Periodico dell'UNIONE ESPERANTISTI CATTOLICI ITALIANI (UECI)
Nuova serie n.?-1987   GENNAIO-FEBBRAIO
"Per la promozione della fratellanza e della comprensione tra i vari popoli di diverse lingue" (Paolo VI)

Periodico bimestrale - Sped. in abb. post. gr. IV 70% - Autorizz. della Curia Vescovile di Rimini n. 1484 del 20/12/1984 - Direttore respons.: Don Duilio Magnani - Redazione e Amministrazione, segreteria generale UECI: Via C. Zavagli, 73 - 47037 Rimini - Tel.(0541)26447 - c/c/p n. 11129475 - Stampa Tipolito Ramberti

Enhavo:



Nella Chiesa Latina

La provocazione degli esperantisti cattolici

 Al contrario di quanto si possa credere, gli esperantisti cattolici diffondono l'esperanto solo indirettamente. Il loro scopo essenziale e caratterizzante è diffondere il messaggio di Cristo. Cioè per i cattolici esperantisti tale lingua è un valido strumento linguistico per evangelizzare, per le relazioni ecumeniche, per la comunione fraterna dei beni spirituali e materiali, ossia la pratica della carità, per la liturigia quando debba celebrasi in presenza di fedeli di lingue diverse, come si prova con gli articoli seguenti.

 Si distinguono quindi dal movimento esperantista mondiale (U.E.A. - Associazione Esperantista Universale, Rotterdam) che, al contrario, ha il preciso scopo di diffondere l'esperanto come il più valido strumento di comunicazione e fattore di pace fra i popoli (cfr. Risoluzione dell'Unesco in KS n. 2/86).
 Gli esperantisti cattolici si sono organizzati a livello internazionale (I.K.U.E.) e a livelli nazionali, come per es. in Italia l'U.E.C.I.

 L'I.K.U.E. - (Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista - Unione esperantista Cattolica Internazionale) con sede a Roma, Via Fr. Berni 9.
 Nata ufficialmente nel 1910. In realtà le radici dell'lkue affondano nei primi esperantisti cattolici che già si affiancano nel 1887 all'inventore della Lingua Internazionale firmata da L.L. Zamenhof con lo pseudonimo di Dr. Esperanto. Essi sono il Vescovo di Zaratov (URSS) Mons. Zerr e il prelato lituano Alessandro Dabrowski. Nel 1902 il sacerdote francese Emilie Peltier e il laico Auroux sono già in grado di dar vita alla prima associazione cattolica esperantista con l'approvazione del Vescovo di Tours.
 Il primato di longevità fra il centinaio di riviste esperantiste è detenuto proprio da quella cattolica, Espero Katolika (Speranza Cattolica), che oggi esce mensilmente con un totale di oltre 200 pagine annue raggiungendo i suoi 1.500 soci sparsi in 45 nazioni.
 L'Ikue si fa presente in tutti i Congressi Internazionali per il servizio religioso e organizza per i suoi soci ogni due anni un Congresso internazionale. Ricordiamo in particolare quello del 1977 a Censtochowa (PL) che ha avuto come Alto patrono l'allora Card. Karol Wojtyla, Arcivescovo di Cracovia. Per il Centenario dell'Espe-, ranto (1988-1987) si sta organizzando:

Dal 20 al 24 luglio 1987 41 ° Congresso Internazionale dell'IKUE al Santuario di Censtochowa in occasione dell'anno Mariano Straordinario e dell'anno Giubilare dell'Esperanto


 L'U.E.C.I. (Unione Esperantista Catto­lica Italiana) con sede a Rimini, Viale C. Zavagli 73.
 È in effetti la sezione italiana dell'lkue,ma con proprio statuto e propri responsabili. L'Ueci nata ufficialmente durante il Congresso della Federazione Esperantista Italiana a Bologna nel 1920, sotto la guida di padre Modesto Carolfi, fu preceduta dall'opera convinta di diversi pionieri quali ad esempio Mons. Luigi Giambene, Cameriere Segreto di Papa Sarto, che già nel 1906 ha modo di sensibilizzare Pio X al problema dell'Esperanto. Altri nomi di spicco attorno ai quali ruota tutto il movimento esperantista cattolico italiano sono Don Giacomo Bianchini di Udine, Mons. Ilario Facco, l'avv. Raffaele Bagnulo di Bologna e altri.
 Molto fruttuoso fu l'appoggio dato ai pionieri esperantisti cattolici da Papa S. Pio X, poi dai Cardinali Ferrari di Milano, La Fontaine di Venezia, Maffi di Pisa, Della Chiesa di Bologna (poi Papa Benedetto XV) e da molti Vescovi fra i quali da ricordare quello di Pavia e di Parma.  L'Ueci continua ad essere 'sale e fermento' nella massa degli esperantisti italiani. Mantiene vivo il suo bollettino nato nel 1922 e, nell'occasione del Centenario dell'Esperanto, intende riorganizzarsi e rilanciarsi invitando i soci e gli Amici dell'Esperanto al:

Convegno dell'UECI durante il Meeting per l'Amicizia fra i Popoli a Rimini dal 22 al 29/8/1987
Con pellegrinaggio a Loreto in occasione dell'Anno Mariano


EVANGELIZZAZIONE CON L'ESPERANTO




L'Esperanto a Radio Vaticana
10 anni di trasmissioni

 Beh, auguri!
 Forse è questa la prima reazione del lettore distratto dopo aver dato uno sguardo a questo titolo, forse un po' trionfalistico.
 Ma in fondo gli esperantisti cattolici sono orgogliosi per il fatto che la Radio del Papa, ininterrottamente, ormai per più di 1000 volte, abbia trasmesso un programma in Esperanto.
 Un orgoglio che li ha portati fin dal primo istante a sintonizzarsi puntuali sulle onde corte per sentire il saluto cristiano del «Laudetur Jesus Christus» che in Esperanto suona: «Estu laŭdata Jesuo Kristo».
 Un amore per l'ideale di fratellanza, unito alla propria Fede (come se le due cose fossero separate...) fa ritrovare ogni domenica sera per 10 minuti ed ogni giovedì mattina per un quarto d'ora tanti cultori di questa lingua internazionale, «popolo senza terra e frontiere», attorno all'apparecchio-radio. E ciò che commuove maggiormente è il fatto che non tutti sono credenti allo stesso modo, altri si definiscono non credenti. Qualche volta scrive il calvinista, altre volte l'ateo. Sembra che secoli e secoli di mancanza di comprensione non siano mai esistiti. C'è la volontà, il desiderio di incontrarsi. Questo accade anche per altri Programmi della Radio Vaticana, è vero, ma per gli esperantisti ciò assume particolare significato di servizio, di adesione a ideali universali. Forse perché vi è molteplicità di nazionalità, lingue e pensieri che vengono uniti dal comune ascolto e dalla comune lingua.
 Le lettere, (circa 200 al mese!) poi testimoniano questo attaccamento ai minuti di trasmissione: c'è chi ascolta ogni singola trasmissione e ne redige scrupoloso rapporto; c'è chi ascolta di tanto in tanto; c'è chi ci ascolta per la prima volta ed è tutto felice perché abita 20mila Km. lontano. Ci sono poi gli ascoltatori che, entrati un po' in confidenza, raccontano le proprie esperienze. C'è chi chiede un libro, chi una rivista, chi informazioni sul Vaticano;... e chi ci invita a portare una propria istanza al Papa, la prossima volta che lo andiamo a trovare... come se noi fossimo 'di casa' al Palazzo Apostolico.
 Di casa al Palazzo Apostolico, ve io assicuriamo, non lo siamo.
 Ma 'di casa' senz'altro lo siamo a Palazzo Pio, il grande Palazzo che inaugura Via della Conciliazione e che guarda a Castel Sant'Angelo.
 Li vi sono le Redazioni linguistiche, tecniche e direttive della Radio Vaticana. Ricordiamo che R.V. trasmette in ben 35 lingue. I vari piani sono divisi secondo gruppi linguistici omogenei: al primo piano le lingue dell'Europa orientale; al secondo piano la meravigliosa Redazione Centrale, che recepisce, lavora e serve in tavola, per tutte le Unità di Produzione, il materiale in arrivo e che funge da postazione audio-telex-telefax con i vari punti del globo dove il Papa si reca in pellegrinaggio; al terzo piano le lingue del mondo 'cosiddetto occidentale'.
 Al quarto piano il Radio Giornale e lì vicino le redazioni vietnamita, cinese e giapponese, nonché la sala delle telescriventi e il lungo corridoio dei Programmi in Italiano. E ancora: 9 studi di registrazione o di diretta (di cui uno super-attrezzato per le registrazioni stereofoniche musicali), una discoteca e una nastroteca con tutte le registrazioni sonore della Radio del Papa, il Ponte-radio con gli impianti di trasmissione all'interno della Città del Vaticano e con il Centro di Trasmissione di Santa Maria di Galera a 30 Km. da Roma.
 Al pianterreno l'Ufficio Propaganda, con la redazione del Bollettino trimestrale informativo sulle trasmissioni radio e con il Servizio audiocassette (i programmi più interessanti vengono riversati su cassetta e messi a disposizione: il catalogo vanta molti titoli).
 Questa è la realtà di Radio Vaticana, della quale anche il Programma Esperanto fa parte. A tutto ciò si aggiunge l'avventura della quotidianità, la bellezza dello strumento radiofonico e la gioia di farne partecipi anche gli amici più lontani.
 A proposito: la prossima volta che capitate a Roma (magari di mercoledì o di sabato mattina) non esitate a farci visita. Forse non ci troverete subito (staremo da qualche parte nascosti a cercar carburante per la nostra creatività...), ma state tranquilli che ci incontreremo.
CarloSarandrea


Per ascoltare i Programmi in Esperanto di Radio Vaticana:
Giovedì ore 7: Onde medie 1611 kHz -Onde corte 6250, 7250, 9755, 11715 kHz.
Domenica ore 21: Onde medie 1530 kHz - Onde corte 6190, 6250, 9625, 9645, 11700, 15120 kHz.
 È possibile richiedere il Bollettino trimestrale gratuito dei Programmi scrivendo a:
Radio Vatikana
Esperanto-redakcio
Piazza Pia, 3
00193 - Roma Rm


 

ATENTON!
 La gesamideanoj kiuj pasintjare proponis adresigi propagandcele KS-n al siaj geamikoj, bv. reagi kaj eventuale pagi la propagandcelan tarifon laŭ kondiĉoj en la aliĝtabulo sur la lasta pago. Dankon!

Missionari con l'Esperanto

 Abbiamo più volte dato testimonianza di evangelizzazione per mezzo dell'esperanto (cfr. KS n. 4/86, n. 6/86). Ma l'evangelizzazione non cammina solo in senso, dal cristiano al non credente, ma diventa anche comunione, arricchimento vicendevole fra credenti.
 Eccovi una testimonianza, una delle tante, che ci proviene dalla Cecoslovacchia. Là dove il cristianesimo è fiume sotterraneo, la fede diventa più vivificante.
 È un uomo di 55 anni paralizzato ai piedi dal 1949 (cioè quando aveva 37 anni) e perciò costretto sempre a letto.
 Ovviamente ci consentite di tacerne il nome.
 È un valido e perfetto esperantista e trasmette con questo strumento di comunicazione internazionale, l'esperanto, ad amici dei cinque continenti, la sua ricchezza spirituale, la sua pace nella sofferenza. Vi traduciamo di sana pianta una delle sue ultime lettere:
«Sia lodato Gesù Cristo, il Padre del Cielo e lo Spirito Santo.
 Innanzitutto accetti di cuore il mio saluto. Come vede non mi sono dimenticato di lei. lo la penso, mi ricordo e prego incessantemente per lei. Sempre sospiro e piamente attendo una sua lettera. Ringraziando Dio io sto bene e mi chiedo se anche lei sta bene. Il mio impegno è vivere sempre onestamente anche quando ho molte difficoltà. Do gloria all'Eterno per la Sua Bontà che  Egli dona ad ogni creatura. Egli è il Buon Pastore che cura modellando il suo gregge affinché nessuno si perda nelle difficoltà.
 Egli è la fonte della gioia, dell'Amore e della pace.
 Sia fatta la Tua Volontà, o Signore!
 Insegnami a fare solo la Tua Volontà, perché Tu sei il nostro Dio.
 Infine io raccomando lei alla protezione dell'Eterno, della Vergine Maria e di tutti gli Angeli e Santi».
 Morti i genitori ed un fratello, è rimasto con una sorella che lo accudisce «in modo esemplare», e così scrive con entusiasmo in un'altra lettera.
«Il tempo mi passa veloce perché mi occupo di diverse cose. Prego, ascolto la Santa Messa e i notiziari di Radio Vaticana (si tratta delle trasmissioni di R.V. in lingua slava ed anche in esperanto. Questa viene fatta due volte la settimana, al giovedì mattina prima della S. Messa in latino e alla Domenica sera dopo la recita del S. Rosario pure in latino – n.d.t.).
Eseguo diversi lavoretti manuali, leggo interessanti riviste in esperanto e scrivo lettere ai miei amici esperantisti all'estero od anche in patria. Niente di straordinario comunque».
 Mi piace chiudere questa testimonianza con le parole scritte nell'ultima sua lettera che mi sembrano un programma per tutti: «Sono felice di essere cattolico-romano. Con gioia servo il Signore, l'Eterno».
D.D.M.



Paco sen Limoj
(Pace senza frontiere)

Sankta Meso
L'Arcivescovo di Udine, Mons. Alfredo Battisti, concelebra in esperanto con Don Pellis Ippolito di Gorizia e con Don Nello Marcuzzi di Udine, nella Cappella del Castello per il gruppo esperantista locale «Nova Espero Friuli» (19/10/1986 - Foto Gambuti).

I Vescovi di Udine, Klagenfurt e Lubianaorganizzano ogni anno a turno, la giornata della Paco sen Limoj (Pace senza frontiere).
 Tre popoli (italiani, austriaci e iugoslavi) il 16 agosto 1986 (e chiediamo scusa per il ritrado, ma conoscere l'iniziativa ha sempre valore!) si sono incontrati coi rispettivi Vescovi a Brezje: 12.000 i presenti.
 Con le altre organizzazioni cattoliche erano presenti anche gli Esperantisti delle tre Diocesi confinanti del Friuli, la Carinzia e la Slovenia.
 Essi hanno potuto far udire il messaggio di pace in lingua internazionale esperanto, indirizzato a tutti i popoli della terra, per bocca del cantautore friulano Manuel Rovere, La stessa lingua esperanto era di per sé un concreto messaggio di fratellanza, di unità nella pluralità delle lingue usate (friulano, italiano, tedesco e sloveno!) durante la celebrazione della S. Messa presieduta dai rispettivi Vescovi Mons. Battisti Alfredo, Arcivescovo di Udine, Mons. Sustar di Lubiana e Mons. Kappellari di Klagenfurt.
 Dopo la solenne concelebrazione della S. Messa si è svolta una 'tavola rotonda' con la partecipazione di 49 Delegati dei diversi movimenti per la pace del Friuli, della Carinzia e della Slovenia. Capaci interpreti hanno tradotto il denso dialogo plurilingue. Per gli esperantisti non c'è stato bisogno di alcuna mediazione linguistica: in quel contesto plurilingue, la lingua neutrale esperanto ha avuto due vantaggi significativi, la rapidità e la chiarezza, senza privilegiare alcuna lingua nazionale o discriminare altri.



Kristana Kultur-Semajno Esperantista

 La1-a Kristanaultur-Semajno Esperantista (la la Settimana Culturale Cristiana Esperantista) dal 26 al 31 ottobre 1987 presso il Centro Culturale esperantista 'Edmond P Privat', (stiers 27, Ch-2301 La Chaux-de-Fonds, Svizzera). È invitato ogni esperantista, cattolico o protestante, che desidera scoprire e approfondire le nostre origini, le radici della nostra storia cristiana, occidentale, europea. Oltre a ciò: teoria e pratica del canto gregoriano dei Salmi; commenti dei Salmi e del Vangelo di Luca: esempi e discussione sulla nuova Traduzione Ecumenica della Bibbia in Esperanto; composizione del vocabolario cristiano in esperanto; recensioni di pubblicazioni religiose e cristiane; la figura del Sac. Max Josef Metzger, pioniere dell'Ecumenismo, pacifista, esperantista e martire della Pace; un secolo di esperanto e due millenni di cristianesimo: consigli ed esperienze ecc.
 Il programma veramente ricco e attraente, non solo per gli esperantisti, ma anche per gli Amici dell'Esperanto. Il tutto sottooooooooooo la guida del Sac. e Decano Bernhard Eichkorn (Kolping-strasse 8, D-7790 Messkirch) della Diocesi di Friburgo, l'organizzatore del 6" Congresso Ecumenico Esperantista ad Augusta (Germania) nel 1985 e Direttore dei fine-settimana biblici, in esperanto, presso l'abbazia di Grüssen/Bad Wimpfen, non che Presidente del Plenumkomitato dell'lkue.



Pellegrinaggi, giornate di preghiere, esercizi spirituali...!

Alcuni di questi ormai tradizionali come ad esempio il pellegrinaggio internazionale annuale alla Madonna dei Poveri a Banneus (Belgio) e gli otto giorni di Esercizi Spirituali a Gostyn Poznanski (Polonia) arrivati alla 13a edizione. Questi sono organizzati dal Sac. Giuseppe Zielonka di Tarnow, l'incaricato ufficiale della Conferenza Episcopale Polacca per la pastorale degli esperantisti. Vi partecipano dalle 70-80 persone, sacerdoti e laici, soprattutto dei Paesi orientali, ma non di raro anche di quelli occidentali. Una simile iniziativa si Sta tentando anche in Francia.



Bonfarado-Caritas

 La Bonfarado-Caritas: ogni sezione nazionale dell'lkue organizza per conto proprio l'attività caritativa. L'Ueci ha organizzato i Tir per la Polonia nel periodo dell'emergenza e l'invio di pacchi personali con possibilità di corrispondenza per mezzo dell'esperanto. Di ciò più volte abbiamo parlato in K.S..
 Poi ci sono iniziativee la così detta E3 (Esperantistoj Esperantigas Esperantojn - gli Esperantisti danno speranza a chi spera) per l'aiuto ai ciechi del Terzo Mondo, oppure Helpu al la lepruloj (Aiuta i Lebbrosi).
 Presso la sede Ceniate dell'lkue a Roma (via Fr. Berni 9) ci sono quattro Borse di studio: per un seminarista del Terzo Mondo (Resurekto), per due studenti/esse del Terzo Mondo che collaborano presso il Centro Ikue (Senmakula e Pentekosto), per rifugiato o esiliato o perseguitato politico a Roma (Sankta Familio).
 C'è poi una fondazione denominata Evangelizado con la cui rendita si finanziano tutte le attività di evangelizzazione promosse dall'lkue a livello internazionale come ad es. aiuto ai Missionari esperantisti, spese vive per i programmi in esperanto presso R.V., pubblicazione e divulgazione della stampa cattolica in esperanto a livello ecumenico, nei Paesi dell'Est, nell'America Latina ecc.
 Ma altre iniziative sono in cantiere, come per esempio, in questo anno 1987 dichiarato dall'ONU «Anno internazionale per un alloggio ai senza tetto», organizzarci per costruire una o più case per i senza tetto nell'America Latina.
Invitiamo gli Esperantisti e gli Amici dell'Esperanto a fare proposte e a iniziare raccolte di offerte.



Grazie - Dankon

DANKON alle sorelle Pagani Lina e Giancarla. generose come sempre con i pacchi e con le offerte. L'ultima di lire 50.000.
 * La signora Rina Marcolla (TN) si ricorda sempre del suo beneficato in Lituania (USSR) offrendo qualcosa della sua modesta 'ma tanto preziosa' pensione! Gentile signora, la sua offerta è la più preziosa agli occhi di Dio e del suo stesso beneficato, perché 50.000 lire non sono poche!
 * Girolami Frerla (AP) ha inviato ancora occhiali usati per il Ghana. Cogliamo l'occasione ancora per raccomandare ai nostri amici dì inviarli direttamente, per risparmiarci delle spese inutili, a New Look, Padre Jos Kramers, Via della Nocetta, 111, 00164 Roma oppure a M.A.C, c/o Casnedi, Piazza Vesuvio 19, 20144 Milano.
 * Il samideano Viti Giulio (Roma) ci ha inviato L. 15.000 per le opere dì bene dell'Ueci-Ikue (=Bonfarado) e L 15.000 per gli zingarelli della città. Sarà realizzata anche quest'ultima sua intenzione, perché, specie d'estate, tanti vengono a chiederci i vestiti usati. Ora poi che non si fanno più i Tir per la Polonia, ne abbiamo per tutti i gusti e necessità. Oltre tutto questi 'Ciganoj' mi sono stati raccomandati da un nostro IKUE-ano polacco frate Pachomiusz Ofm, lui stesso rom-cigano e collaboratore per la pastorale di questo popolo nomade.
 * Gianni Alfredo Pezzati (An) manda L. 25.000 da destinare al neo Sacerdote lituano Valerijus Rudzinskas perché celebri SS. Messe per le Anime del Purgatorio e per il probabile (e diventi possibile a gloria di Dio) viaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II in Lituania-URSS».
 * Il samideano Gambuti Antonio e gli amici di lavoro offrono per la Bonfarado-Caritas L. 30.000 a suffragio della defunta Sapignoli Franca (Savignano sul R.).
 * La Direzione del Meeting per l'Amicizia fra i Popoli che si terrà a Rimini dal 22 al 30 agosto 1987 sul tema: «Creazione, arte, economia», ha autorizzato il Gruppo Esperantista Cattolico di Rimini a organizzare una Tavola Rotonda sul Centenario dell'Esperanto, una mostra in uno stand doppio rispetto agli anni passati.
 Aspettiamo idee per lo stand... e la collaborazione per turni di presenza.

 

ATTENZIONE!
La Direzione dell'Ueci gradisce ricevere dai sig. lettori non abbonati la loro opinione. Grazie!

A.I.S. - San Marino

La scienza parla Esperanto

 L'Eccellentissimo Consiglio dei XII della Repubblica di San Marino, sotto la presidenza dei Capitani Reggenti S.E. Giuseppe Arzilli, e S.E. Maurizio Tomassoni, in data 25 novembre 1986, ha accordato all'Accademia Internazionale delle Scienze San Marino (A.I.S.) il riconoscimento giuridico in base all'articolo 3 n. 2 della Legge 5 giugno 1923 n. 12.
 Nata ufficialmente poco più di un anno fa dopo una laboriosa gestazione da parte dell'Europa Klubo (Club Esperantista Europeo) facente capo alla locale responsabile Prof. Marina Michelotti ed al Deputato alla P.I. e C. Prof. Fausta Morganti, le vere madrine di tanta creatura, l'AIS ora ha piena cittadinanza nella gloriosa Repubblica, diventata terra della 'Libertà' anche per l'Esperanto!
 Non possiamo sottacere anche che non pochi esperantisti cattolici sono fra i fondatori e sostenitori dell'AIS.
 Che cos'è l'Accademia Internazionale delle Scienze (Ais)?
 L'Ais costituisce una piattaforma d'azione condivisa da scienziati di tutto il mondo, affermati nella loro disciplina e impegnati in politica linguistica, i quali si adoperano a rendere più efficace la ricerca e l'insegnamento di tutte le scienze a livello internazionale e a collegare più strettamente le scienze con l'arte e la tecnica al fine di migliorare la comunicazione internazionale e di incrementare la collaborazione interdisciplinare.
 I membri dell'Ais, suddivisi nelle categorie di membri effettivi e associati e di collaboratori scientifici, non solo appartengono a nazioni, continenti, razze, religioni e regioni linguistiche diverse, ma anche a tendenze politiche differenti.
 Il pluralismo politico dei suoi membri garantisce all'Ais una rigorosa neutralità in tutto, salvo il suo esclusivo fine politico di instaurare poco alla volta nella comunità scientifica l'elementare diritto a una comunicazione senza ostacoli, senza barriere e senza discriminazioni linguistiche.
 L'attività dell'Ais non è circoscritta ad alcune scienze ma è di principio aperta a ogni campo della ricerca sistematica, ovunque le conoscenze acquisite rivestano dignità scientifica a prescindere da ogni appartenenza linguistica o razziale e da ogni convinzione politica o religiosa (per questa ragione, l'articolazione interna dell'Ais in sezioni e branche diverse, pur riflettendo il tentativo di classificare l'insieme delle scienze secondo criteri moderni, non prevede l'insieme delle scienze secondo criteri moderni, non prevede spazio né per la teologia, né per analoghe dottrine di carattere religioso, mentre comprende discipline quali la Religione comparata e la Storia delle religioni).
 L'Ais è un'istituzione libera nella libera Repubblica di San Marino (la più antica e la più piccola repubblica d'Europa).
 Lo Stato di San Marino le fornisce base giuridica e sostegno materiale, ma non ne viola in alcun modo la libertà di insegnamento e di ricerca scientifica.
Ciò che l'Ais non è.
 Sebbene, in virtù dell'articolo 4 del suo statuto l'Ais sì adoperi in modo particolare all'applicazione della Lingua Internazionale nella comunicazione scientifica e nella cultura, essa non è un'organizzazione del movimento esperantista. Fermo restando che la sola lingua di lavoro del senato e delle commissioni giudicatrici dell'Ais è la Lingua Internazionale, lo statuto riconosce come lingue ufficiali dell'Ais anche le quattro lingue etniche più ricche di tradizione nella scienza europea - l'italiano, il francese, il tedesco e l'inglese.
 Numerosi scienziati dell'Ais, che utilizzano nei loro lavori la lingua che il Dr. L.L. Zamenhof ha ideato nel 1887 sotto lo pseudonimo di «D-ro Esperanto», riconoscendone le doti di precisione, concisione, neutralità e facilità di apprendimento, che ne fanno la lingua vivente più moderna, non si considerano per questo esperantisti.
 Per designare la lingua di Zamenhof l'Ais non userà lo pseudonimo dell'iniziatore, ma il suo nome originale «Internacia Lingvo» (Lingua Internazionale), spesso abbreviato in «I.L» o in «ILO".
 Com'è nata l'Ais?
 In seguito a suggerimenti di scienziati aderenti all'«Europa Klubo», Fausta Morganti Deputato al Dicastero delta Pubblica Istruzione della Repubblica di San Marino, presentò una proposta per la creazione dell'Accademia Internazionale delle Scienze che il Congresso di Stato trattò favorevolmente nella sua delibera n. 58 del 19 maggio 1983.
 Il gruppo dei fautori dell'Ais aderenti all'Europa Klubo organizzò !a prima «Sessione Universitaria di San Marino», con la quale ebbe di fatto inizio all'attività scientifica dell'Ais e nel corso della quale fu costituito il "Collegio Scientifico Internazionale» (CSI).
 Il 13 settembre 1985 ebbe infine luogo la fondazione ufficiale dell'Ais con la registrazione notarile dello statuto e, a suo tempo, ci sarà il riconoscimento da parte dello Stato dell'attività didattica dell'Ais senza pregiudicarne l'indipendenza e il carattere internazionale.
 Chi sostiene l'Ais?
 Al sostegno giuridico e materiale che l'Ais riceve dalla Repubblica di San Marino si affianca il contributo finanziario del «Settore Sostenitori", a cui lo statuto concede una certa autonomia amministrativa e il diritto di decidere riguardo il bilancio dell'Ais. L'appoggio intellettuale è fornito invece dal «Colleggio Scientifico Internazionale (CSI), colleggio informale dal cui seno l'Ais recluta i suoi membri effettivi e associati e i suoi collaboratori scientifici e invita i suoi conferenzieri. In gennaio 1986 il Settore Sostenitori contava 117 membri individuali e 8 collettivi, mentre al CSI avevano già aderito circa 300 scienziati di tutto il mondo.
 Come si entra nell'Ais?
 Il senato dell'Ais nomina i suoi membri effettivi e associati e i suoi collaboratori scientifici tra gli scienziati che hanno aderito al CSI. Ogni membro del Csi può divenire membro sostenitore con una lettera informale indirizzata al Settore Sostenitori (quota annuale di adesione 100 DM o L 70.000). Il direttivo del Settore Sostenitori si riserva la facoltà di decidere riguardo all'ammissione di membri sostenitori collettivi (stessa quota). Previa approvazione dell'assemblea di detto Settore e del senato dell'Ais, anche altre persone possono diventare membri sostenitori e partecipare in tal modo alle decisioni sull'attività dell'Ais.
 Sono invitati ad aderire al Csi gli scienziati di qualsiasi disciplina che abbiano come minimo terminato con successo un curriculum di studi di livello universitario non inferiore a due anni (per esempio con il grado di diploma (I), licenze (F), Vordiplom (D), bacherlor (GB), ecc) o che abbiano raggiunto un rango scientifico superiore. Condizione imprescindibile per l'ammissione al Csi è che il richiedente sia almeno in grado di comprendere testi redatti in Lingua Internazionale. L'adesione al Csi non comporta alcuna quota. È sufficiente fare domanda al presidente del Csi e vicepresidente dell'Ais: Prof. Fabrizio A. Pennacchietti, Via delle Rosine 10, I-10123 Torino.
 Che cosa fa in concreto l'Ais?
 L'Ais adempie a compiti tipicamente accademici (organizzare simposi e conferenze, onorare scienziati, artisti e tecnici eminenti, pubblicare opere) e tipicamente universitari (organizzare corsi ecc).
 Sono già uscite le prime pubblicazioni dell'Ais, mentre già ha avuto luogo la terza Sessione Universitaria Sammarinese, SUS 3, dal 31 agosto all'8 settembre 1986, con corsi dì 8 ore ciascuno, serie di conferenze, prolusioni, dibattiti, proiezioni, sedute degli organi dell'Ais, unitamente a un programma culturale. Le proposte di conferenza per il 1987 possono essere presentate alla segreteria scientifica o al presidente dell'Ais, Prof. Helmar Frank, Kleinenberger Weg 16B, D-4790 Paderborn; tel. 00495291-64200.
 Come ottenere ulteriori informazioni?
 Leggendo il volumetto «Ekesto kaj celoj...», in cui sono esposti gli antefatti, lo statuto e i regolamenti dell'Ais, le delibere dei suoi organi, ecc. I verbali delle riunioni degli organi dell'Ais vengono pubblicati sulla rivista trimestrale grkg/Humankybernetik in quattro lingue che riceve ogni membro sostenitori dell'Ais. Informazioni più specifiche sono ottenibili dai decani di sezione.


All'UECI possono iscriversi gli esperantisti cattolici italiani, i simpatizzanti e i benemeriti, ossia gli «Amici dell'Esperanto».
L'UECI è la filiale italiana dell'IKUE (Internacia Katolika Unuiĝo Esperantista - Unione Esperantista Cattolica Internazionale - Via Fr. Berni, 9 - 00185 Roma). Pertanto ogni esperantista socio dell'UECI è automaticamente anche socio dell'IKUE e viceversa.
All'UECI si può aderire singolarmente o tramite il gruppo locale il quale, per le sole quote associative e non per i semplici abbonati, può trattenere lire 2000 per la vita di gruppo

SOCIO «UECI»

Ordinario con KS L. 13.000 - Sostenitore con KS L. 35.000 - Socio a vita con KS L. 250.000 - Familiare senza KS L. 6.000

SOCIO «IKUE»

Ordinario (MA) con EK L. 22.000 - Sostenitore (MS) con EK L. 45.000 - Socio a vita (DM) con EK L. 450.000 - Familiare senza EK L. 6.000
  1. Il solo abbonamento a Katolika Sento (KS) è di L. 7.500 mentre a Espero Katolika (EK) è di L. 16.000.
  2. Per i giovani (21 anni) la sola quota dì Socio Ordinario è dimezzata sia per l'Ueci che per l'Ikue.
  3. I Soci dell'lkue possono abbonarsi tramite la nostra segreteria al bollettino "Dia Regno» dei KELI (esperantisti protestanti) a sole L. 7.000 (metà tariffa) e ciò per favorire l'ecumenismo.
  4. Il Socio Ordinario dell'Ueci, a scopo di propaganda, ha diritto di abbonare amici e conoscenti a KS versando solo L 5.000 per ogni indirizzo.
  5. Per abbonamento all'estero aggiungere L. 2.500 per ciascun indirizzo.
  6. Per la corrispondenza si prega di unire il francobollo per la risposta. Grazie.
  7. Usare sempre e solo il C/C/P n. 11129475 intestato U.E.C.I. - Viale C. Zavagli, 73 - 47037 Rimini.