Enhavo:



CONTINUARE, PUR CON IL CUORE TRISTE
Mons. Giovanni Balconi

   L'ho appresa dalla segreteria telefonica. È stata la prima registrazione che ho ascoltato tornando dalla Terra Santa; e la notizia mi ha lasciato di stucco. Mario Sola fu un uomo buono; è passato in mezzo a noi come una buona notizia, come un Vangelo di speranza. Lo stare con lui infondeva pace, serenità, tranquillità.
Mario Sola    Era simile alla brezza primaverile che spira leggera leggera, entra tra le fessure della porta senza sibilare, quasi in punta di piedi, fa tremolare le foglioline appena nate creando una increspatura di verde nel cielo terso, accarezza dolcemente le pratoline che timidamente si nascondono nell'erba invitandole a contribuire a rendere, col biancore delle loro corolle, gioiosa la natura, diffonde il profumo dei fiori così che tutti avvertano che è spuntata una nuova stagione.
   Forse ne aveva il presentimento. Durante l'ultimo ritiro di Vercelli, infatti, più volte aveva chiesto a qualcuno di sostituirlo nella dirigenza del movimento. Lo ritraggono bene i versi scritti da lui nel '60 e riportati sulla immaginerà ricordo. "Nel grigio della sera appena addolcita d'una striscia rossa, escono dal cuore pensieri di pace.
Nell'attesa dell'ombra notturna sosta lo spirito
e contempla nostalgico i sogni e conserva geloso le speranze".
   Anche quando era rabbuiato, il cielo era per lui sempre e comunque attraversato da un raggio di luce; ed egli additava la stella che brillava e sfavillava lassù, oltre le nuvole; e chi gli era accanto riscopriva nel profondo del proprio spirito forza, genialità e coraggio.
   Se gli vogliamo veramente bene, pur col cuore rattristato e amareggiato, dobbiamo continuare la sua opera. Desiderava che il movimento esperantista si diffondesse nel mondo e diventasse la universala voĉo kaj lingvo; lo sognava simile a un oceano sconfinato, dalle onde rigonfie e spumeggianti, solcato da una infinità di navi grandi e piccine, ricolme di passeggeri sorridenti, che non hanno più bisogno di gesti stravaganti per comunicare tra di loro e con chi è a bordo delle altre imbarcazioni.
   L'evolversi della storia mette in evidenza, pur tra mille contraddizioni, il bene riposto tra le sue misteriose pieghe. Il Vangelo parla, al riguardo, del grano che biondeggia nella pianura di Esdrelon. Chi l'ha seminato? Quando è cresciuto? Come è maturato? Il contadino non sa nulla di tutto questo; semplicemente, vede che è giunto il tempo di mettere mano al raccolto. È magari il gesto del donatore di organi, che non rivela il proprio nome, preferendo l'anonimato, ma che rende possibile ad altri quella vita che gli scivola dalle mani. Oppure è l'atto del ragazzino, che condivide la focaccia o la merendina con un compagno più sfortunato di lui. Oppure ancora è la generosità silenziosa di una madre, che con perseveranza e con indicibili sacrifici, accudisce il figlio disabile. Sono dei segni, che, pur nella loro semplicità, servono a dare un volto diverso alla nostra società ammalata di spettacolarità e di esasperato egocentrismo.
   È davvero questione di cultura, di mentalità, di sensibilità. Credo che noi esperantisti avremmo gli strumenti opportuni per contribuire a umanizzare la civiltà.
   È un falso problema quello di dire che l'Esperanto è una lingua artificiale e inventata. Forse che l'alfabeto fenicio è esistito da sempre? Non ha forse avuto anch'esso un inizio? È solo dal secolo IX, grazie alla genialità dei Santi Cirillo e Metodio, che noi disponiamo dell'alfabeto cirillico. Il vero problema sta nell'avere qualcosa da dire e dei contenuti da trasmettere. Penso che a tale proposito gli esperantisti non siano secondi a nessuno.
   Mi piace terminare la mia riflessione con un riferimento biblico. Al termine del racconto del "sacrificio di Isacco" (Genesi 22,17-18) si legge: "La tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici; e per la tua discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra".
   Tra il primo e il secondo versetto assistiamo a un salto di qualità. La Bibbia pone in risalto la differenza che esiste tra la mentalità dell'uomo e lo stile di Dio. Noi uomini dividiamo il mondo tra amici e nemici, tra amore e odio, tra simpatici e antipatici, tra chi condivide le nostre idee e chi le contrasta, tra progressisti e antiquati, tra chi ha ragione e chi, secondo noi, ha torto. In forza della logica del prevalere ("la tua generazione si impadronirà delle città dei nemici'), del sottomettere, del togliere, la storia ha prodotto un sacco di vittime.
   Su questo binario di morte, Dio mette in circolazione un altro treno, quello della benedizione {"perla tua discendenza saranno benedette), e la benedizione comporta benevolenza, convivialità, attingere allo stesso piatto, spezzare un unico pane.
   Noi cristiani dovremmo avere nel sangue un simile modo di pensare e di vivere. Per noi è spontaneo respirare l'aria dell'universalismo ("tutte le nazioni'). La liturgia, la preghiera, la natura della Chiesa continuamente ci richiamano a muoverci nell'orizzonte della universalità. Come esperantisti mettiamo a disposizione la nostra esperienza, la nostra idealità, la nostra utopia. Molte utopie si sono avverate; perché non sperare che pure la nostra si realizzi? In cielo abbiamo un amico in più. Tra qualche tempo, magari, ci accorgeremo che il carissimo Mario Sola ha insegnato agli Angeli la universala lingvo, ottenendo un successo strepitoso. Potrebbe essere un passo in più e una ulteriore conferma della validità di uno sforzo che si sta portando avanti.
   La fede di pochi può diventare convinzione di molti.
Mons. Giovanni Balconi



VERCELLI PIÙ CHE MAI IN LUTTO

   Sono trascorsi poco più di due mesi dalla improvvisa morte del prof. Mario Sola, ma lo sgomento, la costernazione ed il dolore per la sua scomparsa sono ancora troppo vivi e rimarranno tali ed immutati per tempo indefinito nell'animo degli amici della sua città.
   Gli esperantisti o filoesperantisti di Vercelli hanno perso con il loro Presidente l'organizzatore, la guida sicura ed il loro maestro.
Non si possono dimenticare la gentilezza, la disponibilità, il garbo ed il gioioso ottimismo che caratterizzavano la persona di Mario come marchio di fabbrica.
Mario Sola    Un caro amico ha scritto su un giornale locale:
Hai incarnato alla perfezione le parole di Gesù "son venuto per servire e non per essere servito".
   L'onestà, la vasta cultura e la profonda conoscenza dell'esperanto erano una garanzia assoluta per tutti.
   A cuore aperto ti ringraziano profondamente per quanto hai fatto, con dedizione ammirevole, a favore della città nei più svariati campi del sociale: dalla scuola all'amministrazione comunale, dalle attività culturali a quelle assistenziali e religiose senza trascurare minimamente i fondamentali impegni familiari.
   E che dire dell'esperanto?
   Per questa realtà ed ideale ti sono completamente debitori. Tutto il movimento esperantista nazionale ricorda le tue capacità dirigenziali. Il 50° Congresso internazionale degli esperantisti cattolici, riuscito ottimamente, ti ha visto in prima linea come coordinatore attento ed instancabile. Vivi e recenti ritornano alla mente la sollecitudine e lo spinto di laboriosità che hai portato nel-l'organizzare l'ultimo congresso in città: il Quarantennale dell'Associazione Vercellese -5 Ottobre 1997.
   Col sorriso e l'incitamento riuscivi ad appianare ogni difficoltà. Caro Mario ricordati nella sicura beatitudine in cui ti trovi che gli amici di Vercelli sono disperatamente orfani.
   Sono, tuttavia, certi che saprai ottenere dal Signore un aiuto forte a proseguire, anche se faticosamente, il cammino verso gli ideali che tu meravigliosamente hai indicato. In questo momento essi fanno proprie alcune significative espressioni di Benedetta Porro Bianchi:
"La ĉielo nin konsolas en ci tiu doloro. Li konsolas la spiritodeprimitojn sendube la doloro kaj la amo havas iun valoron por li, eĉ se ni tion ne vidas. La suno daure brilas trans la nubojkajla ĉielarko venaspost la stormo".
Ili salutas el tuta koro kaj vi parolas al li pri filoj Francesco, Gabriele, edzino Elsa ankau ĉiuj amikoj.
Dankon, dankon, dankon
Gli Esperantisti Vercellesi


   Desidero esprimere, anche a nome dei miei figli Gabriele e Francesco, un sentito ringraziamento per le innumerevoli espressioni di affetto e partecipazione ricevute durante i tristi giorni della scomparsa di mio marito e loro premuroso padre Mario Sola, da parte di tutti gli esperantisti che lo hanno conosciuto, stimato ed amato.
   Grazie a chi ha collaborato con lui alle tante iniziative per la divulgazione dell'Esperanto e dei valori cristiani.
   Grazie a tutti i samideani, in Italia ed all'estero, che continueranno instancabilmente a proporre al mondo l'ideale esperantista affinché contribuisca ad abbattere le barriere per una maggiore unione fra i popoli.
   Questo era il sogno che Mario custodiva nel cuore, ma c'era un altro sogno, da lui espresso in una poesia, scritta nel 1964, che ora si è realizzato.
   In questa poesia lui sognava la gioia eterna tra le braccia di Dio.

Droni en la profundon de Via amo,
aŭ leviĝi al la alto de Via ĉielo,
revi milkoloran feliĉon,
halti en viaj sentoplenaj silentoj,
tion mi volas.
En kuna restado eterna
atingi de l'ĝojo plej pura la kernon.
Elsa Sola Nova



A MARIA
di Giacomo Leopardi

È vero che siamo tutti malvagi, ma non ne godiamo, siamo tanto infelici. È vero che questa vita e questi mali son brevi e nulli, ma noi pure siam piccoli e ci riescono lunghissimi e insopportabili. Tu che sei già grande e sicura, abbi pietà di tante miserie.


LA PREĜO PLJ PROFUNDA
AL V. MARIA DE G. LEOPARDI

Estas vere ke ni estas ĉiuj malbonaj, sed ni ne tio ĝojas, ni estas malfeliĉaj. Estas vere ke ĉi tiu vivo estas mallonga kaj ĉi tiuj malbonecoj estas mallongaj kaj nulaj, sed ni ankaŭ estas malgrandaj kaj al ni ili persistas tre longaj kaj tre netolereblaj.
Sed Vi, kiu estas jam granda kaj sekura, kompatu nin pri multaj mizeroj.
(traduzione di F. Ottino)



IN RICORDO DI MARIO

Mario Sola    "Mario non è più tra noi". Quando la mattina del 2 gennaio Don Duilio Magnani mi ha dato la notizia, stentavo a crederci: come molti, avevo parlato con Mario poche ore prima del decesso. Come molti: perché Mario, instancabile "samideano" e guida preziosissima, anche nell'ultimo giorno dell'anno, continuava a curare la nostra Unione, nell'imminenza di nuovi importanti appuntamenti.
   Mario è morto per un attacco cardiaco. Non sappiamo se vi fossero state "preavvisaglie": la sua umiltà forse gli impediva di parlare di sé. In ogni caso resta la rapidità degli eventi, che ha lasciato tutti senza parole.
   Mario era esperantista da lungo tempo. Incontrò la sua futura sposa in ambiente esperantista. La sua era una convinta, attivissima, appassionata vita esperantista.
Mario era persona di grande umiltà.
   Ci rendiamo maggiormente conto - nella mancanza - quanto la sua persona fosse per noi una grande figura, una guida. E lo comprendiamo adesso, che non c'è più, perché proprio la sua semplicità, la sua umiltà non ce lo faceva capire appieno: nascondeva la sua persona, mettendo davanti a tutto Dio, lodandoLo negli atti.
   Mario era buono di cuore, gentile e molto preparato culturalmente: alla sua personalità, alla sua capacità oratoria, con la quale perorava efficacemente la causa esperantista di fronte alle autorità, si aggiungeva estrema amabilità e semplicità dell'uomo, con il quale era piacevolissimo aver contatti amichevoli. Non posso dimenticare le molte occasioni in cui, anche al termine di una solenne cerimonia congressuale, proponeva di concludere la giornata in modo più informale, magari con una passeggiata serale, mettendo insieme un gruppo di amici, con i quali non esitava a intonare canzoni. I nostri Congressi si tengono per lo più in case religiose, dove il limite delle ore 22 è tassativo per la chiusura del portone: Mario riusciva sempre a realizzare quella "sortita" notturna, convincendo i responsabili a farsi consegnare la preziosa chiave del convento.
   Un'altra sua grande passione, oltre all'esperanto, era lo sport, in particolare il ciclismo. Sì, la bici qualche volta lo ha tradito e ha segnato la sua vita, ma era un amore dal quale non si staccava. A Olomouc (Repubblica Ceca) durante un Congresso dell'IKUE, Mario approfittò di una pausa nei lavori congressuali e lo ritrovai in un supermercato, davanti ai televisori in vendita, che guardava il Tour de France.
   Mario aveva grandi capacità di cuore, umanità e fratellanza, che gli provenivano senz'altro dalla sua profonda fede, dalla sua devozione per la Chiesa. Moltissime furono le sue lotte a fianco del Movimento per la vita.
   È stato quindi nell'essenza stessa delle cose il fatto che quando gli fu affidata la nostra Ueci, egli riuscisse ad innalzarla ad alte vette: basti citare la sua instancabile attività per il Congresso della scorsa estate, in aggiunta alle altre attività, forse più di routine, ma ugualmente impegnative e importanti, quali la redazione di questo Katolika Sento.

   Subito dopo la fine del Congresso IKUE Mario si era messo a lavorare per la cerimonia del 40° del Gruppo di Vercelli e, dopo questa, già poneva mano per il nostro Congresso di Arenzano. mons.Lorenzo Longoni, -, Mario Sola    Per i suoi meriti fu eletto rappresentante cittadino; ricopriva anche molti altri incarichi politici e culturali. Gli "avversari" politici gli riconoscevano doti di grande equilibrio e preparazione, con le quali affrontava i problemi cittadini esclusivamente nell'interesse della città, in atteggiamento di lealtà, coerenza e onestà.
   Il suo cuore era grande, ma non era forte, adesso lo sappiamo. Molta afflizione gli aveva provocato la morte dell'amatissimo fratello Luigi. Più di un anno fa anche la grave malattia e la morte dell'assistente ecclesiastico mons. Lorenzo Longoni gli aveva lasciato grande dolore.
   Ai funerali con tutta Vercelli erano presenti anche gli esperantisti. Il "Padre Nostro" detto in esperanto è stato il saluto di tutto il movimento cattolico esperantista.
   Un pensiero affettuoso vada anche da queste pagine alla consorte Elsa, ai figli Gabriele e Francesco: all'espressione di vicinanza spirituale, si unisce la preghiera di tutta la famiglia cattolica esperantista per il carissimo Mario. Non riusciamo ad interpretare il significato pieno di questo nuovo luttuoso evento che colpisce il nostro movimento.
   Come credenti sappiamo che l'ora della morte nostra, l'ora di ricongiungimento al Padre, è sconosciuta: ce lo ha detto Gesù. In termini di fede la morte non può essere inspiegabile. Tutto fa parte di un preciso disegno divino e tutto è buono.
   Ma noi, uomini deboli, ancorati più ai nostri effimeri riferimenti temporali, più al contatto materiale che alla contemplazione, ci scopriamo stupefatti e attoniti quando la presenza fisica di una cara persona viene a mancarci: perché è successo ci noi?
   La fede da una riposta che si riassume nella controdomanda: perché non avrebbe dovuto succedere a noi?
   C'è un piano predisposto nell'eternità, che illumina le tenebre. È un grande piano di amore e gioia. E l'amore che ci ha lasciato Mario ha fruttificato da subito: l'attività che egli ha avviato e condotto avanti non è scomparsa, ma si riprende, con maggior convinzione, nel suo ricordo. A conferma di tutta l'amabilità, l'insegnamento e la validità di guida che Mario ci ha dato mentre era tra noi.
Carlo Sarandrea



MARIO SOLA

   Malrapide postiris nia aŭtomobilo la ĉerko-veturilon, kiu celis al Mezzana Mortigliengo.
   Lasta vojaĝo por Mario. Kiom da fojoj li biciklis suprenire al la loko de la avoj? Tie atendis lin aliaj familianoj, tie atendis lin la kara frato, tiu bone konata de la Esperantistoj.
   Mi imagis lin sursele, sur la pedaloj, en plena streĉiĝo, kaj en tiu momento mi vidis la alian supreniron, kiun li serioze alfrontis: temis pri la supreniro de la vivo, kiu portis lin al la renkontiĝo kun la Sinjoro.
   Li vigle pedalis dum la tuta vivo por atingi la celon, en ĉiu momento preta por tiu ĉielo, kiu pro la mistera kialo tro frue bezonis lin. Tro frue, tro frue, ni restis je vi orfaj, Mario: multo estas farota, kaj ni ne plu povas kalkuli sur via helpo.
   La unuan tagon de la nova jaro, vespere, dum li estis kune kun siaj familianoj en etoso hejmeca, venis la Anĝelo de la Sinjoro por preni lian animon, kaj la animo foriris, lasante sur la tero la nuran korpo-ŝelon.
   Matene disvastiĝis inter ni mortemuloj la informo pri la grava perdo. Oni telefonis al ni kaj al multaj: neeble, ne okazis! Sed okazis, okazis ankaŭ tio.
   Vivo kaj morto estas misteroj, kiujn nur la kredo helpas kompreni ankaŭ kiam ili ŝajnas al ni nekompre-neblaj.
   Kaj la kredo ĉe nia sami-deano, Prof. Advokato Mario Sola, estis profunda, travivata ĉiutage, vigla, fortika. Kiu lin konis tion bone scias.
   Kaj kiu lin konis scias pri multaj aliaj liaj kapabloj, kiujn li metis je dispono de la hom-fratoj al li amikaj kaj ankaŭ de tiuj, kiuj ne havis liajn samajn ideojn.
   En la momento de la sur-tera doloro ni estas en-preĝe apud la edzino, la filoj kaj la aliaj familianoj.
   Ni salutas vin, Mario, vin, kiu certe deziras revidi nin ĉiujn en la eterna gloro kaj por ni tiucele advokatas.
   Prof. Mario Sola estis Esperantisto jam en la juneco kaj lia edzino parolas la internacian lingvon. Li estis esperantisto plene konvinkita, kiu donis ĉion, kion li povis al nia afero. Sed li estis homo tre kapabla.
   Kiam li emeritiĝis, li sin engaĝigis decide en la movado, kaj aparte li dediĉis siajn fortojn al la katolika esperantista movado, ankaŭ se li daŭre bataladis por la pliprogresigo de la lingvo en ĉiu okazo, kunlaborante en la laboroj por la enkonduko de Esperanto en la lernejojn.
   Li fariĝis prezidanto de UECI, la katolika organizaĵo de la italaj Esperantistoj, kaj li ege laboris por organizi en la plej bona maniero niajn kongresojn, de kiuj li estis la motoro kaj la kunordiganto.
   Ĉiuj havis la eblecon admiri lian lerton en la intervenoj: la taŭgan vorton li trovis por ĉiu evento. En Grottamare ni vidis lin sin adresi al episkopoj, skabenoj, urbestroj. Li al parolis ministrojn, kiujn kelkfoje li persone konis pro tio, ke dum jaroj li estis politikisto kaj ĉefgvidanto de la partio Democrazia Cristiana en Vercelli. Kaj li estis amiko de la nuna prezidento de la itala Respubliko, Oscar Luigi Scalfaro.
   Ĉi tiun jaron ĉiuj povis legi en "Katolika Sento" kaj en "Espero Katolika" kaj en "Frateco" kaj en "Dio Benu" pri la rezultoj de la Kongreso en Romo kaj en Rimini: oni bezonas neniam komenta-rion.
   Lian atenton li tamen dediĉis ankaŭ al la esperantista klubo en Vercelli, kies aktiva prezidanto li estis. Li organizis renkontiĝojn en lokoj ĉe-lagaj kaj montaraj: en Armeno, ekzemple, kiu fariĝis renkontiĝejo en kiu amuzo kaj Esperanto konkursis per lingvaj ludoj, spritaĵoj, komuna partoprenado, ktp.
   Kaj lia laboro por Esperanto kreskis de jaro al jaro, de monato al monato, de tago al tago: en 1997 al la granda evento en Vercelli estis la 40-jariĝo de la tiela klubo. Ni legis en la gazetoj pri la riĉenhava tago, kun la partopreno de gravuloj ĉu urbaj ĉu el la mondo de la kleruloj. Homo grava, lojala, lerta, helpema kaj modesta: nenia entrudiĝo en la agado de aliaj, nur lia aktiva ĉeesto se tion postulis la situacio. Li firme intervenis nur okaze maljustaĵoj, celante al la vero.
Glauco Corrado



UNA PAROLA IN ESPERANTO

in ricordo di Mario Sola

Sono certa che lì dove ti trovi
sia apprezzato
che tutta la tua vita hai pedalato
«viaggiatore cerimonioso»
in austera semplicità
sopra una rampa al bordo di un crinale
p4c4b
in austera semplicità
sopra una rampa al bordo di un crinale
come tutti noialtri, tu più bravo
ma nel tagliare il traguardo
ci hai sorpresi se fulminea sempre
è la volata finale e misteriosa.

Ieri, un messaggio
(per scherzo avresti voluto
spedirmene uno nella tua lingua)

Insensatamente ho sperato
che via fax mi consolasse
una parola sola in esperanto.
LF



DANKE
Per Radio Vaticana
Da Portovenere £. 50.000 (R.B.)
Per "Bonfarado"
Da Massa £. 40.000 (B.D.A.t.)
   
Per fondo "Alfabetizzazione"
Gruppo UECI Venezia £. 23.500
Da Venezia ) £.100.000 (F.G.
Pianoro BO £. 50.000 (B.E.C.)
   
Per l'U.E.C.I.
Da Treviglio BG £.17.500 (S.L.F.)
Da Cormano MI £. 3.500 (C.G.)
Da Bologna £. 50.000 (C.C.G.)



Ascoltiamo RADIO VATICANA in esperanto

ore 21,20:
Domenica,
OM 527; 1530; OC 3945 (76,04); 5882; FM 93,3; 105
Mercoledì
OM 1611; OC 6185(48,50); 7365 (48,73); FM 96,3.
Radio Vaticana, Esperanto 00120 Città del VATICANO



OMELIA PER LA S. MESSA ESEQUIALE DEL PROF. MARIO SOLA
Cattedrale di Vercelli - 3 gennaio 1998

   "Tenetevi pronti perché, all'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'"uomo" (Le 12, 40).
   Il Signore Gesù ha detto queste parole non certo per intimorirci, ma per tener desto in noi il senso di responsabilità con cui affrontare la vita.
   "Se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe svaligiare la casa!" (Le 12,39).
   Occorre dunque vivere come servi in attesa del ritorno del loro Signore.
   Un'attesa vigile: "Siate pronti, con la cintura ai fianchi e la lampada accesa ... per aprirgli subito, quando arriva e bussa ..." (Lc 12,35).
   La lucerna accesa è simbolo della fede "viva", che deve illuminare il cammino della nostra esistenza.
   La fede e dono battesimale, lucerna che Mario ha alimentato con la Parola di Dio (della quale era "assetato"), con la preghiera personale e familiare con la partecipazione assidua alla celebrazione eucaristica.
   Fede che va vissuta con serenità, con gioia, nella consapevolezza della nostra realtà di figli di Dio, amati da Lui con amore tenero ed affettuoso.
   Fede che ci fa pregustare la beatitudine di poter contemplare un giorno il Suo volto, di poterlo vedere "così come egli è ... faccia a faccia ... quando saremo simili a Lui ...".
   Fede professata da Mario con coerenza, senza rispetto umano, rendendo testimonianza a Cristo Signore nella vita di tutti i giorni, nella professionalità, nella competenza, nell'attenzione ai giovani ed ai loro problemi che hanno caratterizzato il suo lungo servizio di insegnante di diritto all'Istituto "Cavour" di Vercelli.
   La cintura ai fianchi indica la fede "operosa", la fede che opera nella carità.
   Fede vissuta da Mario in atteggiamento di servizio innanzitutto a Dio — amato con cuore sincero e al di sopra di tutti e di tutto — ed alla sua famiglia, amata tenerissimamente (Mario è stato "chiamato" durante la festa di Capodanno, che stava trascorrendo nell'intimità della sua casa con i suoi cari ...).
   Mario ha servito la comunità ecclesiale, quale membro attivo di Azione Cattolica sin dalla giovinezza; membro del consiglio pastorale parrocchiale e prezioso collaboratore nelle varie iniziative; membro eletto a rappresentare la città nel consiglio pastorale diocesano, nel quale si era già fatto apprezzare per la pertinenza dei suoi interventi, stimolanti all'azione pastorale concreta, ed inoltre come confratello della S. Vincenzo, attento alle necessità, spesso nascoste, delle famiglie in difficoltà non solo economiche.
   Mario ha servito anche la comunità civile. Impegnato nel Movimento e nel Centro Aiuto alla Vita, fu promotore convinto della "cultura della vita", del rispetto della dignità della vita, di ogni vita (ricordo i concorsi per i "temi" sulla vita promossi tra gli studenti medi vercellesi, le "pedalate" per la vita, l'iniziativa delle "primule" per la vita ...).
   Convinto esperantista, fu solerte e competente promotore dell'esperanto non soltanto nella nostra città, ma anche a livello nazionale (era Presidente nazionale degli Esperantisti Cattolici) ed internazionale.
   Notevole pure l'impegno civico: Mario fu consigliere comunale ed ha espletato il mandato ricevuto dai concittadini con coraggio e coerenza, nel rispetto dell'autentico pluralismo.
   Anche la "Famija Varsleisa" ebbe da lui un generoso contributo di iniziative (la promozione ad esempio, del gemellaggio con la città francese di Arles) e di presenza, per quel suo amore alla "vercellesità", intesa non come ripiegamento campanilistico, ma come stima delle tradizioni e dei valori della nostra gente e della nostra terra. "Beati quei servi che il padrone, al suo ritorno, troverà svegli..." (Lc 12,37).
   L'amico Mario sta già facendo l'esperienza di questa beatitudine! Il SIGNORE Gesù, venendo all'improvviso ma non inatteso, ha certamente trovato "desto" il cuore di Mario!
Mons. Sergio Vercelli


Lettera inviata dal Consigliere don Duilio Magnani a
Sua Santità Giovanni Paolo II in occasione
della visita alla Chiesa di Cuba.
Rimini, 1998.01.15 Prot. EA 016-98

Beatissimo Padre,
   è prossima la Sua partenza per la tanto sospirata visita alla Chiesa di Cuba. I Suoi passi non sono certo quelli del turista, ma del successore dell'Apostolo Pietro perii rafforzamento della Fede, tanto provata in decenni di predominio ideologico, per la proclamazione della Speranza, dopo il fallimento di quella fondata sul paradiso in terra, per l'elogio della Carità, anima del mondo, onde fugare la paura dell'uomo verso l'uomo e ancor più quella verso il suo Dio.
   Santità, la nostra associazione che ha avuto tante testimonianze di affetto, ultima fra queste l'udienza concessa ai 300 partecipanti del 50° Congresso dell'IKUE il 3 Settembre u.s. e la paterna accoglienza ai suoi Dirigenti, desidera assicurarLa di aver preparato con la preghiera questo Suo viaggio apostolico e di seguirLa con affetto filiale in questa visita pastorale ai fratelli cubani. Sappiamo direttamente dai nostri esperantisti cattolici, sparsi un po' in tutta l'isola, delle riunioni, delle preghiere, delle Sante Messe e dei Rosari che coi loro Sacerdoti stanno facendo per la buona riuscita della visita. Le costanti implorazioni allo Spirito Santo, per l'intercessione della Beata Vergine Maria, vogliono garantire una pioggia vivificante dei Doni Divini su questo terreno assetato di Dio.
   Li incontrerà, Beatissimo Padre, questi nostri fratelli esperantisti sul Suo cammino, soprattutto a Villa Clara. Saranno stanchi e polverosi, - così ci scrivono - dopo aver camminato a lungo o, i più fortunati, aver approfittato di qualche sconquassato mezzo di fortuna. Ma saranno felici come nessun altro - essi insistono -non solo perché è il Successore di Pietro, ma anche perché proprio il Successore di Pietro ha fatto Suo questo nuovo modernissimo mezzo di comunicazione linguistica, l'Esperanto, dono dello Spinto Santo, come ogni altra invenzione umana, per il mondo di oggi, il villaggio globale. In effetti, la Santità Vostra, nell'agorà di Piazza San Pietro, esperimenta più di ogni altro quanto la telematica accorci le distanze, ma anche quanto sia alta la barriera linguistica fra i popoli.
   Beatissimo Padre, colgo l'occasione di questo ultimo accenno per aggiungere un sentito ringraziamento per la continuazione, dalla Pasqua 1994, del messaggio natalizio anche in lingua Esperanto. Ci arrivano parole di consenso, segno di ascolto, un po' da tutto il mondo.
   Buon viaggio, Santità, Messaggero di pace. La Madonna, Madre dei Popoli e della Chiesa, Le faccia da guida e La protegga come sempre. Mi benedica, Santità.
Dev.mo e obb.mo nel Signore
Sac. Duilio Magnani



Vigevano, 12 gennaio 1998
Gent.ma Signora Sola,
   ho saputo della morte di Suo marito, persona che incominciai a stimare appena Lo incontrai. Era una creatura luminosa, inabitata dal sole, dal Sole, fatta per comunicare serenità e certezza del positivo.
   Il Suo innamoramento per l'Esperanto veniva come conseguenza logica, nel cuore di uno che ama tutti, che vorrebbe parlare con tutti del suo Bene! Quindi serviva una lingua che tentasse di abbattere i muri che, spesse volte, sono costituiti dalla lingua.
   Oh! Il miracolo di una parlata unica che "noi, Ebrei, Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Cappadocia, ecc. Comprendiamo" (Atti 2, 8-10).
   Suo marito ci credeva ed era testimone con la gioia della Sua vita, attraversata dallo Spirito.
   Ritengo sia una fortuna averLo conosciuto!
   Dio benedica Lei e i Suoi cari.
   Per Mario, non c'è altro da aggiungere! Lui ha la Pienezza.
Mgr. Giovanni Locatelli



RISERVATO Al GIOVANI
   L'UECI ha il piacere di informare che nel prossimo anno saranno messi a disposizione di giovani italiani iscritti all'UECl o all'IKUE, di età compresa tra 18 e 30 anni e in possesso del diploma di esperanto di 3° grado, tre premi, ciascuno dell'importo di lire 500.000, il cui importo sarà erogato quale contributo per la partecipazione ad un Congresso dell'IKUE o ad un Congresso esperantista ecumenico. I concorrenti aventi i requisiti richiesti devono segnalarsi al dr. Serio Boschin, via Eritrea 8, 31100 Treviso, tel/fax 0422-235381.



NI FUNEBRAS
L'11 dicembre 1997 è deceduta l'associata familiare BOSCHIN Olga ved. Zuccherato. Dedichiamole un pensiero di suffragio al Signore.



NORME ASSOCIATIVE E QUOTE PER L'ANNO 1998

L'Unione Esperantista Cattolica Italiana (UECI) è sezione della Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista (IKUE), pertanto ogni associato dell'UECI è contemporaneamente socio dell'IKUE.

LE QUOTE PER L'ANNO 1998 SONO LE SEGUENTI:
 
Associato ordinario £. 25.000 (di cui 4.000 al gruppo locale)
Associato giovane £. 12.500 (di cui 2.000 al gruppo locale)
Associato familiare £. 12.500 (di cui 2.000 al gruppo locale)
Associato ordinario con Espero Katolika £. 60.000 (di cui 4.000 al gruppo locale)
Associato giovane con Espero Katolika £. 30.000
Associato sostenitore £. 50.000 (di cui 8.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio £. 500.000 (di cui 80.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore con Espero Katolika £. 120.000 (di cui 8.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio con Espero Katolika £. 1.200.000 (di cui 80.000 al gruppo locale)

Solo abbonamento a Katolika Sento £. 12.000
Solo abbonamento a Espero Katolika £. 35.000

   È stata costituita la categoria "Amico dell'UECI" di cui fanno parte simpatizzanti dell'Unione che vogliano contribuire alle sue finalità versando una somma non inferiore alle lire 10.000 che dà diritto a ricevere materiale informativo sulla vita dell'UECI.

   I versamenti vanno fatti sul C.C.P. n. 11129475, UECI, viale Zavagli 73, 47900 Rimini.

N.B. Katolika Sento è inviato a tutti gli associati, tranne che ai familiari.
* È associato giovane chi non ha superato i 25 anni.
* È associato familiare chi convive con altro associato.
* Per l'abbonamento ali 'estero aggiungere lire 5.000 per spese di spedizione.
* Specificare nella causale del versamento la categoria dell'associato, l'anno di nascita dei giovani, l'esatto indirizzo per il recapito di K.S., la destinazione di eventuali offerte.
* I gruppi locali trattengono le parti di loro spettanza, versando solo la differenza, mentre la quota dei soci individuali va interamente all' UECI.




28 - 29 MARZO 1998 a GAZZADA


Dek unua Renkontiĝo, organizita de la Milanaj Katolikaj Esperantistoj (Placo Duomo, 16 - Milano - tel. 02/72001944, 66301958, 26140244; fakso 02/66302110 antaŭanoncu).

28. an de marto - sabato
14,30 Renkontiĝo ĉe Vilao Cagnola en Gazzada (Varese)
14,45 Bonvenon kaj prezento de la "Du-tago"
(Mons. G. Balconi, G. Corrado)
15,00 La bibliotekoj en Esperantujo (G. Corrado)
15,20 La biblioteko de Massa (P.Campani)
15,40 La biblioteko de Vieno (D. Braschi)
Intervenoj kaj debatoj
16,30 Intervalo
16,50 Milanaj bibliotekoj (M. Destro)
17,10 La biblioteko de Bolonjo (Gubbioli)
17,30 La bibliotekoj katolikaj (A. Gambuti)
17,45 Privataj bibliotekoj
18,00 Bibliotekoj tra Interreto (G.Pranzo Zaccaria)
Intervenoj kaj debatoj
18,40 Vesperaj Preĝoj - V Karesma Dimanĉo
19,30 Vesper-manĝo
20,45 Vespera renkontiĝo. Agado de la grupoj
22,00 Kompletorio
29.an de marto - dimanĉo
8,00 Renkontiĝo por la matenaj preĝoj
8,30 Maten-manĝo
9,00 Fine de la unua jarmilo (M. Guilla)
9,45 La Jubileoj en la pasinteco (G. Corrado)
10,30 2000: Jubileajaro (Mons. G. Balconi)
Intervenoj kaj debato
11,30 Sankta Meso (Ni informos pri la preciza horo de la S. Meso)
12,30 Tag-manĝo
Libera promenado en la parko
14,00 Aspektoj de la Organizado de la Katolika E-Movado
Prepare al la Nacia kaj al aliaj kongresoj.
Konkludoj kaj salutoj.

La programo antauvida cete la ùzon de Esperanto ĉu por la prezentoj ĉu por la intervenoj.
La kosto de la tuta aranĝo (inkluzive de dormo kaj manĝoj) estos ĉirkaŭ Lit. 75.000.
Ni sugestas, ke antau la kunvenu vi legu la enciklikon de la Sankta Patro pri la Tria Jarmilo: "Tertio millennio adveniente".


12° CONGRESSO DELL'UNIONE ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA
ARENZANO      4-8 SETTEMBRE 1998

Tema: Nuova Pentecoste
PROGRAMMA
VENERDÌ 4 SETTEMBRE
Pomeriggio - Arrivo dei Congressisti e sistemazione in albergo
Sera - Incontro nel salone Opere Parrocchiali per informazioni, comunicazioni e reciproca conoscenza. Preghiere della sera.

SABATO 5 SETTEMBRE
Mattino - Preghiera comune. Inaugurazione. Ricevimento da parte del Sindaco in municipio.
Visita al parco comunale "Marchesa Sauli Pallavicino". Visita al Santuario "Gesù Bambino di Praga" con Santa Messa. Pomeriggio - Prima relazione e visita alla settecentesca chiesa parrocchiale.
Sera - Partecipazione alla grandiosa processione in onore del Bambino di Praga, la cui festa ricorre il giorno seguente.

DOMENICA 6 SETTEMBRE
Mattino - Preghiera comune. S. Messa nella chiesa parrocchiale.
Pomeriggio - Assemblea dell'UECI. Seconda relazione. Assemblea dell'UECI-Junularo.
Sera - Spettacolo d'intrattenimento.

LUNEDÌ 7 SETTEMBRE
Mattino - Preghiera comune. Visita alla cattedrale e al Palazzo Ducale di Genova. S. Messa in Duomo.
Pomeriggio - Visita al centro storico di Genova e al suo Acquario, il più grande d'Europa.
Sera - Concerto di musica classica e lirica nel chiostro delle Suore Pietrine.

MARTEDÌ 8 SETTEMBRE
Mattino - Preghiera comune. Terza relazione. Chiusura del Congresso. S. Messa al Santuario di Nostra Signora delle Olivete.
In data da stabilire ci sarà l'incontro con l'Arcivescovo di Genova, il quale celebrerà la S. Messa in esperanto.

Quota di iscrizione

Lire 35.000, ridotta a lire 20.000 per i giovani di età non superiore a 25 anni. La quota da diritto alle pubblica/ioni ed alla partecipazione a tutte le fasi del Congresso, ad esclusione della escursione e delle visite di lunedì 7 da pagarsi a parte.

Sistemazione alberghiera

La sistemazione alberghiera è prevista presso l'Hotel Miramare il Pensionato S. Cuore in camere dotate di servizi. È assicurato, anche durante gli spostamenti, il funzionamento di una linea radiotelefonica che assicuri la rintracciabilità durante tutto il periodo del Congresso. È prevista l'assistenza medica.

Quote alberghiere

   
in camera
Entro il 31 marzo Entro il 30 giugno Dal 1° luglio
singola 300.000 320.000 350.000
doppia 240.000 260.000 290.000
tripla 200.000 220.000 250.000

La quota comprende la pensione completa dalla cena del giorno 4 al pranzo del giorno 8 settembre, incluse le bevande ai pasti.
Per l'iscrizione e la prenotazione alberghiera utilizzare la scheda pubblicata a pag. 8 o sua fotocopia.

12° CONGRESSO DELL'UNIONE
ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA

Arenzano - 4-8 settembre 1998
NOMO___________________________________________________________
ANTAŬNOMO______________________________________________________
STRATO_________________________________________________________
POŜTKODO________________________URBO___________________________
LANDO _____________________TELEFONO____________________________
NASKIĜDATO (por junuloj ĝis 25 jaroj)__________________________
Compilare la parte seguente tracciando una X in corrispondenza delle singole voci
□ Ho versato la quota di iscrizione (£. 35.000 - £. 20.000 per i giovani)
□ L'acconto per la prenotazione alberghiera (£. 30.000)
□ Ho versato un contributo per il Congresso di £.______________
Desidero alloggiare
□ in camera doppia con_________________________________________
□ in camera tripla con_________________________________________
□ in camera singola
In data_______________ho versato la somma di £.________________
□ sul conto corrente postale 10874162, intestato a don Mario German, Piazza Anselmo 1/1, 16011 Arenzano
□ con vaglia postale intestato a Don Mario German, Piazza Anselmo 1/1, 16011 Arenzano GE
DATA_____________________FIRMA__________________________________



VIVO DE LA GRUPOJ
Ekzemplo de Komunuma Esperanto-atesto. La 2-an de decembro 1997 multnombra grupo da geesperantistoj de la provinco Venecio partoprenis en la paroka Meso en la katedralo "Sankta Laŭrenco" en Mestre. Ili kunlaboris en la liturgiaj legaĵoj kaj post la Komunio kuntrenis la ĉeestantojn en la Patro Nia-preĝo en Esperanto, post enkondukaj vortoj de la parokestro. Je la fino de la Meso, monakino Gabriella de tiu paroko dankis pro la kunlaboro. La iniciaton lanĉis f-ino Patrizia Franchi. (Laŭ informo de Paola Ambrosetto).


COMITATO CENTRALE UECI
Presidente e cassiere: Serio BOSCHIN, via Eritrea 8,31100 Treviso, tel.-fax 0422-235381
Vice presidente e incaricata giovanile: Paola AMBROSETTO, via Emo, 9/C, 30173 Mestre (VE), tel. 041-5341532 - fax 041-612516
Consiglieri: segretario per l'informazione: don Duilio MAGNANI, viale C. Zavagli 73, 47900 Rimini, tel.-fax 0541 -26447; Antonio CAPPELLO, via A. Colombo 6,13100 Vercelli, tel. 0161-392707 (di giorno 0161-258604) - fax (di sera) 0161-257262; Giovanni CONTI, via F. Filzi 51, 20032 Cormano (MI), tel. 02-66301958 - fax 02-66302110; don Mario GERMAN, via Canepa 57 - frazione Canepa, 16030 Sori (GÈ); Marsilio GUAZZINI, via del Fante, 29 - 47037 RIMINI (RN) - tel. 0541 -23996
Assistente Ecclesiastico: mons. Giovanni BALCONI, p.zza Duomo, 16, 20122 Milano, tel. 02-878014-8556274
Grafica e impaginazione di Katolika Sento: Mario GUILLA, via Benadir 62,13100 Vercelli, tel. 0161-259397