Enhavo:



IL PAPA HA PARLATO IN ESPERANTO

      Il Papa ha parlato in Esperanto! Le telefonate si rincorrono per lo stupore della sorpresa e con meraviglia dei più scettici. Dunque, gli esperantisti non sono degli illusi ; l'esperanto non è un perditempo; questa lingua internazionale e neutrale ha la possibilità di far dialogare i popoli senza alcuna barriera linguistica, senza bisogno di interpreti, di cuffie e di traduttori una volta che tutti la conoscano come propria seconda lingua.
      È successo, prima volta nella storia, nel saluto di benvenuto il 14 agosto (festa liturgica di S. Massimiliano Kolbe, compatrono degli esperantisti cattolici) e nell'augurio finale a mezzogiorno del 15, solennità dell'Assunta, a Czestochowa in occasione del 6° Raduno Mondiale della gioventù.
      Pubblichiamo la lettera indirizzata dal presidente internazionale degli esperantisti cattolici al Santo Padre lo stesso giorno del 15 agosto 1991.

      "Beatissimo Padre, avrei voluto unirmi al più presto all'applauso festoso degli esperantisti cattolici pellegrini a Czestochowa con un telegramma, ma nei giorni festivi, mi hanno detto, viene accettato e non recapitato!... Ed allora affido alla lettera il mio vivissimo e commosso ringraziamento mentre Lei prosegue il Suo viaggio missionario in Ungheria sotto lo sguardo di Maria SS. Lo Spirito Santo lo renda apostolicamente fruttuoso.
      Giacché ritengo i due saluti-messaggio in esperanto un dono della Madre Celeste e di S. Massimiliano Kolbe, compatroni dell'lkue, e non a caso nei giorni della loro festa e solennità liturgica, non voglio far passare questo giorno dell'Assunta senza parteciparLe la filiale riconoscenza dell'lkue. Da S. Pio X ad oggi la nostra associazione, nata nel 1903 e mai tramontata, aveva avuto da tutti i Sommi Pontefici che si sono succeduti benedizioni, incoraggiamenti, perfino preghiere indulgenziate ed anche qualche menzione pubblica. Ieri ed oggi il successore di Pietro, quasi a risonanza del miracolo delle lingue della Pentecoste, parlando una sola lingua, quella internazionale, è compreso perfettamente e simultaneamente da moltissimi fedeli vicini e lontani, esperantisti cerio, di lingua e di cultura le più diverse fra loro. È impossibile negare, anche per gli irriducibili, la validità, l'utilità e l'opportunità di adottare sempre più un simile moderno strumento linguistico sia nelle semplici e ordinarie relazioni ecclesiali sia nelle grandi Assemblee Eucaristiche a carattere plurinazionale o internazionali.
      Le coincidenze poi. che per il credente diventano disegno della Provvidenza, del Raduno mondiale della gioventù per una rievangelizzazione, tenuto in Polonia, patria dell'esperanto, presieduto da un Sommo Pontefice polacco che parla esperanto e proprio al santuario della Madonna nera, da sempre Patrona di Polonia e da ora Patrona dei Popoli, assumono un'importanza e un significato particolare per tutta la Chiesa in Europa e nel mondo.
      La casa comune europea dei giovani dell'Est e dell'Ovest sono chiamati a costruire, proprio per difendere e custodire l'identità linguistica e culturale di ciascun popolo che l'abiterà, necessita. un linguaggio comune sovranazionale per intender con reciproco rispetto e uguale dignità".
      Beatissimo Padre, mi permetta di ricordare qui alcune circostanze che. secondo quanto sento nel cuore, stanno segnando un sentiero che si fa sempre più strada per la Chiesa, sotto i nostri occhi e nonostante tutto. Nel 1977 Lei era stato autorizzato da Sua Santità Paolo VI a celebrare in esperanto al 37° Congresso dell'lkue che sì teneva a Czestochowa e del quale Lei ne era l'Alto Patrono. Ma per motivi imprevedibili e superiori non fu possibile. Ora da Sommo Pontefice è stato Lei a introdurre ufficialmente l'esperanto nella Liturgia nel 1990 ed oggi I esperanto è stato applicato al mondo delle relazioni ecclesiali. Spero che il Signore Le dia il tempo necessario e la possibilità di perfezionare il sentiero intrapreso. Di certo è che mi si illuminano sempre più le parole ascoltate dalla viva voce di S. Eminenza il Card. Wyszynski, di v.m., nel 1973 e proprio nel Santuario della Regina di Polonia quando passeggiando al Suo braccio mi disse, fermandosi e come ispirato: "... Nel Vaticano II i Padri non hanno usato il latino... Se ci sarà il Vaticano II si parlerà certamente esperanto". Mi sembra che lo Spirito Santo abbia posto le premesse per giungere a questa meta. Possa la Santità Vostra far marciare la Chiesa in questa direzione per il bene anche dell'umanità intera. A seguito di questi due segni dati dalla Santità Vostra al movimento internazionale esperantista cattolico. l'Ikue appunto, abbiamo più forza di richiedere al Pontificio Consiglio dei Laici il riconoscimento ufficiale di movimento ecclesiale. Del resto fin dal suo nascere ( 1903) l'Ikue. pur non avendo vita facile, specialmente nei Paesi che hanno conosciuto la persecuzione ateistica, ha sempre mantenuto fede ai propri scopi di evangelizzazione e di servizio alla Chiesa servendosi dell'esperanto come mezzo e non come fine. La Santità Vostra, ne sono certo, mi potrebbe dare piena conferma avendone fatta diretta esperienza in Patria nell'ambito della Chiesa polacca che ha addirittura incaricato un Vescovo, S. E. Mons. W. Miziolek ed un Sacerdote a pieno tempo per la pastorale degli esperantisti cattolici in quella nobile nazione. Sarà il riconoscimento dell'lkue lo scopo di tutti i nostri sforzi nel prossimo futuro.
      Continui ad assisterci. Santità, e ci benedica sempre perché il nostro sia un servizio a gloria di Dio, a utilità della Chiesa e dell'umanità intera. Da parte nostra la certezza della preghiera e tutta la nostra ammirazione e fiducia filiale.
      Obb.mo e dev.mo nel Signore
Sac. Duilio Magnani
Presidente dell'lkue

La risposta della Segretaria di Stato

      "Rev.do Signore,
      compio il dovere di significarle che il Santo Padre ha accolto con apprezzamento la lettera che Ella Gli ha indirizzato in data 15 agosto u.s.
      Nel manifestarle il Suo ringraziamento per il rinnovato attestato di filiale venerazione, il Sommo Pontefice invoca su di Lei e sull'intera Unione Internazionale Cattolica Esperantista l'abbondanza dei favori celesti e imparte di cuore l'implorata Benedizione Apostolica, segno della Sua benevolenza.
      Con sensi di distinta stima mi professo.
      dev.mo nel Signore
Mons. Domenico De Luca
Capo del Protocollo"

L'OSSERVATORE ROMANO
      Mi donas ankaŭ en Esperanto bonvenan saluton al la junaj pilgrimantoj de la tuta mondo, en ĉi tiu tago de universala frateco, kiu vidas nin unuiĝintaj kiel filoj de unu sama Patro en la nomo de Kristo, vero de la homo!
      Karegaj junuloj!
      La sperto de kredo, travivita ĉe la piedoj de la «Nigra Madono», restu neforigeble gravurita en viaj koroj.
      Sanktega Maria akompanu vin!
I testi dei saluti papali sono apparsi in 20 lingue sull'Oss. Romano del 22-8-91 Quelli in esperanto sono stati da noi riquadrati



L'ESPERANTO AL SINODO
(dalle agenzie di stampa)

L'ESPERANTO PROPOSTO COME SOLUZIONE ALL IMPERIALISMO LINGUISTICO NEL CORSO DELL ASSEMBLEA SPECIALE DEI SINODO DEI VESCOVI DEDICATA ALL'EUROPA (Aula del Sinodo in Vaticano. 28 novembre / 14 dicembre )

      Mons. Gyorgy Jakubinyi, Vescovo ausiliare di Alba Iulia (in Transilvania) Romania, durante il suo intervento di venerdì 29 novembre di fronte all'assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi, ha detto fra l'altro:

      «...Si parla anche dell'imperialismo linguistico. Le grandi nazioni vogliono imporre la loro lingua con la propria cultura e visione di mondo. Il latino sarebbe una soluzione buona, ma oggi già non si pratica come prima Dunque c'è bisogno di una lingua artificiale internazionale che non ha dietro di sé una nazione. La soluzione praticabile sarebbe l'Esperanto...»

      In serata, sempre venerdì, l'ANSA ha diramato il seguente dispaccio:

      Ansa B 29 NOV 18:06 SINODO EUROPA: ESPERANTO CONTRO L'IMPERIALISMO LINGUISTICO (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 29 NOV - “LE GRANDI NAZIONI VOGLIONO IMPORRE LA LORO LINGUA CON LA PROPRIA CULTURA E VISIONE DEL MONDO" E PER EVITARE CHE QUESTO AVVENGA LA "SOLUZIONE PRATICABILE" SAREBBE L'USO DELL' ESPERANTO. LO HA DETTO STAMANE MONS. GYORGY JAKUBINYI, VESCOVO AUSILIARE DI ALBA JULIA, NEL SUO INTERVENTO DURANTE IL QUALE HA FATTO RIFERIMENTO ALL'“IMPERIALISMO LINGUISTICO”. IL LATINO, HA DETTO IL VESCOVO ROMENO, POTREBBE ESSERE LA SOLUZIONE, MA "OGGI GIÀ NON SI PRATICA COME PRIMA", COME DIMOSTRA AN CHE IL FATTO CHE SOLO DUE DEI SEDICI INTERVENTI DI QUESTA MATTINA SONO STATI PRONUNCIATI IN LATINO. SECONDO MONS. JAKUBINYI "C'È BISOGNO DI UNA LINGUA ARTIFICIALE INTERNAZIONALE CHE NON HA DIETRO DI SE' UNA NAZIONE".       MA, HA FATTO RILEVARE IL VESCOVO, L' USO DELL'ESPERANTO INCONTRA DIFFICOLTA' PER LA "RESISTENZA" DELLE GRANDI NAZIONI LINGUISTICHE E PER L' ANTISEMITISMO, DATO CHE QUESTA LINGUA È STATA INVENTATA DA UN EBREO POLACCO. (ANSA).

      Il dispaccio ANSA è stato diramato però solo mezz'ora dopo il più tempestivo annuncio della France Presse:

      AFP 29 NOV 17:45 EGLISE-SYNODE CONTRE L'IMPE-RIALISME LINGUISTIQUE: L'ESPERANTO A LA PLACE DU LATIN (ENCADRE)
      CITE DU VATICAN, 29 NOV (AFP) - UN EVEQUE ROUMAIN, MGR GYORGY JAKUBINYI, AUXILIAIRE D'ALBA JULIA, A PROPOSE VENDREDI AU SYNODE QUE L'EGLISE CATHOLIQUE ADOPTE L'ESPERANTO A LA PLACE DU LATIN, POUR CONTRER "LIMPERIALISME LINGUISTIQUE" DES GRANDES PUISSANCES QUI VEULENT IMPOSER LEURS CULTURES.
      LE LATIN EST D'AILLEURS DE MOINS EN MOINS UTILISE DANS LES ASSEMBLEES DE LEGLISE DE ROME. AU SYNODE, SUR LE TABLEAU AFFICHANT LES LANGUES, LES CARACTERES CYRILLIQUES DU RUSSE, ONT PRIS SOUVENT LA PLACE DU LATIN, AUX COTES DES AUTRES LANGUES. MGR JAKUBINYI A DENONCE L'IMPERIALISME DES "GRANDES PUISSANCES QUI VEULENT IMPOSER LEUR LANGUE AVEC LEUR PROPRE CULTURE ET LEUR VISION DU MONDE". "LE LATIN, A-T-IL DIT, SERAIT UNE BONNE SOLUTION MAIS IL N'EST PLUS PRATIQUE AUJOURD'HUI COMME AUTREFOIS. IL FAUT DONC UNE LANGUE ARTIFICIELLE INTERNATIONALE .QUI N'AIT PAS DERRIERE ELLE UNE NATION".
      "UNE BONNE SOLUTION SERAIT L'ESPERANTO", A AFFIRME MGR JAKUBINY, TOUT EN RECONNAISSANT LES DIFFICULTES DE CETTE SOLUTION, QUI "NE SERAIT PEUT-ETRE PAS APPRECIEE PAR LES PERSONNES RAC-STES, S'AGISSANT D'UNE LANGUE INVENTEE PAR UN JUIF POLONAIS (LE MEDECIN L.L. ZAMENHOF EN 1887)". NNNN

      Un poco più tardi è stata la volta della spagnola EFE:

      EFE 29 NOV 21:07 SINODO PIDEN ESPERANTO EN VEZ DE LATIN

      CIUDAD DEL VATICANO. 29 NOV (EFE)- LA ADOPCION DEL ESPERANTO COMO LATIN DEL SIGLO XX, Y MAS DEMOCRACIA INTERNA EN LA IGLESIA HAN SIDO UNAS DE LA PETICIONES FORMULADAS HOY. VIERNES, EN LA ASAMBLEA DEL SINODO DE OBISPOS, QUE DEBATE EL FUTURO DEL CRISTIANISMO EN L ANUEVA EUROPA.
      EL ARZOBISPO RUMANO DE ALBA JULIA, GIORGI JAKUBINI. SEÑALO QUE LA IGLESIA DEBE MOSTRAR SU CARACTER SUPRANACIONAL ADOPTANDO UNA LENGUA SUPRANACIONAL COMO EL ESPERANTO, DADO EL CARACTER DE LENGUA MUERTA DEL LATIN.
      EFE

      Del resto, proprio la mattina del 29 novembre, le agenzie d'informazione avevano battuto questa notizia (noi vi proponiamo la versione in italiano dell'Ansa):

      Ansa B 29 NOV 11:39 SINODO EUROPA: IL RUSSO SOSTITUISCE IL LATINO
      (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 29 NOV - IL SEGNO DEI TEMPI È VISIBILE. ANCHE NELL' AULA DEL SINODO: DOVE, DA IERI SONO RIUNTI I PARTECIPANTI ALL'ASSEMBLEA SPECIALE SULL'EUROPA. SUL TABELLONE DELLE LINGUE DELLA TRADUZIONE SIMULTANEA, IL LATINO, LINGUATRADIZIONA LE DELLA CHIESA, È STATO SOSTITUITO DAL RUSSO, UNA DELLE NUOVE LINGUE DELL'EUROPA. IL RUSSO FIGURA, IN CIRILLICO, FRA IL FRANCESE E L'INGLESE SUL TABELLONE DELLE LINGUE EUROPEE NELLA QUALI VENGONOTRADOTTI I LAVORI DELSINODO PRESIEDUTODA GIOVANNI PAOLO SECONDO.






"SERĈANTE DION" è il libretto di canti per il gruppo esperantista cattolico pellegrino a Czestochowa e partecipe del 6° Raduno Mondiale della Gioventù 14/15 Agosto 1991. Sono 12 canti popolari in esperanto con testo musicale. In supplemento ci sono anche delle preghiere quotidiane. È un bel libretto redatto dal segretario degli esperantisti cattolici polacchi sig. Wiesaw Tomaszewski, pubblicato da "Muzilo" di Varsavia. Il suo costo è di 1,8 dollari con il 10% di sconto per almeno 10 copie. Mendoj ĉe K.I.K., ul. Kopernika 34, PL - 00 336 Warszawa




Dankon

Alvenis la jenaj mono-feroj pro kiuj oni tre dankas.
El Treviso 100.000 por Agbovo (la teologia studento el Togolando) kaj 300.000 por KS. El Romo por fonduso Alfabetigo 1.000.000.




Gemellaggio con esperantisti cattolici di Boemia e Moravia

      Tutti conoscono tramite ESPERO KATOLIKA, la sorprendente attività della sezione nazionale ceca dell'IKUE. Un tempo vi era un'unica sezione per tutta la Cecoslovacchia. Oggi i cattolici esperantisti si sono colà riorganizzati, dividendosi la sezione in due parti (quella ceca e quella slovacca. La rinascita è avvenuta in modo sorprendente dopo un lungo periodo di soppressione decretata dal Ministero dell'interno cecoslovacco e attuata, senza colpa evidentemente, dall'Associazione Esperantista Cecoslovacca, costretta (me l'ha confermato di recente lo stesso rappresentante dell'IKUE in seno all'allora Consiglio della ĈEA, il sig. Jiri Laùbe) ad applicare la disposizione ministeriale. Era considerata come "un pericolo nazionale" per lo Stato ateo la nostra sorella della IKUE-sekcio cecoslovacca... Pensate come si sentiva debole il prepotente mostro rosso di fronte ai trecento credenti esperantisti cattolici... Questa è la forza della nostra Fede!

      L'Ing. Miloslav Svaĉek, quarantenne, sposato, e il motore dell'odierna sezione ceca (per la Boemia e Moravia) dell'IKUE ed ha un grande potenziale di fede e di iniziative. Svaĉek è un ottimo esperantista, guida i suoi 250 e più iscritti con mirabile dedizione, coadiuvato dall'Assistente ecclesiastico Padre Savio Pavel Ricica, sulla strada della formazione spirituale (incontri di preghiera, pellegrinaggi, esercizi spirituali, catechesi biblica ecc), sull'attività ecumenica, ricreativa e culturale (campeggio, canti religiosi e folkloristici, corsi di esperanto ecc.) nonché la testimonianza della carità. Molto è curato il contatto con l'autorità ecclesiastica da parte dei gruppi diocesani e a livello nazionale. Mons. Miloslav Vlk (vedi Ks 2-4/ 91), Arcivescovo di Praga, e Mons. Karel Otĉenasek,Vescovo di Hradec Kralove, sono un vanto della loro sezione IKUE nonché loro Patroni.

      Ciò che rallenta l'attività di questa nostra "sorella" ceca è la crisi economica che mette in ginocchio tutto l'Est europeo immiserito paurosamente proprio da quel sistema che doveva far ricca e giusta la classe lavoratrice.

      Che fare?... Paralizzare tutto per... quattro soldi?... Lasciar morire sul nascere una fioritura primaverile di 250 fratelli esperantisti? Niente affatto. La Provvidenza c'è e... "chi più dà, più riceve"! Dal Fondo per i fratelli dell'Est, costituito da offerte di esperantisti e di parrocchiani, abbiamo prelevato 450 dollari (=550.000 lire circa) e... sono arrivati direttamente all'lng. Svaĉek come manna nel deserto. Altre offerte erano state date da alcuni Sacerdoti di Bergamo, per cui questa fiorente sezione dell'IKUE si e equipaggiata di una macchina da scrivere per compilare il bollettino di collegamento "DIO BENU" e ha potuto noleggiare una tendopoli per riprendere l'iniziativa precedente la soppressione dell'IKUE in Cecoslovacchia e cioè la "IKUE-tendaro" in Sebranice. Le precedenti 9 erano state fatte a Herbotice e per l'ultima di esse, organizzata nel luglio 1977, l'ing. Svaĉek si era guadagnatoo ben 15 mesi di "privazione della libertà" dal Tribunale distrettuale di Ustinad Orlici (dal Verdetto 1T 29/79). Accusa: l'aver compiuto un'azione "criminale contro lo Stato" per aver fatto celebrare e predicare senza autorizzazione della Polizia, il sac. polacco Józef Zielonka nella tendopoli.

      Vale la pena stare accanto a simili uomini di Fede, a padri di famiglia che non si sono intimoriti di perdere il posto di lavoro e di essere discriminati per causa di Cristo.

      Ecco allora la possibilità di passare un periodo di ferie nel 1992, specie per i giovani . nella tendopoli che il carissimo Svaĉek organizzerà il prossimo anno. Egli scrive: "Carissimo fratello Don Magnani, ci avete aiutato moltissimo a far vivere la nostra sezione. Una parte del vostro sostegno economico serve anche come riserva per un eventuale deficit. Il sostegno economico tramite offerte dei nostri associati non è così frequente adesso, perché il costo della vita si è moltiplicato e si sono ridotte le entrate. È necessario vivere modestamente da uno stipendio all'altro (secondo la mia esperienza!). Ma sono davvero contento per la libertà, malgrado che la vita sia adesso di fatto più difficile. Forse tra qualche anno la situazione migliorerà, come si prevede. Però noi vogliamo che l'anno prossimo avvengano di nuovo le nostre importanti iniziative, ossia, oltre all'incontro spirituale di tre giorni a Ceské Budejovice (18-20 giugno 1992), l'11a tendopoli cattolica esperantista, a Sebranice dal 18 luglio al 1° agosto 1992. Forse si presenteranno dei problemi per il fatto che la data della tendopoli coincide con il pre-Congresso e il Congresso universale di Esperanto di Vienna. Già da adesso rinuncio a partecipare al Congresso Universale, perché preferisco organizzare la tendopoli IKUE. Forse potrà diventare una sosta prima del Congresso per gli associati IKUE di altri paesi, no?».

      CHI DUNQUE GIÀ POTESSE DECIDERE FIN DA ORA. POTREBBE FARE QUESTA ESPERIENZA E PRENOTARSI PER TEMPO. L'iniziativa tanto preziosa per le nuove leve dell'IKUE si potrebbe pian piano allargare dandole un respiro internazionale e forse un domani anche un respiro ecumenico. Intanto iniziamo noi esperantisti cattolici italiani, magari invogliando anche gli amici e parenti non esperantisti. Usciamo dal nostro ghetto per respirare una boccata di aria diversa.

      Ecco come in poche righe Svaĉek riassume l'esperienza della 10a IKUE-tendaro:

      «La più sentita iniziativa, piena di significato è stata la 10a Tendopoli dell'IKUE a Sebranice avvenuta dal 20 luglio al 3 agosto dopo un'interruzione di più di 10 anni per motivi politici. Hanno partecipato 60 persone. Indimenticabile per tutti i campeggiatori è stata la visita del Vescovo. Domenica pomeriggio, 28 luglio, ci ha infatti visitati mons. Karel Otĉenasek. patrono della sezione ceca dell'IKUE. Si sappia che Sebranice si trova proprio nella Diocesi retta da questo Vescovo.
      (Nel corso della visita) egli ha pregato parte del Rosario in Esperanto, si è rivolto ai presenti e con gioia ha benedetto la tendopoli e le attività della sezione. È venuto a visitarci anche il sindaco. Ogni giorno è stata celebrata la Santa Messa da Padre Savio Ricica, OP (Ordine dei predicatori), che ha curato nel corso delle due settimane le necessità spirituali dei partecipanti. Già da adesso invito gli associati dell'IKUE di altri paesi a partecipare alla Tendopoli del 1992, sempre a Sebranice: da lì, si ritornerà con buone impressioni, rinfrancati nello spirito e nel corpo».

      Il 1992 sarà l'anno della Nuova Europa, della "casa comune europea", di quell'Europa che dovrà respirare a due polmoni: l'Est e l'Ovest. Sono invitati quindi particolarmente i GIOVANI a fare questa nuova esperienza europea ed ecclesiale.

      Per informazioni e adesioni, rivolgersi a MILOSLAV SVAĈEK. Trsická ul. 6. CS-751 27 Pencice, Cecoslovacchia.





Giovani esperantisti dell'Ikue pellegrini a Czestochowa 1991

      È già il secondo anno che la sezione polacca dell'IKUE organizza il pellegrinaggio di esperantisti al Santuario della Madonna Nera di Czestochowa. Il gruppo, composto di oltre 30 persone (mentre l'anno scorso erano 10), è partito da Varsavia e, a tappe di circa 20/30 km. al giorno, è giunto al Santuario il 14 agosto. Ogni anno, dal 1711, da tutte le principali città polacche partono numerosi gruppi di pellegrini alla vecchia maniera: a piedi, con le provviste più essenziali nello zaino, alloggiando nei casolari, favoriti di qualche vivanda calda dai buoni campagnoli che mettono loro a disposizione anche i fienili per un meritato riposo. Il Sacerdote non può mancare, vestito di tonaca e stola violacea, per una specifica assistenza spirituale con S. Messa, omelia e conferenze ogni giorno. Un vero corso di esercizi spirituali itinerante. Circa 70.000 persone hanno partecipato a questa 280a edizione del pellegrinaggio e non si è trattato solo di polacchi, ma anche di italiani, francesi, ungheresi, belgi, tedeschi, cecoslovacchi, sovietici ecc. La motivazione del primo pellegrinaggio era quella del ringraziamento per la fine della peste nella regione di Varsavia. Questa volta vi si aggiungeva la bella occasione del 6° raduno mondiale della gioventù con la presenza del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II. Per cui, a Czestochowa i convenuti erano oltre il milione! Il gruppo esperantista era aggregato al 17° gruppo, quello universitario. Questa volta ci sono presenti anche numerosi giovani esperantisti dall'Unione Sovietica. E questo gruppo "verde" con meraviglia e stupore dei circostanti, indaffarati a parlarsi nelle diverse lingue e specialmente con la mimica, si è sentito salutare per ben due volte nella lingua internazionale esperanto dal Santo Padre in persona. La bandiera esperantista e il gran striscione che si stendeva sulle teste della folla danzavano anch'essi non lontano dal podio papale sul quale, prima volta nella storia, l'esperanto era salito con onore per chiudere la lunga lista di messaggi nelle diverse lingue nazionali... e senza latino!
DDM
* * * * *

... E L'ANNO PROSSIMO?

      Gli organizzatori del gruppo degli esperantisti partecipanti al Pellegrinaggio a Czestochowa,ce lo fan notare con tristezza, si lamentano della mancanza di partecipanti esperantisti dall'Italia, soprattutto di sacerdoti esperantisti. Non c'è proprio nessun "itala pastro" che se la senta di partecipare il prossimo anno? Si riuscirà ad organizzare un gruppo di partecipanti esperantisti dal nostro paese? I giovani organizzatori ci contano.

Eccovi il loro indirizzo:

* Krzysztof KLISZCZYNSKI, ul. Regulska 56, PL-02 495 WARSZAWA;
* Dorota MALKOWSKA, ul. Regulska 7a, PL-02 495 WARSZAWA;
* Zbigniew KOWALSKI, ul. Anielewicza 24 m 1, PL-01 052 WARSZAWA. Polonia.



Buon Natale - Bonan Kristnaskon


Preghiera de l'ultimo pastor

Preĝo de la lasta paŝtisto

Son rivà tra i antichi to pastori
maraveiàdi, muti, in genocion.
No t'ò portado i doni come lori
ma ò portà al to presepio el me magon.
Mi alvenis tra antikvaj viaj paŝtistoj
mirigitaj, mutaj, genuiĝitaj.
Ne donacojn mi al Vi portis kiel ili,
sed mian ĉagrenon portis al kripo Via.
Mi vegno da quel mondo de motori
dove gavemo la television
e la radio e 'l telefono,
ma i cori no i se capisse
e i ga come paron
Mi venas el tiu mondo de motoroj
kie ni televidadon havas
kaj radion kaj telefonon,
sed la koroj ne interkomprenas
kaj havas kiel majstro
l'egoismo che domina la gente.
E la parola tua, caro Gesù,
l'è sempre viva, ma pochi i la sente:
l' egoismon kiu l' gentojn regas.
Kaj l' Vorto Via, Kara Jesuo
ĉiam estas viva, sed ĝin ne multaj aŭdas:
Nadal l'è na vacansa o poco più.
Ecolo qua el magon che go nel cor.
Pietà, pietà de l'ultimo pastor.
Kristnasko iĝas ferio aŭ ne multe pli.
Jen ĉi de l' mia kor' 'l ĉagreno.
Kompaton, kompaton, por la paŝtist' lasta.
Tolo da Re traduz. in esperanto
di Adriano Ambra



Notizie - Informoj

      * Il tradizionale incontro organizzato dal "Katolika Esperanto-Centro" di Milano a Gazzada si terrà nel 1992 nei giorni 7 e 8 marzo. Il tema centrale sarà: «Informazione e aggiornamento sul "Ce-metodo"».
      Maggiori informazioni scrivendo al Centro esperantista cattolico, piazza Duomo 16, 20122 Milano.

      * Una giornata di ritiro spirituale presso l'Istituto Madonna di Loreto di Vercelli, si è tenuta domenica 15 dicembre, prendendo a tema la partecipazione spirituale al Natale. È stata celebrata una santa Messa e si sono tenuti due incontri di meditazione e riflessione sul Mistero dell'Incarnazione. L'iniziativa ha riguardato anche esperantisti di altre regioni.

      * Rinnoviamo le nostre scuse per il ritardo di KS in questo anno e per i disguidi. Vi sollecitiamo a rinnovare il vostro abbonamento e la vostra adesione all'Ueci/Ikue con sollecitudine per riordinare anche l'indirizzario. Preghiamo i Gruppi Ueci di voler collaborare inviando tempestivamente rapporti sull'attività, articoli fotografie. La collaborazione è fondamentale.





COMITATO CENTRALE UECI

Presidente: Carlo Sarandrea, Via A. Severo. 73 - 00145 Roma, tel. 06/5414415
Assistente ecclesiastico: Mons. Lorenzo Longoni. Piazza Duomo. 16 - 20122 Milano, tel. 02/805957
Vice Presidente: Elisabetta Berardi Casagrande, Via dello Sport, 12 - 40065 Pianoro (BO), tel. 051/776592; resp. gruppi locali
Segretario Generale: Bertozzi Jonne De Angeli, Via Quericioli, 114 - 54100 Massa C , tel. 0585/792066
Cassiere: Busato Pisoni Maria. Via Gorizia, 17 28100 Novara, tel, 0321/392914
Segretario per l'informazione: Sac. Duilio Magnani, Viale C. Zavagli, 73 - 47037 Rimini (Fo), tel. 0541/26447
Incaricato Giovani: Mauro Ortelli, Via Medaglie D'Oro, 45/a 48018 Faenza (Ra), tel. 0546/662714




Norme associative e quote 1992

      All'UECI possono iscriversi gli esperantisti italiani nonché tutti i simpatizzanti del movimento cattolico esperantista.
L'UECI è sezione italiana dell'IKUE (Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista - via Francesco Berni, 9 - 00185 Roma RM - tel. 06/70.00.323), pertanto ogni socio dell'UECI è automaticamente socio dell'IKUE.

Nota Bene: - KATOLIKA SENTO viene inviato a tutti i soci per diritto, tranne i soci familiari;
      - È considerato SOCIO GIOVANILE chi ha meno di 26 anni nell'anno in corso;
      - È considerato SOCIO FAMILIARE chi è convivente con un altro socio;
      - Per l'abbonamento all'estero, aggiungere L. 4.000 per le spese di spedizione;
      - Allo stesso conto corrente postale si raccolgono le offerte per le opere caritative dell'IKUE e dell'UECI;
      - Si raccomanda per il lavoro di segreteria, di specificare bene nella causale del versamento;
      - con quale quota ci si vuole iscrivere (si usino le sigle se si vuole),
      - se e quali offerte si fanno, e per chi o che cosa,
      - anno di nascita, soprattutto se si è soci giovanili,
      - nome e recapito postale chiaro e completo per la spedizione, indispensabile per chi è nuovo socio o chi cambia recapito.

È bene effettuare tutti i versamenti al C.C.P. n. 11129475, Unione Esperantista Cattolica Italiana, V.le C. Zavagli, 73 - 47037 Rimini (Fo). Chi si abbona anche a Espero Katolika, organo dell'IKUE, cerchi la propria quota nella colonna «CON EK»
Quota Sociale
     
      SENZA EK
     
      CON EK
     
Socio Ordinario       SO 19000       SOE 46.000
Socio Sostenitore       SS 38.000       SSE 92.000
Socio a Vita       SV 380.000       SVE 920.000
Socio Giovanile       SG 9.500       SGE 23.000
Socio Familiare       SF 9.000
Solo abbonamento a Katolika Sento:       AK 10.000
Solo abbonamento a Espero Katolika:       AE 27.000
Abbonamento a KS ed EK:       AKE 37.000
Abbonamento a Ekumenismo
(del Tutmonda EsperantistaLigo)
      TEL 10.000
Abbonamento a Dia Regno
(del KELI, gli amici protestanti)
      DR 10.000