Enhavo:



MESTIZIA

   "Vita mutatur, non tollitur": la vita è trasformata, non distrutta. Il credente sa che la morte segna il passaggio alla vita imperitura e che al termine del percorso terreno, più o meno faticoso, l'uomo che ha vissuto nella luce di Dio va ad incontrare il suo Signore che gli ha preparato una felice dimora.
   E tuttavia il distacco da una persona cara e benvoluta lascia un vuoto che non si può non sentire con tristezza, essendovi la esperienza della perdita di una presenza fisica pronta al sostegno, capace di guida, disponibile all'altro e, dunque, in ogni senso preziosa. E così si può comprendere il rimpianto che sentono gli esperantisti -i cattolici in particolare- per la dipartita di mons. Lorenzo Longoni. Assistente Spirituale dell'U.E.C.I.. avvenuta il 21 maggio scorso.
   Non è facile ricordare in modo adeguato mons. Longoni, perché è arduo sintetizzare in breve spazio le qualità che l'hanno distinto e i meriti da lui acquisiti, e in ogni modo la sua ricca personalità può solo pallidamente descriversi a chi non ha avuto con lui un incontro personale e diretto.
   Mons. Longoni era uomo di intensa e profonda preghiera. Quando, durante l'annuale convegno esperantista di Gazzada a lui molto caro, mi recavo a passeggiare di buon mattino quasi fiero di essere l'unico a godermi l'incanto della natura al suo risveglio, finivo con incontrare Monsignore, con il rosario in mano, lungo i sentieri del parco.
   Mons. Longoni era sacerdote di grande impegno: assolveva con dedizione agli importanti compiti del suo ministero, ma -pur tanto occupato- non si sottraeva mai ad ogni richiesta di collaborazione in campo esperantista, lieto di dare il suo contributo al buon esito di ogni iniziativa e contento di trovarsi in un ambiente che gli era congeniale.
   Mons. Longoni era un esperantista convinto. Avvicinatosi all'esperanto in non più giovane età, ne aveva inteso il valore quale strumento di comprensione e amicizia internazionale così come aveva pienamente colto la perfetta integrazione delle mete proprie del cristiano con le finalità del movimento esperantista. Perciò partecipava gioiosamente e con cuore giovanile ai congressi e manifestazioni esperantisti, comunicando la serenità e la freschezza del suo spirito.
   Mons. Longoni era dotato di soda cultura. Tale preparazione e la sua sensibilità lo portarono all'assolvimento di delicati incarichi nella diocesi ambrosiana e gli consentirono quella capacità di relazioni umane che gli esperantisti poterono largamente apprezzare. Egli sapeva essere cordiale ed amichevole con tutti, senza mai perdere nulla della sua dignità ed autorevolezza.
   Uomo di fede. mons. Longoni ha mostrato, nei mesi della sofferenza, la sua forza ulteriore, affidandosi totalmente a Dio senza lamenti e continuando ad usare le energie residue nello studio e nel lavoro, come provano gli articoli che aveva continuato a produrre per Katolika Sento sino agli ultimi giorni di vita.
   Gli esperantisti cattolici italiani conserveranno duraturo ricordo di mons. Lorenzo Longoni al quale chiedono di continuare, dal cielo, a operare con loro e per loro nello spirito che li ha accomunati e per i fini che li hanno uniti.
Mario Sola



Vedere il Volto di Colui che amo

Sorella morte, quando tu verrai
non so. Ma spero
che sia giorno di festa.
T'amo sorella: quando tu verrai
col dolce segno di Colui che primo
volendoti cambiò la falce in chiave,
sarà giorno di gioia.
Vieni, sorella, se la dura vita
di questo esilio tu tramuti in gaudio.
Vieni, sorella, se per te io posso
vedere il volto di Colui che amo.
Vieni...
Oggi sereno terso era il bel cielo
e caldo e luce diffondeva il sole.
Brillano ancora tremule le stelle
nel cielo buio per la notte fonda:
penso che il giorno in cui a me verrai,
buona sorella,
sarà una grande
festa di sole,
sarà una grande
gioia di stelle.
mons. Lorenzo Longoni
(dalla raccolta con lo stesso titolo. Ed. Gastaldi, 1951)




MONS. LONGONI: ESSERE TOTALMENTE SACERDOTE

di Glauco Corrado


   "Supren, Malsupren, maldekstren, dekstren, centren, enen": mons. Longoni alzava il bicchiere in un brindisi festoso che rallegrava e affratellava gli animi.
   Mons. Lorenzo Longoni, impegnato in settori diversi, ma con il preciso scopo di vivere l'insegnamento evangelico e diffondere la parola di Dio. Una vita piena: spiritualità e concretezza, preghiera e lavoro, serietà di intenti e sorriso sempre pronto nell'incoraggiare a stemperare le difficoltà del vivere con una battuta, nel racconto detto nella bella parlata meneghina.
   Chi era Mons. Longoni, il Primo Penitenziere del Duomo di Milano, l'Esorcista? Chi era don Lorenzo, amico di tanti giovani, Direttore per anni della FOM? Chi era l'esperto di teatro?
   Chi era il nostro padre spirituale, il nostro amico?
   Lorenzo Longoni era nato a Milano, il 27 dicembre 1920. aveva un fratello e cinque sorelle. Famiglia non agiata, la sua. si era adoperata per realizzare il sogno di Ferdinando. seminarista a Venegono.
   Lorenzo, schivo, taciturno, avrebbe voluto anche lui diventare "pescatore di uomini"; a 14 anni entrò nel "Seminarietto" di Via delle Ore 3. Sarebbe stato chierico, con il compito di accudire alle necessità del Duomo.
   Stava lavando uno degli angioletti dell'altare della Madonna, quando la Divina Provvidenza toccò il cuore di una pia signora benestante: quel pallido ragazzino dallo sguardo deciso sarebbe entrato in seminario a sue spese. Lorenzo, studente dell'avviamento professionale "Piatti" di via Mac Mahon, dovette recuperare tre anni di latino e impegnarsi a fondo per essere in regola con il nuovo corso di studi.
   Il 29 maggio 1943 fu ordinato sacerdote dall'allora Arcivescovo di Milano, card. Ildefonso Schuster, oggi Beato.
   Tempi non facili per il giovane prete: guerra, miseria, ma anche speranza.
   Fu coadiutore nella parrocchia di S. Carlo in Monza. I giovani di allora, oggi quasi sessantenni, lo ricordano con affetto e raccontano di quando don Lorenzo salvò dalle acque del Lago Maggiore un ragazzino in pericolo di vita. Era il 16 giugno 1950 e l'anno dopo, per questo gesto, Monza lo iscrisse fra i cittadini benemeriti.
   Nel 1956 ebbe l'incarico di Cappellano delle suore Benedettine e gli fu affidata la Direzione della FOM (Federazione Oratori Milanesi) che mantenne fino al 1983. La FOM rimase sempre nel suo cuore e gli suggerì quel suo fare apparentemente scanzonato, quella battuta facile che lo rendeva caro ai giovani, quel dialogo continuo che lui alimentava ispirandosi a S. Filippo Neri ed a don Giovanni Bosco.
   Divenne consulente del CSI (Centro Sportivo Italiano), giovane tra i giovani, giovane di spirito anche se i capelli cominciavano a diradare, ad imbiancarsi. Nel 1959 divenne anche assistente del Centro Sportivo "Fenaroli" di Milano.
   Nel 1962 Rettore della chiesa di S. Antonio, rappresentante dell'Arcivescovo nell'amministrare il sacramento della cresima agli adulti. Tra il 1976 ed il 1979 fu Amministratore Parrocchiale della chiesa di S. Stefano. Guida spirituale per tanti, nel 1971 si interessò anche della Comunità "Ordo Virginum" della diocesi.
   Studioso instancabile, conoscitore profondo del Rito ambrosiano, insieme al fratello si adoperò perché il messale venisse aggiornato.
   Cordiale con tutti, pronto all'aiuto concreto, in parole e fatti.
   Lasciata, nel 1983, la FOM, diventò Canonico del Capitolo Metropolitano, ma per lutti era "don Lorenzo". Dal 1960 si occupava anche di teatro. Venne fondato il Comitato Teatro. Compagnie agli esordi, compagnie collaudate da anni di esperienza, recitazione amatoriale, piccoli capolavori nel genere e scoperta di talenti. Mons. Longoni era l'anima di questa attività negli oratori della diocesi milanese e delle compagnie che a lui facevano riferimento. Instancabile nel consigliare, nel suggerire, nel piacere del divertimento, specialmente quando era di scena la Compagnia dei Giovani con la Teresa e l'Alessandro e la bella creatività del tuttofare Roberto Zago: ore di sana allegria e seria meditazione sul vivere quotidiano.
   Nel 1987 Mons. Longoni fu nominato Esorcista e Penitenziere Maggiore, incarichi affidatigli per la sua vasta cultura e per l'equilibrata capacità di discernimento nel giudicare fatti e situazioni delicate.
   Viveva la sua Fede, reagiva male se qualcuno metteva in dubbio i dogmi, ma era pronto a scusarsi dell'impulso momentaneo. Dal credo traeva il suo stile di vita. Pregava ed esortava alla preghiera, al silenzioso colloquio con Dio e con se stessi.
   Tardi s'era interessato all'Esperanto, "troppo tardi", si rammaricava.
Era l'anno 1975. anno della morte del fratello, don Ferdinando. Parroco a Limbiate. convinto esperantista, don Ferdinando Longoni, assieme a Mons. Violi dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, era molto attivo in campo nazionale ed internazionale, ricoprendo per anni la carica di Presidente dell'IKUE (l'Unione mondiale dei cattolici esperantisti).
   Don Lorenzo. allora direttore della FOM. non era personalmente interessato alla lingua internazionale, ma questa poteva però essere un valido mezzo per realizzare l'ideale ecumenico del Vangelo.
   Nel nome di don Ferdinando Longoni sorse, nel 1976, il Centro Esperantista Cattolico Milanese con corsi per l'apprendimento della lingua. Curiosità culturale, santità d'intenti portarono don Lorenzo ad approfondire la semplice grammatica, a cercare di usare la lingua nel parlato, ad interessarsi di testi letterari di altre culture.
   Con spirito giovanile capì che l'Esperanto non è utopia di sognatori, ma pratico mezzo di cultura e comunicazione, valido strumento per diffondere il Credo cristiano.
   Una volta al mese Mons. Longoni celebrava la S. Messa in rito ambrosiano sulla base dei testi del Messale festivo Romano, approvato poi ufficialmente nel 1992 dalla "Congregatio de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum" (prot. CD181/ 90). Dopo la liturgia, Mons. Longoni intratteneva gli esperantisti, commentando insieme a loro le riviste arrivate da tutto il mondo, la corrispondenza, il bollettino del Centro.
   Sul bollettino venivano riportati i testi delle S. Messe in rito ambrosiano, il "suo" rito. Ci teneva molto, avrebbe voluto raccogliere i fogli in un volume e farli approvare dalle autorità ecclesiastiche milanesi. Nel testamento spirituale. Mons. Longoni ha esortato caldamente a sostenere il rito ambrosiano.
   Il bollettino di informazione del Centro portava e porta nel mondo anche scorci di vita e cultura milanese: storia del Duomo e delle principali chiese, vita di persone guida, esempio di santità e apertura mentale, traduzione di salmi, poesie, documenti, encicliche. Nello scambio di riviste con altri Paesi, s'arricchiva la piccola biblioteca del Centro, arrivavano notizie da terre lontane, quali Cina, Giappone. Tailandia, Brasile ecc.
   Mons. Longoni era richiesto anche per le sue conferenze in italiano ed in lingua internazionale: ricordiamo quella su S. Carlo Borromeo a Verbania, del 1987. presenti uomini di Chiesa e politici, tra i quali il futuro Capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro.
   Era valido collaboratore di questo giornale: molto apprezzati i suoi articoli di commento allo Statuto dell'UECI e quei medaglioni di storia del movimento che non ha purtroppo potuto completare.
   Ebbe anche l'occasione di celebrare un matrimonio tra una cinese di fede buddista ed un italiano di fede cattolica.
   I due si erano conosciuti durante il Congresso di Esperanto a Pechino. La futura sposa parlava solamente la lingua madre e l'esperanto. Come far intendere l'importanza del matrimonio cristiano? Per l'occasione venne tradotto il libretto del torinese Mons. Reviglio "Resta con noi". Gli sposi ebbero la loro cerimonia in esperanto (con la traduzione delle formule che dovevano essere in italiano); in esperanto furono i canti e la partecipazione orale dei presenti.
   Annualmente Mons. Longoni invitava gli esperantisti cattolici a Villa Cagnola di Gazzada per due giorni di preghiera e uso pratico della lingua, cimentandosi su temi esperantisti e cattolici (nel 1996 si è trattato di films in lingua internazionale e della storia delle encicliche).
   Intensa è stata la ventennale esperienza di Mons. Longoni come esperantista: ha visto dare alle stampe il Messale Festivo e riconoscere l'IKUE quale associazione cattolica, ha visto diventare cardinale un sacerdote che già da giovane si era avvicinato all'esperanto, il Card. Vlk, primate di Praga.
   Mons. Longoni ha creduto nell'esperanto quale mezzo semplice ed efficace per portare nel mondo la parola di Cristo, a questo nobile ideale ha dato con abnegazione parte di se stesso. Il nostro ringraziamento a Mons. Longoni, con l'augurio che altri sacerdoti seguano il suo esempio e continuino con convinzione la sua opera.
   Il pensiero nostro va a Mons Longoni per l'insegnamento datoci nel periodo della malattia: ha lavoralo fino all'ultimo istante, pronto ad essere accolto in Cielo in qualsiasi momento, ma attento a non lasciarsi vincere dalla sofferenza, dall'umiliazione della carne, dalla debolezza fisica. Era lui, sempre più ieratico, ad incoraggiare, a dare disposizioni, a suggerire ed a sorridere per alleviare la nostra angoscia.
"In manus tuas. Domine, commendo spiritum meum". Ricevuta l'Estrema Unzione si mostrava sereno, nel fermo suo credo che la vita è preparazione anche dura per una Vita vera: era cosciente che la Meta era vicina.
   Venuto il momento difficile, quando l'indebolimento fisico lo costringeva a letto, con respiro affannoso, aiutato dall'ossigeno, ma sempre presente, aveva la forza di dare direttive, aiutandosi anche con gesti della mano.
   Il suo rifugio era la preghiera.
   La cara sorella Teresa, che gli è stata accanto, sostiene che ora lo sente ancora più vicino, con lui prega.
   Mons. Longoni, don Lorenzo. il consigliere amico è sempre con noi, resterà sempre nel nostro cuore.
   Il card. Martini, nel giorno del funerale di Mons. Longoni ha ricordato che per il cristiano la morte è passaggio gioioso a miglior vita, il non credente rispetta il grande mistero del vivere e morire ed in Mons. Longoni ammira il coraggio di essere Uomo tra gli uomini, esempio di vita, di dignità nella sofferenza, di consapevole accettazione del nostro passaggio terreno.
Glauco Corrado



LA EKLEZIO LAŬ LA DUA VATIKANA KONCILIO
Durante il Congresso dell'IKUE dell'anno scorso a Olomouc l'attuale Vicepresidente di questa organizzazione mondiale degli esperantisti cattolici ha presentato l'interessante sintesi delle determinazioni conciliari di cui viene qui pubblicata la prima parte.

   Estis grava celo de la Vatikana Koncilio, ke mem la Eklezio klare difinu la pri si mem faritan bildon.
   En ĉi tiu prelego mi ne intencas prezenti ĉiujn detalojn de la multfaca koncepto de la Koncilio pri la Eklezio, nur en 12 punktoj la bazajn trajtojn, ĉefe tiujn, kiuj havas gravajn rolojn en la renovigo de la religia vivo.

1) La Eklezio estas popolo kaj familio de Dio, kunvokita per la evangelio de Jesuo kaj de la Sankta Spirito.
   En la planita konstitucio, post la ĉapitro pri la mistero de la Eklezio estis ĉapitro pri la ĥierarĥio, sed okaze de la traktado, la belga purpurulo Suenens proponis, ke antaŭ ol oni aparte parolus pri la ĥierarĥio kaj pri la kredantoj, estu ĉapitro, kiu eksplikas ĉion, kio estas komuna ĉe ambaŭ partoj de la Eklezio.
   Tiel naskiĝis la nova dua ĉapitro, kies titolo estas "La popolo de Dio". La Eklezio estas nova popolo de Dio, kunvokita el ĉiuj nacioj per Kristo kaj per la Sankta Spirito. La kapo de tiu popolo estas Kristo, kaj ĉiuj membroj havas la majeston kaj la liberecon de la Di-infanoj. La fundamenta ordono de ĉi tiu popolo estas la amordono de Kristo, kaj la celo estas la Regno de Dio, kiu devas disvastiĝi sur la tero, ĝis kiam ĝin perfektigos Dio ĉe la mondfino. Tiu popolo de Dio estas migranta popolo, ne estas perfekta, sed bezonas senĉese renovigon laŭ la instigoj de la Sankta Spirito. Kristo en la Eklezio kelkajn vokis je paŝtistoj por servi al la aliaj. Sed en la tasko de ĉiu kristana komunumo estas tute egale la digneco kaj la aktivado. Konstrui la korpon de Kristo. (L G 32.) Estis ankaŭ alia kritiko: la Eklezio havas tri malfacilaĵojn: la klerikalismon, la jurismon kaj la triumfalismon.
   Estas klerikalismo, kiam ĉiun aktivadon kaj permeson posedas la klerikoj sed la kredantoj estas devigitaj nur obei.
   Estas jurismo, se la ekleziaj juro kaj ordonoj ricevas pli gravan akcenton ol la kredo, espero kaj amo.
   Estas triumfalismo, se oni pensas la Eklezion en ĉio perfekta, kaj samtempe nur kritikas la aliajn.
   La Koncilio rigardas ĉiun kredanton, pastron kaj laikon, egale aktiva kaj libera infano de Dio. Kontraŭ la jurismo ĝi diras, ke la fundamenta ordono de la Eklezio estas la nova ordono de Jesuo pri la amo. Kontraŭ la triumfalismo, ĝi agnoskas la erarojn de la Eklezio, kaj urĝigas la daŭran reformon. Ĉiuj ĉi evidentiĝos pli klare el la sekvontaj punktoj.

2) Ĉiu membro de la Dia popolo ricevas parton de la pastra, profeta kaj reĝa ofico de Kristo.
   Kontraŭe al la Koncilio Tridenta, kiu ne parolis pozitive pri la pastreco de la kredantoj, la dua Vatikana Koncilio akcentas la fakton de la universala pastreco kaj detale eksplikas, kiel povas ĉiu kredanto praktiki ĝin per la partopreno en la ofero de la sankta Meso kaj per la kristana vivo gvidata de la Sankta Spirito. Ĉe la eksplikado de la profeta ofico la Koncilio deklaras, ke la tuto de la popolo de Dio el la kredsenso (sensus fidei) ricevita de la Sankta Spirito en la kredo mem, estas senerarebla.
   Siatempe, kardinalo Newmann estis suspektata de la vatikanaj oficoj ĉar li kuraĝis aserti, ke estas rekomendinda en la aferoj de la kredo demandi ankaŭ opinion de la laikaj kredantoj. La instruo de la Vatikana Koncilio donas teologian fundamenton al la aserto de Newmann, ĉar ĝi diras, ke per la aktivado de la Sankta Spirito la popolo de Dio posedas senperdeble la kredon, kaj en tio pli kaj pli profundiĝas per ĝusta decido (aserto) kaj tion daŭre pli perfekte povas utiligi, uzi en sia vivo (LG. 12).
   Do ni faras juste la demandon ĉu tiu ekvido ne devus efektiviĝi en la diversaj juraj traktatoj rilatantaj al la Ekleziaj sinodoj. Okaze de la unua (tn. Apostola) Jerusalema Koncilio la apostoloj. presbiteroj kaj la fratoj kune faris decidon rilatantan je la estonteco de la tuta Eklezio (Agoj 15,22-29).

3) La Sankta Spirito al ĉiu kredanto donacas karismojn, kiujn uzi estas rajto kaj devo.
   La katolika ekleziologio ĉiam instruis, ke la apostolo; havas posteulojn. Sed pri tio. ke tiuj gracdonacoj povoj kaj servoj pri kiuj apostolo Paŭlo parolis akcentite en siaj leteroj ankaŭ nur daŭras en la Eklezio, preskaŭ ne estis mencioj.
   Ĉiam estis en la Eklezio homoj, kiuj havis eksterordinarajn karismojn, kiel ekzemple la fondintoj de la ordenoj, sed ni ne pensis pri tio, ke la Sankta Spirito "donacas specialajn gracojn al ĉiaj kredantoj, per kio li faras ilin taŭgaj akcepti diversajn taskojn por la renoviĝo de la Eklezio" (LG 12). La tasko de la pastroj estas do ne tio, ke ili mem faru ĉion, kaj eĉ "estingu la Spiriton" (Tes.5,12) sed ke ili ekzamenu kaj akordigu la funkciadon de la diversaj karismoj por la bono de la Eklezio kaj de la mondo.

4) Dio ĉiun membron de la dia popolo sendas por anonci la evangelion (AG 2).
   Laŭ la deklaro de la aziaj episkopoj en Bandung: "Ni ricevis la kredon ne nur por ĝin gardi kaj soleni en la liturgio, sed por ĝin ankaŭ anonci kaj disvastigi."
   La tuta Eklezio plenumas misian taskon, kaj estas ĝia unua devo anonci la evangelion al ĉiu popolo.
   Do ili ricevis sian mision ne de la Papo, ne de la episkopo aŭ parokestro por
disvastigi la evangelion de Kristo, sed mem de Kristo, nome jam ekde la bapto. La kaŭzo de la rapida disvastiĝo de la sektoj estas la misia konscio de iliaj kredantoj. Ne multon ni gajnos, se ni nur kritikas ilian entuziasmon. Prefere ni mem devus konsciiĝi, kiel Sankta Paŭlo, ke "ni kredas kaj pro tio ni parolas" (2 Kor. 4,13).

5) Ĉiu kristano estas invitita je la perfekteco, kio konsistas en la sekvo de la amordono (LG 39-42).
   La koncilia konstitucio pri la Eklezio dediĉas apartan ĉapitron por komprenigi, ke Kristo ĉiujn kristanojn invitas je la perfekteco, do je la sankta vivo. Tial estas eble al ĉiu kristano klopodi al la perfekteco, ĉar la kristana perfekteco estas la plenumo de la Krista amordono, al kiu instigas nin en ni mem la Spirito ricevita de Kristo. Tiel la koncilio devis denove formuli la teologion pri la monaĥa vivo, ĉar jam ne validas aserti, ke nur la monaĥa vivo estas "la stato de la klopodo por la perfekta vivo". Ni jam ne povas diri al la homoj, ke "Se vi volas iĝi perfekta votu malriĉecon, virgecon kaj obeemon", sed ni devas diri "Se vi sentas ke Dio vin volas gvidi sur la vojo de malriĉeco, virgeco kaj obeemo, tiam vi sekvu la dian vokon kaj iĝu monaĥo."

6) La Eklezio havas kvar taskojn:
1.) anonco de la kredo (kerigma)
2.) fari komunumon (kainonia)
3.) la preĝo (proseuke) kaj
4.) servado al la socio pleje por la malriĉuloj (diakonia).
   Ni metis je la unua loko la taskon de anonco de la kredo. Ne nur pro tio, ĉar la koncilio pleje ĝin akcentas, kiel la unuan kaj plej gravan taskon de la episkopo, sed kiel delegitecon ankaŭ de la tuta popolo de Dio. La eklezia komunumo, kiu ne prizorgas pri la evangelizado al la ne kristanoj ― kiel diris Johano Paŭlo II en cirkulero pri la misioj- iĝas tereno de internaj konfliktoj kaj bataloj. Ni povus prezenti ekzemplojn kaj el la kristana mezepoko kaj el la nunaj Eklezioj.
   Kiam la plimulto de la homaro ankoraŭ ne akceptas kun fido la Filon de Dio, Jesuon Kriston, kiu mortis kaj resurektis por ĉiuj homoj, la Krist-kredantoj ne pasigu tempon kun bagatelaĵoj kaj nenifarante. Ili havas grandegan mision: Kriston kaj ties evangelion ili devas porti al ĉiu homo.
   Tiuj, kiuj kun fido akceptas la evangelion, ne disiĝas, sed kunvenas en komunumo de la karitato.
   Unuagrada tasko de la Eklezio estas, ke ĝiaj kredantoj formu komunumojn de la karitato, en kiuj la kredantoj konas, akceptas, helpas unu la alian. Ĉi tion bezonas la nuna soliĝinta homaro, kaj tiu ĉi unuiĝo laŭ la vortoj de Jesuo estas la plej efika atesto pri tio, ke Jesuo estas sendito de la Patro (joh. 17,21 ) kaj ke ĉion Li unuigas en Jesuo kiel en unu kapo.
   La tria grava tasko de ĉi tiu eklezio estas preĝado, kaj la privata, kaj la komuna preĝo. En ĉi lasta la centran lokon okupas la liturgio, la sakramentoj, la Meso. La tasko de la kristanoj estas, ke ili en la Sankta Spirito daŭrigas la preĝon de Kristo sur la tero, ĝis la fino de la mondo.
   Kvare la tasko de la kristanoj estas, ke ili servu la socion sur ĉiu tereno, ĉefe tiujn kiuj pleje bezonas helpon. Konstrui la socion sur la kvar kolonoj de la vero, justeco, amo kaj libereco.
   Antaŭenigi la socian justecon. Eduki la junularon. helpi la malriĉulojn, malsanulojn, maljunulojn estas tasko de ĉiu disĉiplo de Jesuo.
   Ĉi tie jam ne estas la celo, ke ni konvertigu aliajn, sed tiu, ke ni mem konvertiĝu al Jesuo Kristo. kiu venis por esti ĉies servanto.
Ne ĉiu kristano devas fari ĉiujn kvar taskojn, sed la tuta komunumo de la kristanoj devas plenumi la kvar taskojn.

Lajos Kóbor
(daŭrigo kaj fino en la venonta numero)




Mons. Longoni era, oltre che Assistente spirituale dell'UECI, Assistente del Katolika Esperanto-Centro di Milano al quale ha donato pienamente le sue doti di mente e cuore. Gli esperantisti cattolici milanesi gli hanno dedicato questo ricordo.

Mons. Longoni, don Lorenzo, amico,

per venti anni ci sei stato vicino, prezioso padre spirituale, con coraggio, saggezza, umanità, con la semplicità di essere -anche fra gli scettici- esperantista, per spaziare in orizzonti più vasti nella diffusione della parola di Cristo.

Quella da te offertaci è stata saggezza e cultura di chi ama essere uomo tra gli uomini: l'abbraccio sincero al teatro, alla messa in scena del quotidiano, per aiutare nel difficile cammino verso il Padre, pronto alla battuta, spesso usando la cara parlata milanese o la lingua internazionale.

Ci è difficile la tua dipartita, ma abbiamo fede. Ci sarai sempre accanto: coraggio, saggezza e umanità siano il nostro vivere, nel tuo nome.

Grazie, don Lorenzo.



L'ULTIMO SALUTO ALL'ASSISTENTE NAZIONALE
   Il pomeriggio del 23 maggio nella grandiosa cornice del Duomo di Milano, in cui si era svolta gran parte della sua missione sacerdotale, si è celebrato il funerale solenne di mons. Longoni. All'altare, attorno al cardinal Martini erano tre vescovi ed un centinaio di sacerdoti. Molti erano i fedeli, figli spirituali beneficiari dell'attività pastorale svolta nei vari campi da don Lorenzo. Numerosi gli esperantisti; tra loro il Presidente onorario dell'IKUE, don Magnani, buona parte del Comitato Centrale dell'UECI e gli appartenenti al Centro Cattolico Milanese.
   Il card. Martini nell'omelia ha ricordato i grandi e diversi meriti acquisiti dal Defunto, elogiandone le doti umane e cristiane.
   Un buon gruppo di esperantisti ha accompagnato la salma dell'amato Assistente sino al cimitero dove il Presidente dell'UECI ha pronunziato un breve saluto concluso con la lettura della poesia di don Lorenzo "Vedere il volto di Colui che amo".




VIVO DE LA GRUPOJ

VERCELLI-MILANO. Riprendendo un'iniziativa che già ebbe successo negli anni scorsi, il Gruppo vercellese, d'intesa con quello di Milano, ha organizzato ad Armeno, dal 7 al 9 giugno, una "Due giorni" di esercitazione nella lingua esperanto non disgiunta da momenti di preghiera comune.
I partecipanti, tra i quali una qualificata rappresentanza torinese, hanno potuto progredire nella conoscenza della lingua internazionale in un'atmosfera di simpatica collaborazione.

VERCELLI. Il giorno 25 giugno, per iniziativa di mons. Sergio Vercelli, parroco del Duomo e Assistente del Gruppo Esperantista Cattolico di Vercelli, è stata celebrata la S. Messa in suffragio del compianto mons. Longoni.




   Il Comitato Centrale dell'Unione Esperantista Cattolica ltaliana ha stabilito di affiancare, alle varie categorie di soci, quella di AMICO DELL'U.E.C.I.
   Si tratta di simpatizzanti del movimento degli esperantisti cattolici che, versando un contributo annuale minimo di lire 5.000, potranno ricevere informazioni sull'attività dell'Unione Esperantista Cattolica Italiana.
   Senza dubbio, molti di coloro che condividono gli ideali della nostra associazione, ma non ritengono di impegnarsi in prima persona, acconsentiranno di appoggiare l'azione dei cattolici esperantisti diventando "Amici deIl'U.E.C.I.".



Ascoltiamo RADIO VATICANA in esperanto
ore 21,20:
Domenica OM 527; 1530; OC 3945 (76,04); 5882 (51); FM 93,3; 105
Mercoledì OM 1611; OC 6185 (48,50); 7365 (48,73); FM 96,3
Radio Vaticana, Esperanto 00 120 Città del VATICANO




LIBRI IN ESPERANTO
e materiale vario disponibile
presso il Centra Oficejo dell'IKUE,
via di Porta Fabbrica 15, 00165 Roma
1) SKLAVOJ DE DIO di Gardonyi.......................... £. 6.000
2) LA IMITADO DE KRISTO................................ £. 6.000
3) FRANCISKO EL ASIZO di N.G.M. van Doornik............ £. 10.000
4) LA SANKTA BIBLIO -edizione londinese-............... £. 40.000
5) TRANS LA SILENTO - Lettere di
Benedetta Bianchi Porro e testimonianze.............
£. 5.000
6) KATOLIKA PREGARO a cura di don Ferdinando Longoni... £. 2.000
7) LA VOJOJ DE LA EKLEZIO - Enciclica di Paolo VI...... £. 5.000
8) ENKONDUKO AL EKUMENAJ PROBLEMOJ di mons. W.Miziolek. £. 4.000
9) LA ŜUISTO DE GWIDEL di Erwan ar Menga............... £. 5.000
10) DIO ESTAS AMO di Erwan er Menga..................... £. 5.000
11) LA LIBRO DE AMO di Follerau......................... £. 5.000
12) LA CHIESA E IL PROBLEMA DELLA LINGUA AUSILIARE
INTERNAZIONALE di Giorgio Korytkowski...............
£. 5.000
13) LA EVANGELIO DE SANKTA JOHANO -edizione londinese-.. £. 1.000
14) ESPERANTO POR INFANOJ di Glastone Solomon........... £. 2.000
15) HIMNO DE LA KREITARO di San Francesco d'Assisi
(serie di 10 cartoline).............................
£. 3.000
16) BILDKARTOJ di S. Francesco d'Assisi con:
16/1 la Simpla Prego................................ £. 150
16/2 il Kantiko de la kreitajo...................... £. 150
16/3 la Beno........................................ £. 150
17) IL MONDO CATTOLICO E L'ESPERANTO
- pieghevole di propaganda..........................
£. 50
18) LAUDO PRO LA SOCIAJ KOMUNIKILOJ di P. Alberione
- cartolina.........................................
£. 50
All'importo vanno aggiunte le spese postali.




NUMERO CONGRESSUALE DELL'HEROLDO GRATUITO
   Chi desidera ricevere gratuitamente il numero congressuale doppio dell'Heroldo de Esperanto" con la relazione riccamente illustrata del Congresso Universale di Praga, scriva una semplice cartolina postale alla redazione: Via Sandre 15, 10078 Venaria Reale TO, oppure invii un fax (011/ 2263078).
   Com'è noto, l'“Heroldo” è il più popolare periodico internazionale indipendente in esperanto; esso appare dal 1920 e pubblica 16 numeri all'anno. Lo stesso giornale ha pubblicato anche i più famosi libri di studio, tra i quali "Paŝoj al piena posedo" di W.Auld.



DANKE

Mons. Longoni, che più volte aveva contribuito ai bisogni del movimento esperantista cattolico, ha voluto ancora, poco prima di morire, donare all'UECI £. 2.000.000.

La sig.ra Rita Briano ha donato all'UECI i libri scritti e lasciati dal padre M.o Giobatta Briano.




A PADERNO !

Si avvicina il periodo del 10° Congresso dell'UECI. La bellezza dei luoghi, la ricchezza e l'interesse del programma unitamente all'attrezzata sede congressuale sono motivi tali da convincere alla partecipazione. Arrivederci, allora, a Paderno del Grappa il 6 settembre prossimo. Sarà un buon prologo al grandioso Congresso dell'IKUE che si terrà in Italia nel prossimo anno.

COME RAGGIUNGERE PADERNO DEL GRAPPA. Poiché gli esperantisti sono gente in gamba, non ci sarà particolare difficoltà a raggiungere la località congressuale. A parte coloro che giungeranno da località del nord-est, e che potranno venire a Paderno in pullman daTreviso, e chi, scendendo da nord di Trento, potrà arrivare a Bassano da Trento in treno lungo la Val Camonica, per la gran parte dei congressisti si dovrà far capo a Padova.
Da Padova per Bassano sono consigliati i seguenti treni con partenza alle ore 12,05 (arrivo a Bassano alle ore 13,03), 12,57 (arr. 13,56), 14,31 (arr.15,27), 16,28 (arr. 17,25), 17,28 (arr. 18,25). Da Bassano con servizio di autobus di linea, in partenza da Piazzale Trento, si raggiunge Paderno del Grappa. Le partenze pomeridiane sono alle ore 12,40 - 13,15 - 14,00 - 15,30 - 17,40 - 18,30. Il percorso da Bassano a Paderno è di 17 chilometri.




NORME ASSOCIATIVE E QUOTE PER L'ANNO 1997

L'Unione Esperantista Cattolica Italiana (UECI) è sezione della Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista (IKUE), pertanto ogni associato dell'UECI è contemporaneamente socio dell'IKUE.

LE QUOTE PER L'ANNO 1997 SONO LE SEGUENTI:
 
Associato ordinario senza Espero Katolika £. 20.000 (di cui 3.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore senza Espero Katolika £. 40.000 (di cui 6.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio senza Espero Katolika £. 400.000 (di cui 60.000 al gruppo locale)
Associato ordinario con Espero Katolika £. 50.000 (di cui 3.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore con Espero Katolika £. 100.000 (di cui 6.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio con Espero Katolika £. 1.000.000 (di cui 60.000 al gruppo locale)
Associato giovane £. 10.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)
Associato giovane con Espero Katolika £. 25.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)
Associato familiare £. 10.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)

   Si richiama l'attenzione sulla categoria "Amico dell'UECI"costituita da simpatizzanti dell'Unione che vogliano contribuire alle sue finalità versando una somma non inferiore alle lire 5.000 che dà diritto a ricevere materiale informativo sulla vita dell'associazione.
Solo abbonamento a Katolika Sento £. 10.000
Solo abbonamento a Espero Katolika £. 27.000
Abbonamento a Dia Regno (periodico degli esperantisti protestanti) £. 15.000

I versamenti vanno fatti sul C.C.P. n. 11129475, UECI, viale Zavagli 73, 47900 Rimini.

N.B. Katolika Sento è inviato a tutti gli associati, tranne che ai familiari.
  • È associato giovane chi non ha superato i 25 anni.
  • È associato familiare chi convive con altro associato.
  • Per l'abbonamento all'estero aggiungere lire 4.000 per spese di spedizione.
  • Specificare nella causale del versamento la categoria dell'associato, l'anno di nascita dei giovani, l'esatto indirizzo per il recapito di K.S., la destinazione di eventuali offerte.
  • I gruppi locali trattengono le parti di loro spettanza, versando solo la differenza, mentre la quota dei soci individuali va interamente all'UECI.




10° CONGRESSO DELL'UNIONE ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA
PADERNO DEL GRAPPA - 6-10 SETTEMBRE 1996
Tema: Fedeli a Pietro
Sede del Congresso: ISTITUTO FILIPPIN - Paderno del Grappa (Treviso)


PROGRAMMA DEL CONGRESSO

VENERDÌ 6 SETTEMBRE
Pomeriggio: sistemazione dei congressisti
ore 19,15: cena
ore 20,30: serata di conoscenza

SABATO 7 SETTEMBRE
Mattino: Inaugurazione dei Congresso e prima relazione sul tema congressuale. Inaugurazione della mostra informativa sulla lingua esperanto.
Pomeriggio: dedicato alla visita-pellegrinaggio a Riese Pio X. Visita al Santuario della Madonna Assunta a Cendroie e ai luoghi che ricordano la vita di Papa Sarto. Celebrazione solenne della S. Messa di S. Pio X. Commemorazione della figura di Papa X nella sede municipale.

DOMENICA 8 SETTEMBRE
Mattino: Dopo la S. Messa, trattazione del tema congressuale.
Pomeriggio: Assemblea dell'UECI.
Serata musicale

LUNEDÌ 9 SETTEMBRE
Visita di Treviso durante l'intera giornata con celebrazione della S. Messa in esperanto nella basilica di S. Maria Maggiore.
Serata a premi.
Si raccomanda che ciascuno contribuisca alla dotazione dei premi con propri doni.

MARTEDÌ 10 SETTEMBRE
Mattino: relazione di Barbara Pietrzak, presidente del Comitato esecutivo dell'IKUE.
A Possagno visita al tempio ed alla gipsoteca del Canova. Pranzo e chiusura del Congresso.


Quote di partecipazione

Dal 1° luglio: �. 290.000 in singola, �. 270.000 in doppia. Per i giovani che non superano i 25 anni si applica una riduzione di lire 30.000. Le quote comprendono l'iscrizione, le pubblicazioni, vitto ed alloggio dalla cena del giorno 6 al pranzo del 10 settembre.
La quota (o un acconto di �. 50.000) va inviata con vaglia postale o telegrafico intestato a Serio Boschin, via Eritrea 8-31100 TREVISO specificando la causale: la scheda di adesione pubblicata a fianco va spedita al medesimo indirizzo.
NB = I posti in camera singola sono assai limitati. Si invita a decidere la sistemazione in camera a due letti, eventualmente indicando, nella scheda di adesione, la persona compagna di camera.


10° CONGRESSO DELL'UNIONE
ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA

6-10 settembre 1996 - ISTITUTO FILIPPIN
PADERNO DEL GRAPPA (Treviso)

NOMO____________________________________________________________

ANTAŭNOMO_______________________________________________________

STRATO__________________________________________________________

POŜTKODO________________________URBO____________________________

LANDO_____________________Telefonnumero_________________________

data di nascita per i giovani fino a 25 anni____________________

ADERISCO AL 10° CONGRESSO U.E.C.I. e a tale scopo comunico che:
(indicare con una "x)

   ( ) Aderisco senza partecipare
   ( ) aderisco e parteciperò come "memzorganto"
       (provvederò da me al vitto e alloggio)
   ( ) parteciperò per tutto il periodo
   ( ) parteciperò solo dal giorno_________al giorno_________
Ho versato
   ( ) l'intera quota di partecipazione quale fissata per la data della mia adesione
       (Lire.....................)
   ( ) un anticipo di Lire 50.000 (comprendente l'adesione al congresso-
       Lire 30.000 e la prenotazione alberghiera -
       Lire 20.000)
   ( ) la sola adesione al congresso (Lire 30.000), senza prenotazione alberghiera
Desidero alloggiare
   ( ) in camera doppia con ___________________________
   ( ) in camera singola
   ( ) in aggiunta alla mia cifra ho versato un contributo per il Congresso per
       Lire__________________

ESTREMI DELVERSAMENTO
Vaglia postale o telegrafico intestato a Serio Boschin,
via Eritrea 8 31100 TREVISO


Inviato in data ___________________________
Luogo ___________________________
Data _______________________    FIRMA _______________________



COMITATO CENTRALE UECI

Presidente e direttore di Katolika Sento: Mario SOLA, via Brighinzio 7,13100 Vercelli, tel. - fax 0161 - 255434.
Vice presidente e incaricato giovanile: Carlo SARANDREA, Via di Porta Fabbrica 15, 00165 Roma -tel. 06-631805-fax 06-632839
Segretario e cassiere: Franca CONCINA. Strada Lucento 73. 10151 Torino, tel. 011-7390068
Segretario per l'Informazione: Serio BOSCHIN, via Eritrea 8, 31100 Treviso, tel.-fax 0422-25381.
Consiglieri: Don Duilio MAGNANI, viale C. Zavagli 73, 47030 Rimini, tel.-fax 0541-26447;
Giovanni CONTI, via F. Filzi 51, 20032 CORMANO (MI), tel. 02-66301958 - fax 02/66302110;
Antonio GAMBUTI; via V. Bellini 24, 47039 Savignano sul Rubicone (FO), tel. 0541 -944523;
Elisabetta CASAGRANDE BERARDI, via dello Sport 12, 40065 Pianoro (BO), tel. 051-776592.
Grafica e impaginazione di Katolika Sento: Mario GUILLA, via Benadir 62, 13100 Vercelli.