Enhavo:



FEDELI A PIETRO

   Il tema sul quale s'impernierà il congresso nazionale dell'UECI di quest'anno vuole mettere in risalto la fedeltà del movimento esperantista cattolico italiano alla guida salda e sicura del successore del capo degli apostoli.
   È una adesione convinta e costante, che caratterizza tutta la storia, ormai quasi centenaria degli esperantisti cattolici italiani. Come fu quando, alcuni anni or sono, frammezzo alle turbolenze seguite al Concilio Vaticano II, alcuni esperantisti cattolici stranieri si segnalarono con toni di arrogante contestazione alla illuminata e illuminante conduzione pastorale del Santo Padre, mentre gli italiani concorsero grandemente ed efficacemente a "bonificare" il movimento esperantista cattolico internazionale. Pure oggi, di fronte a qualche tentativo di fuga in avanti rispetto all'azione ecumenica che l'IKUE (Unione Esperantista Cattolica Internazionale) opportunamente persegue, l'Unione Esperantista Cattolica Italiana resta agganciata alla saggia ispirazione che giunge dal vertice della Chiesa e concorre a mantenere il cammino dell'associazione cattolica internazionale -alla quale fornisce un apporto decisivo di uomini e di idee- nel solco della ortodossa attività ecumenica.
   Durante il convegno di Gazzada del marzo scorso organizzato dagli esperantisti cattolici milanesi, i partecipanti si sono soffermati sui testi di alcune encicliche papali. È stato un approfondire, e in qualche caso un riscoprire, la ricchezza spirituale di testi pieni di un'alta dottrina capace di scavare la verità e di indicare la via per una condotta cristiana tale da elevare l'uomo alle massime altezze raggiungibili e da contribuire alla edificazione di una società ordinata, giusta ed accogliente.
   Penso sovente che, quando nel futuro si scriverà la storia di questo nostro tempo con l'animo libero dalle passioni che oggi l'ingombrano e che portano a deformare la visione delle cose, il Papa apparirà pienamente non solo come intrepido "defensor fidei" ma anche come valido "defensor civitatis".
   Tra i tanti che si pretendono maestri e nel molto che si insegna e diffonde, vero maestro rimane Gesù Cristo e solo sicuro insegnamento il Vangelo, la cui attualizzazione ed applicazione si esprimono nel magistero della Chiesa.
   Spesso si va alla ricerca di surrogati alla scuola autentica che è costituita dal Papa e dai vescovi uniti a lui. Ma non c'è bisogno di allontanarsi dalla fonte limpida e fidata, per smania di originalità o snobismo elitario. Che altro cercare? Ai discepoli che hanno ricevuto da Lui il mandato, Gesù ha detto: "Chi ascolta voi, ascolta Me" (Luca 10,16).
   Riprendiamo i testi nobili e profondi offertici dalla premura della Chiesa docente. Per tale finalità si pone come assai apprezzabile l'intendimento di aggiungere, alle encicliche recenti già volte in lingua esperanto, la traduzione nella lingua internazionale delle rimanenti. E ciò al fine di una più ampia diffusione internazionale, ma anche per una più attenta e disponibile lettura da parte di ciascuno di noi.
Mario Sola



LA NOSTRA STORIA

Lorenzo Longoni

4 - PRELATI - ASSOCIAZIONI - STAMPA - IKUE - RICHARDSON - BIANCHINI

   L'atteggiamento favorevole di Pio X, i numerosi congressi ai quali partecipavano sempre più i cattolici, gli sviluppi della stampa esperantista, gli sforzi dei pionieri del movimento esperantista cattolico, suscitarono l'interessamento pastorale di non pochi vescovi, stimolarono la necessità di organizzarsi e il formarsi non solo di gruppi, ma anche di istituzioni particolari e di più vaste associazioni.
   Erano gli anni nei quali il grande cardinale Mercier indirizzava un messaggio ai cattolici esperantisti riuniti in congresso ad Anversa e concedeva loro duecento giorni d'indulgenza. In Italia, intanto, monsignor Mario Facco presiedeva l'Associazione Esperantista Italiana.
   Un altro grande Cardinale Arcivescovo, il cardinal Ferrari, augurava successo all'esperanto "sicché questa lingua sia gloria della Religione Cattolica e serva alla diffusione della medesima".
   Largamente l'episcopato cattolico ebbe ad interessarsi della lingua internazionale sollecitandone ed auspicandone l'uso. Così il Vescovo di Parma, nel 1913, non solo aveva dato il permesso per un corso di esperanto, ma aveva messo a disposizione permanente i locali della direzione dell'Azione Cattolica diocesana. Il Vescovo di Pavia ed il Cardinale Arcivescovo di Milano furono personalmente presenti alle conferenze tenute nelle rispettive città dal pioniere dell'esperantismo cattolico, il friulano don Giacomo Bianchini.
   I cardinali Van Rossum e Vives y Tuto ed il vescovo mons. Isola, all'inizio del 1913, avevano personalmente ricevuto il signor Colas, il quale con mons. Giambene doveva organizzare a Roma il IV Congresso Mondiale degli Esperantisti Cattolici. Il Santo Padre aveva in quella occasione concessa anche un'udienza privata che, per l'infermità della sua augusta persona, non poté aver luogo.
   Ancora, il cardinal Andrea Ferrari, Arcivescovo di Milano, nel giugno del 1913, con lettera autografa a don Bianchini prometteva una chiesa a disposizione degli esperantisti cattolici -fu poi quella di S. Fedele- per celebrarvi la S. Messa e tenervi predica in esperanto durante il congresso del quale egli stesso, unitamente ai vescovi Mauri e Viganò, ebbe la presidenza onoraria.
   L'allora Arcivescovo di Bologna, il futuro Pontefice Benedetto XV, scriveva, già nel 1910, dopo di avere elogiato gli scopi dell'esperanto: "Desidero che anche tra i miei sacerdoti vi sia chi diventi professore di esperanto". E non furono pochi, allora, i religiosi della sua e di altre diocesi i quali, aderendo all'invito di così autorevoli voci della Chiesa, aggiunsero, al primo ed insostituibile, un altro apostolato di bene nel campo esperantista, nel quale, particolarmente apprezzabile, era allora l'opera organizzativa e didattica di mons. Luigi Giambene.
   Si può ricordare -per fare un altro esempio- anche in Ungheria il canonico mons. Alessandro Giesswein, attivissimo nella vita culturale e sociale, che si impegnò anche per l'esperanto nell'ambito dei suoi doveri professionali. Nel 1905 divenne parlamentare, rappresentante del Partito Popolare: nel 1911 propose in Parlamento l'insegnamento dell'esperanto nelle scuole. Nel 1913 fu fondata a Budapest la "Società esperantista ungherese dei lavoratori" che ebbe non poche filiali in tutta la regione. Nella città di Sékesfehérvàr la polizia non permise che si tenesse un corso di esperanto per i lavoratori, tacciando l'esperanto di essere "una lingua per i ladri". Giesswein ne fece un'interpellanza in Parlamento. Egli fu anche presidente della "Hungarlanda Esperanto-Societo"dal 1912 al 1923. Partecipò anche all'estero a congressi di esperanto. Il Ministro per l'Istruzione lo delegò a rappresentare ufficialmente l'Ungheria ai Congressi Universali del 1911, ad Anversa, e del 1912, a Cracovia.
   Quanto alle esigenze organizzative e didattiche, basterà ricordare, in Italia, la "Itala Katedro de Esperanto" (1912), della quale fecero parte anche don Giacomo Bianchini, P. Modesto Carolfi e don Giacomo Meazzini.
   Per la stampa esperantista si può notare che nel 1912 oltre agli organi ufficiali, i cattolici esperantisti avevano altri sei periodici "L'Esperantiste Catholique", "Germana Katoliko", "Kataluna Katoliko", "Nederlanda Katoliko", e ancora "Germana Katoliko" per Baviera, Sassonia e Leghe occidentali.
   Nel Congresso di Barcellona (1909), i cattolici ebbero molti incontri e decisero di organizzare un congresso solo per i cattolici esperantisti, da tenersi a Parigi nell'anno seguente. Ciò avvenne regolarmente e in tale congresso si fondò, il 1° aprile 1910, l'IKUE. Posto di primo piano in tale fondazione ebbe il sacerdote inglese Austin Richardson.
   Richardson era nato il 21 ottobre 1843 ad Ancugnoabab (Bombay) da genitori anglicani; si convertì al cattolicesimo nel 1864 e diventò sacerdote nel 1873. Professore di inglese a Bruxelles, fu per lungo tempo il punto di riferimento del movimento esperantista cattolico e primo presidente dell'IKUE, redattore di Espero Katolika e presidente della "Belga Katolika Ligo Esperantista". Morì il 19 agosto del 1913 a Bossey, in Svizzera, dove si era recato per coordinare i preparativi dei congressi dell'UEA e dell'IKUE che erano in programma per l'anno successivo. I congressi cattolici avvennero regolarmente: nel 1911 a Den Haag, nel 1912 a Budapest, nel 1913 a Roma. Per il 5° congresso, del 1914, si era scelta Lourdes, ma la guerra ne impedì l'effettuazione.
Un altro impegnato rappresentante del movimento esperantista cattolico, particolarmente in Italia, fu il friulano sac. Giacomo Bianchini, nato a Fontanafredda.
   Don Bianchini scrisse "Gramatiko kaj Vortaro Esperanto-Latino" e vari articoli in esperanto. Svolse il suo principale lavoro pastorale nel mondo cattolico, soprattutto tra il clero. Della sua attività come insegnante e conferenziere parlano le cronache che apparvero sugli organi di stampa esperantisti, sia in Italia che all'estero, e le approvazioni delle Autorità ecclesiastiche, tra le quali quelle dell'Arcivescovo di Milano e dei Vescovi di Pavia e Tortona.
   Scrivendo del Congresso di Roma, svoltosi dal 3 al 10 settembre 1913, notava che erano presenti esperantisti cattolici di 12 nazioni ma lamentava il piccolo numero dei partecipanti italiani. Il congresso aveva comunque trovato spazio su l'Osservatore Romano'' e sul "Corriere d'Italia".
   Don Bianchini fu eletto segretario generale dell'IKUE e, in vista del previsto congresso di Lourdes, venne incaricato di preparare lo "Jarlibro" degli esperantisti cattolici di tutto il mondo, prendendo informazioni anche da viaggiatori in modo che lo "Jarlibro" fosse interessante anche per i non cattolici. Come si può facilmente capire, l'incarico di fare la statistica dei cattolici esperantisti non era tra i più facili. Era necessario -come scriveva don Bianchini-spedire decine di migliaia di circolari, cartoline postali, lettere. Il "Monda gvidlibro de la Katolikaj Esperantistoj, kaj de la honestaj kaj malmultekostaj hoteloj, kun ĉemetita gramatiko kaj kun Vortaro Esperanto-Latino" apparì alla fine del 1914 e all'inizio del 1915.
   Per risultare nel gvidlibro era necessario: -essere cattolico, -essere esperantista, -chiedere per lettera le informazioni e pagare in anticipo le spese per la risposta, -aiutarsi l'un l'altro reciprocamente secondo le possibilità di ciascuno.
   Il volume fu pubblicato a guerra incominciata. In esso si vede riflessa la terribile batosta che si sarebbe dovuta sopportare a causa della guerra.
   Nell'introduzione, scritta quando il mondo era ancora in pace, c'era l'appello di Pio X per organizzare la Società Internazionale degli Scienziati Cattolici ed anche l'impegno a pubblicare nuovamente il volume nel 1915 insieme con un elenco a parte degli Scienziati Cattolici Esperantisti.
   Contro tale ottimismo sta il pessimismo della appendice, nella quale don Bianchini dice che la stampa del libro, proprio nel momento in cui tutti l'attendevano, era stata interrotta per l'inizio della guerra. Poi si era deciso di continuare il lavoro perché esso serviva a mostrare la situazione dell'esperanto tra i cattolici nel 1914. Don Bianchini chiede a quelli che sopravviveranno di ricordarlo nelle preghiere. "Se raggiungerò il mio riposo in Dio, dal cielo mi ricorderò di voi e della nostra associazione. Il lavoro che ho cominciato lo continuerete voi per la gloria di Dio e per il bene dell'umanità".
   Don Bianchini sopravvisse alla guerra ed ebbe ancora possibilità di collaborare nel movimento. Nel gvidlibro c'erano gli indirizzi di 1337 cattolici esperantisti di 46 stati, tra i quali 227 sacerdoti e 8 vescovi. Gli italiani erano 308. Erano indicati anche 620 hotels, 20 associazioni nazionali cattoliche e 10 periodici esperantisti.
Mons. Lorenzo Longoni



RISERVATO AI GIOVANI
   L'Unione Esperantista Cattolica Italiana ha istituito un premio, del l'importo di lire 500.000, da assegnare ad un giovane italiano iscritto all'UECI o all'IKUE, di età compresa tra 18 e 30 anni, che abbia conseguito il diploma di esperanto di 3° grado. La somma sarà erogata quale contributo per la partecipazione ad un Congresso dell'IKUE o ad un Congresso esperantista ecumenico. I concorrenti aventi i requisiti richiesti devono segnalarsi al dr. Serio Boschin, via Eritrea 8, 31100 Treviso, tel/fax 0422-25381
Il premio in palio per il 1995 è stato assegnato a Paola Ambrosetto di Mestre, alla quale vanno le più vive felicitazioni. Eccola nella foto con l'altro diplomato, Ortelli, e con i componenti della Commissione esaminatrice. Chi sarà il premiato per l'anno in corso?



La eldono de la Meslibro kaj Legaĵaro por dimanĉoj kaj festoj en la versio aprobita de la Sankta Seĝo estas preta.

Meslibro kaj Legaĵaro por dimanĉoj kaj festoj
Aŭtentika eldono por la liturgia uzo
2 Volumoj el 688+216 paĝoj Lukse binditaj
ISBN 88-209-2080-8


VIDKASEDO EN ESPERANTO          SISTEMO VHS/PAL-KOLORA
LA MORTOTUKO
signo de nia epoko
EVANGELIO VERKITA PER LA SANGO

Silenta atestanto pri la Pasiono, Morto kaj Resurekto de Jesuo Kristo

DOKUMENTA FILMO - DAŬRO: ĉ. 55 MIN., KOLORA
Produktita kaj realigita de Alberto Di Gilio
VERSIO EN ESPERANTO - Financis IKUE


Prezo: 50.000 italajn lirojn + sendokostoj


Gli annunci pubblicati in questa pagina riguardano due grandi eventi editoriali: il libro delle Messe festive in esperanto e la videocassetta sulla Sindone. Per i membri dell'UECI il prezzo dei due volumi del Meslibro è di lire 120.000, quello della videocassetta è di lire 50.000, a cui vanno aggiunte le spese di spedizione di lire 15.000. Gli importi devono essere versati sul CCP n° 11129475, a nome dell'UECI, viale Zavagli 73,47030 Rimini, al quale indirizzo va inviata la comunicazione relativa al materiale richiesto.


LA VERKO DE KRISTO
Mons. Wladysiaw Miziolek, vescovo ausiliare di Varsavia, è il protettore degli esperantisti polacchi; egli aveva presieduto la Commissione Liturgica che ha redatto il Messale in lingua esperanto approvato per l'uso in tutto il mondo. Durante la S. Messa celebrata per gli esperantisti della sua città all'inizio dell'anno egli ha tenuto l'omelia che qui viene riportata.

Enkonduko

   Karaj gefratoj!
   Dum la Kristnaska periodo ni pripensadis la enmondiĝon de Kristo Sinjoro, ni konsideris la historion kaj samtempe la misteron de Lia naskiĝo ĉar en la Infaneto naskiĝinta en Betleĥem Dio venas al ni: la eterna Dia Vorto fariĝas homo, alprenas nian homan naturon, nian teran sorton.
   Sekve ni rememorigis Liajn infanajn kaj junulajn jarojn, pasigitajn en Nazareto kaj ni finis, pasintdimanĉe, rakontinte pri la bapto de Jesuo en Jordano, kie instruis s-ta Johano Baptisto.
   Post la bapto en Jordano Kristo komencas sian publikan agadon, eblas diri, la verkon de sia vivo.
   La hodiaŭaj legaĵoj el la Sankta Skribo diras al ni, kio fariĝis la agado de Kristo por la homaro, por la mondo.

Kristo la lumo de la mondo

La Savon, kiun Kristo alportis al la mondo, profeto Jesaja difinas en la unua legaĵo kiel lumon por la homa vivo: "Mi faros vin la lumo por la nacioj, por ke mia savo etendiĝu ĝis la fino de la tero" (Jes. 49-3,6). La vorto "lumo", tiom ofte ripetiĝanta en la skriboj de s-ta Johano Apostolo kaj de s-ta Paŭlo, ofte aperas ankaux en la libroj de la malnova Testamento. La lumo estas eco de Dio, la manifestiĝo de Lia perfekteco kaj senlima Dia majesto. La lumo de Dio interne lumigas homon, elmontras al li la sencon kaj vojon de la vivo, kaj la vivo laŭe de Diaj instruoj estas difinata "la paŝado en la Dia lumo" (Jes. 2,5). La konduto de kristano devas konformi al lia digno de la "infano de lumo" (12,35-36: Ef. 5-8-14).
   Perdo de la vivo-senco estas la spirita malsano de la homo. Antaŭ dekkelkaj jaroj fama psikiatro kaj pedagogo, profesoro de la Viena universitato, Wiktor Frank diris, ke pli danĝera por la homo, malpli bona ol la nuntempa laikeco aŭ seksismo estas la perdo de la vivosenco, kiun hodiaŭ eblas rimarki precipe ĉe gejunuloj. La perdo de la vivosenco kutime ligiĝas kun la perdo de kredo je Dio kaj je eterneco.
   La simptomoj de tiu ĉi danĝero videbliĝas ankaŭ ĉe ni, en Pollando. Rakontis al mi unu el la paroĥestroj de la varsoviaj paroĥoj, ke en la daŭro de du kaj duono monatoj en lia paroĥo 8 junaj homoj en la ago de 18 ĝis 25 jaroj memmortigis sin. Kiam antaŭ unu semajno mi partoprenis diservon en la paroĥo de s-ta Tomaso en la kvartalo Ursynòw, oni rakontis al mi pri tragika evento. Unu tagon pli frue juna knabino ĵetis sin sub la radojn de la subtera trajno, kiam kajo plenis de homoj. Tiuj gejunuloj havis nesufiĉan spiritan lumon de Kristo. Al fama sciencisto Albert Einstein -unu el la malkovrintoj de la atoma energio- oni demandis foje, ĉu li kredas kaj li respondis, ke ĉiam li estis homo kredanta kaj kiel fizikisto li rimarkas Dion en la plej eta elemento de la materio. Aliflanke li tuj aldonis: "Verdire mi estas judo, sed la radianta figuro de Jesuo el Nazareto ĉiam profunde min impresis. Neniu parolis same kiel Li. Ekzistas nur unu loko en la mondo, kie troviĝas neniu mallumo, kie regas sole la lumo. Tiu loko estas la figuro de Jesuo. En Li Dio plej klare nin alparolis. Mi Lin adoras".
   Tian atesto-deklaron pri Jesuo, kiel la lumo por la pilgrimantaj en la mondo homoj, eldiris homo edukita en alia religia tradicio, malema al kristanismo, sed homo honesta.

Kristo kiel nia santiganto, kiel nia sankteco

   Krom la lumo, Kristo estas por ni la fonto de vivperfekteco. la fonto de nia sanktiĝo.
   En la letero al la korintanoj, kies fragmenton ni aŭdis en la dua hodiaŭa legaĵo, s-ta Paŭlo Apostolo skribas al la kredantoj de ĉi tiu urbo: ..."al tiu Eklezio de Dio en Korinto, al tiuj, kiuj estas sanktigitaj per Jesuo Kristo kaj vokitaj por esti sanktuloj, kune kun ĉiuj, kiuj en ĉi loko vokas la nomon de nia Sinjoro, Jesuo Kristo, ilia kaj nia Sinjoro" (1 kor. 1,2-3).
   Al la sankteco vokis nin Dio. Kiel diras s-ta Paŭlo Apostolo: "elektis nin antaŭ la kreo de la mondo, por ke ni estu sanktaj kaj senmakulaj antaŭ Lia vizaĝo (Ef 1.4). Kiel diris iu kristana verkisto: "ne tiucele Dio kreis la mondon, ke flugu en ĝi ĵetoj, trafiku elektraj lokomotivoj kaj luksaj aŭtomobiloj, sed ke plenigu ĝin homoj sanktaj " (L. Bloy). Kaj kiel difinis alia kristana verkisto: "Ekzistas sole unu sufero de la mondo, ke ni ne estas sanktaj". Kelkfoje ni asertas, ke la mondo primokas sanktecon; efektive la mondo riproĉas nin, ke ni estas tro malmulte sanktaj, ke en ni ne estas sufiĉe da perfekteco, kiun per la vortoj kaj ekzemplo de la propra vivo instruas Jesuo Kristo.
   Eksa prezidento de Aŭstrio, d-ro Rudolf Kirschlager tiel difinis sian kredon: "Mia kredo donas al mi pacon en vivmalfacilaĵoj kaj helpas min serene konduti en malfacilaj vivmomentoj... Estus troige miaflanke aserti ke mia tuta agado estas inspirita de la Evangelio. Mi strebas konservi la kredon kaj vivi laŭ ĝiaj instruoj. Mi klopodas, penas esti kristano katoliko...".

Kristo nia interpaciganto kun Dio kaj nia savo

   Sankta Johano Baptisto en hodiaŭa fragmento de la Evangelio apud Jordano elmontras -al siaj lernantoj kaj al la kolektiĝinta popolo Kriston, kiel Tiun, kiu estas nin interpacigonta kun Dio kaj kiu nin savos: "Jen la Ŝafido de Dio kiu pardonas la pekojn de l' mondo".
   La esprimo "Ŝafido de Dio" referencas al la paska ŝafido, kiun la izraelaj familioj buĉis kaj manĝis memorsigne al liberiĝo el la egipta sklaveco. La sango de ŝafido protektis tiam la domojn de izraelanoj kontraŭ la morto de iliaj unue naskitaj filoj. Antaŭ la morto, kiu plagis la filojn de egiptoj, estis savitaj izraelanoj per la sango de ŝafido, oferita kaj buĉita laŭ Dia ordono. Tiu ĉi historia evento antaŭanoncis efektivan savon -antaŭ la pekomorto- pere de la sango de ŝafido de Dio, la filo de Dio kaj homo, Jesuo Kristo.
   Sankta Johano Baptisto antaŭanoncas ankaŭ, ke Jesuo Kristo estos "Tiu, kiu baptas per la Sankta Spirito". La bapto per la Sankta Spirito signifas partoprenigon de la homo en la Dia graco. sanktigon internan de homo per la povo de la Sankta Spirito, pere de la pardono de la pekoj kaj firmigo en la paŝado laŭ la vojo de bono.
   En Parizo, en unu el la teatroj, dum kelkaj sezonoj estis prezentata la teatraĵo de Fabbri titolita "La proceso de Jesuo". En tiu teatraĵo, Elio -la prezidanto de Tribunalo- diras: "Mi ankoraŭ ne scias, ĉu Jesuo el Nazareto estis la Mesio. Mi ne scias. Sed mi scias, ke Li, ke sole Li firmigas kaj subtenas ekde sia enmondiĝo la esperon de la mondo.

Fino

Karuloj! Por ĉiu el ni Jesuo Kristo estu la lumo, elmontranta al ni la sencon kaj vojon de la vivo; estu la sankteco, donanta al ni la animforton kaj forton de interna perfektiĝo; estu nia interpaciganto kun Dio kaj espero de la Savo.
AMEN



Neniam mi lasas vin sola       Non ti lascio mai solo
Mi sonĝis min
marŝanta sur la sablo
akompanata de la Sinjoro
kaj sur la ekranon de la nokto
estis projekciitaj
ĉiuj tagoj de mia vivo.
Mi rigardis malantaŭen
kaj vidis ke
je ĉiu tago projekciita en la filmo
piedsignoj sur la sablo aperis.
Unu mia kaj unu de la Sinjoro.
Mi iris antaŭen
ĝis kiam ĉiuj tagoj miaj
elĉerpiĝis.
Mi tiam haltis
kaj, malantaŭen rigardante,
mi rimarkis ke en kelkaj lokoj
estis unu nura piedsigno sur la sablo.
Tiuj lokoj koincidis
kun la plej akraj tagoj
de mia vivo:
angoraj tagoj,
timigaj tagoj
kaj dolorigaj tagoj.
Mi demandis tiam:
"Sinjoro Vi promesis al mi
resti kun mi
dum ĉiui tagoj de mia vivo
kaj mi konsentis vivi kun Vi.
Kial dum tiuj teruraj tagoj
estis unu nura piedsigno sur la sablo?"
"Filo mia
-respondis la Sinjoro-
Mi amas vin kaj Mi promesis
resti kun vi
dum la tuta marŝado
kaj mi neniam lasis vin
eĉ ne dum unu momento.
La tagoj kiam aperis
unu nura piedsigno sur la sablo
estas la tagoj kiam
Mi portis vin surbrake.
Ho sognato che
camminavo sulla sabbia
accompagnato dal Signore
e sullo schermo della notte
erano proiettati tutti i giorni
della mia vita.
Ho guardato indietro
e ho visto che
ad ogni giorno proiettato nel film
apparivano orme sulla sabbia.
Una mia ed una del Signore.
Sono andato avanti
finché tutti i giorni miei
si sono esauriti.
Allora mi sono fermato
e, guardando indietro,
ho notato che in certi punti
c'era solo un'orma sulla sabbia.
Quei punti coincidevano
con i giorni più duri
della mia vita:
giorni di angustia,
giorni di paura
e giorni di dolore.
Ho domandato allora:
"Signore tu mi avevi promesso
di rimanere con me t
tutti i giorni della mia vita
e io ho accettato di vivere con Te.
Perché in quei giorni terribili
c'era un'orma sola sulla sabbia?"
"Figlio mio,
-rispose il Signore-
Io ti amo e ti promisi
di stare con te
durante durante tutto il cammino
e che non ti avrei mai lasciato
neppure per un attimo.
I giorni in cui è apparsa
una sola orma sulla sabbia
sono i giorni in cui
lo ti ho portato in braccio".
esperantigis Lucia Miano       anonimo brasiliano      



Ascoltiamo RADIO VATICANA in esperanto
ore 21,20:
Domenica OM 527; 1530; OC 3945 (76,04); 5882 (51); FM 93,3; 105
Mercoledì OM 1611; OC 6185 (48,50); 7365 (48,73); FM 96,3
Radio Vaticana, Esperanto 00 120 Città del VATICANO




DANKE

Per l'UECI:
da Cassano d'A. (C.C.) £. 50.000
da Schio (G.T.) £. 5.000
da Brescia (B.M.) £. 10.000

Per il fondo "Alfabetigo":
da Mestre (P.A.) £. 10.000
da Pianoro (E.C.) £. 50.000

Per la Radio Vaticana:
da Portovenere (B.R.) £. 30.000

Per l'azione "Rifuĝintoj":
da Roma (P.M.) £. 50.000



KRISTANOJ EN LA SANKTA TERO
Intervjuo farita en novembro 1995 al la religia asistanto de la kristanaj katolikaj esperantistoj en Torino, P. Lino Bidese, kiu estas ankaŭ la " Commissario di Terra Santa" por Piemonto.

D. Ni bezonas esti informitaj pli detale pri socireligiaj kondiĉoj de la popoloj de Palestino. Dume, kion signifas "Komisiito por la Sankta Tero"?
R. Mia tasko disvolviĝas konigante al la tuta piemonta kristanaro, komisie de la Sankta Sidejo, la aktivadojn de la franciskanaj fratoj misiantaj en Palestino, tio estas en Izraelo kaj en la parto de Palestino jen okupita de Izraelo jen nun sendependiĝanta en nova ŝtatformo. La 350 eltutmondaj franciskanoj gardas la sanktejojn de la kristanaj memoraĵoj kaj animzorgas ĉe la lokaj kristanoj kaj ĉe la pilgrimantoj. Mia tasko estas ankaŭ rikolti almozojn kotribuontajn al konservo kaj renovigo de iliaj sennombraj materiaj kaj kulturaj verkoj...La interreligiaj rilatoj ĉi tie enmiksiĝas ĉiam kun politiko kaj kristanoj paŝas tra du fajrolangoj...

D. Kiom da kristanoj restas ankoraŭen Palestino?
R. Oni kalkulas ĉirkaŭ 20.000 kunigante la divers-kredajn adeptojn de ĉiuj konfesioj (katolikoj, ortodoksuloj, evangelianoj ktp). Eĉ katolikoj entenas siavice diversritajn konfesiojn... Ĉiu katolika konfesio havas sian episkopon, kiu nun, laŭ eksplicita volo de la Sankta Sidejo, devas esti enlanda pastro. Nun ankaŭ la Patriarko de Latinoj (katolikoj je romana ritaro) unuafoje estas araba pastro, monsinjoro Sabash, kiun la hebrea registaro "premias" per diversaj malagrablaĵoj premante por ke oni lin forigu.

D. La komunumoj hebreaj kaj islamarabaj kiel akceptas la ĉeeston de tiuj kristanoj?
R. Tiuj ĉi vivas ofte marĝenigitaj. Sub la sinteno de la islamanoj dormetas ofte iom da fundamentalismo kiu suspektindigas kristanojn kaŝitaj helpantoj al la Izraelanoj; en la animo de Izraelanoj kuŝas ankoraŭ la timo, ke kristanoj estas malamikoj de la hebrea ŝtato. Malfacilas por kristanoj dungiĝi kaj enoficistiĝi en ŝtataj postenoj. Pro tio multaj kristanoj forlasas la landon: al ili oni ofertas ankaŭ allogan enspezon (iliaj domoj eventuale trovas bonan paganton!) por ke ili reale ekscivitaniĝu kaj iru loĝi eksterlanden.

D. Tamen oni legis en ĵurnaloj ke iuj Hebreoj ankaŭ en Israelo same kiel en Usono nomiĝas "Hebreoj por Jesuo", tio estas, ili jam metas Jesuon ĉe siaj bibliaj profetoj kaj nutras por Li grandan simpation...
R. Jes, ankaŭ mi aŭdis, dum miaj oftaj pilgrim-akompanadoj, pri tio; sed tiaj Izraelanoj ne ankoraŭ kuraĝiĝas, diverse de tiuj de Usono kaj aliloke, ekzemple sin proklamante simpatiantoj al Jesuo kaj akceptante doktrinon aŭ moralon... Kvankam malofte oni aŭdas tramonde kelkajn neantojn ke Jesuo historie ekzistis, tamen inter Hebreoj tion neniu asertas. Pri tio rememorendas ke la hebrea tradicio neniam neis la historian ekziston de Jesuo malgraŭ ke tio enmanigus efikan argumenton por kontraŭstari kristanismon...

D. La gardado de la Sankta Tero kiajn rimedojn aplikas por konvinki la kristanojn restadi en Palestino por ke ne disflugu la etaj komunumoj kiuj nun loĝas ĉe la famaj sanktejoj vizitataj de pilgrimantoj el la tuta mondo...?
R. La franciskanoj klopodas krei etajn entreprenojn celantajn dungi la kristanajn laboristojn, konstruas domojn luotajn al kristanaj familioj je etege pezaj elspezoj. Pro tio la "Gardado" petas monon al la tuta katolikaro: oni projektas konstrui milojn da domoj kaj daŭrigi en la subteno kaj disvastiĝo de katolika lernejoj kiuj, en Izraelo, jam ĝuas la samajn rajtojn (ankaŭ ekonomiajn) de le Izraelaj lernejoj...
Dankon! Ni fermu laintervjuon daŭrigotan dum le venonta renkontiĝo.

Zorge de Zecchin-Mantaut

GLI ESPERANTISTI CATTOLICI ITALIANI SONO GRATI A S.S GIOVANNI PAOLO II CHE, IN OCCASIONE DELLA S.PASQUA 1996, HA VOLUTO CONFERMARE LA CONSUETUDINE DI INDIRIZZARE GLI AUGURI AL MONDO ANCHE NELLA LINGUA INTERNAZIONALE ESPARANTO CON LE PAROLE
“FELIĈAN PASKON EN KRISTO RESUREKTINTA”



VIVO DE LA GRUPOJ

TREVISO. Il 2 maggio una delegazione del Gruppo Cattolico Esperantista di Treviso, composta dal Segretario dr. Serio Boschin, dalla prof.ssa Luigia Martellone, dal m.o Romeo Scattolin, membri del direttivo, e dai soci prof. Giuseppe Venturini e m.a sig.ra Luisa Springolo, è stata ricevuta in udienza da mons. Paolo Magnani, Vescovo di Treviso. Nei diciotto minuti di colloquio sono stati esposti gli scopi dell'UECI e dell'IKUE nonché i temi relativi al prossimo decimo congresso dell'UECI con tre richieste: l'incontro dei congressisti con il Vescovo nella giornata del 9 settembre dopo la celebrazione della Messa in esperanto nel santuario di S. Maria Maggiore a Treviso. l'approvazione dello statuto del gruppo cattolico trevigiano e infine l'approvazione della Messa di S. Pio X per la parte non contemplata nel "Meslibro". L'incontro si è concluso con la recita del "Patro nia" a cui è seguita la benedizione del Vescovo alla presenza anche di don Daniele Bortoletto e di un Monsignore addetto ai problemi liturgici. Gli esperantisti hanno offerto la "Biblio" e alcuni numeri di Katolika Sento ed Espero Katolika; il Vescovo ha ricambiato con il dono della corona del rosario.

VERCELLI. Il nuovo Arcivescovo di Vercelli, mons. Enrico Masseroni. il giorno 11 maggio ha ricevuto il prof. Mario Sola e Antonio Cappello unitamente all'Assistente mons. Sergio Vercelli, in rappresentanza del Gruppo Cattolico Esperantista di Vercelli, i quali gli hanno illustrato le finalità e le attività del movimento esperantista cattolico e, in particolare, quelle del gruppo vercellese.




   Il Comitato Centrale dell'Unione Esperantista Cattolica ltaliana ha stabilito di affiancare, alle varie categorie di soci, quella di AMICO DELL'U.E.C.I.
   Si tratta di simpatizzanti del movimento degli esperantisti cattolici che, versando un contributo annuale minimo di lire 5.000, potranno ricevere informazioni sull'attività dell'Unione Esperantista Cattolica Italiana.
   Senza dubbio, molti di coloro che condividono gli ideali della nostra associazione, ma non ritengono di impegnarsi in prima persona, acconsentiranno di appoggiare l'azione dei cattolici esperantisti diventando "Amici deIl'U.E.C.I.".



LIBRI IN ESPERANTO
e materiale vario disponibile
presso il Centra Oficejo dell'IKUE,
via di Porta Fabbrica 15, 00165 Roma
1) SKLAVOJ DE DIO di Gardonyi.......................... £. 6.000
2) LA IMITADO DE KRISTO................................ £. 6.000
3) FRANCISKO EL ASIZO di N.G.M. van Doornik............ £. 10.000
4) LA SANKTA BIBLIO -edizione londinese-............... £. 40.000
5) TRANS LA SILENTO - Lettere di
Benedetta Bianchi Porro e testimonianze.............
£. 5.000
6) KATOLIKA PREGARO a cura di don Ferdinando Longoni... £. 2.000
7) LA VOJOJ DE LA EKLEZIO - Enciclica di Paolo VI...... £. 5.000
8) ENKONDUKO AL EKUMENAJ PROBLEMOJ di mons. W.Miziolek. £. 4.000
9) LA ŜUISTO DE GWIDEL di Erwan ar Menga............... £. 5.000
10) DIO ESTAS AMO di Erwan er Menga..................... £. 5.000
11) LA LIBRO DE AMO di Follerau......................... £. 5.000
12) LA CHIESA E IL PROBLEMA DELLA LINGUA AUSILIARE
INTERNAZIONALE di Giorgio Korytkowski...............
£. 5.000
13) LA EVANGELIO DE SANKTA JOHANO -edizione londinese-.. £. 1.000
14) ESPERANTO POR INFANOJ di Glastone Solomon........... £. 2.000
15) HIMNO DE LA KREITARO di San Francesco d'Assisi
(serie di 10 cartoline).............................
£. 3.000
16) BILDKARTOJ di S. Francesco d'Assisi con:
16/1 la Simpla Prego................................ £. 150
16/2 il Kantiko de la kreitajo...................... £. 150
16/3 la Beno........................................ £. 150
17) IL MONDO CATTOLICO E L'ESPERANTO
- pieghevole di propaganda..........................
£. 50
18) LAUDO PRO LA SOCIAJ KOMUNIKILOJ di P. Alberione
- cartolina.........................................
£. 50
All'importo vanno aggiunte le spese postali.





NORME ASSOCIATIVE E QUOTE PER L'ANNO 1997

L'Unione Esperantista Cattolica Italiana (UECI) è sezione della Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista (IKUE), pertanto ogni associato dell'UECI è contemporaneamente socio dell'IKUE.

LE QUOTE PER L'ANNO 1997 SONO LE SEGUENTI:
 
Associato ordinario senza Espero Katolika £. 20.000 (di cui 3.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore senza Espero Katolika £. 40.000 (di cui 6.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio senza Espero Katolika £. 400.000 (di cui 60.000 al gruppo locale)
Associato ordinario con Espero Katolika £. 50.000 (di cui 3.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore con Espero Katolika £. 100.000 (di cui 6.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio con Espero Katolika £. 1.000.000 (di cui 60.000 al gruppo locale)
Associato giovane £. 10.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)
Associato giovane con Espero Katolika £. 25.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)
Associato familiare £. 10.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)

   Si richiama l'attenzione sulla categoria "Amico dell'UECI"costituita da simpatizzanti dell'Unione che vogliano contribuire alle sue finalità versando una somma non inferiore alle lire 5.000 che dà diritto a ricevere materiale informativo sulla vita dell'associazione.
Solo abbonamento a Katolika Sento £. 10.000
Solo abbonamento a Espero Katolika £. 27.000
Abbonamento a Dia Regno (periodico degli esperantisti protestanti) £. 15.000

I versamenti vanno fatti sul C.C.P. n. 11129475, UECI, viale Zavagli 73, 47900 Rimini.

N.B. Katolika Sento è inviato a tutti gli associati, tranne che ai familiari.
  • È associato giovane chi non ha superato i 25 anni.
  • È associato familiare chi convive con altro associato.
  • Per l'abbonamento all'estero aggiungere lire 4.000 per spese di spedizione.
  • Specificare nella causale del versamento la categoria dell'associato, l'anno di nascita dei giovani, l'esatto indirizzo per il recapito di K.S., la destinazione di eventuali offerte.
  • I gruppi locali trattengono le parti di loro spettanza, versando solo la differenza, mentre la quota dei soci individuali va interamente all'UECI.




10° CONGRESSO DELL'UNIONE ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA
PADERNO DEL GRAPPA - 6-10 SETTEMBRE 1996
Tema: Fedeli a Pietro
Sede del Congresso: ISTITUTO FILIPPIN - Paderno del Grappa (Treviso)


PROGRAMMA provvisorio

VENERDÌ 6 SETTEMBRE:
pomeriggio - Arrivo dei congressisti
sera - Serata di conoscenza
SABATO 7 SETTEMBRE:
mattino - Inaugurazione
pomeriggio - Visita a Riese S. Pio X
DOMENICA 8 SETTEMBRE:
pomeriggio: Assemblea dell'UECI
LUNEDÌ 9 SETTEMBRE:
Visita a Treviso
MARTEDÌ 10 SETTEMBRE:
mattino - Visita al museo canoviano di Possagno
pomeriggio - Chiusura del Congresso.

Quote di partecipazione

Adesione entro il 30 giugno: £. 270.000 in camera singola, £. 250.000 in camera doppia; dal l° luglio: £. 290.000 in singola. £. 270.000 in doppia. Per i giovani che non superano i 25 anni si applica una riduzione di lire 30.000. Le quote comprendono l'iscrizione, le pubblicazioni, vitto ed alloggio dalla cena del giorno 6 al pranzo del 10 settembre.
La quota (o un acconto di £. 50.000) va versata sul c/c postale n° 33511106 intestato a Franca Concina, strada Lucento, 73, 10151 Torino oppure pagata alla stessa con vaglia postale specificando la causale; la scheda di adesione pubblicata a fianco va spedita al medesimo indirizzo.
N.B.= I posti in camera singola sono assai limitati. Si invita a decidere la sistemazione in camera a due letti, eventualmente indicando, nella scheda di adesione, la persona compagna di camera.


10° CONGRESSO DELL'UNIONE
ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA

6-10 settembre 1996 - ISTITUTO FILIPPIN
PADERNO DEL GRAPPA (Treviso)

NOMO____________________________________________________________

ANTAŭNOMO_______________________________________________________

STRATO__________________________________________________________

POŜTKODO________________________URBO____________________________

LANDO_____________________Telefonnumero_________________________

data di nascita per i giovani fino a 25 anni____________________

ADERISCO AL 10° CONGRESSO U.E.C.I. e a tale scopo comunico che:
(indicare con una "x)

   ( ) Aderisco senza partecipare
   ( ) aderisco e parteciperò come "memzorganto"
       (provvederò da me al vitto e alloggio)
   ( ) parteciperò per tutto il periodo
   ( ) parteciperò solo dal giorno_________al giorno_________
Ho versato
   ( ) l'intera quota di partecipazione quale fissata per la data della mia adesione
       (Lire.....................)
   ( ) un anticipo di Lire 50.000 (comprendente l'adesione al congresso-
       Lire 30.000 e la prenotazione alberghiera -
       Lire 20.000)
   ( ) la sola adesione al congresso (Lire 30.000), senza prenotazione alberghiera
Desidero alloggiare
   ( ) in camera doppia con ___________________________
   ( ) in camera singola
   ( ) in aggiunta alla mia cifra ho versato un contributo per il Congresso per
       Lire__________________

ESTREMI DEL MIO VERSAMENTO

   ( )Versamento sul conto corrente postale N 33511106 intestato a
    Franca Concina strada Lucento 73 -10151 TORINO
   ( )Vaglia postale o telegrafico intestato a Franca Concina
    strada Lucento 73-10151 Torino

Inviato in data ___________________________
Luogo ___________________________
Data _______________________    FIRMA _______________________




COMITATO CENTRALE UECI

Presidente e direttore di Katolika Sento: Mario SOLA, via Brighinzio 7,13100 Vercelli, tel. - fax 0161 - 255434.
Vice presidente e incaricato giovanile: Carlo SARANDREA, Via di Porta Fabbrica 15, 00165 Roma -tel. 06-631805-fax 06-632839
Segretario e cassiere: Franca CONCINA. Strada Lucento 73. 10151 Torino, tel. 011-7390068
Segretario per l'Informazione: Serio BOSCHIN, via Eritrea 8, 31100 Treviso, tel.-fax 0422-25381.
Consiglieri: Don Duilio MAGNANI, viale C. Zavagli 73, 47030 Rimini, tel.-fax 0541-26447;
Giovanni CONTI, via F. Filzi 51, 20032 CORMANO (MI), tel. 02-66301958 - fax 02/66302110;
Antonio GAMBUTI; via V. Bellini 24, 47039 Savignano sul Rubicone (FO), tel. 0541 -944523;
Elisabetta CASAGRANDE BERARDI, via dello Sport 12, 40065 Pianoro (BO), tel. 051-776592.
Assistente Ecclesiastico: Mons. Lorenzo LONGONI, Piazza Duomo 16, 20122 Milano, tel. 02-72001944 86463359.
Grafica e impaginazione di Katolika Sento: Mario GUILLA, via Benadir 62, 13100 Vercelli.