Enhavo:
"Storico" è uno di quei termini che, sull'onda di transitorie mode lessicali, conquistano un largo uso e finiscono vittime di abuso. Così, spesso accade che storico venga definito qualsiasi avvenimento che esce un tantino dalla ordinaria vicenda quotidiana. Ma quell'aggettivo -storico-, applicato al 48° Congresso della Unione Internazionale Cattolica Esperantista tenutosi ad Olomouc nella Repubblica Ceca, sembra del tutto appropriato. I fatti compiutisi nella settimana congressuale sono stati di tale portata e di tanto significato da rendere memorabile questo incontro degli esperantisti cattolici. Il momento culminante del Congresso è stato raggiunto con l'intervento del cardinale Miloslav Vlk, Arcivescovo di Praga e Presidente della Conferenza Episcopale Europea, esperantista dichiarato, il quale ha trascorso un pomeriggio tra gli esperantisti presiedendo la S. Messa in esperanto nella Basilica di S. Maria della Neve, quindi sostenendo un intenso dialogo con i presenti nella sede congressuale e poi condividendo con loro la mensa serale. Come a sancire la partecipazione piena all'ideale degli esperantisti cattolici, nell'occasione l'Arcivescovo di Praga ha accettato di divenire patrono dell'IKUE. E proprio con la presentazione del nuovo messale in esperanto al cardinale, si è solennizzato l'altro fondamentale evento del Congresso: essere finalmente a disposizione degli esperantisti cattolici di tutto il mondo il messale approvato ufficialmente dall'Autorità ecclesiale. ![]() L'omelia ha preso le mosse dalla impostazione teologica della comunicazione delle Persone della S.S. Trinità "ad intra" e "ad extra" per farne derivare l'esigenza dell'uomo, in quanto creato ad immagine di Dio. di entrare in comunione con gli altri uomini. Essa è proseguita nel seguente testo, tradotto dall'esperanto. La creazione dell'esperanto è espressione dell'adempimento dell'aspirazione umana a comprendersi vicendevolmente ed a eliminare le barriere della comunicazione, e tale aspirazione, da un certo punto di vista, si può paragonare all'attuale profonda aspirazione dell'umanità alla unione, nelle sfere di scienza e tecnica, nelle sfere politica ed economica. L'esperanto fu creato nel tempo in cui ancora non esistevano le grandi aspirazioni e tendenze unificatrici del nostro tempo. A dispetto della esistente e spesso invincibile diversità di situazioni e delle differenze tra gli uomini ed i popoli, nel profondo certamente risuona l'eco dell'odierna sensibilità per i diritti umani, anche in tale ambito. Non solo ogni credente, ma anche ogni uomo di buona volontà non può non vedere "i segni del tempo", del tempo presente, e perciò parte dell'umanità non può non sentire un profondo desiderio di eliminare le divisione, l'odio e la cultura di morte, e anche un anelito a raggiungere l'avvicinamento, l'intercomprensione e l'unità nell'Amore, e l'ansia di costruire la Civiltà dell'Amore e della Vita! Questo è il compito principale di ogni cristiano di oggi. In tale contesto si devono comprendere gli sforzi degli esperantisti, e principalmente degli esperantisti cattolici, non semplicemente come un gioco, come un hobby, ma principalmente come parte di aspirazioni e impegni ad abbattere le barriere, a raggiungere l'unità. Ma prima di tutto, ciò lo si deve comprendere come attuazione dell'originario piano divino, espresso con la Parola di Dio. Gesù Cristo, "affinché tutti siano una cosa sola". Così profondamente, vi chiedo, comprendete la vostra missione! In tale spirito, vi ringrazio per ogni vostro adoperarsi e, assieme a voi, io ora pregherò per il successo del vostro lavoro. Amen. " A dar lustro al Congresso sono intervenuti anche l'Arcivescovo di Olomouc mons. Grauber con il suo Ausiliare mons. Hrdlicka, il vescovo di Vigevano mons. Locatelli giunto appositamente dall'Italia. La loro presenza certo non è stata solo formale, ma ha rappresentato un segno di convinto apprezzamento ed appoggio all'associazione degli esperantisti cattolici. Apprezzamento confermato con un caloroso messaggio anche da mons. Otcenasek, vescovo di Hradec, la cui prevista presenza è stata impedita dalla malattia. Se si aggiunge che il congresso di Olomouc ha visto l'attribuzione a don Duilio Magnani della Presidenza onoraria dell'IKUE a meritato riconoscimento di un fruttuosissimo quindicennio di servizio quale presidente effettivo e che, dopo un notevole periodo di prorogatio, sono stati rinnovati gli organi direttivi dell'IKUE, con l'elezione alla presidenza di una persona di grandi possibilità qual è il dr. De Salvo, si comprende quale straordinario rilievo assume, nella ormai lunga storia dell'associazione mondiale degli esperantisti cattolici, il Congresso appena concluso. La bellezza della città ospitante, le visite ai suggestivi santuari, la ricchezza dei dibattiti e la fraterna atmosfera -straordinaria, se comparata a quella di qualsiasi altra assise internazionale, ma abituale per coloro che, giunti dall'Ucraina come dall'Olanda, dalla Lituania come dalla Francia, dalla Russia o dalla Germania, sono stati accomunati dalla stessa Fede e da una sola lingua- hanno concorso a rendere indimenticabile questa esperienza congressuale. Dopo un tale Congresso, l'impegno a diffondere nel mondo il messaggio evangelico con l'ausilio del prezioso strumento linguistico che è l'esperanto non può che risultare grandemente rafforzato.
Mario Sola
In appendice alla serie dì articoli di mons. Longoni riguardanti "Le nostre motivazioni e finalità", accogliendo l'invito da lui espresso sul numero 2 di Katolika Sento in cui illustrava l'ultimo tra gli scopi indicati dallo Statuto dell'UECI, pubblichiamo una sintesi della Relazione Finale adottata il 22 dicembre 1993 dalla Commissione sulla Lingua Internazionale (detta Esperanto) istituita dal Ministero della Pubblica Istruzione con D.M. 5 ottobre 1993. ![]() Fornito qualche dato essenziale sul fenomeno delle lingue internazionali (circa cinquecento tentativi, nel corso di un paio di secoli) si passa a prendere in considerazione l'unico progetto vitale e vivente: la Lingua Internazionale, chiamata esperanto dallo pseudonimo usato dall'autore, L. L. Zamenhof. per la pubblicazione della prima grammatica. Dell'esperanto si elencano quindi alcuni elementi informativi. Il primo riconoscimento ufficiale la Lingua Internazionale lo ebbe dalla Società delle Nazioni nel 1920. L'Assemblea Plenaria dell'Unesco nel 1954 approvò una risoluzione favorevole all'esperanto e ancora nel 1985 confermò nuovamente il significato dell'esperanto invitando gli Stati membri a seguirne gli sviluppi. La Relazione sottolinea la funzione delta Lingua Internazionale come lingua di orientamento linguistico e così si esprime: «Molto interessante... risulta essere la qualità glottodidattica della Lingua Internazionale: funzionando da "modello linguistico", da "unità di misura" delle lingue, appresa prima di qualsiasi altra lingua straniera,facilita, con guadagno di tempo, il loro successivo apprendimento». E prosegue, con riferimento alle esperienze svolte presso l'Istituto di Pedagogia Cibernetica dell'Università di Paderborn in Germania: «L'insegnamento propedeutico svolto da questo Istituto prepara gli alunni a prendere coscienza delle caratteristiche essenziali delle lingue, usando come modello la lingua internazionale esperanto, lingua di semplice e chiara struttura, assolutamente regolare e, grazie al suo carattere agglutinante, scomponibile in elementi morfologici combinabili. Un modello che è facile da assimilare e sviluppa l'attitudine allo studio delle altre lingue. Già prima degli esperimenti compiuti dal prof. Helmar Frank in Germania simili ricerche sono state svolte in Ungheria da I. Szerdahelyi, dell'Università delle Scienze a Budapest. Un gruppo di scolari di madrelingua ungherese, dopo aver studiato l'esperanto per due anni nella III e IV classe della scuola primaria, è stato suddiviso per iniziare l'apprendimento del russo, del tedesco, dell'inglese e del francese. Secondo i risultati, l'acquisizione della lingua russa fu facilitata dal preliminare studio dell'esperanto per il 25%, la riduzione delle difficoltà fu del 30% per il tedesco, del 40% per l'inglese e addirittura del 50% per il francese. In altri termini, i bambini che avevano ricevuto l'insegnamento preparatorio, hanno ottenuto risultati notevolmente migliori dei loro coetanei privi di un 'analoga introduzione allo studio delle lingue straniere. Questo sistema di insegnamento propedeutico fu messo in pratica anche in Germania, con un numero molto maggiore di scolari, ma al solo fine di trovare un mezzo per facilitare l'apprendimento dell'inglese. Risultò che, dopo due anni di orientamento linguistico attraverso la lingua internazionale, il vantaggio era di circa il 30%.». Altri esperimenti pedagogici sì sono effettuati, tutti con esiti lusinghieri, in vari Stati, tra i quali la Nuova Zelanda, Stati Uniti, Inghilterra, Irlanda ed Italia. La Relazione Ministeriale presenta le seguenti CONCLUSIONI. «La Lingua Internazionale si pone alla base di una più appropriata concezione del plurilinguismo nell'Unione Europea e consente l'elaborazione di una nuova, più realistica, politica delle lingue. Essa infatti: a) educa alla costruzione della pace, concretizzando la concezione di appartenenza all'unica famiglia umana e ad un "ambiente mondiale", anziché geo-nazionalmente determinato e circoscritto. In un tempo di nazionalismi risorgenti, talvolta in forma esasperata, diffondere un veicolo di comprensione internazionale che fa della uguale dignità dei popoli e delle loro espressioni linguistiche uno dei suoi punti di forza, significa far superare la visione nazionalmente angusta che al concetto di nazione resta legata anche quando si apre alle lingue di altre nazioni, b) contribuisce, di fatto, alla salvaguardia della diversità linguistica e culturale europea e mondiale; c) consente relazioni transnazionali, culturali e commerciali, in una lingua comune, senza discriminazioni, pienamente apprendibile nell'arco degli anni di studio della sola scuola dell'obbligo; d) facilita, insegnata come orientamento linguistico, lo studio e l'apprendimento delle lingue straniere; e) evita il predominio di una o due lingue "maggiori" nell'insegnamento delle possibili lingue straniere; f) arricchisce la riflessione meta-linguistica anche sulla lingua materna; g) consente notevoli economie di denaro e di tempo, sia nella preparazione degli insegnanti che nel lavoro dei discenti, con vantaggio anche per altre materie di studio.» Seguono infine le PROPOSTE di seguito riassunte. Due sono le finalità a cui risponde l'introduzione della Lingua Internazionale nelle scuole italiane: l'esperanto come "fine" e cioè come lingua di comunicazione autenticamente internazionale: la Lingua Internazionale come "mezzo", cioè come strumento glottodidattico. 1. Senza modifiche legislative né ulteriori spese, nell'ambito della legge di riforma della scuola elementare è possibile, da subito, con decreto ministeriale, aggiungere la Lingua Internazionale (detta esperanto) alle lingue straniere attualmente insegnate nella scuola elementare. 2. Sono possibili innumerevoli iniziative di informazione, studio, sperimentazione, promozione e formazione. Ad esempio il Ministero potrebbe: A) avviare sperimentazioni linguistiche, promuovendo corsi di insegnamento paralleli nell'ambito dell'Unione Europea; B) organizzare seminari di studio e aggiornamento relativamente alle scuole secondarie di 1° e 2° grado; C) svolgere un'opera di collegamento per gli interscambi culturali internazionali; D) avviare un'indagine mirante ad accertare in quanto tempo e con quali risultati sia possibile fornire a insegnanti elementari la conoscenza della Lingua Internazionale e la capacità d'insegnarla a fini propedeutici, E) promuovere l'uso dell'esperanto all'interno di peculiari progetti ministeriali quali, ad esempio, il Progetto Giovani e il Progetto Ragazzi 2000. F) Inviare osservatori nei luoghi e nelle occasioni più importanti dove la Lingua Internazionale è usata o è oggetto di discussione centri esperantisti, congressi, convegni e manifestazioni varie, nazionali ed internazionali.
La città ed i suoi ospiti esperantisti ![]() Nel cospicuo panorama architettonico rientra anche il seminario arcivescovile, grande costruzione posta nel centro della città, che ha ospitato il 48° Congresso dell'Unione Internazionale Cattolica Esperantista consentendo ai partecipanti di trascorrere sotto lo stesso tetto la settimana dall'8 al 15 luglio in un clima di fraternità. Olomouc, sede arcivescovile, è considerata la seconda città della Repubblica ceca per valore artistico, subito dopo la capitale Praga. Il tema proposto agli iscritti di 15 Stati europei, tra i quali una dozzina di italiani e diciotto sacerdoti appartenenti a sette Paesi, è stato "La Chiesa, popolo di Dio, incontro al terzo millennio". La trattazione del tema congressuale Come punto di partenza per gettare lo sguardo verso il millennio a venire, si è fatto riferimento al Concilio Vaticano II con una sintetica ma articolata relazione del sacerdote ungherese Lajos Kóbor, che ha evidenziato le grandiose novità portate nella Chiesa e nel mondo da quella basilare assise.![]() Il tema urgente dell'ecumenismo è stato svolto da Jirf Laube, ungherese, il quale ha evidenziato che il percorso ecumenico deve procedere su quattro gradini successivi, tenendo in considerazione tutte le obiettive difficoltà ma fondandosi sulla stima, il rispetto reciproco e la tolleranza. Questo cammino deve svolgersi nello spirito di conversione, come ha ammonito la Santa Vergine nel messaggio di Fatima. Don JózefZielonka, polacco, con l'entusiasmo che lo distingue ha indagato il tema della felicità, traguardo da tutti agognato e più che mai cercato in un'epoca di trapasso travagliata com'è la nostra. La felicità non consiste nel possesso dei beni perituri, quali la salute e la buona situazione economica e sociale. La felicità è amare ed essere amati. E poiché Dio è Amore, fondamento anche di ogni vero amore umano, solo Dio è la fonte della felicità, una felicità destinata a non avere fine. Dal dr. Serio Boschin è stato presentato il pensiero dell'Arcivescovo di Milano card. Martini e del Vescovo di Novara, mons. Corti -ambedue ben disposti verso l'esperanto- quale espresso in un articolo titolato "La Chiesa protagonista nel mondo e strumento di comunicazione". ![]() La descrizione, da parte dell'olandese Jacques Tuinder, di un'originale esperienza praticata da una comunità di benedettini, allargata a protestanti, impegnatisi in una larga opera di carità nei confronti di bisognosi, ha dato occasione a Mario Sola di esternare alcune puntualizzazioni sulla necessità che alla doverosa e lodevole carità sia congiunta la fedeltà alla vera dottrina cattolica e l'obbedienza al Magistero della Chiesa. L'intenso clima spirituale Centro di ogni giornata congressuale è stata la S. Messa, sempre partecipata con intensità e accompagnata da canti che hanno scandito anche altre fasi del programma quotidiano.Momenti di profonda commozione sono stati vissuti durante la celebrazione della S. Messa di apertura nella chiesa di S. Michele, celebrata da mons. Giovanni Locatelli, vescovo di Vigevano, durante la quale sono stati ricordati nella preghiera il dr. don Jan Kos e Padre Albino Ciccanti, recentemente scomparsi, che molto avevano lavorato per l'IKUE, e mons. Lorenzo Longoni e don Carlo Musazzi, assenti per infermità. La S. Messa nella chiesa di S. Maria della Neve, presieduta dall'Arcivescovo di Praga, cardinale Miloslav Vlk, attorniato da diciotto sacerdoti esperantisti concelebranti, si è conclusa con il rinnovo della consacrazione all'Immacolata. E poi le altre celebrazioni, nella chiesa gotica di S. Maurizio o nei vari santuari, fino alla S. Messa conclusiva nella cattedrale di Olomouc, celebrata dall'arcivescovo mons. Jan Graubner, autore di parole di grande apprezzamento per l'attività degli esperantisti cattolici. ![]() L'Assemblea e le votazioni La prima parte dei lavori assembleari, presieduti da Carlo Sarandrea, è stata dedicata alle relazioni dei delegati di ciascuno Stato.Ha quindi preso la parola don Duilio Magnani, presidente uscente, il quale ha potuto presentare un bilancio morale prestigioso, i cui principali successi sono costituiti dal riconoscimento dell'IKUE da parte del Consiglio per i laici, l'approvazione e la pubblicazione del messale in esperanto, l'ottenimento di larghi consensi nel corpo della Chiesa. Egli ha dato impulso all'azione caritativa dell'IKUE, uno dei cui maggiori successi è stata la costituzione della cooperativa in Zambia. Carlo Sarandrea ha poi illustrato dettagliatamente la relazione finanziaria. Entrambe le relazioni sono state approvate unanimemente. Le votazioni per il rinnovo del Direttivo hanno visto l'elezione del dott. Antonio De Salvo a Presidente, mentre Vicepresidenti sono stati designati il sacerdoteungherese Kóbor ed il ceco Svàcek. Gli altri componenti sono gli italiani don Duilio Magnani, assistente spirituale, Carlo Sarandrea. segretario-cassiere e il dr.Serio Boschin. delegato per i contatti con l'Autorità ecclesiastica, il tedesco don Von Hatzfeld, la slovacca Saturova e il ceco ing. J. Kalny. Per il Comitato, presieduto dalla polacca Barbara Pietrzak, i rappresentanti italiani, oltre al presidente dell'UECI, sono Antonio Gambuti e Luciano Mantaut. Serate di musica e cultura ![]() La presentazione di un originale metodo pedagogico ha offerto l'opportunità di ascoltare l'esecuzione di graziose canzoni da parte di piccoli allievi. Il programma realizzato con molto spirito "sportivo" dagli stessi congressisti ha messo in evidenza tanta buona volontà (anche da parte dei coristi italiani) e... persino qualche bel numero, come quello presentato da un gruppo di bimbe in costume folcloristico, o la impeccabile lettura di una poesia di Schulz da parte di Carlo Geloso. Da sottolineare l'esecuzione in cattedrale di una "sacra rappresentazione", con recita poetica e canti, ad opera di quattro giovani fratelli, da poco esperantisti, dedicata alla santa Zdislava, canonizzata dal papa a Olomouc nel maggio scorso. L'ammirevole organizzazione Un grande plauso va tributato agli ottimi organizzatori per il pregevole programma offerto ai congressisti e per il perfetto svolgimento di tutte le sue parti.Un grazie particolarissimo merita l'anima del congresso, Miloslav Svàcek, instancabile e sempre disponibile, vero esempio di pratica cristiana.
L'UECI offre ai soci e simpatizzanti una bella opportunità di vacanza da trascorrere nel clima di amicizia proprio dei nostri incontri di esperantisti cattolici, e ciò in collegamento con il principale appuntamento annuale della nostra associazione, il Congresso Nazionale. Sarà un breve periodo di riposo e distensione nella attrezzata località di Rimini, che potremo passare serenamente ed a condizioni favorevoli in un accogliente albergo a due passi dal mare e dalla chiesa parrocchiale del "nostro" don Duilio. Non abbiamo predisposto alcun programma preventivo per lasciare a ciascuno di organizzarsi a piacimento la permanenza, sulla spiaggia o con passeggiate in città oppure con escursioni nei dintorni. Naturalmente, una volta sul luogo si potranno concordare liberamente momenti di vita comune secondo i propri desideri. II periodo di soggiorno prescelto precede immediatamente i giorni del Congresso che successivamente trascorreremo a Grottammare e, al termine di esso, la mattina del giorno 8 settembre, si partirà in autopullman riservato per raggiungere l'Oasi di S. Maria del Monte, sede del Congresso. La vacanza inizierà la sera del 3 settembre e si concluderà il mattino del giorno 8. È però data la possibilità di un soggiorno più breve, ponendo però attenzione che il prezzo concordato di £. 40.000 giornaliere per la pensione completa in camera doppia. nell'Hotel Amarcord, si riferisce ad una permanenza non inferiore a tre giorni. È prevista anche la facoltà di pernottare, nell'Hotel Amarcord o in altro vicino, nella notte tra il 7 e l'8: tale possibilità è da tenere in particolare considerazione da parte di coloro che parteciperanno al Congresso senza potere trascorrere il tempo precongressuale a Rimini. Infatti essi potranno usufruire del trasporto con il pullman a nostra disposizione in partenza il mattino di venerdì 8 alla volta di Grottammare. Occorre prenotare al più presto per garantire il mantenimento dei posti a disposizione.
Dunque, un grande,
![]() Entusiasta sostenitore della Lingua Internazionale da molti anni, preside in varie scuole a Rimini, Cesena e Forlimpopoli, il prof. Romeo Pagliarani era Presidente dell'Unione Esperantista Romagnola. Egli si era sempre impegnato a sollevare il problema linguistico prospettando la soluzione dell'esperanto nell'ambiente scolastico, dove era molto stimato per la sua umanità e la sua cultura. A lui si deve l'esperienza dell'insegnamento della Lingua Internazionale nella scuola elementare Dante di Cesena in collaborazione col prof. Sergio Mariani, direttore didattico. Una esperienza durata un decennio e che il movimento esperantista non seppe valorizzare pienamente, come qualche volta lo stesso prof. Pagliarani rilevava. Purtroppo il male di cui soffriva da alcuni anni gli impediva di essere più attivo, ma fino all'ultimo, oltre a dare un forte esempio di pazienza cristiana (era anche terziario francescano), è rimasto entusiasta diffusore della Lingua Internazionale.
LORETO / GROTTAMMARE 8-1 2 SETTEMBRE
1995
Tema: La Lettera Enciclica "Redemptoris Mater" di Giovanni Paolo II Sede del Congresso: OASI S. MARIA DEI MONTI - Grottammare (Ascoli Piceno)
PROGRAMMA
VENERDÌ 8 SETTEMBRE
SABATO 9 SETTEMBRE
DOMENICA 10 SETTEMBRE
LUNEDÌ 11 SETTEMBRE
MARTEDÌ 12 SETTEMBRE
Quote di partecipazione£. 280.000 nella singola, £. 260.000 nella doppia. Per i giovani che non superano i 25 anni si applica una riduzione di lire 30.000. Le quote comprendono l'iscrizione, le pubblicazioni, la partecipazione al programma (compreso il viaggio a Ripatransone ed esclusi gli altri viaggi e trasferimenti), vitto ed alloggio dalla cena del giorno 8 al pranzo del 12 settembre.La quota (o l'acconto di £. 50.000) va versata sul c/c postale n° 33511106 intestato a Franca Concina, strada Lucento 73, 10151 Torino oppure pagata alla stessa con vaglia postale specificando la causale; la scheda di adesione pubblicata a fianco è da spedirsi al medesimo indirizzo. ATTENZIONE: Chi non potesse utilizzare il pulmann riservato che partirà da Rimini alle ore 8 del giorno 8 settembe, per raggiungere l'oasi potr&agreave; servirsi dell'autobus di linea in partenza dal centro di Grottamae diretto a Riparisone
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