
Ni ege dankas vin pro via afabla kunlaboro.
I.K.U.E.
|
Il Congresso dell'IKUE, che avrà luogo assieme a quello
dell'UECI, si terrà dal 2 all'8 settembre 2000 a
Rimini.
Preghiera di Giovanni Paolo II per la
celebrazione del grande Giubileo dell'Anno
2000
|
|
Preĝo de Papo Johano Paŭlo la
2a por la celebro de la granda Jubileo de la Jaro
2000
|
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- Sii benedetto, o Padre,
che nel tuo infinito amore
ci hai donato l'unigenito tuo Figlio,
fattosi carne per opera dello Spirito Santo
nel seno purissimo della Vergine Maria
e nato a Betlemme duemila anni or sono.
Egli s'è fatto nostro compagno di viaggio
e ha dato nuovo significato alla storia,
che è un cammino fatto insieme
nel travaglio e nella sofferenza,
nella fedeltà e nell'amore,
verso quei nuovi cicli e quella nuova terra
in cui Tu, vinta la morte, sarai tutto in
tulli.
Lode e gloria a Te, Trinità Santissima,
unico e sommo Dio!
- Per tua grazia, o Padre, l'Anno giubilare
sia tempo di conversione profonda
e di gioioso ritorno a Te;
sia tempo di riconciliazione tra gli uomini
e di ritrovata concordia tra le nazioni;
tempo in cui le lance si mutino in falci
e al fragore delle armi succedano i canti della
pace.
Donaci, o Padre, di vivere l'Anno giubilare
docili alla voce dello Spirito,
fedeli nella sequela di Cristo,
assidui nell'ascolto della Parola
e nella frequenza alle sorgenti della grazia.
Lode e gloria a Te, Trinità Santissima,
unico e sommo Dio!
- Sostieni, o Padre, con la forza dello Spirito
l'impegno della Chiesa per la nuova
evangelizzazione
e guida i nostri passi sulle strade del mondo,
orientando il nostro pellegrinaggio terreno
verso la Città della luce.
Risplendano i discepoli di Gesù per il loro
amore
verso i poveri e gli oppressi;
siano solidali con i bisognosi
e larghi nelle opere di misericordia;
siano indulgenti verso i fratelli
per ottenere a se stessi da Te indulgenza e
perdono.
Lode e gloria a Te, Trinità Santissima,
unico e sommo Dio!
- Concedi, Padre, che i discepoli del tuo
Figlio,
purificata la memoria e riconosciute le proprie
colpe,
siano una cosa sola, così che il mondo
creda.
Si dilati il dialogo tra i seguaci delle grandi
religioni
e tutti gli uomini scoprano la gioia di essere tuoi
figli.
Alla voce supplice di Maria, Madre delle genti,
si uniscano le voci oranti
degli apostoli e dei martiri cristiani,
dei giusti di ogni popolo e di ogni tempo,
perche l'Anno Santo sia per i singoli e per la
Chiesa
motivo di rinnovata speranza e di giubilo nello
Spirito.
Lode e gloria a Te, Trinità Santissima,
unico e sommo Dio!
- A Te, Padre onnipotente, origine del cosmo e
dell'uomo,
per Cristo, il Vivente, Signore del tempo e della
storia,
nello Spirito che santifica l'universo,
la lode, l'onore, la gloria
oggi e nei secoli senza fine.
Amen!
|
- Estu benata, ho Patro,
kiu en via senfina amo
donis al ni vian unugeneritan Filon
kiu enkarniĝis per la Sankta Spirito
en la purega sino de Virgulino Maria,
kaj naskiĝis en Betlehemo antaŭ 2000
jaroj
Li fariĝis nia vojaĝ-kunulo,
kaj donis novan signifon al la historio,
kiu estas irado kune farita
en aflikto kaj en sufero,
en fideleco kaj en amo,
al tiuj novaj ĉieloj kaj al tiu nova tero
en kiu Vi, venkinte la morton, estos ĉio en
ĉiuj.
Laŭdon kaj gloron al Vi, Sanktega
Triunuo,
unika kaj supera Dio!
- Per via graco, ho Patro, la Jubilea Jaro
estu tempo de profunda konvertiĝo
kaj de ĝoja reveno al Vi;
ĝi estu tempo de repaciĝo inter la
homoj
kaj de retrovita konkordo inter la nacioj;
tempo, en kiu la lancoj fariĝu rikoltiloj
kaj post la bruego de la armiloj venu la kantoj de
paco.
Faru, ho Patro, ke ni travivu la Jubilean Jaron
obeemaj je la voĉo de la Spirito,
fidelaj je la sekvado de Kristo,
konstantaj en la aŭskulto de la Parolo
kaj en la partopreno je la fontoj de graco.
Laŭdon kaj gloron al Vi, Sanktega
Triunuo,
unika kaj supera Dio!
- Subtenu, ho Patro, per la forto de la Spirito
la sindevigon de la Eklezio por la nova
evangelizado
kaj gvidu niajn paŝojn laŭ la vojoj de la
mondo,
por anonci Kriston per la vivo
orientante nian surteran pilgrimon al la Urbo de la
lumo.
Rebrilu la disĉiploj de Kristo pro sia amo
al malriĉuloj kaj subprematoj;
ili solidarecu kun bezonantoj
kaj estu grandanimaj en mizerikordaj agoj;
ili indulgu al gefratoj
por ricevi, ili mem, de Vi indulgon kaj
pardonon.
Laŭdon kaj gloron al Vi, Sanktega
Triunuo,
unika kaj supera Dio!
- Donu, Patro, ke la disĉiploj de via
Filo,
puriginte la memoron, kaj post agnosko de siaj
propraj kulpoj,
estu unu, por ke la mondo kredu.
Plivastigu la dialogo inter la sekvantoj de la
grandaj religioj
kaj ĉiuj homoj malkovru la ĝojon esti
viaj filoj.
Al la peteganta voĉo de Maria, Patrino de la
nacioj,
kuniĝu la preĝantaj voĉoj
de la apostoloj kaj de la kristanaj martiroj,
de la justuloj de ĉiu popolo kaj ĉiu
epoko,
por ke la Sankta Jaro estu por la unuopuloj kaj por
la Eklezio
motivo de renovigita espero kaj de jubilo en la
Spirito.
Laŭdon kaj gloron al Vi, Sanktega
Triunuo,
unika kaj supera Dio!
- Al Vi, ĉiopova Patro, origino de la universo
kaj de la homo,
per Kristo, la Vivanto, Sinjoro de la tempo kaj de
la historio,
en la Spirito kiu sanktigas la universon,
laŭdon, honoron, gloron
hodiaŭ kaj dum la jarcentoj sentine.
Amen!
|

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È SCOMPARSO GERMANO
GIMELLI
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|
La 12an de novembro 1999, en Gallipoli (en regiono
Puglia, suda Italio), subite malaperis Germano. Li
naskiĝis en Fiumana (en Romagna, provinco de
Forlì) la 4an de novembro 1913.
Funkciulo ĉe la Ŝtataj Fervojoj (FS)
emerito ekde 1975; li estis nomumita Kavaliro de la
Respubliko.
|
Il giorno 12 novembre 1999, a Gallipoli (LE)
improvvisamente è mancato Germano. Era nato a
Fiumana (FO), il 4 novembre 1913.
Funzionario nelle Ferrovie dello Stato, in pensione
dal 1975, era stato insignito del titolo di Cavaliere
della Repubblica.
|
Li estis homo kun sagaca intelekto kaj profunda
sentemo. Kiuj havis la bonŝancon koni lin memoros
ke li estis tiel bonkora kiel rezerviĝema kaj
ĉiam preta helpi kaj konsili.
|
Germano era un uomo dotato di acuta intelligenza e
profonda sensibilità. Coloro che hanno avuto
la fortuna di conoscerlo ricorderanno che era
buono quanto riservato e sempre pronto ad aiutare e a
consigliare.
|
Li estis homo kun grandaj religia fido kaj
universalaj idealoj, kiujn ĉiam celis kaj
respektis.
|
E' stato un uomo di grande fede religiosa e di
grandi ideali universali, che ha sempre
rispettato e perseguito.
|
Tiuj samaj idealoj certe aperis al li pli praktike
atingeblaj per la uzado de la intemacia lingvo.
Fariĝinta entuziasma esperantisto kun la
familianoj ekde 1952, li tuj estis envolvita en
diversaj organizacioj kaj agad-kampoj, okupante
responsajn oficojn kaj neniam elreviĝante tiujn,
kiuj elektis lin.
|
Quegli stessi ideali gli sono certo apparsi più
praticamente raggiungibili con l'uso della lingua
internazionale.
Diventato esperantista entusiasta con i
familiari dal 1952, fu subito coinvolto in
diverse organizzazioni ed attività occupando
posti di responsabilità e non deludendo mai le
aspettative di chi lo aveva eletto.
|
Dedicante al la esperantista ideo grandan parton de
sia vivo en la plej plena maniero, sed ankaŭ en la
plej natura maniero, li montris kiel oni povas esti
heroemaj en la ĉiutaga vivo.
|
Dedicando all'idea esperantista gran parte della sua
vita nel modo più pieno, ma anche nel modo
più naturale, ha dimostrato come si possa essere
eroici anche nella vita di ogni giorno.
|
Li lasas nenuligeblan malplenon en la vivo de tiuj,
kiuj konis lin kaj kunlaboris kun li.
Certe li disdonis kaj ricevis tiom multan amon.
|
Egli lascia un vuoto incolmabile nella vita in chi
lo ha conosciuto e ha collaborato con lui.
Sicuramente ha profuso e ricevuto tanto amore.
|
Li lasas nenuligeblan malplenon en la vivo de tiuj,
kiuj konis lin kaj kunlaboris kun li.
Certe li disdonis kaj ricevis tiom multan amon.
La plej korajn kondolencon al la edzino Delvina, al
la filo Gianluigi, bofilino Maresa, nepoj Guido,
Giulio, Gabriele, kaj al ĉiuj parencoj.
|
Egli lascia un vuoto incolmabile nella vita in chi
lo ha conosciuto e ha collaborato con lui.
Sicuramente ha profuso e ricevuto tanto
amore.
Le più sentite condoglianze alla moglie
Delvina, al figlio Gianluigi, alla nuora Maresa, ai
nipoti Guido, Giulio, Gabriele e ai parenti tutti.
|
Inter la diversaj esperantistaj taskoj kaj agadoj ni
memoras la ĉefajn.
|
Fra i suoi vari incarichi e attivita esperantiste
ricordiamo le principali.
|
Honora Membro de I.F.E.F. (Internacia Fervojista
Esperanto-Federacio) (Kongreso en Swanwick GB 1977),
ĉe kiu li estis la Itala Delegito (1963-96).
|
Membro onorario dell'I.F.E.F. (Federazione
Internazionale Ferrovieri Esperantisti)
(Congresso di Swanwich GB 1977), presso cui è
stato Delegato italiano (1963-96).
|
Honora Prezidanto de I.F.E.A. (Italo landa asocio de
IFEF), en kiu li estis: Redaktanto de "Itala Fervojisto
- Informa Bulteno" (1954-84), Sekretario 1954-84),
Prezidanto (1984-95).
|
Presidente Onorario dell'I.F.E.A. (Sezione Italiana
dell'I.F.E.F.) di cui era stato: Redattore del "Il
Ferroviere Italiano-Bollettino di
Informazione" (1954-84), Segretario 1954-84),
Presidente (1984-95).
|
Membro de la L.K.K. (Loka Organiza Komitato) de la
40-a U.K. de Esperanto, Bologna 1955.
|
Membro del L.K.K. (Comitato Organizzatore) del
40° Congresso Universale di Bologna, 1955.
|
Prezidanto de la L.K.K. de la 22-a Kongreso de IFEF
(Rimini 1970, 701 partoprenantoj el 20 landoj).
Organizanto de du I.F.E.S. (Internacia Fervojista
Skisemajno de IFEF) (Pian-Selva Val Gardena, Bolzano,
1975, 1980).
|
Presidente del L.K.K. del 22° Congresso
dell'I.F.E.F. (Rimini 1970, 701 partecipanti da 20
paesi). Organizzatore di due I.F.E.S. (Settimana
sciistica dell'I.F.E.F.) a Pian di Selva Val
Gardena-BZ, 1975, 1980.
|
Delegito kaj Fak-Delegito (Fervojoj) UEA en Bologna
ĝis 1998.
|
Delegato di settore (Ferrovie) UEA per Bologna fino
al 1998.
|
Membro de I.I.E. (Itala Instituto de Esperanto),
Katedro de Bologna, li organizis nenombreblajn kursojn
kaj ekzamensesiojn.
|
Membro dell'I.I.E. (Istituto Italiano di
Esperanto), Cattedra di Bologna, ha organizzato
innumerevoli corsi e sessioni di esami.
|
Membro de UECI (Itala Katolika Esperanto
Unuiĝo) kaj de IKUE (Internacia Katolika
Unuiĝo Esperantista) dum multaj jaroj.
|
Membro dell'U.E.C.I. (Unione Esperantista
Cattolica Italiana) e dell'I.K.U.E. (Unione
Esperantista Cattolica Mondiale) per molti anni.
|
Membro kaj plurfoje nacia Konsilanto de I.E.F.
(Itala Esperanto-Federacio).
Membro kaj plurfoje Konsilanto de Bologna
Esperantista Grupo.
|
Membro e più volte Consigliere nazionale della
F.E.I. (Federazione Esperantista Italiana).
Membro e più volte Consigliere del Gruppo
esperantista bolognese.
|
Li partoprenis en centoj da Kongresoj kaj
manifestacioj en Italio kaj en la tuta Europo (UEA,
IFEF, FEI, UECI, ktp), en kiuj ofte li aktive
kontribuis, ankaŭ kun liaj filatelaj kolektoj kun
temoj Esperanto-Fervojo.
|
Ha partecipato a centinaia di congressi e
manifestazioni in Italia e in tutta Europa (IFEF, UEA,
FEI, UECI, ecc), a cui spesso ha contribuito
attivamente, anche con le sue collezioni filateliche
sul tema Esperanto-Ferrovia.
|
Romano Bolognesi
|
(Renato Bolognesi,
Presidente dell'IFEF e Segretario dell'IFEA)
|

COMITATO CENTRALE UECI
Presidente: Serio Boschin, via Eritrea 8,
31100 Treviso, tei.-fax 0422-235381
Segreteria ecassa: via Eritrea 8, 31100
Treviso, tel.-fax 0422-235381
Vice presidente e incaricata giovanile: Paola
AMBROSETTO, via Emo, 9/C, 30173 Mestre (VE), tel.
041-5341532 - fax 041-612516
Consiglieri: don Duilio Magnani (segretario
per l'informazione), viale C. Zavagli 73, 47900
Rimini, tel.-fax 0541-26447; Antonio Cappello, via A.
Colombo 6, 13100 Vercelli, tei. 0161 -392707 - fax
(di sera) 0161 -257262; Giovanni CONTI, via F. Filzi
51, 20032 Cormano (MI), tei. 02-66301958 - fax
02-66302110; don Mario GERMAN, via Canepa 57 -
frazione Canepa, 16030 Sori (GE), tei. 0185-709010 ;
Marsilio GUAZZINI, via Coletti, 108 - 47900 Rimini -
tei. 0541-22993; Carlo SARANDREA, via di Porta
Fabbrica 15, 00165 Roma, tei. 06-631805 - fax
06-632839
Assistente Ecclesiastico: mons. Giovanni
Balconi, p.zza Duomo, 16, 20122 Milano, tei.
02-878014, 02-8556274
Grafica e impaginazione di Katolika Sento:
Mario Guilla, via Benadir 62, 13100 Vercelli,
tel. 0161.259397
|

GIOVANI
CONCORRETE!
L'Unione Esperantista Cattolica Italiana su
delibere del Comitato Centrale e a seguito di offerte
anonime, mette a disposizione la somma di £.
2.000.000 per n. 4 importi ciascuno di £.
500.000 da assegnare a giovani italiani di ambo i
sessi, di età compresa tra i 18 e 30 anni,
iscritti all'UECI o all'IKUE che conseguano il
diploma di esperanto di 3° grado. I premi
saranno erogati quale contributo per la
partecipazione a un congresso dell'IKUE o a un
congresso esperantista ecumenico. I concorrenti
aventi i requisiti richiesti devono segnalarsi
al dr. Serio Boschin, via Eritrea, 8 - 3100 Treviso -
tel./fax 0422.235381.
|
MARIO SOLA
Vercelli la ĵusan 24an de oktobro 1999
memorigis la esperantiston kiu kunigis idealojn
kristanajn kaj esperantajn
|

Verĉela esperanta societo volis
unuanime memorigi ankoraŭfojon Mario Sola kaj
titoli je lia nomo sian sidejon kies pordon de nun
ŝildeto ornamos. Eksterubano ne povis eviti miron:
kial tiom da ĉeestantaro kaj tiom da ĝoja
festo, kvankam en la koroj ankoraŭ resonas la
doloro pro la foriro de neforgesebla amiko?
Ne malfacilas respondi al tiu ĉi demando kiu
retorikecan nenion havas. Tio okazas ĉar Mario
antaŭ kvardek jarojn, kiam li kolektis amikojn por
establi la esperantan klubon en Vercelli, tion li iniciatis
"kunigante la universalajn ecojn ĝuste de katolikismo,
kiel diras la kombinita helenaĵo
κατ'ολου'ικ' =
καδ'ο'λου = universala,
ĉar la Krista mesaĝo adresiĝas kaj taŭgas
al ĉiuj popoloj kaj kulturoj ĝuste samkiel
esperantismo" (prof. Giordano Formizzi, prezi-danto de FEI);
ĉar li elspezis "animon kaj koron por krei kaj regi kaj
inspiri la grupon esperantistan lokan kaj nacian UECI"
(Giovanni Reina, prezidanto de la verĉela societo
esperanta); ĉar "li transdonis esperantajn idealojn kiel
UECI prezidanto al la italaj katolikaj esperantistoj jam el
si mem riĉaj je tiuj idealoj radikiĝintaj en iliaj
kredo. Rilate kredon, en ekumenaj esperantistaj
renkontiĝoj, de li partoprenitaj kiel celo primara de la
kristanaj eklezioj, ĉiam li elmontris tolereman
paciencon akompane de fideleco al la esencaj katolikaj
principoj" (Serio Boschin, nuna prezidanto de UECI); pro tio,
ke li "estis senlaca zorganto de parokaj kaj diocezaj
iniciatoj, en kiuj li eslstaris pro prudente kaj neniel zorga
pri publika rekono" (Mons. Vercelli, lia spirita konsilanto
kaj amiko ekde la infanaĝo); ĉar li agis politike
nur avantaĝe de sia urbo sidante en sia urba komunuma
konsilio altirita nur de popolaj kaj ĝeneralaj
avantaĝoj" (la nuna urbestro); ĉar li estis "amiko
preta prizorgi ĉiujn esperantajn aferojn puŝita de
elstaraj idealoj" (prof. F. Pennacchietti, prezidanto de la
torina ECT); ĉar li estis "la profesoro pri juro en
Novara liceo, kiu nenia okazo allogiĝis transalti
lernejan laboron, daŭrigante kun vento kaj pluvo kaj
frosto veturi tra Vercelli kaj Novara kaj senkompate lecioni
kaj poentigi senfavoreme eĉ kiam iuj liaj gelernantoj
provis fariĝi, ĉe liaj kursoj, disĉiploj
ankaŭ de tiu lia stranga lingvo kiun li paroletis de
tempo al tempo. El tiu lojaleco al lerneja komisiiĝo kaj
el tiu amebla rigideco naskiĝis esperantistoj kiuj
hodiaŭ estas estimataj ĝis, se vi konsentu tiun
oportunan malmodeston, esti engaĝita funkcii
laŭsekretarie ĉe UEA..." (iom gajatone rakontis el
siaj personaj spertoj Michela Lipari, iam studentino ĉe
tiu liceo); pro tio, ke "li estis rìgida (tio
estas pli serioza ol kompromisema) en la principoj eĉ
rilate siajn partiecajn kunulojn. Li suferis, li estis
devigita suferi je humanaj, ne politikaj (tiuj ĉi
ŝanceliĝas laŭ la ventoj de la publika
opinio), sed je humana nivelo de la rilatoj kun samcelantaj
partianoj. Nu, li batalis nur nivele de la ideoj, neniam
kredis malkrovi aŭ volis kritiki nesincerajn kondutojn,
eĉ kiam tiuj ĉi estis evidentaj kaj rajtigantaj
protestojn.
Liaj konduto kaj opinio-esprimoj karakteriziĝis je la
aŭtenta kaj kristana karitato vidigante nur la malbonon
aŭ la erarojn, neniam malŝatante la personojn. Ni
rajtas kaj devas lin difini justa homo, vir justus de
la matea evangelio (Oscar Luigi Scalfaro, sin difinanta lia
persona amiko je ”senekvilibra amikeco
ĉar mi ricevis de li pli ol tio kion mi donis").
Parolis ankaŭ Gustave Blary el Arles (Francio), urbo
ĝemeligita al Vercelli. Ĝemeligita per iniciato de
Mario, kiu sukcesis ankaŭ ĝemeligi la
esperantistaron de Vercelli kun tiu de Arles, de kie
hodiaŭ revenas homaĝo kaj rekono.
Ni estis multaj, el Torino, el Milano, el Padova, el
Bergamo, el Rimini, el Verona, el Treviso, el Varese, el
Romo, el... el ... 75 ĉe restoracio kune tra sennombraj
pladoj de lokaj specialaĵoj; pli ol 200 ĉe la
malkovro de la ŝildo en la "Dugentesco" salono; 1000,
eble pli en mezepoka baziliko Sankta Andreo, dum la mesa
preĝo por persono kiun Vercelli honoras kiel ekzemplon
de justa homo.
Evidentas ke esperantismo enradikiĝis profunde en
Vercelli se ties esperantaj homoj sukee- sas organizi tiel
efike kaj esciti tiom noblajn sentojn kaj transdoni
entuziasmon al la ĉeestantaro eksterurba!
Armando Zecchin

QUOTE PER L'ANNO 2000
Associato ordinario
Associato giovane
Associato familiare
Associato ordinario con Espero Katolika
Associato giovane con Espero Katolika
Associato sostenitore
Associato vitalizio
Associato sostenitore Espero Katolika
Associato vitalizio Espero Katolika
Solo abbonamento a Katolika Sento (AK)
Solo abbonamento a Espero Katolika (AKE)
|
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
£.
|
25.000
12.500
12.500
60.000
30.000
50.000
500.000
120.000
1.200.000
12.000
35.000
|
N.B. II periodico Katolika Sento viene inviato a
tutti gli associati, tranne che ai familiari.
- E' associato giovane chi non ha superato i 25
anni.
- E' associato familiare chi convive con altro
associato.
- Per l'abbonamento all'estero aggiungere lire
50000 per spese di spedizione.
- Specificare nella causale del versamento la
categoria dell'associato, l'anno di nascita dei
giovani, l'esatto indirizzo per il recapito del
periodico K.S., la destinazione di eventuali offerte.
- I gruppi locali con almeno 10 soci trattengono
4.000 lire per l'associato ordinario e 2.000 per 1'
associato giovane o familiare, mentre la quota dei
soci individuali va interamente all'UECI.
I versamenti vanno fatti sul C.C.P. n. 11129475
UECI, viale C. Zavagli 73, 47900 RIMINI
|

NI FUNEBRAS KAJ KONDOLENCAS
Nell'ottobre 1999, è mancata la sig. Maria
Ripamonti di Costa Masnaga (CO), associata UECI.
Ricordiamola al Signore, ricco di misericordia.
|
DANKE
Pro fondo alfabetizzazione: £. 20.000
(A.G.) - Vedelago (TV)
|
SALSOMAGGIORE 2000
1-an/2-an de Aprilo
14.a Renkontiĝo, organizita de Milanaj
Katolikaj Esperantistoj (Placo Duomo, 16 - Milano -
Tel. 02/72001944 aŭ 02/6631958 aŭ
02/26140244) kunlabore kun ge.roj Madella (0521/785582)
kaj Sommi (0524/84516)
|
1-an de Aprilo 2OOO.a - sabate:
- Libera tempo por eventuala persona vizito al
Salsomaggiore.
12.30
|
Tagmanĝo ĉe Casa Maria Immacolata dei
Frati Minori Conventuali, Via Cavour, 58 - 43039
Salsomaggiore (Parma) - Tei. 0524/573208 (Fra Germano o
Confratello Marco)
|
14.30
|
Libro-ekspozicio 14.45 Bonvenon al la "Du-tago" (G.
Corrado)
|
15.00
|
Esperanto kaj vojaĝoj (G. Corrado)
|
15.30
|
La libroj de Tibor Sekelj (Inĝ. Campani)
|
15.45
|
Mondo de Travivaĵoj.
Intervenoj kaj debatoj
|
16.30
|
Intervalo
|
16.50
|
Rakonto pri vojaĝo (Dr.ro S. Boschin)
|
17.20
|
Vojaĝoj fantaziaj (G.Conti)
|
18.00
|
Esperantistoj-Esploristoj Intervenoj kaj debatoj
|
18.40
|
Vesperaj Preĝoj
|
19.30
|
Vesper-manĝo
|
20.45
|
Prezento de kasedo (Madella). Agado de la grupoj.
Kantoj.
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22.00
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Kompletorio
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2-an de Aprilo 2000.a - dimanĉe:
08.00
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Renkontiĝo por la matenaj preĝoj
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08.30
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Maten-manĝo
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09.00
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La franca vojo (Madella)
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09.30
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Santiago de Compostela (Prof. Serenella Terruzzi
Giacchino)
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10.05
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Intervalo
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10.30
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La pilgrimadoj (Mons. G. Balconi) Intervenoj
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11.10
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Konkludoj (G.Corrado)
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11.30
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SanktaMeso
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12.30
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Tag-manĝo Libera promenado en la parko
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14.15
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Aspektoi de la Organizado de la Katolika E-Movado.
Prepare al la nacia kaj aliaj kongresoj
Konkludoj kaj salutoj.
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N.B.:
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Salsomaggiore estas atingebla per trajnoj, kiuj
forveturas el Fidenza (8.39 - 9.09 - 9.39 - 10.39 -
11.09 - 11.39 - 12.11 - 12.41 - 13.11 -13.41). La
programo antaŭvidas ĉefe la uzon de Esperanto
ĉu por la prezentoj ĉu por la intervenoj. La
kosto de la tuta aranĝo (inkluzive de dormo kaj
manĝoj) estas ĉirkaŭ
Lit.105.000.
Se oni alvenas la antaŭan tagon (ekde la
vespermanĝo): £. 145.000.
Antaŭanoncu kiel eble plej frue, indikante la
horon de via alveno por doni al S.ro Gianni Conti la
eblecon organizi kunlig-veturilojn de la stacidomo de
Salsomaggiore al la renkontiĝejo.
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ESPERANTO EN RADIO
Internaciaj Radioelsendoj en Esperanto
(horoj laŭ UTC)
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Ĉiutagaj elsendoj
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09:30-10:00*
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Pola R. Varsovio
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Sat(1)
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Eŭropo
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11:00-11:27
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Ĉina R. Int.
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9535,7170
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Azio Orienta,
Japanio, Koreo
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13:00-13:27
|
Ĉina R. Int.
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11840, 11600
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Azio Sudorienta
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14:30-15:00*
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Pola R. Varsovio
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Sat(1)
|
Eŭropo
|
19:00-19:30*
|
Pola R. Varsovio
|
7285, 7225
|
Eŭropo
|
20:00-20:27
|
Ĉina R. Int.
|
7405, 9965
|
Eŭropo
|
20:00-20:30*
|
Pola R. Varsovio
|
6095, 7205
|
Eŭropo
|
22:30-22:57
|
Ĉina R. Int.
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9860, 6950
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Ameriko Latina
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00:00-24.00
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Pola R. Varsovio
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Mondo, TTT (30 min.)
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Dimanĉaj elsendoj
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04:05-04:30
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R. Austria Int.
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6155. 13730, Sat(2.6)
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Eŭropo
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07:00-07:30
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R. Havano Kubo
|
9820
|
Azio Pacifika,
N. Ameriko
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09:05-09:30
|
R. Austria Int.
|
6155, 13730. Sat(2,6)
|
Eŭropo
|
09:05-09:30
|
R. Austria Int.
|
21650
|
Azio Orienta
|
09:05-09:30
|
R. Austria Int.
|
21765
|
Australazio
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14:05-14:30
|
R. Austria Int.
|
6155, 13730, Sat(2,6)
|
Eŭropo,
Afrìko Okcidenta
|
14:05-14:30
|
R. Austria Int.
|
TTT
|
|
15:00-15:30
|
R. Havano Kubo
|
11760
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Ameriko, Karibio
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16:05-16:30*
|
R. Austria Int.
|
6155, Sat (2,6)
|
Eŭropo
|
19:30-20:00
|
R. Havano Kubo
|
13750, 13715
|
Eŭropo, Mediteraneo
|
20:20-20:30*
|
R. Vatikana
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527. 1530, 5885, 4005
|
Eŭropo
|
20:20-20:30*
|
R. Vatikana
|
Sat (3)
|
Ameriko
|
20:20-20:30
|
R. Vatikana
|
TTT
|
|
22:00-22:30
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R. Havano Kubo
|
13750, 13715
|
Eŭropo, Mediteraneo
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23:30:24:00
|
R. Havano Kubo
|
11760,9505,6070
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Ameriko, Karibio
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La dimanĉa elsendo de R. Vatikana okazas
ankaŭ dum kristanaj festotagoj, sam-bore
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Dum aliaj tagoj
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00:05:00:30
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R. Austria Int.
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Sat (2.6)
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Eŭropo, (lunde)
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00:00:24.00
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Estona R.
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Mondo, TTT
(15 min., marde)
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20:20-20:30*
|
R. Vatikana
|
1611,6185,9645
|
Eŭropo (merkrede)
|
20:20-20:30*
|
R. Vatikana
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Sat (4)
|
Azio, Afriko
(merkrede)
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20:20-20:30*
|
R. Vatikana
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1611, 6185, 9645
|
Europo (jaŭde)
|
20:20-20:30*
|
R. Vatikana
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Sat (4)
|
Azio, Afriko (jaŭde)
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20:00-20:20
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RAI Internacia
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5970, 9585, Sat (5)
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Europo (sabate)
|
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* Programo kies horo estas konstanta laŭ
MezEŭropa Tempo (do ŝanĝiĝos ekde 25
marto 2000). Nuntempe, MET=UTC + 1 h. N.B:: Petu la senpagan
sesmonatan
N.B: Petu la senpagan sesmonatan program-bultenon.
Skribu al:
RADIO VATIKANA - ESPERANTO-REDAKCIO
SCV - 00120 CITTA DEL VATICANO
Tramonde peronde
Ĉina Radio Internacia unuafoje
dissendis en E-o la 19-an de dec. 1964. La daŭran
sukceson de la 35-jaraj E-elsendoj ilustras i.a. ke,
laŭ EPĈ, nemalmultaj "auskultantoj havas
specialan radio-aparaton", kun montrilo "fiksita
ĉe la frekvenco de la ĉina E-disaŭdigo".
La 8-an de dec. ĈRI festis la jubileon per
specialaj programeroj kaj ekspozicio pri la kontaktoj
kun la aŭskultantaro.
Retadresoj, TTT-paĝoj
Radio Austria: roi. esperanto@orf.at;
www.orf.at/roi/es/es_home.htm
Ĉina R.: cri@box.cri.com.cn;
www.cri.com.cn
Estona R.: tonu@datanet.ee;
www.er.ee/Tallinn
Havana Radio: kubesp@ip.etecsa.cu;
www.radiohc.org/distributions/freq-esp.html
Pola Radio: pettyn@radio.com.pl;
www.wrn.org/stations/poland.html
RAI Internacia: silviaradio@rai.it;
www.international.rai.it/radio/radio.htm
Vatikana Radio: mc6778@melink.it;
www.vatican.va.news_services/radio
Satelitaj indikoj (nomo kaj pozicio de satelito,
frekvenco kaj polarizado [+ nomo de la televid-kanalo],
frekvenco de la aŭda subportanto)
(1) Pola R. Eutelsat II F6 13 E (Hot Bird), 11.474 GHz
Hpol (TVPolonia), 7,38 MHz.
(2) R. Austria Int. Astra 19,2 E, 11.141 GHz Hpol
(kanalo 45, Bayern 3), 8.10 MHz, per Astra Digita Radio
(ADR).
(3) R. Vatikana Intelsat 603: 34.5 W, 4097,75 MHz LHCP,
aŭda kanalo A-1 (Atlantiko, Amerikoj).
(4) R. Vatikana Intelsat 704: 66 E, 4152.45 MHz RHCP,
aŭda kanalo 1-1 (Azio, Afriko).
(5) RAI Internacia Eutelsat II F6 13 E (Hot Bird),
11.446 GHz Vpol (Rai Due), 7,56 MHz.
(6) R. Austria Int. Astra 19.2 E, 12.292 GHz Hpol, en
ORF-DVB-Bouquet, SR 22.000, FEC 5/6.
Fonto: OSIEK-AERA, Amikaro de E-o en Radio;
http://osiek.org/aera/frekvint.html
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