Enhavo:



COM'È BELLO, SIGNOR, STARE INSIEME

     "Com'è bello, Signor, stare insieme". È l'inizio di un canto eseguito nelle celebrazioni liturgiche che mi pare si adatti ad esprimere, con gratitudine, i sentimenti di chi ha vissuto le giornate del 9° Congresso dell'Unione Esperantista Cattolica Italiana trascorse a Grottammare e concluse con il pellegrinaggio a Loreto. Stare insieme a Dio, con la preghiera, ed essere vicini alla SS. Vergine con la riflessione sul testo della "Redemptoris Mater". Stare insieme agli esperantisti in un clima di fraternità, per ritrovare i vecchi amici e conoscerne di nuovi.
     La soddisfazione espressa dai partecipanti è la più forte prova della riuscita del Congresso. A tale successo hanno concorso in primo luogo la presenza inaugurale di mons. Giuseppe Chiaretti, Vescovo di S. Benedetto del Tronto e Ripatransone, che ha ben sottolineato durante la S. Messa il valore aggregante della lingua comune, e la celebrazione della S. Messa conclusiva da parte di mons. Pasquale Macchi, Arcivescovo di Loreto, nella cripta della "sua" basilica, il quale ha dimostrato tutta la sua amabilità nei confronti degli esperantisti cattolici e dei loro assistenti ecclesiastici ai quali ha riconosciuto i meriti dell'impegno in favore della lingua internazionale.
     Al centro del Congresso sono stati i momenti liturgici e di preghiera. Emozionante la visita al santuario di Lanciano e commovente l'omaggio alla tomba di P. Albino Ciccanti ad Ascoli. Suggestive le visite a Ripatransone ed Ascoli. Avvincenti le serate musicali. Ben partecipata l'Assemblea. Specialmente importante la mezza giornata di studio aperta agli insegnanti della provincia di Ascoli Piceno con la relazione del Provveditore agli Studi. Ma di tutto più ampiamente, e da par suo, narra l'amico Carlo Geloso in altra parte del giornale.
     A me preme ringraziare con tutto il cuore chi ha fatto sì che il Congresso ottenesse pieno successo. La maggior gratitudine va a Lui, che dall'alto dei cieli ci guida e che ci ha regalato ottime giornate, anche sotto l'aspetto meteorologico. in una cornice naturale meravigliosa.
     Ai già citati eccellentissimi Vescovi ed al Provveditore dott. Maraglino si dovrebbe aggiungere una lunga lista con le autorità locali, sia di Grottammare che di Ripatransone, e tanti esperantisti.
     In riguardo agli esperantisti, debbo almeno dire un grandissimo grazie al caro e generosissimo mons. Lorenzo Longoni, all'infaticabile don Duilio Magnani, vero motore del movimento esperantista cattolico, e poi a don Benini, ottimo relatore, finalmente tra noi, e a padre Di Prinzio: entrambi li vogliamo più a lungo con noi. Assai gradita la presenza del neoeletto Presidente dell'IKUE dr. Antonio De Salvo.
     Grazie sentitissime a tutti i componenti del Comitato Centrale: il Vicepresidente Carlo Sarandrea, bravo "facitore" del libro congressuale e banditore brillante oltre che relatore efficace al pari di Serio Boschin, a cui va anche la riconoscenza per essersi assunto l'incarico di preparare il prossimo congresso, la bravissima segretaria, straordinariamente efficiente, infaticabile, Franca Concina, il gran cartellonista Gianni Conti, il "fotografo ufficiale" Tonino Gambuti.
     Grazie, infine, a tutti i congressisti per la loro partecipazione viva, e in particolare a quanti, con gesti di sensibilità, hanno dato collaborazione ed aiuto in varie occasioni.
     Il 9° Congresso ci stimoli al maggiore impegno per il conseguimento dei fini della nostra associazione così che si possa consegnare al 10°, a Paderno del Grappa, un lusinghiero consuntivo dell'anno di attività che si avvia.
Mario Sola



LA NOSTRA STORIA


Lorenzo Longoni

Introduzione.

     Abbiamo cercato di vedere, attraverso i primi articoli degli statuti UECI e IKUE, quali siano le nostre motivazioni e finalità e di conseguenza quali siano le linee secondo le quali muoverci nel nostro impegno di esperantisti cattolici. Ora vorremmo confermare tutto con la nostra "storia". Cioè vorremmo vedere come si siano comportati coloro che nel mondo cattolico hanno sentito e vissuto questi ideali.
     Incontreremo perciò persone che, pur in situazioni diverse, hanno visto chiaro il loro scopo ed hanno cercato di raggiungerlo, attraverso fatti e parole e, più ancora, difficoltà e sofferenze. La loro azione e la loro vita ci sarà di insegnamento, con la loro esperienza, sul nostro modo di agire con rettitudine e idee chiare. Certe polemiche di anni passati ci sembreranno sì superate, ma ci faranno pure comprendere non poche esigenze della nostra società.
     Ci sembrerà tutto anche un esame di coscienza; se il loro impegno è stato così grande ed ha toccato tanti problemi, come lo deve essere il nostro? E il movimento esperantista cattolico è stato -e lo è ancora- fedele alle motivazioni e ai grandi principi delle origini?
     Non ho alcuna presunzione di completezza in questa ricerca, ma solo il desiderio dì stimolare -dagli esempi della "storia", nella quale ci incontreremo perfino con dei martiri- il nostro impegno e la nostra fedeltà alla Chiesa affinché si realizzi veramente l'unità dell'umanità in Cristo.

     Per questa ricerca mi sono stati particolarmente utili: G: FRANCO CARDONE - II movimento esperantista cattolico in Italia. Tesi presentata all'Università di Torino nel 1974 LUIGI TADOLINI - L'Esperanto in Emilia-Romagna, Bologna 1989 BRUNO MARINI - Padre Modesto Eugenio Carolfi, pioniere dell'Esperanto, Milano 1958
NICO HOEN - Historio de Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista (IKUE).
In EK, 1992, nn. 7-12
Altri numerosi articoli di Espero Katolika (EK)e particolarmente i profili biografici dovuti a L. ROSATI e M. CANGIANO.

     I primi nomi che cronologicamente incontreremo agli inizi del movimento cattolico esperantista sono quelli di Alessandro Dombrowsky, Emile Peltier. Luigi Giambene e Pio X. Le loro attività si intrecciano nei comuni e grandi ideali della Chiesa Cattolica: l'unità dei Cristiani e l'autentica fraternità dei Popoli in Cristo e la Pace.



1 - DOMBROWSKY

     All'inizio il movimento esperantista è movimento di una élite.
In un'epoca in cui l'analfabetismo, particolarmente nei territori orientali d'Europa, raggiunge vertici enormi, ci saremmo meravigliati se l'Esperanto avesse avuto un successo immediato in mezzo al popolo, ancora inconsapevole della sua condizione proletaria.
     È sintomatico che tra i primi aderenti all'Esperanto ci furono dei cattolici.
     Nell'impero russo si interessarono dell'Esperanto i vescovi di Zeer e Saratov (dei quali purtroppo sappiamo poco) e il sacerdote lituano Alessandro Dombrowsky, che può essere considerato esperantista della prima ora, perché si è interessato della lingua internazionale nello stesso anno della pubblicazione dell'“Unua libro”, cioè nel 1887.
     È interessante conoscere, attraverso il racconto dello stesso Dombrowsky, come avvenne il suo primo contatto con la lingua internazionale, che suscitò immediatamente nel suo animo sensibile un profondo turbamento interiore. Scriveva (nel "Libro d'oro del movimento Esperanto", pubblicato nel 1937): "In una bella giornata d'autunno del 1887 trovai nella cronaca di un quotidiano di Varsavia una breve nota circa la scoperta della nuova lingua internazionale Esperanto". Proseguiva riportando le testuali parole di quell'articoletto: "I ladri di tutto il mondo potranno da ora in poi usare questo nuovo strumento di comunicazione per il loro scopi internazionali".
     A seguito di queste parole di contenuto provocatorio nei riguardi della lingua internazionale Dombrowsky reagì subito facendo venire da Varsavia l'edizione polacca del primo stampato di Zamenhof, ancora in brossura. Dopo una settimana ricevette la "Unua libro" di Zamenhof e dopo averlo letto scrisse al maestro un breve messaggio usando la nuova lingua internazionale e dichiarando di voler comunicare subito in Esperanto, senza aspettare quando dieci milioni di persone lo avessero imparato. Fin dall'inizio dimostrò così di essere un vero sostenitore del movimento esperantista, divenendone in seguito una valida guida e un instancabile studioso, al fine di diffondere l'Esperanto attraverso articoli, traduzioni e opere.
     Alessandro Dombrowsky era nato il 26 agosto 1860, un anno dopo di L.L. Zamenhof, a Zuroniai, in Lituania, allora sotto il dominio degli Zar. Apprese l'Esperanto mentre frequentava l'ultimo anno dell'Accademia Sacerdotale di Pietroburgo, dove consegui la laurea, nello stesso anno in cui veniva pubblicata la prima grammatica del dr. Esperanto. Fu quindi tra i primi adepti di Zamenhof, il quale lo registrò nel suo "adresaro" col n. 186.
     Dal 1889 al '95 fu esiliato dal governo zarista perché aveva proibito ai suoi alunni cattolici di visitare le chiese ortodosse. Risiedeva a Ustjujna, nel governatorato di Nov-Giogorodo, circa 400 km. a sud-est di Pietroburgo, per non aver osservato gli ordini dello Zar.
     È da rilevare che dal 1887 alla fine del secolo l'Esperanto, che per molti Paesi rappresentava soltanto un nuovo interesse culturale e sociale, costituiva invece per la Chiesa Cattolica un utile strumento di comunicazione internazionale per favorire la comprensione tra i cattolici dei diversi Paesi del mondo.
     La sensibilità cattolica dimostrava di valutare il problema dell'incomunicabilità dei popoli di lingue diverse, che determinava conflittualità: l'Esperanto si rivelava adatto per contribuire alla comunicazione pacifica tra i popoli. Il concetto di fratellanza di Zamenhof risultava in armonia con la mentalità cattolica, cioè universale, della Chiesa. Gli stessi ideali venivano vissuti da Dombrowsky, che per diffondere l'Esperanto si impegnava in ogni modo sia con le opere (la sua grammatica è del 1890) sia dando vita a una continua corrispondenza con Zamenhof.
     Infatti Zamenhof chiese a Dombrowsky di tradurre qualcosa per la "Biblioteca dell'Esperanto". Dombrowsky gli inviò versi di tema religioso per una eventuale pubblicazione su "La Esperantista". Zamenhof rispose a Dombrowsky che esisteva una scarsa possibilità di tale pubblicazione perché W. H. Trompeter (finanziatore della rivista) era purtroppo nemico di tutte le questioni religiose. Per tale ostilità i versi religiosi di Dombrowsky (Religiaj versaĵoj) vennero pubblicati in seguito, nel 1893 a Reims, nel "Preĝareto por katolikoj" di Louis De Beaufront, esperantista dal 1888, amico di Dombrowsky, studioso anche di teologia, fervente cattolico. Nel "Preĝareto" ci sono anche i versi "Estu, estu!" che Dombrowsky aveva dedicati a Leone XIII per il giubileo d'oro del suo episcopato. C'erano anche altri canti, dovuti a Dombrowsky, come "La kanto kun la vortoj" e "Laŭdadu Dion, ĉiuj gentoj teraj". In questo periodo Dombrowsky componeva numerosi saggi, realizzava traduzioni, articoli e poesie religiose, tra le quali sono significativi "Patro nia" (traduzione del Padre nostro), "Solvita demando", "Nova kanto". Da esse appaiono oltre al suo profondo spirito religioso, anche le possibilità che egli intravvedeva nell'Esperanto per la fraternità umana.
     Dombrowsky inviava a Zamenhof gli esemplari delle sue pubblicazioni in Esperanto, non trascurando lo scambio di saluti e di auguri per l'anno nuovo.
     Nel 1890 Zamenhof esprimeva a Dombrowsky il suo apprezzamento per aver egli iniziato a tradurre un vocabolario per i lituani in Esperanto e gli dava utili consigli sia riguardo alla censura che per i costi di stampa.
     Infatti Dombrowsky non poteva pubblicare i suoi scritti perché un decreto dello Zar proibiva ai lituani di stampare libri e giornali con lettere dell'alfabeto latino; nella stampa dovevano essere usati solo i caratteri cirillici.
     Per ovviare a tale ostacolo le pubblicazioni lituane di Dombrowsky venivano stampate all'estero, principalmente in Germania, e di nascosto venivano spedite in Lituania rischiando la prigione.
     Dombrowsky si avvalse di questo accorgimento per la sua grammatica, che venne pubblicata nel 1890 nella città di Tilzito, nella Prussia orientale.
     Nel luglio del 1891 Zamenhof informò Dombrowsky di non aver ancora ricevuto l'esemplare di tale grammatica.
     Nel 1896 -cioè 5 anni dopo- gli scriveva di voler accettare la vendita di 15 esemplari della suddetta grammatica, avvertendo che la vendita sarebbe durata a lungo per il divieto esistente e suggeriva di far figurare il libro nella lista dei nomi come "non ricevibile".
     Ma ancora nel 1902 gli domandava se potesse riceverne una copia.
     Finalmente 12 giorni dopo Zamenhof confermava di aver ricevuto il testo così lungamente atteso.
     La grammatica per i lituani è divisa in due parti: la prima racchiude nozioni grammaticali, la traduzione del Padre nostro, alcuni brani della "Biblio", proverbi, lettere, canti popolari e altre poesie; la seconda è corredata di un vocabolario Esperanto-lituano e lituano-Esperanto.
     Finalmente, nel 1904, venne annullato il proibizionismo zarista sulla stampa e perciò la seconda edizione della grammatica di Esperanto per i lituani poté essere venduta liberamente e codificata regolarmente col n. 47 nell'elenco delle opere in Esperanto.
     Dombrowsky si dedicò anche a studi scientifici e in qualità di matematico compose la sua prima opera scientifica in lingua Esperanto: "Koncerne la 5-an Eŭklidan postulaton", pubblicata nel 1902 a Dijon. Nel 1905 la ripubblicò in forma più ampia: "Pri unu speco de kurbaj linioj koncernantaj la 5-an Eŭklidan postulaton". Nell'anno successivo pubblicò "Pri novaj trigonometriaj sistemoj".
     Si interessava anche di tematiche filosofiche, come si può rilevare da "Malgrandaj pensoj por grandaj demandoj" (1908). Aveva trattato anche domande di teologia nella rivista "Ruslanda Esperantisto" (1906).
     Intraprese una vasta corrispondenza con scienziati e personalità dell'epoca.
     Contribuì all'Esperanto con opere originali e con traduzioni nei più importanti periodici esperantisti come "La Esperantisto", "Parizo", "Lingvo internacia", "La revuo", "La literaturo".
     Dal 1922 al 1926 diresse a Kaunas la redazione di "Litova stelo", organo della Litova Esperanto-Asocio, e nello stesso luogo pubblicò nel 1923 "Litova Almanako", una raccolta di articoli letterari sulla cultura lituana scritti da lui e da altri esperantisti lituani.
     Dopo la sua morte, avvenuta il 19 febbraio 1938, a Kaunas, nella gazzetta "Litova stelo" del 3 aprile si poteva leggere un suo solenne elogio: "Il prof. A. Dombrowsky è stato un grande uomo attivo per la rinascita della Lituania.
     Egli iniziò ad agire contro le ingiustizie dei membri del governo russo e seppe protestare senza timore.
     Collaborò sui primi giornali lituani risvegliando la gente dalla nazionale apatia. Le sue composizioni in versi sono piene di amor patrio, brama di bellezza, impegno verso la giustizia e verso il servizio di Dio..."
     Di A. Dombrowsky avremo ancora occasione di parlare a proposito di Peltier, di Espero Katolika, di Giambene e di S. Pio X. Potremo constatare come attraverso le molteplici attività sociali e culturali degli esperantisti cattolici, l'Esperanto si diffuse sempre più nel mondo, divenendo un valido strumento di comunicazione da usare liberamente secondo le proprie aspirazioni e convinzioni morali.
mons. Lorenzo Longoni



PATRO NIA
Patro nia, kiu estas en la ĉielo, sanktigata estu via nomo. Venu via regno. Fariĝu via volo, kiel en la ĉielo, tiel ankaŭ sur la tero. Nian panon ĉiutagan donu al ni hodiaŭ. Kaj pardonu al ni niajn ŝuldojn, kiel ankaŭ ni pardonas al niaj ŝuldantoj. Kaj ne konduku nin en tenton, sed liberigu nin de la malbono.
Amen.



Solvita Demando

Dank' al Dio sonas mia kanto.
Dank' al voĉo mi ne estas muta,
Sed dank' al la bela Esperanto
Mi parolas kun la mondo tuta.

Anglo, franco, ruso, polo, svedo,
Dano, sviso, belgo kaj hungaro
Min komprenas sen tradukrimedo.
Parolantan al tuta homaro.

Jes ĉu hejme, ĉu en eksterlando,
Ĉie fratojn mi jam multajn trovas,
Ĉar solviĝis monda la demando,
Homo homon ekkompreni povas.





NOVA KANTO
Ho! eksonu nova kanto
Pri la lingvo Esperanto,
Pri ligil' internacia,
Revo nia, amo nia!
Kaj eĉ en privata domo
Ĝin parolos ĉiu homo:
Laboristo, profesoro,
Kaj juĝisto, kaj doktoro,
Kreitaĵ' la plej mirinda,
Vere estas ĝi laŭdinda
De verkistoj, de poetoj,
En poemoj kaj odetoj,
Kaj hebreo kaj kristano,
Kaj litovo kaj japano;
Kaj pereos la plendato:
"Mi vin ne komprenas, frato".
Pli ol tondro de bataloj
Pli ol dolĉaj najtingaloj,
Pli ol belaj aktorinoj,
Pli ol fajfoj de maŝinoj
Por ke venu tiu horo
Kune fratoj, al laboro!
Jen per kanto, jen per vorto,
Jen agante ĝis la morto,
Pli ol oro la plej brila,
Pli ol gloro senutila,
Pli ol ĉiu, Pli ol ĉio,
Krom la amo kaj la Dio.
Servu ni al la afero,
La plej bela sur la tero,
Gardu ĝin de la forgeso
Per parolo en la preso;
Dum venonta la centijaro,
Sciu esperantistaro,
En Eŭropo, Ameriko,
En Azio kaj Afriko,
Iru kiel apostoloj
Ĝin prediki por popoloj,
Kaj eksonu nia voko
Sur la ter' en ĉiu loko,
Kie ajn vi veturados,
Esperanton vi trovados,
Sur la strato, en vagono,
En hotelo, en salono
en vilaĝoj, en urbetoj,
en lernejoj, en gazetoj,
Kaj servantajn al la vero
Nin fortigu la Espero.





Il 9° Congresso dell'U.E.C.I.
QUATTRO GRANDI GIORNATE A GROTTAMMARE E LORETO

     Iniziato l'8 settembre a Grottammare, sulla marchigiana "Riviera delle Palme", nel segno di Maria . con l'enciclica "Redemptoris Mater" a tema dei lavori, il 9° Congresso dell'U.E.C.I. si è ancora "marianamente" concluso a Loreto, il 12, con la S. Messa celebrata, nel celeberrimo santuario della Casa di Nazareth, dal locale arcivescovo mons. Pasquale Macchi.
     Nell'arco di quattro giorni quasi settanta congressisti hanno dato vita ad un intenso programma: di preghiera, di lavori e di... ricognizione alle bellezze del luogo, in tutto favoriti da condizioni climatiche invidiabili.
     Al Centro di spiritualità "Oasi S. Maria dei Monti", antico eremo ristrutturato con sobria intelligenza, dominante sul centro turistico e sul mare, in una ridente cerchia di colli densi di vegetazione e coltivi, sono giunti, tra gli altri, i due Presidenti dell'I.K.UE. -quello onorario don Duilio Magnani e quello in carica dott. Antonio De Salvo-, il Presidente dell'U.E.C.I. avv. Mario Sola, l'Assistente ecclesiastico mons. Lorenzo Longoni, il Responsabile delle emissioni in Esperanto della Radio Vaticana dott. Carlo Sarandrea, molti membri dei Direttivi italiani ed esteri, tra cui il dr. Serio Boschin impegnato in entrambi, mentre, nel settore culturale, è stata di rilievo la presenza del prof. Glauco Corrado e della prof. Dazzini. Esigua, ma qualificata, la partecipazione estera, con gli "ikueani" Pons, francesi, Michelotti, sanmarinese, ed Harabagiu, statunitense.
     Tra gli intervenuti di spicco, pur se non partecipanti al Congresso, oltre al già citato arcivescovo di Loreto, il vescovo di Ripatransone-San Benedetto del Tronto mons. Giuseppe Chiaretti, il Provveditore agli Studi di Ascoli Piceno prof. Giuseppe Maraglino, i sindaci di Grottammare e di Ripatransone con alcuni assessori, ed interpreti musicali a citarsi più avanti.
     Non va dimenticato che, in concomitanza con il 9° Congresso UECI, si teneva a Loreto il gigantesco raduno giovanile europeo alla presenza dello stesso Pontefice con un comprensibile straordinario coinvolgimento delle Autorità limitrofe, particolarmente diocesane. Cionondimeno il Vescovo locale, mons. Chiaretti, ha presenziato all'intero pomeriggio inaugurale, dalla santa Messa nella elegante chiesa barocca dell'Oasi alla prolusione dei lavori nell'aula delle conferenze. Le sue parole hanno dimostrato alta considerazione alla idealità esperantista dei cattolici.
     Le concomitanti difficoltà linguistiche dell'<altro> raduno giovanile in corso a Loreto gli davano motivo di benedire di cuore ogni diffusione dell'Esperanto, tanto più in ambito ecclesiale.
     La prolusione inaugurale era condotta dal prof. Bruno Benini. sacerdote, che in un esperanto ammirevole avviava lo studio dettagliato della enciclica "Redemptoris Mater": Maria nel suo provvidenziale coinvolgimento nell'intero piano redentivo, tema poi ripreso ed ulteriormente approfondito -questa volta in italiano- nelle successive relazioni di mons. Longoni e dr. Sarandrea e, conclusiva, del dr. Boschin.
     Delle molteplici riflessioni scaturite si vuole qui evidenziarne una, circa la assoluta fiducia in Dio come prima fonte della grandezza di Maria. "Beata perché hai creduto", proclama Elisabetta: e sulla Fede si incentra l'attuale ecumenismo, rilevante obbiettivo degli esperantisti cattolici. Del resto l'Esperanto dà alla Chiesa un "incremento" di fraternità giacché, come concludeva la seconda relazione citando Paolo VI, "nella Chiesa cattolica nessuno è escluso, nessuno è straniero".
     In un breve discorso di apertura il prof. Sola, letti alcuni importanti messaggi augurali di aderenti "in pectore", aveva ribadito la crescente epocalità dell'UECI, mentre il dr. De Salvo, rilevata la modesta percentuale di "esperantisti ufficiali" nel mondo, la riscontrava tuttavia superiore a quella degli "effettivi" monaci francescani, con buone prospettive, quindi, di acquisire un numero elevato di simpatizzanti all'Esperanto ed al suo ideatore Zamenhof, come è rilevatissimo il numero dei condivisori della visione etologica del francescanesimo. Il sindaco della città si dichiarava onorato di ospitare il Congresso, concomitante al 50° anniversario delle Nazioni Unite e così alto ed attuale negli intendimenti. Infine, secondo le conclusive parole del Provveditore dott. Maraglino, "non deve sembrare blasfemo dire che l'intero Cattolicesimo, animato dall'Amore, è... l'Esperanto delle religioni. Con l'Esperanto tendiamo ad unirci non in un modello etnico-esterofilo, ma etico-umanistico". Nel quadro dei lavori in aula, il Congresso ha anche provveduto a svolgere l'assemblea associativa annuale, con rendiconti operativi e finanziari.
      Risultando ancora privilegiata l'opera di sensibilizzazione nei seminari e nelle scuole cattoliche, sulla quale si è particolarmente soffermato il prof. Pellizzari di Treviso, quanto mai opportuna è risultata essere, nella mattina del giorno 9, la presentazione del cosiddetto "Metodo di Paderborn" riguardante l'Esperanto quale propedeutico allo studio delle lingue estere che. sotto la competente conduzione del prof. Maraglino e la ovvia cooperazione del locale Provveditorato, ha raccolto un alto numero di docenti alla scoperta di una nuova didattica, consigliata peraltro in una recente circolare del Ministro dell'Istruzione.
     Parecchi dei presenti, oltre i relatori professori Sola e Maraglino, hanno contribuito alle fasi salienti dell'incontro dibattito; da notare che a tutti gli insegnanti affluiti per l'occasione è stato attribuito l'attestato di partecipazione come aggiornamento professionale in sede glottodidattica.
     Il fronte "impegnato" dei dibattiti è stato opportunamente scandito da pause di natura diversa rappresentate, sul piano religioso, dalla visita ai luoghi miracolosi di Lanciano, sede del prodigio eucaristico, di Loreto, santuario della Santa Casa, e da un commosso omaggio, ad un anno dalla scomparsa, alla tomba del grande esperantista padre Albino Ciccanti in Ascoli.
     Sul piano ricreativo, la stessa Ascoli con Ripatransone -località di incredibile fascino urbanistico, storico e museale, malgrado la limitata celebrità di cui gode- hanno rallegrato i visitatori con insospettate autentiche delizie: valgan per tutte le opere d'arte di Uno Geri (chi era costui?...eppure...) ed il Museo Contadino, raggiunti attraversando il "vicolo più stretto d'Europa" (43 cm.).
     Il sindaco di Ripatransone, dr. Ubaldo Maroni, ed esponenti della cultura locale, nel solenne salone consigliare, hanno cordialmente ricambiato la promessa dei congressisti di far conoscere di più la sorprendente cittadina, con quella di una maggiore attenzione alla "lingua ausiliare internazionale", avendone constatato concretamente la vocazione a facilitare reciproci preziosi arricchimenti culturali ed umani. Dal suo canto anche la stupenda Ascoli ha voluto porgere un piccolo ma significativo omaggio all'Esperanto mettendo a disposizione dei visitatori valenti guide turistiche prescelte fra la gioventù studentesca locale.
     La musica, l'arte dei suoni, ha nobilitato in forma elevatissima la manifestazione congressuale con due riuscite serate concertistiche nella chiesa dell'Oasi. La prima, con esecuzioni per violino e clavicembalo, del duo Cardarelli-Peruzzi, largamente imperniata sui nomi di Mozart e Bach, la seconda, vocale-strumentale, della corale "Sisto V" sotto la guida del maestro Petrucci, con un ricco programma spaziante da Palestrina a Theodorakis.
     Per quanto attiene all'ambito degli stessi congressisti, il versante musicale si è basato sulle sonore cantate in torpedone, sotto la battente regia dei "maestri" don Duilio,
Antonio Gambuti e Paola Ambrosetto, e sugli inni sacri delle funzioni che, peraltro, sembrano acquisiti di anno in anno con crescente naturalezza. Magica forza della Musica! Quando i congressisti, in paziente coda davanti alla Santa Casa, elevavano in Esperanto il canto alla "Madono Nigra" (Madonna Nera), da punti vicini e lontani della grande basilica risuonavano, aggiungendosi, i cori dei pellegrini polacchi, certo sorpresi di intendere, in lingua non loro, uno dei canti più cari della loro terra! "Ut unum sint!" Cantare e pregare insieme: rinnovata Pentecoste come ad Olomouc, meta dell'Esperanto religioso di Dombrowski e di Brandsma, di San Pio X e del cardinal Vlk! Non più che tanto il rammarico se la consueta e giocosa "asta benefica", pur condotta con impareggiabile brio, si è rivelata meno opulenta del solito, effetto forse della non del tutto entusiasmante congiuntura nazionale. Ma le giornate di Grottammare sono state, fuori di ogni dubbio, occasione per ritrovare insieme ispirazione e slancio dalla palpabile testimonianza di concreti passi in avanti (sede propria, messale, Patrono in porpora), pur se non sempre pari alle impazienti attese. Nella cripta lauretana di San Luca appena restaurata, le finali parole dell'arcivescovo mons. Macchi, segretario di Montini cardinale e poi papa, dopo aver cameratescamente rievocato le iniziative di mons. Longoni, apostolo non solo esperantista, nel comune periodo di apostolato a Milano, hanno dato un fermo incitamento a porre l'ideale cattolico esperantista sotto l'invitto patrocinio di Maria, concludendo -come detto all'inizio-marianamente il 9° Congresso dell'UECI, ricco di splendide esperienze di cuori sotto un limpido sole adriatico.
L'appuntamento per il '96 è ora in quel di Treviso, per il 10° Congresso, nuova positiva verifica -si spera- che la lingua ausiliaria internazionale progredisce e conquista i seminari e le scuole cattoliche per dare alla cristianità, sale della terra, uno strumento senza pari di coesione comune.
Carla Geloso



TESTIMONI DI CRISTO
I CATTOLICI ESPERANTISTI AL MEETING '95 DI RIMINI

     Dopo alcuni anni di assenza i cattolici esperantisti sono tornati con un loro stand al Meeting per l'Amicizia fra i popoli di Rimini.
     Il tema dello stand "Testimoni di Cristo" è stato illustrato con vari pannelli e con un pieghevole.
     Alcuni pannelli presentavano con foto e brevi didascalie i tre esperantisti morti per la fede in Cristo: Padre Juan Font Giralt, presidente dell'Unione Internazionale Cattolica Esperantista; Padre Max Josef Metzger, apostolo dell'ecumenismo e il beato Titus Brandsma, rettore dell'Università di Nijmegen.
     Un altro pannello riguardava il cardinal Vlk, esperantista testimone di Cristo sotto il regime comunista. Diversi parnnelli presentavano la cooperativa cattolica esperantista a Bukavu in Africa per la costruzione di laterizi, esempio concreto della nostra testimonianza cristiana. Infine veniva esposta la rivista Espero Katolika nata per far conoscere il pensiero della Chiesa nel mondo esperantista.
     Il pieghevole "Testimoni di Cristo" presentava in modo semplice e breve la storia della presenza cattolica nel movimento esperantista fin dalle origini della Lingua Internazionale.
     I visitatori, un pubblico fatto soprattutto di giovani, hanno dimostrato di capire e di apprezzare questa nostra testimonianza, di cui erano completamente all'oscuro. Credevano che fossimo predicatori di una lingua, ma hanno scoperto che la nostra attività ha un orizzonte più vasto.
     Sono venute anche le domande sulla Lingua Internazionale, ma l'immagine che abbiamo saputo dare di noi è andata al di là del problema linguistico, fugando gli equivoci sorti sulla nostra attività.
     Equivoci che spesso noi stessi cattolici esperantisti abbiamo alimentato, sia pure in volontariamente.
     Fra i visitatori molti hanno voluto lasciarci il loro indirizzo. Collaboratrici impagabili sono state Ursula Piasecka e Barbara Skibinska. due ragazze polacche venute appositamente dal loro Paese, e Paola Ambrosetto con sua sorella Giovanna, che sono state instancabili nell'accogliere e nel l'informare i giovani del Meeting.



LA 2000a JAM ALVENIS POR NI

En julio oni festis atingon, kiu estas tre signifa: fakte la 9.an de julio surondiĝis la elsendo numero 2000 ekde la komenco de regulaj esperanto-programoj. La redakcio de Vatikana Radio en esperanto konservas ĉiujn tekstojn de la elsendoj: temas pri 18 dosierujoj (unu por ĉiu jaro da elsendoj) kun po pli ol 300 paĝoj. Ho, kiom da informoj, specialaj servoj, raportoj, intervjuoj, legitaj leteroj ktp.! Ni danku Dion kiu donis la forton al ĉiuj volontuloj dum la jaroj antaŭenporti la redakcian laboron, transdonante la torĉon de la esperantlingva fajreto. La 2000.a elsendo konsistigas etapon kaj samtempe starpunkton, por daŭrigi ĉeestigi kun renovigita elano la koron mem de la universala Eklezio, per informado, evangelizo kaj katekizado, per aktivado de aŭtentika promocio de la homo laŭ la lumo de la Elaĉetanto kaj kun sentemo pri la ekumena kaj interkultura dialogo.





RADIO AUSTRIA INTERNACIA

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IL FONDO "ALFABETIGO" È OPERANTE

Pubblichiamo stralci di due lettere scritte, rispettivamente, dall'animatore del fondo "Alfabetigo" dr. Serio Boschin e, in risposta, da Padre Antonio Michielan, che sono prova reale dell'efficacia dell'azione che può svolgersi grazie agli aiuti erogati con le disponibilità del fondo.

Treviso, 25. 4. 95 Rev.do Padre Antonio
Mission Catholiquc de Moutouwa
15.P. 49
MAROUA - NORD CAMERUN Afrique

     Il Comitato Centrale dell'UECI - Unione Esperantista Cattolica Italiana nella seduta del 25 novembre 1994 ha deliberato di assegnarLe la somma di lire 1.000.000 per destinarla a un maestro o catechista o persona che Lei ritenga più idonea a insegnare agli analfabeti a leggere e scrivere.
     Questa decisione è scaturita riflettendo su quanto scrisse don Franco Marton in occasione della giornata missionaria mondiale:«Denaro per formare o per costruire? Oggi vediamo meglio di anni fa che conviene destinare il denaro a interventi di carattere formativo ed educativo (corsi di alfabetizzazione, corsi di formazione per responsabili di comunità, per operatori sociali o pastorali...) piuttosto che ad opere materiali, non sempre assolutamente necessarie e urgenti. Purtroppo chi offre il denaro "esige" di vederlo impegnato in costruzione di edifici più che di coscienze.»
     Gradirei sapere se con il materiale di esperanto, consegnatoLe lo scorso anno nell'incontro a Scorze a casa Sua, ha potuto fare qualcosa. Personalmente io ho corrispondenza in esperanto con il segretario dell'“Esperanto-Klubo de Kiliba” del Burundi che è di origine zairese.
     Ho letto su "Missionari del PIME" dell'ottobre 1994 un resoconto di Lei e del fratello Graziano. Veramente, come Lei asserisce, "la lingua è un modo per salvare la cultura e iniziare a costruire l'identità di un popolo". Le auguro ogni bene e che il Signore L'aiuti nell'apostolato missionario.
Il Segretario per l'informazione dell'UECI
dr. Serio Boschin


Moutourwa, 22/07/1995
Carissimo Boschin dr. Serio
     ho ricevuto la sua lettera e mi sento di ringraziarla perché la questione alfabetizzazione è la cosa che più mi sta a cuore. Sto facendo tutto un lavoro di preparazione di materiale che possa essere utilizzato dagli alfabetizzatori nei villaggi per aiutare la gente ad imparare a leggere e scrivere.
     La mia idea è questa: dare degli strumenti di alfabetizzazione in due lingue: Guiziga e Francese in modo che la gente anche del villaggio possa imparare con più facilità. Quello a volte che scoraggia un coltivatore è il fatto di seguire il corso di alfabetizzazione e non capire se non poco o niente. Se attraverso il metodo visivo (foto) e mnemonico (il testo nella sua lingua originale) noi lo si aiuta gradualmente a capire quello che gli si dice, allora sarà costante nella partecipazione e nell'apprendimento.
     Abbiamo a questo scopo creato anche la «scuola delle vacanze» per aiutare i ragazzi dei primi anni delle elementari che rischiano di ripetere sempre la stessa classe con il rischio che i genitori non li lascino più frequentare e quindi di rimanere analfabeti. Questo non per colpa loro perché posso assicurare che come memoria sono più forti di noi, ma perché la scuola è fatta in una lingua <straniera> e quindi incomprensibile.
     Spero di farle avere anche le piccole cose che finora sono riuscito a produrre con i mezzi a mia disposizione. Se ritiene che quello che si sta facendo qui sia utile, la ringrazio se può aiutarmi. Ringrazio anche la vostra assegnazione UECI per aver pensato di destinare la somma di un milione di lire.
     Con questo le porgo tutti i miei migliori ringraziamenti a lei alla sua famiglia e a tutti gli amici dell'associazione, compreso don Franco Marton.

P.S.: Il materiale per l'esperanto mi è arrivato da poco perché il container nel quale l'avevo caricato ha avuto 7 mesi di ritardo. Penso di proporre la cosa al gruppo di giovani alfabetizzatori che si è costituito, oppure a uno dei 6 nuovi traduttori che sono ormai ben motivati per le lingue.

Un abbraccio e un saluto tutto speciale da
Ilparroco di Moutourwa
P. Antonio Michielan



Ascoltiamo RADIO VATICANA in esperanto
ore 21,20:
Domenica OM 527; 1530; OC 3945 (76,04); 5882 (51); FM 93,3; 105
Mercoledì OM 1611; OC 6185 (48,50); 7365 (48,73); FM 96,3
Radio Vaticana, Esperanto 00120 Città del VATICANO




NORME ASSOCIATIVE E QUOTE PER L'ANNO 1995

L'Unione Esperantista Cattolica Italiana (UECI) è sezione della Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista (IKUE), pertanto ogni associato dell'UECI è contemporaneamente socio dell'IKUE.

LE QUOTE PER L'ANNO IN CORSO SONO LE SEGUENTI:
 
Associato ordinario senza Espero Katolika £. 19.000 (di cui 3.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore senza Espero Katolika £. 38.000 (di cui 6.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio senza Espero Katolika £. 380.000 (di cui 60.000 al gruppo locale)
Associato ordinario con Espero Katolika £. 49.000 (di cui 3.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore con Espero Katolika £. 98.000 (di cui 6.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio con Espero Katolika £. 980.000 (di cui 60.000 al gruppo locale)
Associato giovane £. 9.500 (di cui 1.500 al gruppo locale)
Associato giovane con Espero Katolika £. 24.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)
Associato familiare £. 9.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)

     Si richiama l'attenzione sulla categoria "Amico dell'UECI"costituita da simpatizzanti dell'Unione che vogliano contribuire alle sue finalità versando una somma non inferiore alle lire 5.000 che dà diritto a ricevere materiale informativo sulla vita dell'associazione.
Solo abbonamento a Katolika Sento £. 10.000
Solo abbonamento a Espero Katolika £. 27.000
Abbonamento a Dia Regno (periodico degli esperantisti protestanti) £. 15.000

I versamenti vanno fatti sul C.C.P. n. 11129475, UECI, viale Zavagli 73, 47900 Rimini.

N.B. Katolika Sento è inviato a tutti gli associati, tranne che ai familiari.
  • È associato giovane chi non ha superato i 25 anni.
  • È associato familiare chi convive con altro associato.
  • Per l'abbonamento all'estero aggiungere lire 4.000 per spese di spedizione.
  • Specificare nella causale del versamento la categoria dell'associato, l'anno di nascita dei giovani, l'esatto indirizzo per il recapito di K.S., la destinazione di eventuali offerte.
  • I gruppi locali trattengono le parti di loro spettanza, versando solo la differenza, mentre la quota dei soci individuali va interamente all'UECI.




PREĜO AL LA SANKTA SPIRITO

     Venu Sankta Spirito, lumigu nin: kredantojn kaj paganojn, nigrulojn kaj ruĝulojn, malriĉulojn kaj riĉulojn, analfabetojn kaj profesorojn.
     Ni ree lernu disigi bonon kaj malbonon, apartigi veron de malvero, liberigi gravajn aferojn de malgravaj, ĉar malgrandaj aferoj plenigas niajn mallarĝajn animojn, dum en la tenejo la grandaj aĵoj kovriĝas per polvo.
     Ĉar granda estas la konfuzo, valoroj perdiĝas, esprimoj renversiĝas, modereco misformiĝas, krimo nomiĝas stata neceso, malvirto privata afero, pekoj servas je amuzo, mensogoj je politika agitado kaj reklamo.
     Venu, vidigu la vojon kaj la volon de Dio, kiun baras barikadoj, stratotruoj kaj nebuloj. Donu, ke ni komprenu. kio estas ĝusta.

     Venu, Sankta Spirito, fortigu nin.
     Ĉi tiun vojon vian ni ankaŭ iru plenkuraĝe, pacience kaj oferprete, ĉar ĝi estas longa, kaj ofte ni falas, ni ĵetas nin teren, serĉas ŝirmon, kiam oni atakas nin, kiam ni estas lacaj. En ĉiu okazo, ni volas savi nian vivon, nian havaĵon kaj posedaĵon, nian famon, nian sanon.
     Donu, ke tiam ni ne estu solaj en ĉi tiu momento. Ni iru la vojon kun amikoj, akompanantoj, kun edzino kaj infanoj. Ni prenu nin je la mano, ni alvenu ĉe vi komune, gardakompanu nin la preĝoj de ĉiuj, kiuj jam iris ĉi tiun vojon. Vi ja estas la Spirito de kuneco. Eĉ se konsolo ŝajnas ne ekzisti, kiam ni devojiĝis.. tiam estu proksima al ni.

     Venu, Sankta Spirito, sanktigu nin.
     Plenigu niajn korojn ne nur per arda sopiro al la vero, la vojo kaj la abunda vivo. Ekflamu ankaŭ en ni Via fajro, el tio ni mem fariĝu lumo, kiu lumigas kaj varmigas kaj konsolas. Faru ke niaj mallertaj langoj trovu vortojn kiuj parolas pri Via amo kaj beleco.
     Kreu nin novaj, ni fariĝu homoj de la karitato, Viaj sanktuloj, videblaj vortoj de Dio. Tiam ankaŭ ni renovigos la vizaĝon de la tero, kaj ĉio kreiĝos nova.

Meditoj de Paul Roth                
el la germana tradukis Hugo Westhoff




DANKE

Per l'UECI: Da Savignano s. R. (G.B.)
Da Savignano s. R. (U.P.)
Da Milano (L.L.)

£.40.000
£.10.000
£.2.500.000
Per il Congresso UECI: Da Savignano (A.G.)
Da Brescia (B.M.)

£.20.000
£. 30.000
Per fondo "Alfabetigo": Da Treviso (C.S.V.) £. 150.000




Il "precongresso" riminese

     Un gruppetto di esperantisti ha accolto la proposta di trascorrere alcune giornate di vacanza a Rimini nelle giornate precedenti il congresso nazionale dell'UECI. Così, in un piccolo accogliente albergo quasi all'ombra del campanile della chiesa parrocchiale di don Duilio, hanno goduto dell'atmosfera di famiglia che regna quando gli esperantisti si ritrovano, sulla spiaggia hanno sfruttato quel sole che è stato possibile strappare ad un avaro settembre, nell'accogliente "regno" di don Pasquale Campobasso hanno trascorso una piacevole serata e, infine, hanno compiuto insieme il viaggio che li ha portati a incontrare gli altri congressisti a Grottammare.



Due momenti del Congresso Nazionale






COMITATO CENTRALE UECI

Presidente: Mario SOLA, via Brighinzio 7,13100 Vercelli, tel. - fax 0161 - 255434.
Vice presidente e incaricato giovanile: Carlo SARANDREA, Via di Porta Fabbrica 15, 00165 Roma -tel. 06-631805
Segretario e cassiere: Franca CONCINA. Strada Lucento 73. 10151 Torino, tel. 011-7390068
Segretario per l'Informazione: Serio BOSCHIN, via Eritrea 8, 31100 Treviso, tel -fax 0422-25381.
Consiglieri: Don Duilio MAGNANI, viale C. Zavagli 73, 47030 Rimini (FO), tel. 0541-26447;
Giovanni CONTI, via F. Filzi 51, 20032 CORMANO (MI), tel. 02-66301958
Antonio GAMBUTI; via V. Bellini 24, 47039 Savignano sul Rubicone (FO), tel. 0541 -944523;
Elisabetta CASAGRANDE BERARDI, via dello Sport 12, 40065 Pianoro (BO), tel.051-776592
Assistente Ecclesiastico: Mons. Lorenzo LONGONI, Piazza Duomo 16, 20122 Milano, tel. 02-72001944/86463359.
Grafica e impaginazione di Katolika Sento: Mario GUILLA, via Benadir 62, 13100 Vercelli.