Enhavo:



Dall'8 al 15 luglio a Olomouc il 48° Congresso dell'IKUE
UN CONGRESSO MEMORABILE

     "Storico" è uno di quei termini che, sull'onda di transitorie mode lessicali, conquistano un largo uso e finiscono vittime di abuso. Così, spesso accade che storico venga definito qualsiasi avvenimento che esce un tantino dalla ordinaria vicenda quotidiana.
     Ma quell'aggettivo -storico-, applicato al 48° Congresso della Unione Internazionale Cattolica Esperantista tenutosi ad Olomouc nella Repubblica Ceca, sembra del tutto appropriato. I fatti compiutisi nella settimana congressuale sono stati di tale portata e di tanto significato da rendere memorabile questo incontro degli esperantisti cattolici.
     Il momento culminante del Congresso è stato raggiunto con l'intervento del cardinale Miloslav Vlk, Arcivescovo di Praga e Presidente della Conferenza Episcopale Europea, esperantista dichiarato, il quale ha trascorso un pomeriggio tra gli esperantisti presiedendo la S. Messa in esperanto nella Basilica di S. Maria della Neve, quindi sostenendo un intenso dialogo con i presenti nella sede congressuale e poi condividendo con loro la mensa serale. Come a sancire la partecipazione piena all'ideale degli esperantisti cattolici, nell'occasione l'Arcivescovo di Praga ha accettato di divenire patrono dell'IKUE.
     E proprio con la presentazione del nuovo messale in esperanto al cardinale, si è solennizzato l'altro fondamentale evento del Congresso: essere finalmente a disposizione degli esperantisti cattolici di tutto il mondo il messale approvato ufficialmente dall'Autorità ecclesiale.
     A dare la misura della profonda partecipazione del cardinale Vlk possono servire le parole che seguono, tratte dalla sua omelia in esperanto.
     L'omelia ha preso le mosse dalla impostazione teologica della comunicazione delle Persone della S.S. Trinità "ad intra" e "ad extra" per farne derivare l'esigenza dell'uomo, in quanto creato ad immagine di Dio. di entrare in comunione con gli altri uomini. Essa è proseguita nel seguente testo, tradotto dall'esperanto.
     La creazione dell'esperanto è espressione dell'adempimento dell'aspirazione umana a comprendersi vicendevolmente ed a eliminare le barriere della comunicazione, e tale aspirazione, da un certo punto di vista, si può paragonare all'attuale profonda aspirazione dell'umanità alla unione, nelle sfere di scienza e tecnica, nelle sfere politica ed economica.
     L'esperanto fu creato nel tempo in cui ancora non esistevano le grandi aspirazioni e tendenze unificatrici del nostro tempo.
     A dispetto della esistente e spesso invincibile diversità di situazioni e delle differenze tra gli uomini ed i popoli, nel profondo certamente risuona l'eco dell'odierna sensibilità per i diritti umani, anche in tale ambito.
     Non solo ogni credente, ma anche ogni uomo di buona volontà non può non vedere "i segni del tempo", del tempo presente, e perciò parte dell'umanità non può non sentire un profondo desiderio di eliminare le divisione, l'odio e la cultura di morte, e anche un anelito a raggiungere l'avvicinamento, l'intercomprensione e
l'unità nell'Amore, e l'ansia di costruire la Civiltà dell'Amore e della Vita!
     Questo è il compito principale di ogni cristiano di oggi.
     In tale contesto si devono comprendere gli sforzi degli esperantisti, e principalmente degli esperantisti cattolici, non semplicemente come un gioco, come un hobby, ma principalmente come parte di aspirazioni e impegni ad abbattere le barriere, a raggiungere l'unità.
     Ma prima di tutto, ciò lo si deve comprendere come attuazione dell'originario piano divino, espresso con la Parola di Dio. Gesù Cristo, "affinché tutti siano una cosa sola".
     Così profondamente, vi chiedo, comprendete la vostra missione!
     In tale spirito, vi ringrazio per ogni vostro adoperarsi e, assieme a voi, io ora pregherò per il successo del vostro lavoro. Amen. "
     A dar lustro al Congresso sono intervenuti anche l'Arcivescovo di Olomouc mons. Grauber con il suo Ausiliare mons. Hrdlicka, il vescovo di Vigevano mons. Locatelli giunto appositamente dall'Italia.
     La loro presenza certo non è stata solo formale, ma ha rappresentato un segno di convinto apprezzamento ed appoggio all'associazione degli esperantisti cattolici.
     Apprezzamento confermato con un caloroso messaggio anche da mons. Otcenasek, vescovo di Hradec, la cui prevista presenza è stata impedita dalla malattia.
     Se si aggiunge che il congresso di Olomouc ha visto l'attribuzione a don Duilio Magnani della Presidenza onoraria dell'IKUE a meritato riconoscimento di un fruttuosissimo quindicennio di servizio quale presidente effettivo e che, dopo un notevole periodo di prorogatio, sono stati rinnovati gli organi direttivi dell'IKUE, con l'elezione alla presidenza di una persona di grandi possibilità qual è il dr. De Salvo, si comprende quale straordinario rilievo assume, nella ormai lunga storia dell'associazione mondiale degli esperantisti cattolici, il Congresso appena concluso.
     La bellezza della città ospitante, le visite ai suggestivi santuari, la ricchezza dei dibattiti e la fraterna atmosfera -straordinaria, se comparata a quella di qualsiasi altra assise internazionale, ma abituale per coloro che, giunti dall'Ucraina come dall'Olanda, dalla Lituania come dalla Francia, dalla Russia o dalla Germania, sono stati accomunati dalla stessa Fede e da una sola lingua- hanno concorso a rendere indimenticabile questa esperienza congressuale. Dopo un tale Congresso, l'impegno a diffondere nel mondo il messaggio evangelico con l'ausilio del prezioso strumento linguistico che è l'esperanto non può che risultare grandemente rafforzato.
Mario Sola



FAVORIRE L'ADOZIONE DELLA LINGUA

In appendice alla serie dì articoli di mons. Longoni riguardanti "Le nostre motivazioni e finalità", accogliendo l'invito da lui espresso sul numero 2 di Katolika Sento in cui illustrava l'ultimo tra gli scopi indicati dallo Statuto dell'UECI, pubblichiamo una sintesi della Relazione Finale adottata il 22 dicembre 1993 dalla Commissione sulla Lingua Internazionale (detta Esperanto) istituita dal Ministero della Pubblica Istruzione con D.M. 5 ottobre 1993.

     La Relazione si apre con alcuni rilievi volti a dimostrare che la pretesa dell'Unione Europea di ottenere nelle scuole l'applicazione del plurilinguismo si è rivelata fallace e che, di fatto, l'inglese viene imponendosi così da provocare una serie di conseguenze negative non solo sul piano culturale.
     Fornito qualche dato essenziale sul fenomeno delle lingue internazionali (circa cinquecento tentativi, nel corso di un paio di secoli) si passa a prendere in considerazione l'unico progetto vitale e vivente: la Lingua Internazionale, chiamata esperanto dallo pseudonimo usato dall'autore, L. L. Zamenhof. per la pubblicazione della prima grammatica.
     Dell'esperanto si elencano quindi alcuni elementi informativi. Il primo riconoscimento ufficiale la Lingua Internazionale lo ebbe dalla Società delle Nazioni nel 1920. L'Assemblea Plenaria dell'Unesco nel 1954 approvò una risoluzione favorevole all'esperanto e ancora nel 1985 confermò nuovamente il significato dell'esperanto invitando gli Stati membri a seguirne gli sviluppi.
     La Relazione sottolinea la funzione delta Lingua Internazionale come lingua di orientamento linguistico e così si esprime: «Molto interessante... risulta essere la qualità glottodidattica della Lingua Internazionale: funzionando da "modello linguistico", da "unità di misura" delle lingue, appresa prima di qualsiasi altra lingua straniera,facilita, con guadagno di tempo, il loro successivo apprendimento».
     E prosegue, con riferimento alle esperienze svolte presso l'Istituto di Pedagogia Cibernetica dell'Università di Paderborn in Germania: «L'insegnamento propedeutico svolto da questo Istituto prepara gli alunni a prendere coscienza delle caratteristiche essenziali delle lingue, usando come modello la lingua internazionale esperanto, lingua di semplice e chiara struttura, assolutamente regolare e, grazie al suo carattere agglutinante, scomponibile in elementi morfologici combinabili.
     Un modello che è facile da assimilare e sviluppa l'attitudine allo studio delle altre lingue.
     Già prima degli esperimenti compiuti dal prof. Helmar Frank in Germania simili ricerche sono state svolte in Ungheria da I. Szerdahelyi, dell'Università delle Scienze a Budapest. Un gruppo di scolari di madrelingua ungherese, dopo aver studiato l'esperanto per due anni nella III e IV classe della scuola primaria, è stato suddiviso per iniziare l'apprendimento del russo, del tedesco, dell'inglese e del francese. Secondo i risultati, l'acquisizione della lingua russa fu facilitata dal preliminare studio dell'esperanto per il 25%, la riduzione delle difficoltà fu del 30% per il tedesco, del 40% per l'inglese e addirittura del 50% per il francese. In altri termini, i bambini che avevano ricevuto l'insegnamento preparatorio, hanno ottenuto risultati notevolmente migliori dei loro coetanei privi di un 'analoga introduzione allo studio delle lingue straniere.
     Questo sistema di insegnamento propedeutico fu messo in pratica anche in Germania, con un numero molto maggiore di scolari, ma al solo fine di trovare un mezzo per facilitare l'apprendimento dell'inglese. Risultò che, dopo due anni di orientamento linguistico attraverso la lingua internazionale, il vantaggio era di circa il 30%.».
     Altri esperimenti pedagogici sì sono effettuati, tutti con esiti lusinghieri, in vari Stati, tra i quali la Nuova Zelanda, Stati Uniti, Inghilterra, Irlanda ed Italia.
     La Relazione Ministeriale presenta le seguenti CONCLUSIONI.
     «La Lingua Internazionale si pone alla base di una più appropriata concezione del plurilinguismo nell'Unione Europea e consente l'elaborazione di una nuova, più realistica, politica delle lingue. Essa infatti:
a) educa alla costruzione della pace, concretizzando la concezione di appartenenza all'unica famiglia umana e ad un "ambiente mondiale", anziché geo-nazionalmente determinato e circoscritto. In un tempo di nazionalismi risorgenti, talvolta in forma esasperata, diffondere un veicolo di comprensione internazionale che fa della uguale dignità dei popoli e delle loro espressioni linguistiche uno dei suoi punti di forza, significa far superare la visione nazionalmente angusta che al concetto di nazione resta legata anche quando si apre alle lingue di altre nazioni,
b) contribuisce, di fatto, alla salvaguardia della diversità linguistica e culturale europea e mondiale;
c) consente relazioni transnazionali, culturali e commerciali, in una lingua comune, senza discriminazioni, pienamente apprendibile nell'arco degli anni di studio della sola scuola dell'obbligo;
d) facilita, insegnata come orientamento linguistico, lo studio e l'apprendimento delle lingue straniere;
e) evita il predominio di una o due lingue "maggiori" nell'insegnamento delle possibili lingue straniere;
f) arricchisce la riflessione meta-linguistica anche sulla lingua materna;
g) consente notevoli economie di denaro e di tempo, sia nella preparazione degli insegnanti che nel lavoro dei discenti, con vantaggio anche per altre materie di studio.»
     Seguono infine le PROPOSTE di seguito riassunte.
     Due sono le finalità a cui risponde l'introduzione della Lingua Internazionale nelle scuole italiane: l'esperanto come "fine" e cioè come lingua di comunicazione autenticamente internazionale: la Lingua Internazionale come "mezzo", cioè come strumento glottodidattico.
     1. Senza modifiche legislative né ulteriori spese, nell'ambito della legge di riforma della scuola elementare è possibile, da subito, con decreto ministeriale, aggiungere la Lingua Internazionale (detta esperanto) alle lingue straniere attualmente insegnate nella scuola elementare.
     2. Sono possibili innumerevoli iniziative di informazione, studio, sperimentazione, promozione e formazione. Ad esempio il Ministero potrebbe:
A) avviare sperimentazioni linguistiche, promuovendo corsi di insegnamento paralleli nell'ambito dell'Unione Europea;
B) organizzare seminari di studio e aggiornamento relativamente alle scuole secondarie di 1° egrado;
C) svolgere un'opera di collegamento per gli interscambi culturali internazionali;
D) avviare un'indagine mirante ad accertare in quanto tempo e con quali risultati sia possibile fornire a insegnanti elementari la conoscenza della Lingua Internazionale e la capacità d'insegnarla a fini propedeutici,
E) promuovere l'uso dell'esperanto all'interno di peculiari progetti ministeriali quali, ad esempio, il Progetto Giovani e il Progetto Ragazzi 2000.
F) Inviare osservatori nei luoghi e nelle occasioni più importanti dove la Lingua Internazionale è usata o è oggetto di discussione centri esperantisti, congressi, convegni e manifestazioni varie, nazionali ed internazionali.


PRELEGANTOJ KAJ "PRELEGATOJ"
     En klubaj renkontiĝoj ni ĝojas kiam ni sukcesas organizi kulturajn okazojn per interveno de kleraj personoj, kaj kelkfoje tiuj ĉi kulturigoj disvolviĝas eĉ esperantligve.
     Ĉivespere la anoniman klubon vizitas bahaiano. Jen la oratoro jam sidas sur katedro, jam li estas ilustranta sian pasie amatan religion, la novan religion kiu kapablas absorbi ĉiujn aliajn kaj fermas la tutan historion de diaj revelacioj. Kiu povus malhelpi, ke iu ekzaltu entuziasme sian varon? Des pli ke nia esperantismo fieras pri sia toleremo kaj funde la oratoro konas la arton afekte respekti la opiniojn kaj sentojn de la aŭskultantaro.
     Simpatiante reciproke, la publiko estas enkondukita de la preleganto aprezi kaj gustumi la kapablon de Bahaiismo respondi al la demandoj de la moderna kulturo kaj malkovri la naivaĵojn kaj memkontraŭdirojn de la tradiciaj religioj. "Ekzemple, hodiaŭ la homoj nepre ne bezonas imagi inferon kun flamoj kaj torturantaj diabloj vosto-forko-provizitaj volvantaj la animojn en sulfuro kaj peĉo...". La ridetiga infera priskribo tiklas la publikon, kiu ne rimarkas, ke la aludita laŭkristanisma infero realiĝas nur per la perdo je Dio, sola deziregata de la animo senvestiĝinta je korpo, kaj ke materiaj priskriboj funkcias nur kiel la vehiklo kiu, portante la veron neeksplikeblan, distingiĝas disde ĝi: la Danta fantazia infero ne eĥas la oficialan doktrinon, sed la populariĝintan fabladon. La ĵus mokata infero similas fakte al la drinkejaj ŝercoj, kaj la konvinkitaj kristanoj ne opinias ĝin tia.
     La aprobo de la aŭskultantoj aŭdacigas nian oratoron, kiu nun malkovras al la publiko ke "ankaŭ la tradicia paradizo en kiu la mortintoj ĝuus plezurojn spiritajn kaj korpajn, kiujn ili devis rezigni dum tiu ĉi trista kaj ŝablona vivo, estas superata kaj purigata pere de la nova religio! La sensajn kontentigojn la Bahaiismo transpasas sciigante ke niaj transtombaj integriĝo kaj kompletiĝo okazos tute laŭgrade ĉe Dio en la spirita vivo!". Tiu ĉi riĉeco je spiriteco plaĉas al la publiko kiu eble ne suspektas ke la kristana paradizo estas nur sperti eterne la kontempladon de Dio kaj tial ĝi havas nenion komunan kun mitologiaĵoj kiuj maksimume povus servi kiel ilo por komuniki neeksplikeblan misteron: ni devus ĉiam apartigi la anoncon disde la kaduka vesto. Oratoro kaj publiko akordiĝas ankoraŭfoje.
     Nun la afabla kaj ĝentila oratoro trafas per pikanta kugleto la vundan lokon: "Hodiaŭ oni sukcesas kredi je Dio ankaŭ sen la kredo je iu virgeca virino, kiu asertis ke ŝi koncipis sen vira interveno!" Eble iu el la publiko enmense ekesploras ĉu li iam aŭdis pri tiu ĉi virino ĉar, se la oratoro aludas Marian, nu Ŝi nenion iam deklaris pri sia virgeca koncipiĝo; eble iuj el la ĉeestantaj katolikoj ekpensas ke, male, la apostoloj kaj la kredantoj antaŭe renkontas Kriston, rilatas Lin, konsideras Lin, studas Lin, enprofundiĝas je Li kaj poste -jes, poste- kiam Li fariĝas kredinda kaj kredenda, ili penadas enketi pri Lia enkarniĝo kaj Lia eniro inter la homojn: kaj feliĉe ili sciiĝas ke Li havis patrinon kiu koncipis kaj akuŝis virgece; eble, do, okazas ke iuj el la ĉeestantoj ekvidas ke bedaŭrinde la bahaiano renversis la kristanismon ĝin ridindigante... Cetere ekzistas ni, Ueci-anoj, kiuj devus esti pretaj kompetente interveni dum tiaj misinformaj prelegoj, doni klarigojn, defendi la veron de nia kredo.
Sed...neniu obĵetas, neniu aperigas dubojn, kaj fine la aplaŭdoj substrekas la toleremon de Bahaiismo kaj la kreskon de nia kulturiĝo!
Armando Zecchin




Per chi non ha avuto la fortuna di partecipare...
UN PO' DI CRONACA DEL CONGRESSO DI OLOMOUC

La città ed i suoi ospiti esperantisti

     Arrivando a Olomouc, in Moravia, si scopre una città la cui nobiltà si rivela in eleganti palazzi, in ricche chiese, in ampi spazi verdi.
     Nel cospicuo panorama architettonico rientra anche il seminario arcivescovile, grande costruzione posta nel centro della città, che ha ospitato il 48° Congresso dell'Unione Internazionale Cattolica Esperantista consentendo ai partecipanti di trascorrere sotto lo stesso tetto la settimana dall'8 al 15 luglio in un clima di fraternità.
     Olomouc, sede arcivescovile, è considerata la seconda città della Repubblica ceca per valore artistico, subito dopo la capitale Praga.
     Il tema proposto agli iscritti di 15 Stati europei, tra i quali una dozzina di italiani e diciotto sacerdoti appartenenti a sette Paesi, è stato "La Chiesa, popolo di Dio, incontro al terzo millennio".

La trattazione del tema congressuale

     Come punto di partenza per gettare lo sguardo verso il millennio a venire, si è fatto riferimento al Concilio Vaticano II con una sintetica ma articolata relazione del sacerdote ungherese Lajos Kóbor, che ha evidenziato le grandiose novità portate nella Chiesa e nel mondo da quella basilare assise.
     Del ruolo spettante al movimento esperantista cattolico alla soglia del nuovo millennio ha parlato il ceco Jan Kalny. Dopo aver tratteggiato la situazione reale del nostro mondo tanto lontana dal modello cristiano, egli ha messo in luce il ruolo costruttivo degli esperantisti cattolici, richiamando le parole di Cristo "Voi siete il sale della terra", "Voi siete la luce del mondo".
     Il tema urgente dell'ecumenismo è stato svolto da Jirf Laube, ungherese, il quale ha evidenziato che il percorso ecumenico deve procedere su quattro gradini successivi, tenendo in considerazione tutte le obiettive difficoltà ma fondandosi sulla stima, il rispetto reciproco e la tolleranza. Questo cammino deve svolgersi nello spirito di conversione, come ha ammonito la Santa Vergine nel messaggio di Fatima.
     Don JózefZielonka, polacco, con l'entusiasmo che lo distingue ha indagato il tema della felicità, traguardo da tutti agognato e più che mai cercato in un'epoca di trapasso travagliata com'è la nostra. La felicità non consiste nel possesso dei beni perituri, quali la salute e la buona situazione economica e sociale. La felicità è amare ed essere amati. E poiché Dio è Amore, fondamento anche di ogni vero amore umano, solo Dio è la fonte della felicità, una felicità destinata a non avere fine.
     Dal dr. Serio Boschin è stato presentato il pensiero dell'Arcivescovo di Milano card. Martini e del Vescovo di Novara, mons. Corti -ambedue ben disposti verso l'esperanto- quale espresso in un articolo titolato "La Chiesa protagonista nel mondo e strumento di comunicazione".
     Il prof. Armando Zecchin ha illustrato l'opera del card. Biffi "Contro mastro Ciliegia", da lui tradotta in esperanto, evidenziandone i profondi insegnamenti.
     La descrizione, da parte dell'olandese Jacques Tuinder, di un'originale esperienza praticata da una comunità di benedettini, allargata a protestanti, impegnatisi in una larga opera di carità nei confronti di bisognosi, ha dato occasione a Mario Sola di esternare alcune puntualizzazioni sulla necessità che alla doverosa e lodevole carità sia congiunta la fedeltà alla vera dottrina cattolica e l'obbedienza al Magistero della Chiesa.

L'intenso clima spirituale

     Centro di ogni giornata congressuale è stata la S. Messa, sempre partecipata con intensità e accompagnata da canti che hanno scandito anche altre fasi del programma quotidiano.
     Momenti di profonda commozione sono stati vissuti durante la celebrazione della S. Messa di apertura nella chiesa di S. Michele, celebrata da mons. Giovanni Locatelli, vescovo di Vigevano, durante la quale sono stati ricordati nella preghiera il dr. don Jan Kos e Padre Albino Ciccanti, recentemente scomparsi, che molto avevano lavorato per l'IKUE, e mons. Lorenzo Longoni e don Carlo Musazzi, assenti per infermità.
     La S. Messa nella chiesa di S. Maria della Neve, presieduta dall'Arcivescovo di Praga, cardinale Miloslav Vlk, attorniato da diciotto sacerdoti esperantisti concelebranti, si è conclusa con il rinnovo della consacrazione all'Immacolata. E poi le altre celebrazioni, nella chiesa gotica di S. Maurizio o nei vari santuari, fino alla S. Messa conclusiva nella cattedrale di Olomouc, celebrata dall'arcivescovo mons. Jan Graubner, autore di parole di grande apprezzamento per l'attività degli esperantisti cattolici.
     Affascinante l'itinerario di visite ai principali santuari della Moravia, sulle orme del Santo Padre, che fu là nel maggio del presente anno. Svaty Kopecek, isolato sul colle di fronte alla città di Olomouc, aveva visto l'incontro del papa con la gioventù ed era stata cornice alla consacrazione alla SS. Vergine. Svaty Hostyn, chiamata "la Lourdes di Moravia", che sorge al centro di un ampio bosco, ha offerto ai pellegrini esperantisti motivo di una sosta prolungata per partecipare al mistico rito della via Crucis davanti alle cappelle sparse sul monte. Il grandioso e artisticamente pregevole complesso religioso di Veleherad e il più raccolto e intimo santuario di Dub nad Moravou hanno dato modo di completare un percorso di forte spiritualità.

L'Assemblea e le votazioni

     La prima parte dei lavori assembleari, presieduti da Carlo Sarandrea, è stata dedicata alle relazioni dei delegati di ciascuno Stato.
     Ha quindi preso la parola don Duilio Magnani, presidente uscente, il quale ha potuto presentare un bilancio morale prestigioso, i cui principali successi sono costituiti dal riconoscimento dell'IKUE da parte del Consiglio per i laici, l'approvazione e la pubblicazione del messale in esperanto, l'ottenimento di larghi consensi nel corpo della Chiesa. Egli ha dato impulso all'azione caritativa dell'IKUE, uno dei cui maggiori successi è stata la costituzione della cooperativa in Zambia. Carlo Sarandrea ha poi illustrato dettagliatamente la relazione finanziaria.
     Entrambe le relazioni sono state approvate unanimemente.      Le votazioni per il rinnovo del Direttivo hanno visto l'elezione del dott. Antonio De Salvo a Presidente, mentre Vicepresidenti sono stati designati il sacerdoteungherese Kóbor ed il ceco Svàcek. Gli altri componenti sono gli italiani don Duilio Magnani, assistente spirituale, Carlo Sarandrea. segretario-cassiere e il dr.Serio Boschin. delegato per i contatti con l'Autorità ecclesiastica, il tedesco don Von Hatzfeld, la slovacca Saturova e il ceco ing. J. Kalny. Per il Comitato, presieduto dalla polacca Barbara Pietrzak, i rappresentanti italiani, oltre al presidente dell'UECI, sono Antonio Gambuti e Luciano Mantaut.

Serate di musica e cultura

___Distensive sono state le serate dei congressisti. Il baritono Miloslav Smycka ha eseguito con maestria un concerto di canti spirituali. Venuta dalla Polonia, la cantante Ludwiga ha presentato canti popolari e altri brani dimusica leggera, offrendo altresì, a qualche privilegiato, un concertino improvvisato sulla piazza principale della città.
     La presentazione di un originale metodo pedagogico ha offerto l'opportunità di ascoltare l'esecuzione di graziose canzoni da parte di piccoli allievi.
     Il programma realizzato con molto spirito "sportivo" dagli stessi congressisti ha messo in evidenza tanta buona volontà (anche da parte dei coristi italiani) e... persino qualche bel numero, come quello presentato da un gruppo di bimbe in costume folcloristico, o la impeccabile lettura di una poesia di Schulz da parte di Carlo Geloso.
     Da sottolineare l'esecuzione in cattedrale di una "sacra rappresentazione", con recita poetica e canti, ad opera di quattro giovani fratelli, da poco esperantisti, dedicata alla santa Zdislava, canonizzata dal papa a Olomouc nel maggio scorso.

L'ammirevole organizzazione

     Un grande plauso va tributato agli ottimi organizzatori per il pregevole programma offerto ai congressisti e per il perfetto svolgimento di tutte le sue parti.
     Un grazie particolarissimo merita l'anima del congresso, Miloslav Svàcek, instancabile e sempre disponibile, vero esempio di pratica cristiana.



Ascoltiamo RADIO VATICANA in esperanto
ore 21,20:
Domenica OM 527; 1530; OC 3945 (76,04); 5882 (51); FM 93,3; 105
Mercoledì OM 1611; OC 6185 (48,50); 7365 (48,73); FM 96,3
Radio Vaticana, Esperanto 00120 Città del VATICANO




     Il Comitato Centrale dell'Unione Esperantista Cattolica Italiana ha stabilito di affiancare, alle varie categorie di soci, quella di AMICO DELL'U.E.C.I.
     Si tratta di simpatizzanti del movimento degli esperantisti cattolici che, versando un contributo annuale minimo di lire 5.000, potranno ricevere informazioni sull'attività dell'Unione Esperantista Cattolica Italiana.
     Senza dubbio, molti di coloro che condividono gli ideali della nostra associazione, ma non ritengono di impegnarsi in prima persona, acconsentiranno di appoggiare l'azione dei cattolici esperantisti diventando “Amici dell'U.E.C.I.”.




ASSEMBLEA ORDINARIA DELL'UECI
     L'Assemblea ordinaria dell'Unione Esperantista Cattolica Italiana è convocata a Grottammare, presso l'Oasi S. Maria dei Monti, il giorno 10 settembre alle ore 11, per trattare il seguente ordine del giorno:

a) Relazione morale

b) Relazione finanziaria

e) Ratifica della deliberazione del Comitato Centrale riguardante il contributo destinato alla casa dell'IKUE

d) Progetti di attività futura

e) Varie ed eventuali.




DANKE

Per Radio Vaticana: Da Rimini (LS.) £.10.000
Per Cooperativa "Espero" Da Trento (M.R.) £. 50.000
Per fondo "Alfabetigo": Da Treviso (G.P.)
Da Salzano (L.S.)
£. 30.000
£. 10.000



NORME ASSOCIATIVE E QUOTE PER L'ANNO 1995

L'Unione Esperantista Cattolica Italiana (UECI) è sezione della Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista (IKUE), pertanto ogni associato dell'UECI è contemporaneamente socio dell'IKUE.

LE QUOTE PER L'ANNO IN CORSO SONO LE SEGUENTI:
 
Associato ordinario senza Espero Katolika £. 19.000 (di cui 3.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore senza Espero Katolika £. 38.000 (di cui 6.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio senza Espero Katolika £. 380.000 (di cui 60.000 al gruppo locale)
Associato ordinario con Espero Katolika £. 49.000 (di cui 3.000 al gruppo locale)
Associato sostenitore con Espero Katolika £. 98.000 (di cui 6.000 al gruppo locale)
Associato vitalizio con Espero Katolika £. 980.000 (di cui 60.000 al gruppo locale)
Associato giovane £. 9.500 (di cui 1.500 al gruppo locale)
Associato giovane con Espero Katolika £. 24.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)
Associato familiare £. 9.000 (di cui 1.500 al gruppo locale)

     Si richiama l'attenzione sulla categoria "Amico dell'UECI"costituita da simpatizzanti dell'Unione che vogliano contribuire alle sue finalità versando una somma non inferiore alle lire 5.000 che dà diritto a ricevere materiale informativo sulla vita dell'associazione.
Solo abbonamento a Katolika Sento £. 10.000
Solo abbonamento a Espero Katolika £. 27.000
Abbonamento a Dia Regno (periodico degli esperantisti protestanti) £. 15.000

I versamenti vanno fatti sul C.C.P. n. 11129475, UECI, viale Zavagli 73, 47900 Rimini.

N.B. Katolika Sento è inviato a tutti gli associati, tranne che ai familiari.
  • È associato giovane chi non ha superato i 25 anni.
  • È associato familiare chi convive con altro associato.
  • Per l'abbonamento all'estero aggiungere lire 4.000 per spese di spedizione.
  • Specificare nella causale del versamento la categoria dell'associato, l'anno di nascita dei giovani, l'esatto indirizzo per il recapito di K.S., la destinazione di eventuali offerte.
  • I gruppi locali trattengono le parti di loro spettanza, versando solo la differenza, mentre la quota dei soci individuali va interamente all'UECI.




PRECONGRESSO A RIMINI DAL 3 ALL'8 SETTEMBRE

     L'UECI offre ai soci e simpatizzanti una bella opportunità di vacanza da trascorrere nel clima di amicizia proprio dei nostri incontri di esperantisti cattolici, e ciò in collegamento con il principale appuntamento annuale della nostra associazione, il Congresso Nazionale.
     Sarà un breve periodo di riposo e distensione nella attrezzata località di Rimini, che potremo passare serenamente ed a condizioni favorevoli in un accogliente albergo a due passi dal mare e dalla chiesa parrocchiale del "nostro" don Duilio.
     Non abbiamo predisposto alcun programma preventivo per lasciare a ciascuno di organizzarsi a piacimento la permanenza, sulla spiaggia o con passeggiate in città oppure con escursioni nei dintorni. Naturalmente, una volta sul luogo si potranno concordare liberamente momenti di vita comune secondo i propri desideri.
     II periodo di soggiorno prescelto precede immediatamente i giorni del Congresso che successivamente trascorreremo a Grottammare e, al termine di esso, la mattina del giorno 8 settembre, si partirà in autopullman riservato per raggiungere l'Oasi di S. Maria del Monte, sede del Congresso.
     La vacanza inizierà la sera del 3 settembre e si concluderà il mattino del giorno 8. È però data la possibilità di un soggiorno più breve, ponendo però attenzione che il prezzo concordato di £. 40.000 giornaliere per la pensione completa in camera doppia. nell'Hotel Amarcord, si riferisce ad una permanenza non inferiore a tre giorni.
     È prevista anche la facoltà di pernottare, nell'Hotel Amarcord o in altro vicino, nella notte tra il 7 e l'8: tale possibilità è da tenere in particolare considerazione da parte di coloro che parteciperanno al Congresso senza potere trascorrere il tempo precongressuale a Rimini. Infatti essi potranno usufruire del trasporto con il pullman a nostra disposizione in partenza il mattino di venerdì 8 alla volta di Grottammare.
     Occorre prenotare al più presto per garantire il mantenimento dei posti a disposizione.

Dunque, un grande,
cordialissimo arrivederci
a Rimini.




SCHEDA DI PRENOTAZIONE DEL SOGGIORNO A RIMINI

Prenoto il soggiorno a Rimini, dal pranzo/cena (cancellare la voce che non interessa) del giorno............alla colazione del giorno 8 settembre.
Desidero alloggiare in camera con.......................................
Invio questa scheda di prenotazione a: Mario Sola, via Brighinzio 7, 13100 Vercelli.
Data............................. Firma...............................
Cognome, nome ed indirizzo............................





NI FUNEBRAS

     A 65 anni, il 22 giugno ci ha lasciati l'amico prof. Romeo Pagliarani.
     Entusiasta sostenitore della Lingua Internazionale da molti anni, preside in varie scuole a Rimini, Cesena e Forlimpopoli, il prof. Romeo Pagliarani era Presidente dell'Unione Esperantista Romagnola. Egli si era sempre impegnato a sollevare il problema linguistico prospettando la soluzione dell'esperanto nell'ambiente scolastico, dove era molto stimato per la sua umanità e la sua cultura. A lui si deve l'esperienza dell'insegnamento della Lingua Internazionale nella scuola elementare Dante di Cesena in collaborazione col prof. Sergio Mariani, direttore didattico. Una esperienza durata un decennio e che il movimento esperantista non seppe valorizzare pienamente, come qualche volta lo stesso prof. Pagliarani rilevava.
     Purtroppo il male di cui soffriva da alcuni anni gli impediva di essere più attivo, ma fino all'ultimo, oltre a dare un forte esempio di pazienza cristiana (era anche terziario francescano), è rimasto entusiasta diffusore della Lingua Internazionale.



COMITATO CENTRALE UECI

Presidente: Mario SOLA, via Brighinzio 7,13100 Vercelli, tel. - fax 0161 - 255434.
Vice presidente e incaricato giovanile: Carlo SARANDREA, Via di Porta Fabbrica 15, 00165 Roma -tel. 06-631805
Segretario e cassiere: Franca CONCINA. Strada Lucento 73. 10151 Torino, tel. 011-7390068
Segretario per l'Informazione: Serio BOSCHIN, via Eritrea 8, 31100 Treviso, tel -fax 0422-25381.
Consiglieri: Don Duilio MAGNANI, viale C. Zavagli 73, 47030 Rimini (FO), tel. 0541-26447;
Giovanni CONTI, via F. Filzi 51, 20032 CORMANO (MI), tel. 02-66301958
Antonio GAMBUTI; via V. Bellini 24, 47039 Savignano sul Rubicone (FO), tel. 0541 -944523;
Elisabetta CASAGRANDE BERARDI, via dello Sport 12, 40065 Pianoro (BO), tel.051-776592
Assistente Ecclesiastico: Mons. Lorenzo LONGONI, Piazza Duomo 16, 20122 Milano, tel. 02-72001944/86463359.
Grafica e impaginazione di Katolika Sento: Mario GUILLA, via Benadir 62, 13100 Vercelli.





9° CONGRESSO DELL'UNIONE ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA

LORETO / GROTTAMMARE 8-1 2 SETTEMBRE 1995

Tema: La Lettera Enciclica "Redemptoris Mater" di Giovanni Paolo II
Sede del Congresso: OASI S. MARIA DEI MONTI - Grottammare (Ascoli Piceno)

PROGRAMMA


VENERDÌ 8 SETTEMBRE
Mattino Arrivo dei congressisti a Grottamare (con possibilità di usufruire del pullman in partenza da Rimini)
ore: 16,00 S. Messa
ore: 17,00 Inaugurazione del Congresso
Prima relazione sul tema congressuale
ore: 21,00 Serata musicale

SABATO 9 SETTEMBRE
ore:  8,30 S. Messa
ore:  9,30 Seminario di studio sul metodo di Paderbon, organizzato in collaborazione con il Provveditore agli Studi di Ascoli Piceno e con la partecipazione degli insegnanti della Provincia di Ascoli.
ore: 14,00 Partenza per Ripatransone. Visita della città. Ricevimento in Comune.
ore: 21,00 Serata musicale

DOMENICA 10 SETTEMBRE
ore:  9,00 S. Messa
ore: 10,00 Seconda relazione sul tema congressuale
ore: 11,00 Assemblea dell'UECI
ore: 15,00 Prosecuzione dell'Assemblea
ore: 18,00 Terza relazione sul tema congressuale
ore: 21,00 Asta benefica

LUNEDÌ 11 SETTEMBRE
ore:  8,30 Partenza per l'escursione-pellegrinaggio al Santuario di Lanciano, visita di Ascoli Piceno ed omaggio alla tomba di p. Albino Ciccanti

MARTEDÌ 12 SETTEMBRE
ore:  8,00 Partenza alla volta di Loreto
ore: 10,30 S. Messa nel Santuario celebrata dal Vescovo di Loreto mons. Macchi.
ore: 12,30 Pranzo comune in ristorante.
ore: 14,30 Conclusione.



Quote di partecipazione

£. 280.000 nella singola, £. 260.000 nella doppia. Per i giovani che non superano i 25 anni si applica una riduzione di lire 30.000. Le quote comprendono l'iscrizione, le pubblicazioni, la partecipazione al programma (compreso il viaggio a Ripatransone ed esclusi gli altri viaggi e trasferimenti), vitto ed alloggio dalla cena del giorno 8 al pranzo del 12 settembre.
La quota (o l'acconto di £. 50.000) va versata sul c/c postale n° 33511106 intestato a Franca Concina, strada Lucento 73, 10151 Torino oppure pagata alla stessa con vaglia postale specificando la causale; la scheda di adesione pubblicata a fianco è da spedirsi al medesimo indirizzo.

ATTENZIONE: Chi non potesse utilizzare il pulmann riservato che partirà da Rimini alle ore 8 del giorno 8 settembe, per raggiungere l'oasi potr&agreave; servirsi dell'autobus di linea in partenza dal centro di Grottamae diretto a Riparisone



9° CONGRESSO DELL'UNIONE
ESPERANTISTA CATTOLICA ITALIANA

8-12 settembre 1995 OASI S. MARIA DEI MONTI
GROTTAMMARE (AP)

NOMO_________________________________________________________________

ANTAŭNOMO____________________________________________________________

STRATO_______________________________________________________________

POŜTKODO________________________URBO_________________________________

LANDO________________________Telefonnumero___________________________

data di nascita per i giovani fino a 25 anni_________________________

ADERISCO AL 10° CONGRESSO U.E.C.I. e a tale scopo comunico che:
(indicare con una "x)

     ( ) Aderisco senza partecipare
     ( ) aderisco e parteciperò come "memzorganto"
           (provvederò da me al vitto e alloggio)
     ( ) parteciperò per tutto il periodo
     ( ) parteciperò solo dal giorno_________al giorno_________
Ho versato
     ( ) l'intera quota di partecipazione quale fissata per la data
           della mia adesione
           (Lire.....................)
     ( ) un anticipo di Lire 50.000 (comprendente l'adesione
           al congresso Lire 30.000 e la prenotazione alberghiera Lire 20.000)
     ( ) la sola adesione al congresso (Lire 30.000), senza
           prenotazione alberghiera
Desidero alloggiare
     ( ) in camera doppia con ___________________________
     ( ) in camera singola
     ( ) in aggiunta alla mia cifra ho versato un contributo per il Congresso
           per Lire__________________

ESTREMI DEL MIO VERSAMENTO

     ( )Versamento sul conto corrente postale N 33511106 intestato a
      Franca Concina strada Lucento 73 -10151 TORINO
     ( )Vaglia postale o telegrafico intestato a Franca Concina
      strada Lucento 73-10151 Torino

Inviato in data ___________________________

Luogo ________________________________

Data _________________________      FIRMA ____________________________