Periodico dell'UNIONE ESPERANTISTI CATTOLICI ITALIANI (UECI)
Nuova serie n.2-1985   MARZO-APRILE
"Per la promozione della fratellanza e della comprensione tra i vari popoli di diverse lingue" (Paolo VI)

Periodico bimestrale - Sped. in abb. post. gr. IV 70% -Autorizz. della Curia Vescovile di Rimini n. 1484 del 20/12/1984 - Direttore respons.: Don Duilio Magnani - Redazione e Amministrazione, segreteria generale UECI: Via C. Zavagli, 73 - 47037 Rimini - Tel.(0541)26447 - c/c/p n. 11129475 – Stampa Tipolito Ramberti

Enhavo:



Historia numero

«Historia numero» significa «numero storico».

Cosi è stato definito il primo numero di Katolika Sento nella nuova veste di giornalino stampato, bicolore, gennaio-febbraio 85.

È stato difficile passare dal ciclostile alla stampa: varie proposte per la linea grafica del titolo, pratiche per la spedizione in abbonamento postale, contatti per la stampa, indirizzi da sistemare a norma di codice postale.

Ma le difficoltà sono passate e il giornalino resta: segno di volontà decisa a proseguire il proprio cammino, stimolo alla collaborazione, appuntamento per quanti lavorano per lo stesso scopo percorrendo vie diverse, spazio per contributi originali nell'opera di promozione della fratellanza e della comprensione fra i popoli.

Purtroppo, i primi numeri di K.S. arrivano in ritardo, ce ne scusiamo vivamente, ma ci conforta la previsione di un notevole aumento di abbonati e la speranza di raddoppiare la periodicità, da bimestrale a mensile.

Entusiasmo giustificato: a pochi giorni dal ricevimento del primo numero, arrivano già contributi e suggerimenti, congratulazioni e richieste di copie da diffondere nel proprio ambiente, come informilo-varbilo.

Nella rubrica «Dankon» sono elencati i primi contribuenti per la nuova serie di K.S. La lista continuerà nei prossimi numeri, ampliata ad altre iniziative: messalino festivo in esperanto, omaggio di abbonamenti per missionari e simpatizzanti, sussidi didattici in lingue locali per giovani del terzo mondo desiderosi di apprendere la lingua internazionale, fondo per il «centenario dell'Esperanto» (1987).

Mentre ogni contributo in danaro, anche piccolo, è prezioso per le varie iniziative in cantiere, si fa appello per contributi originali (possibilmente con foto) da pubblicare nel giornalino: attività locale (breve relazione), ritagli di giornali con notizie relative all'esperanto e al problema linguistico, risposte di personalità a vari livelli, brevi testimonianze nell'uso pratico della lingua internazionale.

Katolika Sento riceve per dare, rilancia l'informazione ricevuta, focalizza un problema dell'uomo d'oggi, propone una soluzione che deve essere conosciuta per essere accettata.

Katolika Sento è talvolta voce scomoda, provocante, critica: aperta al dialogo e fedele al suo programma, e sincera nella denuncia della disonestà intellettuale e del peccato di sufficienza.

Katolika Sento è felice di sintonizzarsi con voci lontane nel mondo e di offrire un servizio stupendo, la possibilità di comunicare senza interprete al di là dei confini nazionali e delle relative barriere linguistiche.

Albino Ciccanti

Solidarietà: da Rimini a Danzica

  La decisione di organizzare dei T.I.R. per la Polonia fa seguito alla felice esperienza dei pacchi-dono per gli Esperantisti polacchi da parte dei loro amici italiani.

  La soluzione TIR si è imposta per evidente ragione economica: mentre per il trasporto con il camion di 15 o 16 tonnellate di materiale offerto (cibi non deteriorabili e indumenti di ogni genere, anche usati ma in buono stato) la spesa è di circa 2.500.000, per l'invio dello stesso quantitativo in pacchi postali da 10 Kg non basterebbero 30 milioni!

  Destinazione del primo «camion della solidarietà»: Danzica.

  In quella Diocesi vi sono circa 500 Esperantisti, ma il materiale è stato distribuito anche ad altri. Ad es., oltre 100 tute da lavoro sono state donate ad altrettanti operai dei cantieri navali «Lenin».

  La gratitudine dei beneficati si è espressa in centinaia di lettere di ringraziamento (solo qualcuna in polacco, quasi tutte in esperanto!). Lettere interessanti perché, mentre danno la possibilità di sdebitarsi, in un certo senso, con i benefattori sparsi un po' in tutta Italia, realizzano una certa comunione con loro e sono anche la prova che il dono è andato a buon fine.

  L'iniziativa del primo TIR ha inoltre confermato l'interesse per l'Esperanto da parte del premio Nobel per la pace, Lech Walesa, già espresso per lettera al presidente interanzionale degli Esperantisti cattolici.

Sac. Duilio Magnani



Esperanto: notizie dal mondo

COREA

  — In questo 1985, tre canali della radio nazionale per 16 giorni consecutivi trasmettono informazioni sull'Esperanto.

  — Al festival coreano dei burattini verrà presentato lo spettacolo «l'uomo dalle due teste», appositamente tradotto in Esperanto.

STATI UNITI

  — A Dallas, quattro volte all'anno, si tengono concerti di professionisti con cantanti in lingua internazionale esperanto.

  — L'emittente «unispace» presenterà prossimamente l'esperanto come la futura lingua comune. Il programma delle lezioni prevede un pubblico diversificato, con possibilità di apprendimento a vari livelli.

  — L'Università statale di San Francisco ha pubblicato il programma d'insegnamento d'Esperanto per il prossimo periodo estivo.

BULGARIA

  — Un cortometraggio di 25 minuti a colori è stato realizzato dallo studio EKRAN per la TV bulgara per informare su fatti e persone dell'esperantismo bulgaro. La trasmissione ha destato notevole interesse fra i telespettatori

STOCCOLMA

  — Il presidente del parlamento svedese, on. Ingemund Bergtsson, ha ricevuto a colazione il direttivo della federazione esperantista svedese, interessandosi ai suoi problemi e promettendo di partecipare al prossimo congresso degli Esperantisti svedesi (16 — 19 maggio a Helsingborg).

VARSAVIA

  — Ora è ufficiale: il Direttivo dell'associazione esperantista universale (uea) ha deciso che la capitale polacca ospiterà il Congresso del primo centenario dell'Esperanto, nel 1987.

BRUXELLES

  — Al gruppo «Esperanto» presso il parlamento europeo hanno finora aderito 30 parlamentari (fra i quali ben 16 inglesi e solo 3 italiani!).

CINA

  — Circa 100.000 studenti seguono i corsi di esperanto per corrispondenza; il ministero della pubblica istruzione ha rilasciato il diploma di esperanto a 41 nuovi insegnanti negli ultimi tre anni; corsi o lezioni si tengono in 5 scuole superiori. Sono alcuni dati sul crescente sviluppo dell'esperantismo in Cina.

GIAPPONE

  — L'Università di Wako a Tokyo ha acquistato per la propria biblioteca 2.000 libri in lingua esperanto.

  — È stata pubblicata in giapponese l'importante raccolta di documenti sull'Esperanto nel mondo, realizzata dall'Associazione Esperantista Universale (UEA -Rotterdam).

  — Sia a Tokyo che a Hiroscima già dallo scorso anno funzionano due nuovi uffici dell'Associazione esperantista giapponese.

LOCARNO

  — Sabato 27 aprile con inizio ore 14: inaugurazione di «piazzetta Esperanto», la prima in Svizzera.

ITALIA

  — Roma: il gruppo esperantista romano «Luigi Minnaja» ha ripreso la sua normale attività, e anche i corsi di lingua internazionale, presso la nuova sede in Via G. Belli, 71.

  — Udine: domenica, 24 febbraio scorso, nel quadro della «settimana dell'amicizia internazionale» sono state tenute al mattino due conferenze ad alto livello a cura del Dott. Carlevaro di Bellinzona su «kio estas psikoterapio» e dal samideano Pierluigi Marelli su «esperantologio». Nel pomeriggio, un programma curato dai gruppi teatrali del Friuli-Venezia Giulia.

  — Bologna: il 19 marzo scorso, presso la Sala dello Zodiaco, ha avuto luogo una manifestazione dal titolo «Esperanto: un passo verso la pace», con la partecipazione del Dott. L Tadolini, il Prof V. Pallotti e Mons. G. Catti. La serata è stata allietata da un concerto di Debora Kooperman.

  — Verbania — Intra: un'ennesima via dedicata all'Esperanto è stata inaugurata il 28 ottobre u.s. nel centro storico di Intra con la precisa denominazione «Vicolo Esperanto — lingua internazionale».

  — Trento: l'Esperanto è entrato nei libretti dell'Università!

  Il mondo accademico ha finalmente prestato attenzione alla lingua «internazionale», spesso definita «lingua artificiale» in senso negativo.

  Lo statuto prevede lo studio dei linguaggi artificiali e dell'esperantistica come esame complementare nel corso di lingue e letterature straniere moderne facoltà di lettere.


Lettera a un Latinista

Egregio collega,

… non basta dire che l'Esperanto è una lingua fredda, esclusivamente tecnica e incapace di piena espressione, perché ciò diventi vero. Per fare poi confronti fra Esperanto e Latino occorre per lo meno conoscere il primo quanto il secondo e lei non conosce l'Esperanto, come appare chiaro quando mi domanda, dopo una prolissa disquisizione: «quid ex his omnibus est in lingua Zamenhofiana?».

Orbene, la grammatica Esperanto le risponde, che tutto ciò: generi, numeri, modi tempi, persone, ecc. nella misura in cui sono necessari e sufficienti (giacché è quella la legge fondamentale della Lingua Internazione) l'Esperanto lo possiede; non certo come una traduzione parallela delle forme latine, se no riprodurrebbe le stesse irrazionalità, le stesse difficoltà, gli stessi equivoci e possibilità di errore (donde i «loci obscuri»), che ci presenta il Latino, e lo rendono difficile alla comprensione e all'apprendimento: per cui mancherebbe al suo scopo. I generi? C'è un preciso e costante suffisso per distinguere il maschio dalla femmina (ma non la tavola dal tavolo, dato che i tavoli non generano!). L'Esperanto (Ma attento che numerus è maschile!). L'Esperanto ha il plurale e il singolare ben distinguibili in forza di una costante desinenza: J; onde abbiamo OJ AJ; desinenze presenti anche in Greco. Non ha invece il duale (come non lo ha il Latino). I modi? L'Esperanto ha anche i modi: indicativo, condizionale (che funge a volte anche da congiuntivo, come del resto anche in Latino).

Ha l'infinito, con una desinenza unica, contro le tre dell'Italiano e le quattro del Latino. Ha l'imperativo che serve anche da ottativo. Ha i participi, ne ha ben sei! Proprio perché ogni significato abbia il suo significante; ciò che fa dell'Esperanto la lingua più logica: e, comunque, più logica dell'Italiano e del Latino. E come ha sei participi (tre attivi e tre passivi), cosi ha sei gerundi.

En quid ex his omnibus habeat lingua Zamenhofiana!

Come può, caro amico, se non sa queste cose, giudicare l'Esperanto?

E se le sa (ma non credo) come può esprimere certi giudizi?

Quanto poi alla «freddezza e meccanicità» dell'Esperanto, dovrebbe bastare la considerazione che sono numerosi i matrimoni tra Esperantisti che hanno come lingua comune solo l'Esperanto; e coniugi non di lingua affine (come Italiano, Francese o Spagnolo) né di lingue assai diffuse (come l'Inglese) ma di nazionalità lontane e diversissime: come italiani e svedesi, olandesi, slavi, giapponesi, cinesi, ecc.

E quanto alla «artificialità», valga il fatto che ci sono non poche famiglie nelle quali i figli parlano l'Esperanto come lingua materna (fin dalla prima infanzia, «denaskaj esperantistoj»).

D'altra parte, se l'Esperanto fosse solo una lingua tecnica, non potremmo avere in Esperanto la Bibbia, Dante, Shakespeare, ecc. o Leopardi, Pascoli e perfino il Belli.

... E allora, è proprio vero che l'Esperanto non è in grado che di esprimere «cose materiali, positive, meccaniche», se può tradurre Dante, rendendone fedelmente le più sottili sfumature?

O perché mai, io che sono sempre stato (e lo sono tuttora) un patito del Latino, mi sarei dedicato all'Esperanto, se (dopo averlo scoperto, studiato e praticato) non avessi constatato che allo scopo di dare una lingua comune agli uomini risponde meglio questa lingua «artificiale» che non il Latino?

Sed iam video me plura scripsisse quam in animo erat; quapropter, optimis cum salutationibus, scribendi tandem finem facio.

Tibi sincere deditus.

Carolus Agostini

  Il prof. Agostini, «latini sermonis amator» (come talvolta si compiace definirsi) è stato per molti anni preside di Scuola Media, Direttore Generale dell'Istituto Italiano di Esperanto, appassionato sostenitore sia del Latino che dell'Esperanto, in perfetto equilibrio fra i due linguaggi, classico e moderno, ciascuno nel suo ambito, chiave «archeologica» l'uno per il mondo della cultura e progetto di soluzione del problema linguistico a livello di massa l'altro, nel mondo moderno. Come, del resto, ebbe a dire Pio XII: «Per l'unione dei popoli l'Esperanto avrà nel mondo moderno la funzione che abbe il Latino nei secoli passati».

  Per esigenza di spazio la lettera è stata ridotta, ce ne scusiamo con il Prof. Agostini.



Un problema per la CEE

  Già con sette lingue, la CEE dei «Dieci» ha grossi problemi per la traduzione simultanea e per le traduzioni scritte. Con l'ingresso della Spagna e del Portogallo, previsto per l'inizio del 1986. la Comunità dei «Dodici» rischia di diventare una «torre di babele» o di spendere tempo e denaro in proporzioni rilevanti per assicurare la comunicazione in nove diverse lingue.

  Oggi, infatti, secondo le regole della CEE, ogni parola scritta o pronunciata va tradotta in tutte le lingue nazionali dei Paesi CEE (italiano, danese, francese, greco, inglese, olandese, tedesco). Dei diecimila funzionari CEE, uno su quattro è un traduttore o un interprete. In base a queste considerazioni, la Commissione europea propone al Consiglio dei ministri CEE di mettere allo studio fin da gennaio uno schema semplificato per il problema linguistico nella Comunità allargata: bisognerà fare in modo che nelle riunioni ciascuno possa esprimersi nella propria lingua, ma accetti di ricevere la traduzione simultanea soltanto in un piccolo numero di «lingue di lavoro». Per le traduzioni scritte dovrebbe valere lo stesso criterio. La Commissione, però, non dice quante e soprattutto quali, debbano essere le le lingue di lavoro», per non scatenare anzitempo battaglia fra le suscettibilità nazionali. Nelle istituzioni CEE, ogni giorno si svolgono 70 riunioni mentre tonnellate di documenti vengono prodotte e tradotte spesso per pure ragioni istituzionali. Il costo di questo se vizio e alto. Il Parlamento spende il 65% de suo bilancio per le traduzioni. In vista dell’entrata della Spagna e del Portogallo, la Commissione ha già iniziato la riforma che propone ora al Consiglio. E ha cominciato dal vertice, cioè dalle riunioni dei suoi 14 membri, che hanno accettato di ricevere in cuffia soltanto tre lingue: inglese, francese e, dopo una strenua battaglia del vicepresidente Karl-Heinz Naejes, il tedesco.

Anche i bulgari studiano l'Esperanto

  In Bulgaria la Lingua Internazionale era già insegnata facoltativamente nelle scuole secondarie dal 1981. Ma per l'anno scolastico 1984/85 il Ministero della Pubblica Istruzione Bulgara, su richiesta dell'Associazione Esperantista, ha disposto che «si formi, su base sperimentale, uno speciale gruppo di studio nella settima classe per l'insegnamento della lingua inglese in tre ore settimanali e dell'Esperanto ugualmente per tre ore settimanali, secondo un piano di studio della direzione scolastica».

  Si tratta di un successo importante: per tre anni, dalla settima classe sino alla fine del corso della scuola media, un gruppo di 30/40 studenti studieranno regolarmente e obbligatoriamente la Lingua Internazionale. Alla fine dell'esperimento ci sarà la possibilità di introdurre l'insegnamento dell'Esperanto in altre scuole medie bulgare e, dopo la preparazione di insegnanti qualificati, perfino in tutte le scuole medie.

  La Bulgaria, dopo l'Ungheria, è il secondo paese dove la Lingua Internazionale è ufficialmente insegnata obbligatoriamente nelle scuole medie, anche se ancora in forma di esperimento pedagogico. (Da Heroldo de Esperanto n. 16/1984).


Verso Ausburg (Augusta)

— Il 70° Congresso universale di esperanto, ad Augsburg dal 3 al 10 agosto p.v. sotto l'alto patrocinio del presidente della Repubblica Tedesca, presenta un Comitato d'onore sempre più prestigioso: i Presidenti del Parlamento Federale, il Ministro degli Esteri, deputati federali ed europei, senatori, il rettore dell'Università e le maggiori autorità locali e regionali.

— Nei giorni precedenti al congresso universale, dal 27 luglio al 2 agosto, nella stessa città avrà luogo il congresso ecumenico: cattolici e protestanti esperantisti, alcuni provenienti anche da Paesi extraeuropei.

— L'agenzia di turismo «Suno kaj maro» (Milano) organizza un viaggio in pullman ad Augsburg. La quota di partecipazione di lire 590.000 oltre al viaggio, comprende la pensione completa per una settimana, dal 3 al 10 agosto.Per adesioni: Esperanto-turismo, Ripa Ticinese, 43 20143 Milano - tel. (02) 839.75.73 (lunedì — venerdì, meglio fra le 17 e le 19).


MISIISTOJ SKRIBAS...
Corrispondenza con i missionari

Dal Giappone (Niigata).

  Carissimo p. Albino, ho letto il tuo articolo «da Tokyo a Rimini complice l'Esperanto». Sono contento del tuo incontro con il Prof. Yoshiaki Mizuno. Per qualche tempo ho insegnato francese nell'Università statale di Niigata e il decano della facoltà dì lingue, Prof. Yamaguchi, mio caro amico, che parla molto bene inglese e francese, quando m'incontra ama sempre parlare in esperanto (e molto bene). Anche se le mie conoscenze di questa lingua si riducono alle poche lezioni del p. Carolfi, di santa e indimenticabile memoria, negli anni di teologia a Bologna, tuttavia ringrazio ora il caro Confratello, certamente in Paradiso, per quelle lezioni di base.

  Dal tuo articolo mi pare di capire che sarai presto a Tokyo. Spero non mancherai di fare una visita alla nostra Missione che può essere raggiunta da Tokyo con poco più di un'ora di viaggio in Treno. Saluta tutti cari Confratelli di costì.

Fr. Tarcisio Canducci ofm

Dall'India (Bombay).

  Caro p. Ciccanti,... fa piacere che tante altre persone la pensano come noi. Sono convintissimo che l'idea di una lingua comune si debba propagare con spirito apostolico. Quanto facilitato sarebbe il lavoro missionario! Purtroppo io non ho molto tempo per scrivere e per corrispondere, ma sono riuscito a trovare il tempo per scrivere ancora a Mani Tese e proporre loro di pubblicare una serie di articoli su questo argomento. Speriamo che accettino.

  Dia una mano anche Lei. Il punto su cui bisogna impegnarsi è di suscitare un movimento politico per arrivare ad una decisione a livello internazionale, più internazionale possibile.

  ... Per ora La saluto, spero che la nostra corrispondenza continuerà. Memento ad invicem. Cordiali saluti.

Carlo Torriani - PIME

Bonfarado

  — Occhiali usati, da vista e da sole, si possono inviare direttamente al padre missionario: Cramers Jos P.O. Box 234 Keta GHANA, oppure a: Movimento Apostolico Ciechi c/o Casnedi — Piazza Vesuvio, 19 — 20144 Milano.

  — A mezzo c/c/p UECI n. 11129475 si possono inviare offerte per la celebrazione di Sante Messe da parte di Sacerdoti dell'Est europeo. È una forma di collaborazione che permette loro di ricevere svariati servizi dai Paesi occidentali e dall'Italia in particolare.

  Nello spazio per la causale del versamento: offerta per Sante Messe.


Verso il Centenario (1987)

  In occasione del primo Centenario dell'origine dell'Esperanto (1987), si sta preparando un comitato d'onore a livello mondiale. Vengono invitati a farne parte personalità e personaggi dei più svariati campi: cultura, politica, religione, sport, spettacolo, ecc.

  L'invito è stato rivolto anche al premio Nobel per la pace, Lech Walesa. Ecco la sua risposta, da una lettera pervenuta al Sac. D. Magnani, presidente IKUE:

  (Gdansk, 30/05/'84).

  ...«Sono ben lieto di fare parte del Comitato d'onore internazionale per la celebrazione del primo Centenario dell'Esperanto a Varsavia nel prossimo 1987. Speriamo che la futura collaborazione fra il Sindacato Indipendente e Autonomo Solidarnosc e l'Organizzazione degli Esperantisti Cattolici possa diventare fermento di solidarietà internazionale e stimolo per le attuali forze progressiste impegnate nella difesa degli emarginati, nella promozione della fratellanza tra i popoli, nella ricerca della Pace e dell'armonia inferiore dell'uomo alienato».

nb. Poiché l'assistente ecclesiastico del gruppo esperantista di Danzica, Sac. Stanislao Platek ci ha fatto sapere che L. Walesa ha iniziato a studiare l'esperanto, sarà bene congratularsi con qualche cartolina: Lech Walesa ul. Pilotow 17 D PL - 80270 Gdansk (Polonia)


Dankon al la Donacintoj

Dankon significa «grazie». Questa rubrica registra dì preferenza contributi in danaro per le varie iniziative di Katolika Sento, ma il ringraziamento è sempre esteso a chiunque collabora anche in piccole cose per lo sviluppo del movimento esperantista cattolico.

I contribuenti sono pregati di servirsi del ccp intestato all'UECI, n. 11129475 e di precisare di volta in volta la causale del versamento, ad es.: per K.S. — per SS. Messe in suffragio di... — per il messalino in esperanto — per missionari esperantisti — trasmissioni rai/tv — stand UECI al meeting di Rimini — fondo «primo centenario dell'Esperanto» — Varie.


Per la nuova serie di Katolika Sento hanno inviato il proprio contributo in lire:

Giorgio Ceci Neva
Piero Schiavi
Riccardo Di Prinzio
Michele Mariano
Duilio Magnani
Aldo Conti
Galdino Pendin
Giuseppe Funes
Gruppo UECI Bologna
27.000
6.000
15.000
30.000
50.000
10.000
50.000
6.000
10.000

TOTALE LIRE 204.000