Enhavo:



SCENDA A NOI IL GIUSTO

   Mi è venuta sotto gli occhi la bella poesia di padre Giacinto Jacobitti qui riprodotta, che è accorata invocazione di salvezza e insieme canto di giubilo per la nascita del Salvatore.
   Probabilmente sulla Palestina dell'Avvento di duemila anni or sono si stendeva un'atmosfera qual è quella che avvolge il mondo odierno: c'è stanchezza nelle anime e inquietudine nelle menti; prevale una diffusa delusione, frutto di grandi illusioni.
   Sono passati anni dominati dai potenti persuasori: i mezzi di informazione e la pubblicità hanno condotto una accanita battaglia contro i cosiddetti "tabù invecchiati", contro le convenzioni antiche, le regole della morale, gli orizzonti religiosi. Promettevano un'età nuova, il benessere, la felicità. Ed ora, invece, ecco il disorientamento, la perdita dei significati, la mancanza di valori e, al fondo, l'insoddisfazione.
   Il mondo ha distribuito con abbondanza le sue menzogne facendo apparire idoli luccicanti che, come dice il salmo, sono "argento e oro, opera delle mani dell'uomo".
   Le ricchezze materiali nascondono enormi povertà dello spirito, le apparenze affascinanti sono sovente fragile guscio del nulla, mentre abbondano le malattie dell'anima.
   Se la cronaca svela le riprovevoli aberrazioni morali del nostro tempo, restano celate le ben più numerose meschinità quotidiane conseguenti a compromessi morali entrati nella regola di vita della massa dei cittadini.
   "Stillate dall'alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto...".
   Venga il Giusto, venga il Salvatore nel mondo dell'abbondanza che L'ha voluto estromettere, ed ha visto allontanarsi la Salvezza. E nel mondo della miseria, sparso fuori d'Europa, ma presente anche in cellule diffuse entro il corpo ben pasciuto del nostro continente, venga il Salvatore a riproporre il suo messaggio di giustizia e di amore.
   Venga il Cristo, a donare la vera libertà ed a mostrare la via di una gioia non illusoria.
   Venga a riconfermare quell'insegnamento la cui attuazione è garanzia di serenità personale e di ordine sociale.
   Venga ad ispirare un agire rivolto al bene di chi ci circonda e rinforzi in noi, esperantisti cattolici, il convincimento della bontà del nostro ideale e della validità dell'azione rivolta a diffondere il messaggio evangelico attraverso quel prezioso strumento che è la lingua internazionale.
Mario Sola



RORATE COELI
Gutigu, vi nuboj, de supre
la savon al mondo mizera!
Fariĝu ne plu senespera
la sorto de l'hom' tie ĉi.
Sed meze de nokto silenta
resonis angela la kanto:
«Jubilu: naskiĝis Savanto!
rapidu kun ĝojo al Li».
Refuzon ŝajnadis ricevi
longtempe la preĝo sincera
kaj vane la grundo surtera
soifis la roson el Di'.
Ni jam pleniginte la koron
de l' beno pluvinta elalte,
transdonu al mondo senhalte
la ĝojan anoncon de l' sav'.


L'UNIONE ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA AUGURA UN SANTO NATALE DI GIOIA ED UN ANNO COLMO DI DIVINE BENEDIZIONI




L'ESPERANTO E LE COMUNICAZIONI SOCIALI

L'ing. Leo Franzoni, in occasione della celebrazione della Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali ha indirizzato al Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali la lettera che riteniamo meritevole di essere qui riprodotta.

   Eccellenza reverendissima, in vista della Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, mi sia permesso richiamare la Sua attenzione sui disagi che provoca nei fedeli l'assenza di una vera lingua internazionale e sulla possibile soluzione di tale problema.
   Questi disagi sono particolarmente avvertiti, ad esempio, quando, pellegrini in Roma, si partecipa ai riti celebrati dal Santo Padre il quale, appunto per la mancanza di una lingua comune, è costretto a rivolgersi ai suoi figli, in sequenza, in varie lingue. Quando poi ci si trova all'estero, ben difficilmente capita di poter partecipare ad una celebrazione eucaristica in un linguaggio comprensibile.
   La Chiesa Cattolica, la quale fino a poco tempo fa disponeva sostanzialmente di un'unica lingua liturgica -quella latina- preso atto che i fedeli ormai non erano più in grado di comprendere la lingua di Cicerone, giustamente ha introdotto l'uso delle lingue nazionali. Con ciò essa ha risolto alla radice il problema della lingua a livello locale ma nel contempo ne ha suscitato uno ancora più grave a livello di Chiesa universale, proprio nel momento in cui -come mai in passato- essa si apriva al mondo intero.
   Ebbene, come risolvere questo problema? La soluzione ideale consiste nell'adottare, come unica lingua internazionale, un idioma che non discrimini, per ragioni morali e per non suscitare pericolosi nazionalismi, e che sia razionale per essere di facile apprendimento e quindi alla portata di tutti. "Rebus sic stantibus" non mi pare che esistano alternative all'esperanto.
   Questa soluzione libererebbe la scuola dall'attuale artificioso fardello costituito dallo "studio del maggior numero possibile di lingue straniere" per l'assenza di una vera lingua internazionale. Si aprirebbero così ampi spazi negli orari scolastici per un ritorno generalizzato del latino non come lingua viva -per le sue ben note difficoltà grammaticali- ma come disciplina di impareggiabile valore culturale e perché lingua comune dell'Europa medievale.
   Concludendo, si può affermare che il latino e lo "studio del maggior numero possibile di lingue straniere" sono alternativi, mentre latino ed esperanto possono essere complementari.
   Pertanto un approccio allo studio dell'esperanto, a cominciare dai seminari e dalle scuole cattoliche, renderebbe possibile il ritorno del latino ed avvierebbe a soluzione il millenario problema della lingua internazionale che dai tempi della torre di Babele affligge l'umanità.
   Con filiale devozione.
ing. Leo Franzoni




Messaggio dell'Arcivescovo di Ferrara al Congresso della FEI

   Impossibilitato ad essere presente al Vostro 65° Congresso desidero essere tuttavia presente con questo mio saluto.
   La lingua è il mezzo fondamentale di comunicazione fra le persone umane e, secondo la S. Scrittura, la carenza di un linguaggio unico fra gli uomini è stata una delle conseguenze del peccato.
   La Vostra opera è nel segno quindi della comunione fraterna fra le persone.
   Il Signore Vi aiuti e Vi benedica.
Carlo Caffarra            
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio





NI FUNEBRAS

MIRKO MARCETTA, socio vitalizio dell'UECI, è mancato il 21 luglio a seguito di incidente stradale.
Lo ricordiamo come persona di animo mite e delicato, sempre sereno e cordiale nei rapporti interpersonali. Si era impegnato fortemente nel campo della comunicazione linguistica elaborando anche un suo sistema di linguaggio ideografico.
* * *
   Non possiamo non partecipare al lutto del movimento esperantista italiano per la scomparsa, avvenuta in periodo recente, di personaggi di valore che, pur non soci dell'UECI, erano stimati amici: il prof. Dino Fabris, per molti anni Direttore dell'Istituto Italiano di Esperanto, Ada Fighiera Sikorska, direttrice dell'Heroldo de Esperanto, e il prof. Carlo Agostini, latinista insigne e benemerito esperantista nelle molteplici attività da lui svolte.
Li ricordiamo nella preghiera ed esprimiamo condoglianze ai familiari.




RISERVATO AI GIOVANI
   L'Unione Esperantista Cattolica Italiana ha istituito un premio, del l'importo di lire 500.000, da assegnare ad un giovane italiano iscritto all'UECI o all'IKUE, di età compresa tra 18 e 30 anni, che abbia conseguito il diploma di esperanto di 3° grado. La somma sarà erogata quale contributo per la partecipazione ad un Congresso dell'IKUE o ad un Congresso esperantista ecumenico. I concorrenti aventi i requisiti richiesti devono segnalarsi al dr. Serio Boschin, via Eritrea 8, 31100 Treviso, tel/fax 0422-25381




ĜIS LA REVIDO, FRANCA

Il 17 ottobre, alla vigilia del giorno del suo 64° compleanno, la Segretaria dell'UECI Franca Concina è stata accolta nella Casa del Padre.
Ci ha lasciati una collaboratrice capace ed un'amica sincera. In attesa dell'incontro ultraterreno, nel suo ricordo e sul suo esempio continuiamo volenterosamente lungo la strada che abbiamo percorso insieme a lei.

"Ĝis la revido". Arrivederci. In quel saluto impresso a grandi lettere in esperanto al centro della sua cappella funeraria, sopra un rilievo raffigurante il Cristo risorto, è detto tutto di lei, della "nostra" Franca.
Innanzitutto la sua Fede. È commovente ed insieme edificante quella sua dichiarazione di certezza nella resurrezione finale e nel futuro ritrovarsi, dentro la luce divina, di tutti coloro che si sono voluti bene. È la Fede che l'ha portata alla testimonianza ed all'azione cristiana, specie nel movimento cattolico esperantista. Quel saluto rivela anche il suo attaccamento alla lingua internazionale esperanto. L'esperanto l'aveva accompagnata in tante ore della sua vita, molte delle quali belle e significative: sia nel diligente impegno di segretaria e cassiera degli esperantisti cattolici italiani che nei compiti di solerte membro del Gruppo torinese e di valida organizzatrice di congresso della Federazione Esperantista Italiana o quale partecipante vivace e comunicativa in congressi e convegni nazionali ed internazionali. Franca ha voluto testimoniare la sua fedeltà all'ideale esperantista fin nel passaggio all'eternità.
E poi la prova d'amicizia. Aver voluto lasciare impresso un messaggio d'affetto, che è anche una manifestazione del desiderio di stare ancora insieme, in una dimensione nuova, per godere della comunione di sentimenti nella felicità piena del mondo ultraterreno, è dimostrazione squisita di quella sensibilità che Franca aveva dimostrato in tanti modi ed in molte occasioni. I suoi slanci, in cui talora si mostrava il carattere forte e deciso, facevano sempre prevalere l'attenzione premurosa all'altro esprimendosi in gentili segni di delicatezza tutta femminile.
Arrivederci, dunque, Franca. E, in attesa di quando tutti e tutto saranno ricapitolati in Cristo, dal Cielo prega per gli esperantisti che proseguono nel cammino da te percorso con amore e dedizione.

Alla cerimonia funebre celebrata a Torino il 21 ottobre erano presenti numerosi esperantisti; tra loro una rappresentanza dell'UECI. È stato pregato il "Padre nostro" in esperanto, recitato ancora davanti alla cappella funebre di Franca Concina a Confienza, suo luogo natale, dopo le brevi parole di quell'amico esperantista che l'ha assistita con dedizione negli ultimi mesi, al quale va espressa profonda riconoscenza.





IN ITALIA IL CONGRESSO INTERNAZIONALE GIOVANILE NEL 1997

L'anno venturo l'Italia ospiterà non solo il Congresso dell'IKUE ma anche il 53° Congresso Internazionale Giovanile, che si terrà ad Assisi dal 24 al 31 luglio.
   Il tema del Congresso "L'uomo. Al di sopra o parte della natura?" è di particolare interesse. Su di esso i cattolici possono certo dire parole degne di attenzione, ed è perciò auspicabile la partecipazione di giovani che siano portatori dei valori cristiani.
   Per richiedere la scheda di iscrizione ed eventuali informazioni, rivolgersi ad Alessandro Amerio. via Cumiana 45. 10141 Torino.Tel. 011/3854200: fax: 011/545731.



Ascoltiamo RADIO VATICANA in esperanto
ore 21,20:
Domenica
      OM 527; 1530; OC 4005; 5880; FM 93,3; 105
Mercoledì
      OM 1611; OC 6185; 7250; FM 96,3
Radio Vaticana, Esperanto
00 120 Città del VATICANO




VIVO DE LA GRUPOJ

BOLOGNA. Il 20 ottobre a Bologna, nella chiesa di S. Croce, per iniziativa del locale Gruppo UECI, è stata celebrata una S. Messa in lingua esperanto, in occasione del tradizionale incontro che segna l'inizio dell'attività del Gruppo Esperantista Bolognese "A. Tellini".
   In passato, a celebrare la S. Messa nella lingua internazionale era il compianto padre Albino Ciccanti; negli ultimi tempi, molto generosamente si è messo a disposizione don Bruno Benini parroco di S. Rocco in Cesena.
   Quest'anno i partecipanti sono stati più numerosi che in passato; erano presenti anche i rappresentanti del CERER dell'Emilia-Romagna oltre a parenti ed estimatori del prof. Carlo Agostini, recentemente scomparso, che è stato ricordato nelle preghiere unitamente agli altri esperantisti defunti.
   "Insieme notizie", notiziario della Chiesa bolognese, ha informato dell'iniziativa anche i non esperantisti.



DANKE

Per fondo "Alfabetigo":
Da Vicenza (E.C.) £. 100.000
Da Padova (G.M.) £. 5.000
Per l'UECI:
Da Villar Perosa (H.G.) £. 10.000



RAPORTO PRI LA EKUMENA KONGRESO EN SZOMBATHELY
27.07.96 - 03.08.96
de Paola Ambrosetto

   De kelkaj jaroj mi partoprenas fidele en la UECI-kongreso. Laste UECI intencis premii la gejunulojn kiuj agas en la katolika medio pere de esperanto. Mi estis bonŝanca.
   Do ĉi-jare mi havis la eblecon partopreni, la unuan fojon, en la Internacia Ekumena Esperanta Kongreso en Szombathely.
Pri la etoso, mi jam imagis. Mi kutimas partopreni religiajn renkontiĝojn, katolikajn, kaj kelkajn ekumenajn en mia urbo Venezia Mestre. Renkontiĝo kun homoj, samtempe kristanoj kaj esperantistoj, estas la plejbona! "Jen kiel bone kaj ĉarme estas, se fratoj vivas kune!" (Psalmo 133).
Dimanĉe, dum la inaŭguro de la kongreso, ĉiuj landanoj prezentis sin kaj sian respektivan eklezion. Ni estas katolikaj, Reformaciitoj, Luteranoj, Metodistoj, Adventistoj, Ortodoksoj, Pentekostanoj, Baptistoj, Anglikanoj. Pastoro Adolf anoncis la malfermon batante per martelo sur la tablo. Matene estis la Ekumena Liturgio, dum posttagmeze ni vizitis tri preĝejojn: la Luterana, la Reformaciitan kaj la katolikan Katedralon. En ĉi-lasta okazis la katolika Sankta Meso, kiun ankaŭ la protestantoj ĉeestis.
   Dum la semajno multaj kontribuis per prelego: pri la ĉeka muziko, pri la sanktuloj en Hungario, pri la militoj kontraŭ Hungario, pri la Kreado komparante Genezon kun Johano, pri ekologio, pri Pinokjo laŭ kristana vidpunkto "kontraŭ Majstro Ĉerizo", pri ekumenismo en Rumanio pere de film-prezentado.
Sinjoro Sigfried Kruger diskutis la temon "Justeco kaj paco", kaj pretigis tradukon de la kulpokonfeso de Stuttgart.
   Tre interesa kaj grava estis la prelego de la pola katolika sacerdoto Josefo Zielonka, pri la temo "Repaciĝo - Ni pardonas kaj petas vian pardonon". Li meditis pri la vortoj de la Patro Nia, pensante al Jesuo, perfidita, pendanta sur la Kruco. Pensigis, pri hipokriteco, la vortoj de Judaso "Ĉu eble mi, Rabeno?". Pastro Josefo kuraĝe venis al la origino de la disiĝo de la Eklezio.
   Jesuo antaŭvidis nian pekemon, kaj en la Eŭkaristia preĝo li preĝis la Patron: "ke ili estu unu". Sed ĉiu senkulpigas sin pri la disiĝo de la Eklezio, serĉas alian kulpulon, kaj la disbatiĝo de la Eklezio daŭras.
   "Dum la lasta papa vizito en Berlino, la protestantoj postulis, ke li senkulpigu Martenon Luteron. Tion la papo ne faris, opiniante, ke tio estus aprobo de la eklezia disbatiĝo kaj kontraŭ la preĝo de Jesuo:
   Patro Sankta...konservu en via nomo tiujn, kiujn Vi donis al Mi...ke ili estu unu tiel same, kiel Ni... kaj por ili Mi oferdonas Min mem.
   Karega mia frato Marteno! Vi certe estas nune inter ni. Ĉu vi hodiaŭ same pensas, kiel vi pensis en la 1517-a jaro? Mi ne senkulpigas la Katolikan flankon.
   Ĝi ankaŭ estis kulpa, sed ĉu via medikamento ne estis pli malbona ol la malsano mem?"
   Ni ne kulpas pri la disiĝo de la Eklezio. Sed se ni aprobas la disiĝon, aŭ faras nenion por unuiĝi, ni jam estas kulpaj.
   Patro Zielonka kondukis al la celo de nia Ekumena Kongreso: ripari la reformacian disbatiĝon. Kaj li ripetis la vortojn de la papo Johano Paŭlo II en Berlino (23.06.1996): "Se ni komune kulpis, nune ni kune ekgenuu antaŭ la krucumita Jesuo, petante Lian mizerikordon, kaj provu laŭeble ripari la ŝuldojn. Nur tiam ni rajtos kune reciti la preĝon de la Sinjoro: Kaj pardonu al ni niajn ŝuldojn, kiei ankaŭni pardonas al niaj ŝuldantoj".
   Krom la prelegoj, ni diskutis en 4 laborgrupoj. Mi elektis la grupon pri ekologio, kiu cetere rilatas la temon de la kongreso: "Konservi la Kreitaron". Ni rimarkis, kiel diris la prezidanto de la Hungara Esperanto Asocio kaj Vicministro de medioprotektado pri la hungara ekologio, ke nepras agi emocie, ne racie; tio estas per amo, ne per devo. Ni prenis kiel ekzemplon Sanktan Franciskon el Assisi, kaj lian "Kanto de la kreitaĵoj". Laŭ la kristana vidpunkto ni amas la naturon, sed ne adoru ni la kreitaĵojn kiel oni faras en kelkaj religioj; ni laŭdas Dion kiu estas la kreinto, respektante liajn faraĵojn.
   Ĉiutage post la matena preĝo ni kantis longe. Pastoro Adolf instruis nin, tiel ke ni sukcesis kanti eĉ kvarvoĉe.
   Vespere la hungara ensemblo distris nin. Junaj studentinoj kantis ciganajn kantojn sen helpo de muzikiloj, kaj surprizis nin kantante strofon en esperanto.
   Belan ekskurson ni ĝuis merkrede en mezepoka urbo Koszeg, kaj en la granda kuracbanejo en Buk. Tie ni banis nin intencante naĝi; sed ne eblis, oni povis nur sidi ĉar la akvo-nivelo ne estas sufiĉe profunda.
   Forta momento kiu speciale tuŝis min estis la Ekumena Diservo, ĵaŭde vespere. Oni Celebris, kaj katolike kaj protestante, en la sama altaro. La altaro estis dividita je du partoj, tiel ke oni povas celebri paralele. Kelkaj kantoj kaj preĝoj -tiom kiom eblas- estis komunaj. Dum la Eŭkaristio, ni dividiĝis je du vicoj, por ricevi la Komunion aŭ la Sanktan Manĝon, laŭ diversa kredo.

JEN KELKAJ PERSONAJ IMPRESOJ

   Eco de la esperantistoj estas havi mil iniciatojn. Esti vulkanecaj. Ankaŭ la plej maljuna. Esti juna kiel fluganta aglo. Tio rimarkeblas per iliaj kantoj, iliaj spritaĵoj, iliaj sportemaj vestoj kun sloganoj, iliaj skeĉoj, iliaj dancoj.
   Popoldancoj. Grava rendevuo post la tagmanĝo. Legante la tagan programon, mi imagas hungarojn, kiuj per antikvaj popolaj vestoj, dancos folklore antaŭ ni. Ne: la dancistoj estas ni. Instruistino rapide instruas kelkajn paŝojn, kaj ni ne povas malrapidi, ĉar la muziko ne atendas. Eĉ se ni eraras, ni devas daŭrigi. Laŭ unu flanko la viro, laŭ la alia la virino, viciĝas ronde unu paro post la alian. Kiam la muziko ŝanĝiĝas, ŝanĝo de la kavaliro. Do la damoj ĉiam dancas kun alia kavaliro.
   Bedaŭrinde unu horo forflugas. La popoldancoj kuntrenas egale kaj la knabinojn kaj la maljunulojn. Kaj ne kutime junaj kaj maljunaj homoj renkontiĝas kaj amuziĝas kune.
   Ankaŭ tio estas ekumenismo. Se oni ne interkomprenas, se la junuloj apartiĝas kaj formas propran kulturon, tiel ke la gepatroj ne povas eniri, ili parolas obskuran lingvon. Tial, se junuloj kaj maljunuloj sukcesas komuniki, tio estas vera ekumenismo, kiel la profetaĵo:
"Tiam virgulino gajos en la dancrondo, kaj kune ankaŭ junuloj kaj maljunuloj; kaj mi ŝanĝos ilian malĝojon en ĝojon. " (Jeremia 31,13).
* * *
   Lasta tago: "adiaŭa vespero". Ĝi daŭras tre longe. Post la adiaŭa vespero, post la lasta preĝo, mi foriras el la preĝejo kun la gejunuloj, por reveni al nia studenta hejmo, al la lito. Ni malsupreniras la ŝtuparon de la preĝejo, kaj promenas tra la mallumo.
   "Ni ne enlitiĝos, ni kantos" iu diras
   "Ĉu vi ne estas lacaj?" demandas mi, kiu estis lacega.
   "Jes, lacaj, kompreneble... tamen noktmeze ni kantos. Religiajn kantojn".
   "Vi estas frenezaj -respondas mi- la tutan tagon ni kantis. Morgaŭ matene ni devos leviĝi frue por pretigi la valizojn kaj forveturi..."
   Sed hungaro invitas min kanti.
   Mi tute ne komprenas pri kio temas, aliflanke mi estas scivolema, kaj tre ŝatas kanti.
   "Mi venos ĝuste nur 10 minutojn -diras mi- sed kial, do, ni devas atendi ĝis noktomezo?'
   Fakte noktmeze, kvankam laca, mi vizitas la rendevuan ĉambron.
   Jam estas kelkaj gejunuloj, religia muziko el magnetofono parfumas la lokon kvazaŭ estus preĝejo, la lampo estas elŝaltita dum sur malgranda tablo lumas kandeloj, en la centro de la ĉambra sternita litkovrilo, kvazaŭ tapiŝo, kaj ĉirkaŭ ĝi estas la seĝoj.
   Hungara koreografio, kaj bone sukcesas.
   Mi elektas lokon apud la kandeloj, kiuj memorigas al mi ion ortodoksan. Knabeto fotas sin kun mi.
   Tio ŝajnas al mi eble maloportuna, sed samtempe agrabla memoraĵo.
   Mi alvenis tien kiel oni iras al datrevena testo: la antaŭan vesperon fakte ĝuste en tiu-ĉi "rendevua ĉambro" ni festis la 18-an naskiĝdatrevenon de hungarino kiu loĝas en mia kvarlita ĉambro.
   Tamen nun mi komprenas ke la afero estas serioza.
   Junulo elŝaltas la magnetofonon, kaj ni komencas. Ni rajtas kanti en nia nacia lingvo. Silento. Ni komencas per preĝo. En la nomo de la Patro, kaj de la Filo, kaj de la Sankta Spirito. Amen. Ni dankas la Sinjoron, pro la semajno kiun Li donis al ni. Ni laŭdas Lin, sed ne estas facile, precipe flanke de la gejnuloj, esprimi spontanean preĝon, kaj krome en esperanto
   Ni alvokas la Sanktan Spiriton, eble per kanto kiun ĉiuj povas kanti. Sed pli facile, unu kantas kaj la aliaj zumas. Estas nur la komenco.
   La internacie konatajn refrenojn de Taize' ni povas kanti ĉiuj, komence en la latina, poste en la hungara, sed finfine en la esperanta: jes, nun unu lingvo pli aldoniĝas al la jam riĉa vico de ekumenaj refrenoj!
   "Laŭdu la Sinjoron per ĉiuj lingvoj"- Tion ni faras.
Kaj kantante kune, jen laŭ unu lingvo, jen laŭ alia, mi malkovras ke kelkaj kantoj de la Renoviĝo en la Sankta Spirito, kiel "Sankta Spirito, fajra Spirito, Venu", aŭ "Aleluja, kline ni adoru", havas la saman melodion en aliaj lingvoj, tiel ke ni povas kanti kune per ĉiuj idiomoj samtempe
   La preĝa renkonto disvolviĝas laŭ la stilo "karisma", per liberaj preĝoj kaj liberaj kantoj.
   Neoficiala renkonto, ekster-programa.
   Nun, se mi revenus hejme sen tiu ĉi lasta sperto, mi estus revenanta sen io. La kongreso estus malplena. Mankus la plej grava ingredienco: la libera preĝo. Kvankam ĉiam ni preĝas matene kaj vespere, antaŭ kaj post la mango, kaj abunde kantas, mi sentas neceson alvoki la Sanktan Spiriton, kiu gvidu ĉiujn kristanojn al la Vero. Mi bezonas senti min ne nur inter geamikoj, ne nur inter simpatiuloj, sed inter kristanoj. Plie profundigi la temon de la repaciĝo: jen la Ekumena Kongreso estas ĉefe pro tio.
   Do, resume, amikeco, kunlaboro, ĝojo inter ni estas, sincere; nun, oni pluiradu laŭ la vojo de dialogo kaj pardono.
Paola Ambrosetto



NORME ASSOCIATIVE E QUOTE PER L'ANNO 1997

L'Unione Esperantista Cattolica Italiana (UECI) è sezione della Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista (IKUE), pertanto ogni associato dell'UECI è contemporaneamente socio dell'IKUE.

LE QUOTE PER L'ANNO 1997 SONO LE SEGUENTI:
 
Associato ordinario senza Espero Katolika £. 20.000 (di cui 3.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore senza Espero Katolika £. 40.000 (di cui 6.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio senza Espero Katolika £. 400.000 (di cui 60.000 al gruppo locale)
Associato ordinario con Espero Katolika £. 50.000 (di cui 3.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore con Espero Katolika £. 100.000 (di cui 6.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio con Espero Katolika £. 1.000.000 (di cui 60.000 al gruppo locale)
Associato giovane £. 10.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)
Associato giovane con Espero Katolika £. 25.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)
Associato familiare £. 10.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)

   Si richiama l'attenzione sulla categoria "Amico dell'UECI"costituita da simpatizzanti dell'Unione che vogliano contribuire alle sue finalità versando una somma non inferiore alle lire 5.000 che dà diritto a ricevere materiale informativo sulla vita dell'associazione.
Solo abbonamento a Katolika Sento £. 10.000
Solo abbonamento a Espero Katolika £. 27.000
Abbonamento a Dia Regno (periodico degli esperantisti protestanti) £. 15.000

I versamenti vanno fatti sul C.C.P. n. 11129475, UECI, viale Zavagli 73, 47900 Rimini.

N.B. Katolika Sento è inviato a tutti gli associati, tranne che ai familiari.
  • È associato giovane chi non ha superato i 25 anni.
  • È associato familiare chi convive con altro associato.
  • Per l'abbonamento all'estero aggiungere lire 4.000 per spese di spedizione.
  • Specificare nella causale del versamento la categoria dell'associato, l'anno di nascita dei giovani, l'esatto indirizzo per il recapito di K.S., la destinazione di eventuali offerte.
  • I gruppi locali trattengono le parti di loro spettanza, versando solo la differenza, mentre la quota dei soci individuali va interamente all'UECI.




IL GIORNALINO, la rivista per ragazzi più letta, particolarmente apprezzabile sotto vari aspetti grafici e, più ancora, per l'impronta formativa ispirata al messaggio cristiano, ha dedicato in più occasioni attenzione all'esperanto. Sul n 10 del corrente anno ha pubblicato la pagina qui riprodotta.





50° CONGRESSO DELL'INTERNACIA KATOLIKA UNUIĜO ESPERANTISTA
(Roma-Rimini 31 agosto-7 settembre 1997)
Sotto l'Alto Patronato del Capo dello Stato
Tema: Andate e predicate il Vangelo a tutte le creature


Programma provvisorio
Domenica 31 agosto: Arrivo dei congressisti a Roma. Ore 19: S. Messa. Interkona vespero
Lunedì 1 settembre: S. Messa inaugurale (possibilmente, in S. Pietro)
      Inaugurazione ufficiale del Congresso
      Udienza dal Presidente della Repubblica
      Pomeriggio: Visita alle Basiliche
      sera: Rosario in Piazza S. Pietro
Martedì 2: S. Messa. Prelego
      Pomeriggio: Visita alle catacombe ed alla città
Mercoledì 3: Udienza dal Papa
      Pomeriggio: Partenza alla volta di Rimini
Giovedì 4: Mattinata libera
      Pomeriggio: Assemblea dell'UECI
      ore 18: Diservo ecumenico e Liturgia cattolica
      ore 21: Fiaccolata in onore della Madonna e crociera in mare
Venerdì 5: Assemblea dell'KUE
      Pomeriggio: Visita a S. Marino e ricevimento dai Capitani Reggenti
      ore 18: Liturgia greco-cattolica
      Serata libera
Sabato 6: Mattinata libera per visite
      Pomeriggio:
      Eventuale continuazione dell'Assemblea IKUE o prelego
      Serata musicale
Domenica 7: S. Messa.
      Chiusura ufficiale del Congresso
      Pranzo e partenze.

Iscrizioni: Compilare e spedire la scheda di adesione insieme alla fotocopia della ricevuta di versamento.

Alloggio: Gli iscritti riceveranno dall'organizzazione il modulo apposito. Approssimativamente è possibile fin da ora indicare in £. 195.000 il costo della mezza pensione per i tre giorni di permanenza a Roma, in camere a due e tre letti, e in lire 120.000 il costo della pensione completa per i quattro giorni di permanenza a Rimini, sempre in camere a due o tre letti. Ovviamente, per chi desidera alloggiare in camera singola l'importo è maggiorato.

La quota di adesione varia a seconda della data di pagamento e della propria età. Infatti, i giovani, che al 31 agosto 1997 non avranno compiuto ancora i 30 anni di età, versano la quota di adesione dimezzata.
   I giovani devono indicare in questo modulo la propria data di nascita.


QUOTE DI ISCRIZIONE PER L'ITALIA
CATEGORIA: entro il 31.01.1997
1° PERIODO;
entro il 30.04.1997
2° PERIODO
oltre:
3 ° PERIODO
ADULTI 50.000 70.000 100.000
GIOVANI 25.000 35.000 50.000

Le quote di iscrizione vanno versate soltanto nei modi indicati

La quota di iscrizione non è rimborsabile, anche se chi aderisce non può partecipare al Congresso per propria decisione o per qualunque altro motivo esterno, anche se il Congresso non ha luogo, o si svolge in un'altra città o in date differenti da quelle comunicate in origine.

La quota di adesione rappresenta il contributo dei congressisti per le pure spese organizzative ed essa non comprende l'alloggio, le gite, i trasporti ed altri servizi da pagarsi a parte, dei quali sarà data notizia e verranno distribuiti moduli di prenotazione, tramite pubblicazione sulle riviste Katolika Sento ed Espero Katolika, o mediante lettera personale inviata a ogni iscritto al Congresso. La quota di iscrizione non dà diritto alla prenotazione alberghiera, per la quale ogni iscritto dovrà riempire un modulo a parte. La quota di iscrizione non comprende alcuna assicurazione.

L'iscrizione al Congresso è strettamente personale e non è trasferibile ad altra persona.
Per ogni data limite indicata e per altre condizioni vale la data del pagamento. Il modulo di adesione inviato senza contestuale pagamento completo dell'iscrizione, non sarà preso in considerazione.

Chi firma questo modulo di adesione conferma di rispettare il Congresso, impegnandosi a non compiere nessuna azione che sia contro gli scopi e le caratteristiche del Congresso o che ne provochi danno.


HO LETTO LE CONDIZIONI PER L'ADESIONE AL CONGRESSO,
INDICATE SU QUESTO MODULO, E LE ACCETTO:

Data ......................      Firma..........................

(modulo: fronte)


(modulo: retro)
50° Congresso dell'IKUE 1997
ROMA - RIMINI
31 AGOSTO - 7 SETTEMBRE

SOTTO L'ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


RECAPITO DELL'ORGANIZZAZIONE:
CENTRA OFICEJO DE IKUE, VIA DI PORTA FABBRICA, 15
I-00165 ROMA RM - TEL./FAX (06) 63.28.39


MODULO DI ADESIONE
QUESTO MODULO, UNA VOLTA COMPILATO, VA INVIATO ALL'INDIRIZZO INDICATO QUI SOPRA. I PAGAMENTI VANNO EFFETTUATI ALLO STESSO INDIRIZZO MEDIANTE:
Versamento o postagiro a favore del c/cp n. 23 29 00 00 intestato IKUE o mediante vaglia postale, intestato al Sig. Carlo Sarandrea, stesso indirizzo
Spedire questo modulo dopo aver effettuato il pagamento altrimenti l'adesione non sarà valida.
È necessario allegare fotocopia della ricevuta di pagamento

COGNOME ....................................
NOME .......................................
INDIRIZZO...................................
TELEFONO (con prefisso).....................
FAX .................. POSTA ELETTRONICA ......................

DATA DI NASCITA (per chi ha meno di 30 anni):..................
   Aderisco al 50° Congresso dell'IKUE secondo le condizioni indicate qui a tergo.
Ho versato la mia quota di adesione:
□ con versamento o postagiro sul c/cp 23290000.
□ con vaglia postale o telegrafico intestato a Carlo Sarandrea

ADESIONE/PERIODO (barrare la relativa casella)

□ ADULTO □ 1 ° PERIODO    
    □ 2° PERIODO    
□ GIOVANE □ 3° PERIODO Lire .........
□ OFFETA PER IL CONGRESSO Lire .........
□ OFFETA PER AIUTARE LA PARTECIPAZIONE
DI CONGRESSISTI CON PROBLEMI ECONIMICI
Lire .........
    Somma totale versata ...................





COMITATO CENTRALE UECI

Presidente e direttore di Katolika Sento: Mario SOLA, via Brighinzio 7,13100 Vercelli, tel. - fax 0161 - 255434.
Vice presidente e incaricato giovanile: Carlo SARANDREA, Via di Porta Fabbrica 15, 00165 Roma -tel. 06-631805-fax 06-632839
Segretario e cassiere: Serio BOSCHIN, via Eritrea 8, 31100 Treviso, tel.-fax 0422-25381.
Consiglieri: Don Duilio MAGNANI, viale C. Zavagli 73, 47030 Rimini, tel.-fax 0541-26447;
Giovanni CONTI, via F. Filzi 51, 20032 CORMANO (MI), tel. 02-66301958 - fax 02/66302110;
Antonio GAMBUTI; via V. Bellini 24, 47039 Savignano sul Rubicone (FO), tel. 0541 -944523;
Elisabetta CASAGRANDE BERARDI, via dello Sport 12, 40065 Pianoro (BO), tel. 051-776592.
Grafica e impaginazione di Katolika Sento: Mario GUILLA, via Benadir 62, 13100 Vercelli.